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Alfa Romeo cabrio

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Alfa Romeo Cabrio: storia, modelli, motori, versioni

In oltre 110 anni di storia, il marchio Alfa Romeo non è stato uno specialista nella produzione di automobili scoperte. Ciononostante, alcune cabrio Alfa Romeo hanno segnato la storia della Casa di Arese, e hanno fatto sognare gli appassionati con linee mozzafiato, una guidabilità da vera Alfa e un prezzo che, sebbene non proprio popolare, ha permesso alle cabrio Alfa Romeo di diventare uno dei marchi più gettonati per chi cercava un’automobile scoperta bella da vedere e divertente da guidare. Nonostante l’esperienza di Alfa Romeo in questo campo, manca una cabrio dal listino Alfa Romeo dall’addio alla Alfa Romeo 4C Spider, prodotta tra il 2015 e il 2020. Se parliamo, invece, di Alfa Romeo cabrio più tradizionale, l’ultima scoperta di grande serie prodotta dalla Casa di Arese è la Spider di seconda generazione, realizzata sulla base della Brera e prodotta tra il 2006 e il 2010.

Negli ultimi anni, sono state tante le Alfa Romeo cabrio ad essere state pensate, progettate e poi non prodotte dalla Casa di Arese. Tra la bellissima Alfa Romeo GT Cabrio, realizzata da Bertone e mai arrivata alla fase produttiva, e la Alfa Romeo MiTo Cabrio, della quale si è vociferato tanto ma non è mai arrivata neanche alla fase prototipale, il momento in cui un’Alfa Romeo cabrio è stata più vicina alla produzione è stato durante il progetto condiviso con Mazda per la produzione di una sportiva su base MX-5. Tutto faceva presagire che potesse essere l’attesissima erede della Alfa Romeo Spider “Duetto”, ma alla fine la scelta è ricaduta sul marchio FIAT, che ha proposto nel 2015 la nuova 124 Spider. Nonostante non ci siano Alfa Romeo cabrio nella gamma della Casa milanese da diversi anni, nella sua storia il Biscione ha prodotto alcune delle più belle e memorabili scoperte in circolazione. Scopriamo allora i modelli Alfa Romeo cabrio, i motori e le versioni.

Modelli Alfa Romeo Cabrio

Per parlare dei modelli di Alfa Romeo Cabrio, come con tutte le Case automobilistiche in attività da oltre 100 anni dovremmo andare a parlare della sua genesi. Tutte le Case ultra-secolari, all’inizio della propria storia, producevano infatti automobili con tetto in tela, poiché agli albori dell’automobilismo era una delle richieste principali dell’embrionale mercato. Tra i modelli di Alfa Romeo cabrio anteguerra troviamo la prima vettura prodotta dalla A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica di Automobili) di Milano, la 24 HP, dotata della cosiddetta carrozzeria torpedo, completamente scoperta e con una linea estremamente profilata. Furono delle torpedo anche le successive Alfa, arrivando alla leggendaria 6C. La “sei cilindri”, lanciata nel 1927 e prodotta fino al 1953, è una delle auto più amate e vincenti della storia della Casa del Portello, capace di superare anche l’intervento statale, con l’entrata di Alfa Romeo nell’IRI nel 1933. Prima di conoscerli meglio, ecco tutti i modelli di Alfa Romeo Cabrio prodotti dal Dopoguerra:

  • Alfa Romeo 1900 Sport Spider
  • Alfa Romeo 2000 Spider
  • Alfa Romeo 2600 Spider
  • Alfa Romeo Giulietta/Giulia Spider
  • Alfa Romeo Giulia GTC
  • Alfa Romeo Spider “Duetto”
  • Alfa Romeo RZ
  • Alfa Romeo Spider (916)
  • Alfa Romeo Spider
  • Alfa Romeo 8C Spider
  • Alfa Romeo 4C Spider

Il primo dei modelli Alfa Romeo Cabrio propriamente detto è la 1900 Sport Spider, disegnata da Pininfarina e basata sulla prima Alfa Romeo prodotta in serie, la grande berlina 1900. Alla 1900 Spider sono seguite poi la 2000 Spider e la 2600 Spider, grandi berline di lusso con motori potenti e linee eleganti. A cambiare per sempre il corso dei modelli Alfa Romeo Cabrio è però la Giulietta Spider.

Realizzata sulla base della coupé Giulietta Sprint, nata nel 1954 e già amatissima in Italia e nel mondo, tanto da essere chiamata “la fidanzata d’Italia”, l’Alfa Romeo Giulietta Spider è stata prodotta ininterrotamente dal 1955 al 1965 senza cambiare i propri connotati estetici e meccanici, ma uniformando il proprio nome nel 1962 alla nuova berlina Giulia, diventano per tre anni la Giulia Spider e guadagnando il nuovo motore 1.6. Bellissima, elegante e molto bella da guidare, la Giulietta Spider è la prima Alfa Romeo cabrio ad avere successo sul mercato. Dopo una poco fortunata Giulia GTC, prodotta per un solo anno tra il 1965 e il 1966, Alfa Romeo decise, per la prima volta nella sua storia, di costruire un’automobile nata per essere cabrio. Nacque così nel 1966, sulla base meccanica della leggendaria Giulia del ’62, quella che dobbiamo considerare la capostipite dei modelli di Alfa Romeo cabrio, la Spider. O meglio, “il Duetto”.

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Il nome dei più celebre dei modelli Alfa Romeo cabrio ha una storia molto interessante. Per la bellissima Spider 1600, presentata nel 1966 e già sulla bocca di tutti, Alfa Romeo indisse un concorso per nominare la nuova cabrio Alfa Romeo, con in palio un esemplare della nuova vettura. A spuntarla fu il nome Duetto, che venne scelto come nome ufficiale salvo essere sostituito nuovamente dal semplice “Spider” per via dell’omonimia con una celebre merendina della Pavesi, che rivendicò i diritti sul nome. Nonostante questo, l’Alfa Romeo cabrio più famosa è chiamata dagli appassionati Duetto, ed è una delle automobili più longeve nel mondo delle auto sportive. Dopo il lancio nel 1966, con la meravigliosa prima serie “Osso di Seppia”, seguirono nel 1969 la seconda serie, la Coda tronca, l’Aerodinamica nel 1982 e l’Ultima serie, prodotta dal 1989 al 1994, interrompendo dopo 28 anni una storia industriale unica. Dopo 124.105 esemplari, un posto nella storia del cinema grazie alla sua partecipazione a “Il laureato” al fianco di Dustin Hoffman e ad un mix tra eleganza, sportività e un prezzo accessibile, anche oggi tra i modelli Alfa Romeo cabrio la Spider “Duetto” è ancora la più amata.

Dopo di lei, arrivò nel 1995 il primo dei modelli di Alfa Romeo cabrio “moderni”, l’Alfa Romeo Spider. Fin dal lancio, per distinguerla dall’omonima “Duetto” le fu affiancato al nome ufficiale il numero di progetto dal quale sono nate lei e la versione coupé GTV, il Progetto 916. Prodotta dal 1995 al 2004, l’Alfa Romeo Spider 916 ha un “brutto” primato: è il primo dei modelli di Alfa Romeo cabrio ad avere la trazione anteriore. Come la sorella GTV, infatti, il progetto 916 è realizzato sul pianale VSS Tipo 2 del Gruppo FIAT, del quale Alfa fa parte dal 1986, condiviso anche con la FIAT Coupé. Nonostante il peso di una meccanica poco nobile, grazie ad uno stile personale e a motori a quattro cilindri Twin Spark nonché al mitico V6 Busso, tra i modelli di Alfa Romeo Cabrio la Spider (916) è una delle più interessanti per chi si avvicina al mondo delle cabrio del Biscione. L’ultimo dei modelli di Alfa Romeo Spider prodotti in grande serie è stata la Spider del 2006, realizzata sulla base della Brera. Dalla discussa coupé, l’ultima Spider prende uno stile davvero riuscito, che sul disegno di base della Brera di Bertone aggiunge una coda disegnata da Pininfarina. Basata sull’Alfa Romeo 159, tra i modelli di Alfa Romeo Cabrio la Spider non è la più bella da guidare, a causa di un peso molto generoso, ma il suo stile la rende ancora una delle più appetibili cabrio Alfa Romeo moderne.

Concludiamo la disamina dei modelli di Alfa Romeo cabrio con tre modelli prodotti in piccola serie: la RZ, la 8C Spider e la 4C Spider. Tutte e tre sono la versione scoperta di tre modelli esclusivi della Casa del Biscione, nell’ordine la SZ, la 8C Competizione e la 4C. La RZ, prodotta tra il 1992 e il 1993 in meno di 300 esemplari, fu la prima sportiva in serie limitata prodotta dalla Casa di Arese dopo decenni: disegnata e costruita da Zagato, la RZ è dotata di uno stile inconfondibile, e sulla meccanica della Alfa Romeo 75 monta il nuovo V6 Busso portato a 3.0 litri e capace di 210 CV. La seconda Alfa Romeo cabrio in piccola serie è l’indimenticata 8C Spider. Realizzata sul pianale della Maserati GranTurismo, con la quale condivide anche lo splendido 4.7 V8 di origine Ferrari, la 8C Spider veste la sua raffinata meccanica con un disegno del Centro Stile Alfa che, per alcuni, rende la 8C una vera opera d’arte su ruote.

Infine, l’ultimo dei modelli di Alfa Romeo cabrio in ordine cronologico è stata la 4C Spider, versione con tetto in tela removibile della sportivissima 4C. Dotata di un telaio monoscocca in fibra di carbonio con elementi anteriori e posteriori in alluminio, priva di servosterzo e leggerissima, la 4C Spider introdusse alcune novità oltre al tetto morbido rimovibile, come i fari carenati e qualche kg in più sulla bilancia.

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Motori Alfa Romeo Cabrio

Descrivere i motori delle Alfa Romeo cabrio significa fare un viaggio all’interno della storia dell’Alfa Romeo, in quanto tutte le cabrio della Casa del Biscione hanno montato alcuni dei più amati e noti motori del brand di Arese. Partendo dalla prima Cabrio propriamente detta, infatti, troviamo il primo motore quattro cilindri in linea della Casa, progettato dall’Ingegner Giuseppe Busso, che debuttò nel 1950 e divenne presto noto semplicemente come il “Bialbero Alfa”.

Quattro cilindri in linea, distribuzione a doppio albero a camme in testa, con monoblocco e testata in alluminio (ancora in ghisa, invece, il basamento delle 1900 e 2000), il Bialbero Alfa Romeo è uno dei motori più longevi della storia industriale italiana, capace di arrivare, nelle sue varie versioni, fino al 1998. Il Bialbero Alfa è stato il propulsore che ha rappresentato la quasi totalità della gamma motori delle Alfa Romeo Cabrio dalla già citata 1900 Sport Spider fino alla Spider “Duetto”, proposto in quattro cilindrate principali: 1.3, 1.6, 1.8, 1.9 e 2.0. Dopo le prime 1900 e 2000 Spider, la prima a montare il Bialbero è stata la Giulietta Spider, proposta con i motori 1.3 da 65 e 80 CV e, sulla Giulia Spider, il 1.6 da 92 o 112 CV. Il Bialbero Alfa è poi stato l’unico motore disponibile per la gamma motori di Alfa Romeo Spider “duetto”, accompagnando il modello per la sua intera storia produttiva. Oltre alle “piccole” Junior con motore 1.3 e il più grande 1.6, infatti, sotto il cofano di Alfa Romeo Spider trovarono spazio anche il 1.8 e il 2.0 bialbero, quest’ultimo arrivando fino al 1993 con iniezione elettronica con 126 CV e 120 CV con catalizzatore. Anche la Giulia GTC montò il Bialbero Alfa, essendo derivata dalla Giulia GT coupé. Non arrivò invece sotto la Spider (916), che scelse il più moderno motore Twin Spark realizzato sulla base del motore FIAT Pratola Serra. Disponibile in due cilindrate, 1.8 litri e 144 CV e 2.0 litri con 155 o 150 CV, vennero sostituiti nel 2003 dal più moderno 2.0 JTS a iniezione diretta.

Tra i motori delle Alfa Romeo Cabrio, non possiamo dimenticare l’impronta dei sei cilindri. Proprio la GTV (916) è l’ultima cabrio del Biscione a montare il mitico V6 Busso, progettato negli anni ’70 dall’Ingegner Giuseppe Busso e considerato uno dei migliori motori mai prodotti. Fluido, potente e dotato di un’incredibile sound, sulla Spider (916) è stato proposto nella particolare versione 2.0 V6 TB con motore turbo con 202 CV e con il 3.0 V6 in versione 12v e 192 CV e 24v con 218 CV. Non arrivò mai il 3.2 V6 da 240 CV, la versione più potente mai prodotta del Busso, rimasta esclusiva per la GTV a tetto rigido. Non è stato però l’unico dei motori delle Alfa Romeo cabrio a sei cilindri. Già le prime 2600 montarono un sei cilindri, ancora in versione Bialbero, diventando l’ultima Alfa prodotta con il leggendario sei cilindri Bialbero. La RZ, poi, era dotata della prima versione da 3.0 litri del V6 Busso, che sulla sportiva di Zagato eroga 210 CV.

Concludiamo, infine, con la gamma motori delle Alfa Romeo cabrio più moderne. La Spider del 2006, infatti, è dotata di una gamma di propulsori molto particolare e completa. Alla base troviamo il 2.2 JTS, motore quattro cilindri derivato dal motore Ecotec del Gruppo General Motors (con cui, all’epoca, FIAT aveva una importante partnership) capace di 185 CV. Derivato dal mondo GM è anche la 3.2 JTS V6, che abbandona il Busso per adottare un più moderno V6 di origine Holden seppur modificato dai tecnici Alfa Romeo, e dotato di trazione integrale. Tra i motori a benzina, però, il motore più interessante è il 1.750 TBi, un quattro cilindri in linea da 200 CV realizzato interamente in casa e dotato di un bel sound, tanta potenza e una gran leggerezza. La Spider del 2006 è invece l’unica Alfa Romeo prodotta con motori Diesel. Al lancio, infatti, venne proposto il potente ma pesante 2.4 JTDm cinque cilindri in linea da 200 o 210 CV, affiancato alla fine della produzione da un più piccolo 2.0 JTDm da 170 CV. Decisamente più compatta, infine, la gamma motori delle Alfa Romeo cabrio ad alte prestazioni, la 8C Spider e la 4C Spider. Come indicano nel nome, le due vetture hanno rispettivamente un motore a otto e quattro cilindri. La 8C è dotata di un 4.7 V8 di origine Maserati, che su 8C ha una potenza di 450 CV, e dotato di un cambio automatico a 6 rapporti.

La 4C, infine, ha una versione modificata del 1.750 TBi, dotato di monoblocco in alluminio e portato a 240 CV. Accoppiato al cambio automatico TCT a doppia frizione a 6 rapporti e montato su un’auto dal peso di meno di 900 kg, la 4C Spider scatta da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi e arriva a 240 km/h.

Versioni Alfa Romeo Cabrio

Concludiamo il nostro viaggio con le versioni delle Alfa Romeo Cabrio, citando alcune delle più celebri versioni dei modelli scoperti della Casa del Biscione. Come da tradizione delle automobili degli anni ’50 e ’60, non c’erano le versioni come le intendiamo oggi. Gli allestimenti come li vediamo adesso, con i diversi equipaggiamenti e le possibilità di personalizzazione, infatti, erano già presenti su alcune automobili più popolari, mentre le sportive come le Alfa Romeo avevano listini molto più semplici.

Le Alfa Romeo 1900 Sport Spider, 2000 Spider e 2600 Spider, ad esempio, erano già di per se delle versioni di Alfa Romeo cabrio delle “normali” 1900, 2000 e 2600, offrendo il massimo della dotazione con la possibilità di viaggiare “scoperti”. Già diversa la questione guardando all’Alfa Romeo Giulietta Spider, che proponeva due versioni: la “normale”, con motore 1.3 da 65 CV o 80 CV, e la Veloce, che portava la potenza a 90 CV, e la velocità massima a 180 km/h. Lo stesso è successo sulla successiva Giulia Spider, che univa alla carrozzeria della Giulietta Spider il 1.6 della nuova Giulia. Il 1.6 Bialbero era infatti dotato di 92 CV sulla “Normale”, che diventavano 112 sulla Veloce.

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Prima di parlare delle versioni delle Alfa Romeo Cabrio più complesse, citiamo le “semplici” RZ, 8C Spider e 4C Spider, proposte con una sola combinazione di motore e allestimento. Decisamente più numerose le versioni dell’Alfa Romeo cabrio per eccellenza, la Spider “Duetto”. Già la prima serie, l’Osso di Seppia, era dotata di tre versioni: la 1300 Junior, con motore 1.3, 90 CV di potenza e allestimento semplificato, la 1600 con motore da 109 CV e la più sportiva 1750 Spider Veloce, con 118 CV. Nel corso degli anni, con la seconda serie arrivarono la 2000 Spider Veloce, con motore da ben 132 CV, e la 1600 Junior, con allestimento semplificato della 1300 Junior ma motore più grande. Nel 1986 la Veloce diventò la Quadrifoglio Verde, versione di punta con motore 2.0 a carburatori e 128 CV. Con l’arrivo della quarta serie, le versioni si semplificarono, diventando semplicemente 1.6 e 2.0 fino alla fine della produzione. Diverse, infine, le versioni speciali su base Spider Duetto, come la Niki Lauda Special Edition specifica per il mercato americano, l’elegante Beauté del 1991 per il mercato francese e infine, per sempre per il mercato americano, la Commemorative Edition che celebrava la fine della produzione della Duetto dopo 28 anni di carriera.

Nonostante sia stata prodotta tra il 1995 e il 2006, le versioni dell’Alfa Romeo cabrio conosciuta come Spider (916) era proposta con allestimenti correlati alla potenza del motore e alla sua cubatura. Le 1.8 e 2.0 Twin Spark, infatti, avevano una dotazione leggermente inferiore alle V6, mentre al top della gamma troviamo le Limited Edition e le Serie Speciali che hanno commemorato la fine della produzione. Unica, invece, la Monospider: si tratta di una Spider 3.0 V6 24v con motore portato a 230 CV, priva di parabrezza e montanti e dotata di un roll-bar per i passeggeri anteriori. Pensata per un campionato monomarca o per una produzione in 500 esemplari, la Monospider non vide la luce. Per l’Alfa Romeo Spider del 2006 nota anche come 939, le versioni dell’Alfa Romeo Spider sono principalmente due, almeno fino al 2009. Gli allestimenti, infatti, sono principalmente due: quello base, già piuttosto accessoriato con clima manuale, cerchi da 17 pollici, volante e pomello in pelle, tetto in tela elettrico e fendinebbia. Al top della gamma, invece, c’è la versione Exclusive, che aggiunge Cruise Control, clima automatico, volante multifunzione e, tra gli optional, navigatore, interni in pelle e fari allo xeno. Dal 2008, infine, le versioni delle Alfa Romeo Spider si sono uniformate in un unico allestimento, che adotta la dotazione della Exclusive.