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Alfa Romeo coupe

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Alfa Romeo Coupé: storia, modelli, versioni e motori

Alfa Romeo fa rima con auto sportive, emozionali, belle da vedere, da guidare e da ascoltare. Per questo, fin dagli anni ’50 le Alfa Romeo coupé sono le vetture del Biscione più desiderate, amate e ricercate. Dopo una storia eccezionale nel Primo Dopoguerra, con la nascita delle prima Alfa Romeo prodotte in serie, la 1900 e la Giulietta, la Casa del Portello creò delle versioni sportive delle sue nuove berline, denominate Sprint. Dopo la prima 1900 Sprint, nata come esperimento e riuscito molto bene, la prima coupé Alfa Romeo della storia ad avere un gran successo commerciale è stata la Giulietta Sprint, lanciata un anno prima della berlina, nel 1954, e diventata subito una delle sportive più ammirate del panorama europeo. Con il passare degli anni, la reputazione delle Alfa Romeo coupé non ha fatto che crescere, con la nascita di modelli iconici e leggendari come la Giulia GT e la Alfetta GT e GTV, le più moderne GTV 916, GT e Brera e le rarissime SZ, 8C Competizione e 4C. Proprio la piccola 4C è stata l’ultima Alfa Romeo coupé mai prodotta, mentre tra i modelli più “tradizionali” l’assenza di una coupé Alfa Romeo abbordabile ha superato i 10 anni. Dopo le attese per una mai arrivata Giulia GT o GTV di nuova generazione, non sappiamo per quanto tempo dovremo ancora aspettare l’arrivo di una nuova coupé Alfa Romeo. Nel frattempo, scopriamo i modelli di Alfa Romeo Coupé, i motori e le versioni.

Modelli Alfa Romeo Coupé

La storia dei modelli coupé Alfa Romeo nasce con le ultime evoluzioni della famiglia di modelli 6C, lanciati negli anni ’20 e arrivati, puntando sempre sullo stesso, eccezionale sei cilindri in linea Alfa, fino al 1953. Nel 1949, infatti, la Carrozzeria Touring realizzò una speciale 6C 2500 con carrozzeria Coupé, chiamata 6C 2500 SS “Villa d’Este”, chiamata così per celebrare la vittoria di questo modello al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este di quell’anno. La berlinetta Alfa Romeo, dotata di un 2.5 da 105 CV e capace di arrivare a 165 km/h, fu la capostipite dei modelli Coupé Alfa Romeo, anche se veniva ancora realizzata a mano, su richiesta e su misura. Per vedere la prima coupé Alfa Romeo bisogna aspettare la 1900 Sprint, di nuovo disegnata da Touring, nel 1951. Scopriamo quindi i modelli di coupé Alfa Romeo dal 1951 ad oggi:

  • Alfa Romeo 1900C Sprint
  • Alfa Romeo Giulietta/Giulia Sprint
  • Alfa Romeo 2000/2600 Sprint
  • Alfa Romeo Giulia GT
  • Alfa Romeo 33 Stradale
  • Alfa Romeo Montreal
  • Alfa Romeo Alfasud Sprint/Sprint
  • Alfa Romeo Alfetta GT/GTV
  • Alfa Romeo SZ
  • Alfa Romeo GTV 916
  • Alfa Romeo GT
  • Alfa Romeo Brera
  • Alfa Romeo 8C Competizione
  • Alfa Romeo 4C

Realizzata sul telaio “C”, ovvero un telaio nudo, privo di carrozzeria, e dedicato ai Carrozzieri (da qui la lettera C nel nome), la Alfa Romeo 1900C Sprint venne realizzata nuovamente dalla Carrozzeria Touring, che si ispirò nelle linee alla precedente 6C 2500 SS Villa d’Este. Costruita col metodo Superleggera, pesava solo 1.000 kg, e permetteva all’auto di superare i 180 km/h. Nel 1955, Alfa Romeo lanciò la nuova Super Sprint, con motore maggiorato a 2.0 litri di cilindrata, nuove prese d’aria sul frontale, cristalli più grandi e dettagli cromati. Nel 1956, infine, arrivò l’ultimo restyling della 1900C Sprint, diventando la Super Sprint e nota con il nickname di “Giuliettona”, visto che riprende lo stile della più piccola Giulietta Sprint.

Lanciata nel 1954, fu proprio la Giulietta Sprint il primo dei modelli coupé Alfa Romeo ad ottenere un successo di critica e vendite insperato. Piccola, elegante, raffinata e disegnata da un super-gruppo di designer che vide impegnati nel disegno penne mitiche della storia del design automobilistico come Rudolf Hruska, Mario Boano di Ghia, Nuccio Bertone, Giovanni Michelotti, Franco Scaglione e un giovanissimo Giorgetto Giugiaro. Il risultato fu eccezionale, con una vettura bella, veloce, dal prezzo relativamente abbordabile diventando la Fidanzata d’Italia. Lanciata prima della Giulietta berlina, con la quale condivide meccanica e parte dello stile, dal 1962 diventa “Giulia Sprint”, riprendendo il nome della nuova berlina Alfa e adottando un nuovo motore 1.6 insieme al 1.3 di lancio. Prodotta fino al 1966, l’Alfa Romeo Giulietta Sprint diede una spinta enorme ai modelli coupé Alfa Romeo, che in tutte le categorie facevano strage di cuori.

Tra i modelli più grandi, ad esempio, debuttò nel 1960 la 2000 Sprint “Praho”, disegnata dalla Carrozzeria Touring ma rimasta solo prototipo. Nello stesso momento, però, il giovanissimo Giorgetto Giugiaro disegnò la sua prima automobile di serie, la 2000 Sprint. Coupé elegante, pulita e con una griglia unica in cui sono integrati i doppi fari e il Trilobo Alfa Romeo, la 2000 Sprint venne sostituita nel 1962 dalla nuova 2600 Sprint, dotata di un più potente motore 6 cilindri in linea e con stile pressoché invariato rispetto alla 2000 Sprint, salvo per lo scudetto Alfa Romeo più grande e per una presa d’aria centrale con bombatura, indispensabile per alloggiare il più grande sei cilindri. Abbandonata nel 1966 dopo ben 6.999 esemplari venduti, sarà l’ultimo dei modelli Alfa Romeo coupé di rappresentanza, con la Casa del Portello che si concentra su modelli più piccoli e sportivi.

Negli stessi anni, precisamente nel 1963, arrivò sul mercato uno dei modelli di Alfa Romeo coupé più amati, la Giulia GT. Nata come Giulia Sprint GT, questa coupé disegnata ancora una volta da Giorgetto Giugiaro per Bertone ha una linea iconica, senza tempo e ancora elegantissima, un abitacolo raffinato e una meccanica estremamente sportiva e che le garantiva un comportamento dinamico eccezionale. Memorabile la prima generazione di Giulia Sprint GT, nota come “Scalino” per via del vistoso scalino anteriore prodotte fino al 1968 per via di una presa d’aria prevista e poi cancellata per via dei maggiori costi di produzione. Dalla Giulia Sprint GT con motore Bialbero Alfa 1.6 da 106 CV, derivarono la Giulia Sprint GT Veloce, la piccola GT Junior 1300, le mitiche Giulia Sprint GTA (Gran Turismo Alleggerita) e GTA, pensate per riuscire a competere (e vincere) nelle gare turismo in giro per il mondo. Dal 1967, il nome Giulia lascia spazio al semplice “GT”, declinato come 1300 e 16000 GT Junior, 1750 GT Veloce e 2000 GT Veloce a seconda della motorizzazione scelta, con le ultime versioni che, nonostante il modo più facile per riconoscere le Junior dalle Veloce fosse la presenza di due o quattro fari anteriori, dal 1974 il frontale venne “unificato”, ovvero reso identico tre GT Junior e GT Veloce.

Durante la produzione della Giulia GT, Alfa Romeo ha lanciato due modelli coupé incredibili, la 33 Stradale e la Montreal. La prima è una versione stradale della Tipo 33, dotata di una linea bellissima frutto della matita di Franco Scaglione e dello stesso motore 2.0 V8 della Tpo 33 da competizione. Dopo questa bellissima e rarissima (prodotta in 19 esemplari) 33, Alfa Romeo utilizzò nuovamente il suo V8 per una Gran Turismo disegnata da Marcello Gandini, la Montreal. Disegnata da Alfa Romeo per l’Expo di Montreal del 1967, visto il successo del prototipo Alfa Romeo decise di produrre la Montreal in serie, tra il 1970 e il 1977. Bellissima, elegante, dotata di un V8 da 200 CV, è stata prodotta in pochi esemplari (meno di 4.000) ma è ancora una delle Alfa più amate di sempre.

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Salutate le Giulia GT nel 1975, al loro posto un anno prima arrivò un'altra pietra miliare tra i modelli di coupé Alfa Romeo, l’Alfetta GT. Dotata di una linea “fastback” pensata per offrire quattro posti comodi, un bagagliaio capiente e una maggiore versatilità di utilizzo rispetto alle piccole Giulia GT, la nuova Alfetta GT è di nuovo disegnata da Giorgetto Giugiaro per conto della sua “neonata” Italdesign, e propone un frontale aggressivo, una coda tronca e un abitacolo molto particolare, con contagiri dietro il volante e tachimetro al centro della plancia. Disponibile con motori 1.6, 1.8 e 2.0 Bialbero Alfa, quest’ultima rinominata GTV per GT Veloce, nel 1980 lo stile cambia un po’, con l’adozione di paraurti e dettagli in plastica grezza, mentre la più grande e gradita novità è il debutto della Alfa Romeo GTV6, dotata del nuovo V6 Busso 2.5 litri da 160 CV. Prodotta in oltre 135.000 esemplari fino al 1987, grazie all’unione tra uno stile inconfondibile, una guidabilità da vera Alfa e ai motori Bialbero e Busso l’Alfa Romeo Alfetta GT/GTV è ancora uno dei modelli di Alfa Romeo coupé più ricercati.

Non si può dire lo stesso di uno dei modelli coupé Alfa Romeo meno noti, prodotto pressoché in contemporanea con la Alfetta GT, la Alfasud Sprint. Lanciata nel 1976 e prodotta fino al 1989, la Alfasud Sprint è la prima coupé Alfa Romeo a trazione anteriore, realizzata sulla base della berlina Alfasud. Disegnata, anche lei, da Giorgetto Giugiaro, è dotata della stessa meccanica con motore boxer e trazione anteriore, ed è realizzata insieme alla Alfasud nello stabilimento omonimo, l’Alfasud di Pomigliano d’Arco. Dotata di uno stile ispirato proprio alla sorella maggiore Alfetta GT, con la sua coda tronca e il frontale con i classici quattro fari circolari da alla Alfasud Sprint un aspetto da vera “piccola Alfetta GT”. Interessata da un restyling nel 1983 che ne ha personalizzato un po’ lo stile, e cambiato il nome semplicemente in Sprint, la piccola coupé interrompe la sua carriera nel 1989 dopo oltre 115.000 esemplari, senza essere immediatamente sostituita.

Arriviamo così ad un periodo di stallo per Alfa Romeo, che, una volta passata sotto l’egida FIAT nel 1986, necessita di un po’ di tempo per lanciare di nuovo un modello coupé di grande serie. A interrompere il “digiuno” ci pensa la speciale Alfa Romeo SZ, uno dei più particolari modelli di Alfa Romeo coupé mai prodotti. Disegnata da Zagato e assemblata dalla carrozzeria milanese nel suo stabilimento di Terrazzano di Rho, è sostanzialmente una concept car per la strada. Dotata di linee inedite, fuori dagli schemi e innovative, sia fuori che dentro, carrozzeria in materiale termoplastico e una grande attenzione aerodinamica, la SZ doveva essere l’auto per dimostrare tutti i progressi e le avanguardie tecnologiche raggiunte da Alfa Romeo alla fine degli anni ’80. SZ è stata prodotta tra il 1989 e il 1991 in ben 1.036 esemplari, catturati dallo stile fuori di testa della sportiva milanese.

Alfa Romeo SZ

Arriviamo così alle più moderne sportive del Biscione, partendo dal primo dei modelli di coupé Alfa Romeo “moderne”, la GTV 916. Realizzata sullo stesso pianale Tipo 2 irrigidito della FIAT Coupé, la piccola Alfa ha però l’esclusiva sull’utilizzo di acciai altoresistenziali, alluminio e magnesio, ottenendo così una rigidità torsionale in grado di far dimenticare la presenza della trazione anteriore. Disegnata da Enrico Fumia per Pininfarina e Centro Stile Alfa Romeo, la GTV è dotata di una linea a cuneo inconfondibile, caratterizzata da alcuni dettagli unici. I fari anteriori, ad esempio, sono in realtà quadrati, e diventano “circolari” grazie ai fori realizzati nel cofano, mentre la nervatura che parte dalla base del cofano e arriva alla base del lunotto rende affilata e riconoscibile GTV. Dotata di un posteriore con coda tronca e di un gruppo ottico unico a tutta larghezza, l’Alfa Romeo GTV è ancora oggi una delle più affascinanti coupé degli anni ’90. Prodotta tra il 1995 e il 2004, Alfa Romeo GTV fu sostituita da due modelli, la Brera e la GT.

La prima, lanciata nel 2005, deriva dal concept Brera del 2002 disegnato da Giorgetto Giugiaro, e poi portato su strada da Pininfarina, che si è anche occupata della produzione nel suo stabilimento di San Giorgio Canavese. Dotata di un frontale iconico, sportivo e riconoscibile, di un posteriore massiccio ma elegante e di proporzioni leggermente meno eleganti della Brera di Giugiaro ma comunque estremamente affascinante, Alfa Romeo Brera non riuscì ad ottenere il successo sperato a causa di una dinamica di guida compromessa da un peso giudicato eccessivo, da motori benzina di origine GM non abbastanza “Alfa” e un prezzo, per l’epoca, piuttosto salato. La GT, invece, lanciata nel 2003 e prodotta come Brera fino al 2010, è disegnata da Bertone ed è realizzata sulla base della Alfa Romeo 147. Meno sportiva e più versatile di Brera, GT è dotata di un grande portellone posteriore che da accesso ad un bagagliaio capiente, quattro posti comodi e ad una meccanica interamente Alfa, compreso il mitico 3.2 V6 Busso alla sua ultima applicazione. Nonostante numeri di vendite migliori di Brera (siamo 80.800 esemplari contro poco più di 21.000), anche GT venne cancellata e non sostituita da nessun modello.

Le ultime due rappresentanti dei modelli coupé di Alfa Romeo sono, infine, le speciali 4C e 8C Competizione. Quest’ultima, lanciata nel 2007 e prodotta in soli 500 esemplari, è una vera e propria opera d’arte. Disegnata da Wolfgang Egger e realizzata sulla meccanica della Maserati Gran Turismo, 8C Competizione è una sportiva bellissima, teatrale e rarissima, che oggi ha un prezzo più che doppio rispetto a quello che aveva da nuova. La 4C, invece, è stata una delle protagoniste del rilancio del 2013 di Alfa Romeo, insieme a Giulia e Stelvio. Dotata di un telaio in fibra di carbonio, di un motore 1.750 di derivazione Giulietta QV da 240 CV, cambio automatico TCT e priva di servosterzo, è una sportiva dura, pura e emozionante, dotata solo del minimo indispensabile in quanto a comfort e funzionalità. Prodotta fino al 2021, è stata l’ultima coupé Alfa Romeo fino ad oggi.

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Motori Alfa Romeo Coupé

Arriviamo allora alla gamma motori delle coupé Alfa Romeo, partendo dall’inaugurale 1900 Sprint. Dotata della prima versione del quattro cilindri Bialbero progettato da Giuseppe Busso, con testata in lega leggera, catena di distribuzione e camere di scoppio emisferiche, la prima 1900 Sprint erogava 90 CV, passando a ben 115 CV con l’arrivo del nuovo 1.975 con doppio carburatore Solex doppio corpo. Lo stesso motore è stato montato sulla successiva 2000 Sprint, mentre la sostituta 2600 Sprint utilizzava un più nobile 2.6 sei cilindri in linea bialbero, l’ultima nella storia Alfa a montarlo, da ben 145 CV che, grazie al cambio a 5 marce, permetteva di raggiungere i 200 km/h.

Arriviamo così alla Alfa Romeo Giulietta Sprint, la prima ad adottare i più piccoli Bialbero Alfa. Per tutta la sua carriera, Giulietta Sprint ha montato il solo 1300 Bialbero da 80 CV, che diventano 90 sulla Giulietta Sprint Veloce e ben 100 CV sulla Giulietta Sprint Speciale. La Giulia Sprint, identica alla Giulietta Sprint e prodotta tra il ’62 e il ’66, oltre al 1.3 offre anche la versione 1600, con motore che offre 90 CV sulla “Normale” e 112 CV per la “Veloce”. I motori della coupé Alfa Romeo successiva, la Giulia Sprint GT, sono tutti Bialbero Alfa, ma piuttosto diversi tra di loro. Alla base troviamo la 1300 Junior, lanciata nel 1966 e dotata di 89 CV, seguita dalla Giulia Sprint GT 1600, con motore 1.6 da 106 CV, diventata nel 1972 1600 Junior, con potenza di 109 CV. Le più potenti erano, senza dubbio, le “Veloce”, che facevano a meno del nome Giulia. La prima ad arrivare sul mercato è la 1750 GT Veloce, con motore 1.779 da 118 CV, diventati 122 nel 1969, mentre la successiva 2000 GT Veloce ha motore 2.0 da ben 132 CV DIN. Non possiamo dimenticare, infine, la Giulia Sprint GTA, versione stradale della coupé da corsa, che dotata di motore 1.6 potenziato con doppio carburatore Weber doppio corpo e doppia accensione Twin Spark aveva 115 CV. Non mancarono la Giulia GTA 1300 Junior, con motore stradale da 96 CV che, in pista, poteva arrivare a 160 CV, e le GTAm 1750 e 2000, con potente che, in pista, potevano arrivare a 240 CV.

La gamma motori della coupé Alfa Romeo successiva, la Alfetta GT, si divide in due “tronconi”: fino al 1980, Alfetta GT è stata proposta con motori quattro cilindri bialbero 1.6 da 109 CV, 1.8 da 122 CV e la GTV 2.0, da 122 CV, diventati 130 nel 1978. Nel 1979, l’Autodelta realizzò una speciale Alfetta 2000 Turbodelta, con motore 2.0 sovralimentato da turbocompressore con 150 CV. Dal 1980, addio al 1.6 e benvenuto alla nuova GTV6, con motore 2.5 V6 Busso da 160 CV. Anche la piccola Alfa Romeo Alfasud Sprint è stata proposta con diversi motori, tutti quattro cilindri Boxer Alfa Romeo. Alla base c’era il 1.3, capace di una potenza compresa tra 76 e 86 CV, seguito dal più grande 1.5 da 85, 95 o ben 105 CV sulla Sprint Quadrifoglio Verde. Al top, invece, c’è la Sprint 1.7 Quadrifoglio Verde, con il più grande Boxer che eroga 118 CV se alimentato a carburatori o 105 CV con iniezione elettronica. La gamma motori della Alfa Romeo SZ, invece, è composta dal solo 3.0 V6 Busso 12v monoalbero per bancata, capace di 210 CV e 245 Nm di coppia.

La successiva GTV, invece, unisce vecchia e nuova scuola dei motori delle coupé Alfa Romeo. Il motore più diffuso, infatti, sono i quattro cilindri Twin Spark, realizzati sulla base dei FIAT Pratola Serra: il 1.8 Twin Spark ha 144 CV, mentre il 2.0 Twin Spark 150 o 155 CV. Nel 2003, in occasione del Restyling, il 2.0 Twin Spark diventa 2.0 JTS, con iniezione diretta e 166 CV. I motori più desiderabili, però, sono i V6 Busso. Il più piccolo è il 2.0 V6 TB, con punterie meccaniche e turbocompressore da 200 CV e 280 Nm. Sopra di lui, invece, troviamo il 3.0 V6, in versione da 12v e 192 CV o 24 v e 220 CV, mentre al top c’è il 3.2 V6 24v da 240 CV, l’ultima iterazione del V6 Busso.

Questo motore lo troviamo anche sulla Alfa Romeo GT, l’ultima automobile a montare un V6 Busso, uscito di produzione nel 2007, nella versione 3.2 V6 24v da 239 CV. Gli altri motori in gamma sono il 1.8 Twin Spark da 140 CV, il 2.0 JTS da 166 CV e due Diesel, il 1.9 JTDm da 150 CV e il più potente 1.9 JTDm da 170 CV con differenziale autobloccante Q2. Questa è stata la prima coupé Alfa Romeo con motori Diesel, ma non l’ultima. Nel 2005, infatti, Alfa Romeo Brera è stata offerta con il grande e potente 2.4 JTDm cinque cilindri turbodiesel da 200 o 210 CV, oltre a due motori di origine GM, il 2.2 JTS da 185 CV e il 3.2 V6 da 260 CV, disponibile anche con trazione integrale. Nel 2008, a produzione quasi cessata, Alfa Romeo lanciò la Brera 1750 TBi, con il nuovo motore 1.750 turbo realizzato dal Gruppo FIAT da 200 CV. Concludiamo, infine, con i due motori delle coupé Alfa Romeo più affascinanti degli ultimi 50 anni. La 33 Stradale del 1967 è dotata di un gioiello, un 2.0 V8 aspirato costruito interamente in alluminio e magnesio, lubrificazione a carter secco e 230 CV di potenza, il che lo rende ancora oggi uno dei 2.0 aspirati più potenti mai realizzati. Lo stesso V8, ma “ingentilito” e portato a 2.6 litri, spinge anche la Montreal, dove spicca l’iniezione meccanica SPICA, 200 CV e uno 0-100 km/h coperto in 7 secondi, scaricati sulle ruote posteriori da un cambio manuale ZF a 5 marce. Infine, Alfa Romeo 4C e 8C sono state proposte con un solo motore a testa: il 1.750 turbo da 240 CV per la 4C, e il 4.7 V8 di origine Ferrari/Maserati da 450 CV per la 8C Competizione.

Versioni Alfa Romeo Coupé

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Concludiamo, infine, con le versioni delle Alfa Romeo Coupé. Abbiamo citato in precedenza i vari restyling ricevuti dalle prime Alfa Romeo come Giulietta, diventata nel 1962 Giulia Sprint, Giulia GT, diventata prima 1750 e 2000 GTV e poi “unificata” con le piccole 1300 e 1600 Junior, fino alla GTV, dotata di motore V6 e estetica esterna e (soprattutto) interna differente. Le speciali 33 Stradale, Montreal, SZ e 8C non hanno mai ricevuto versioni speciali o restyling, mentre la 4C è stata dotata, durante la produzione, degli stessi fari carenati della 4C Spider, salutando i fari a LED “a vista” con alloggiamento in fibra di carbonio.

Sono invece due le versioni della coupé Alfa Romeo Alfasud Sprint: nel 1983, infatti, con l’addio alla Alfasud e l’arrivo della 33, Alfa Romeo ha modificato il nome e l’estetica della sua piccola coupé, rinominandola solo Sprint e dandole un nuovo frontale e un nuovo posteriore, più “plasticosi”. Se anche Brera e GT non hanno ricevuto dei facelift di metà carriera, l’ultima coupé Alfa Romeo con versioni ben differenti è la GTV. Nel 2003, infatti, Pininfarina modificò il frontale della GTV, adeguandolo ai nuovi stilemi del marchio introdotti con 147, GT e 156 “Giugiaro”. Questa è l’ultima versione della GTV, prodotta fino al 2004 e sostituita, un anno dopo, dalla Brera.

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