Chrysler Sebring

Molto popolare in America, la Sebring è stata importata anche in Italia prima del passaggio alla 200, anche nella versione cabrio e nella versione coupé post restyling (2007-2010). Erede della LeBaron, a metà anni ‘90 la sua genesi è condivisa sul pianale della Mitsubishi Eclipse, coupé sportiveggiante della Casa del Sol Levante. Condividendo il pianale anche con la Dodge Avenger, da essa si distacca per un ammorbidimento dell’assetto. Sotto il cofano, motori 2.0 e 2.5 V6 ad alte prestazioni. Nel 2001 il lancio della seconda serie (JR) che divide la gamma in versioni convertible, coupé e berlina. In Italia arriva dal 2001 al 2008 la Sebring 2.0 141 CV e la Sebring 2.7 V6 da 202 CV.

Si arriva al 2007 con la terza serie che riprende il design della concept Airflite mostrata anni prima al Salone di Ginevra, e in questo caso i motori diventano i 2.0 turbodiesel più indicati per il mercato europeo e il benzina 2.0 della sola versione Touring. Sempre di questa serie, prima del passaggio tra Sebring e 200, si ricorda anche la variante cabrio con il solo turbodiesel da 140 CV. Da non confondere la Sebring con la Lancia Flavia, su base Chrysler 200 e successiva alla dismissione del mercato di questo modello che ha attraversato metà degli anni ‘90 e tutto il primo decennio degli anni 2000.

Scopriamo dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Chrysler Sebring.

Dimensioni Chrysler Sebring

Le dimensioni della Chrysler Sebring sono:

• lunghezza 4,84 metri
• larghezza 1,81 metri
• altezza 1,50 metri
• passo 2,76 metri

Queste sono le dimensioni della Chrysler Sebring terza serie, la JS del 2007, chiamata così poiché nata sul pianale GS/JS sviluppato sempre in collaborazione con Mitsubishi e dalla quale nascerà anche la Fiat Freemont dopo la nascita di FCA. Quest’ultima ha visto una diminuzione generale delle dimensioni rispetto alla seconda generazione, venduta in Italia solo nella versione cabrio. Diverso il discorso con la successiva 200, dalla quale è nata anche la Lancia Flavia, una copia della 200 cui sono stati smontati i loghi Chrysler e montati quelli della Casa costruttrice nata a Torino nel 1906. Tra la prima Chrysler Sebring venduta in Italia dal 2001 e la seconda Sebring, oltre all’introduzione della variante quattro porte da affiancare alla cabrio, sono cambiate la forma dei gruppi ottici e soprattutto il disegno della mascherina di impronta molto classica su tutte le generazioni di Sebring.

Della prima Chrysler Sebring, la FJ prodotta tra 1995 e 2002, si ricorda la carrozzeria unicamente coupé. In merito al bagagliaio, la JX solo cabrio non andava oltre i 320 litri di capacità, non certo tantissimi se rapportati alle generose dimensioni del veicolo. Diverso il discorso per la successiva serie JS con carrozzeria quattro porte e con un bagagliaio non enorme ma sicuramente più accogliente: 453 litri la sua capacità. Ancora diverso il caso della JS cabrio: con il vano dedicato al ripiegamento della capote in tessuto, si andavano a perdere oltre 100 litri di capacità totali.

Interni Chrysler Sebring

Gli interni della Chrysler Sebring hanno conosciuto una evoluzione costante che ha accompagnato lei e i suoi clienti, sempre accolti dal comfort proverbiale delle berline americane con e senza tetto. Se ci si concentra sulla plancia, la Sebring prima serie presenta sedute molto ben imbottite e materiali di discreta qualità, specie nella parte centrale. Il quadro strumenti si sviluppa con gli indicatori analogici e con una cornice in plastica che va a includere le bocchette di aerazione, i comandi della radio e quelli della climatizzazione. La leva del cambio, rigorosamente automatico, è a fianco del sedile e non sul piantone come accade talvolta sulle auto made in USA.

L’abitacolo nonché gli interni della Chrysler Sebring cambiano connotati nel passaggio tra prima e seconda generazione. Compaiono, ad esempio, i primi tasti sul volante dove al centro campeggia il logo della Casa americana fondata ad Auburn Hills nel 1925 e oggi di proprietà di Stellantis. Ulteriore evoluzione degli interni di questo modello con il passaggio alla Sebring JS. Compare il primo schermo incastonato nella parte centrale della plancia e questa si priva di molti comandi per lasciare spazio alle sole manopole della climatizzazione e a poco altro. Stranamente i tasti introdotti sul volante nel 2001 spariscono alla ricerca di una maggiore essenzialità. Con il passo comunque generoso, sia la versione cabrio sia la coupé hanno sempre offerto sufficiente spazio per le gambe di chi siede sul divano posteriore.

Motori Chrysler Sebring

La gamma motori della Chrysler Sebring ha conosciuto diversi tipi di motorizzazione. Concentrandosi sui propulsori portati da Chrysler in Europa, la prima Sebring (solo cabrio) ha proposto solo motorizzazioni benzina, nella fattispecie i 2.0 16V con cambio manuale da 141 CV e il più potente 2.7 V6 24V con catalizzatore da 203 CV abbinato al cambio automatico sequenziale a 4 rapporti. Un propulsore che, in questa configurazione, stacca il cronometro da 0 a 100 km/h in 9,5 secondi e permette di raggiungere una velocità massima di 210 km/h. La Sebring seconda serie, quindi quella introdotta anche nella versione 4 porte, introduce per la prima volta nel vecchio continente una Sebring dotata di motore Diesel sovralimentato. Si tratta dei 2.0 da 140 CV con cambio manuale a 6 rapporti e trazione anteriore, affiancati dal benzina “superstite”, il 2.0 da 156 CV con cambio manuale a 5 rapporti. Di questi, il solo turbodiesel ha motorizzato la versione cabrio della JS, ultima prima del passaggio alla Chrysler 200 da cui è nata la Lancia Flavia.

Qui i motori della Chrysler Sebring sopra citati hanno lasciato spazio al “pacioso” 2.4 benzina aspirato da 170 CV, della famiglia GEMA e risalente ad alcuni anni prima. Se si parla di prestazioni, risultano sicuramente più scattanti, specie in rapporto al peso, i 2.0 Diesel e benzina della serie JS.

Prezzi Chrysler Sebring

I prezzi della Chrysler Sebring si dividono tra quelli della JR venduta in Europa nella sola versione cabrio e la successiva JS. Facendo ordine con i listini, rispettivamente la JR partiva da un prezzo già convertito in euro di 30.060 euro, circa 60 milioni di lire prima ancora che entrasse in vigore la valuta unica europea. Questo il prezzo base per la 2.0 benzina da 141 CV, con un aumento nell’ordine di circa 6.000 euro per la più accessoriata versione Touring con il 2.7 V6. I prezzi della Chrysler Sebring si sono ridotti con il passaggio alla JS del 2007: quest’ultima costava da 26.260 euro per la motorizzazione benzina e da 29.610 euro per la turbodiesel Limited, 26.990 euro per la Touring top di gamma. Molto più caro il prezzo della Cabrio 2.0 turbodiesel Limited, proposta a 38.600 euro.

Una Chrysler Sebring usata può costare da 2.000 a 6.500 euro, questo il range dei prezzi delle Chrysler Sebring che si trovano in questo momento, mentre vengono scritte queste righe, in vendita in Italia tra le vetture d’occasione. Si trovano anche Sebring prima serie, come testimoniato dalla V6 con 113.000 km venduta a 5.800 euro. In generale, sono, però, le JS le Sebring usate che più si trovano tre le auto in vendita già utilizzate da un precedente proprietario.

Chrysler Sebring: concorrenti e conclusioni

La Chrysler Sebring ha attraversato il passaggio tra ventesimo e ventunesimo secolo diventando un’auto conosciuta anche in Europa, senza però lasciare il segno. La prima Sebring nata sul pianale Mitsubishi Eclipse ha puntato tutto su motori di grossa cilindrata vendendo bene in America, mentre la seconda e la terza serie, prima del passaggio alla 200, sono state importate anche in Europa e di conseguenza in Italia. Oggi si trovano a prezzi abbordabili, specie la Sebring JS dotata anche di motori turbodiesel dai costi di gestione più contenuti. Nulla a che vedere con i motori benzina V6 della JR, sicuramente più a loro “agio” sulle strade americane.

Le concorrenti della Chrysler Sebring sono state tante, e in questo caso è meglio concentrarsi su quelle che le hanno tenuto testa durante il periodo in cui è stata venduta in Europa. Si ricordano la Mazda6, la Ford Mondeo, la Volvo S80, la Alfa Romeo 166, la Jaguar XF, la BMW Serie 5, la Lancia Thema e la Audi A6. Non tutte, però, anzi quasi nessuna, veniva offerta in versione cabrio come accaduto con la Sebring. Questa è una sua particolarità che negli obiettivi della Casa americana avrebbe dovuto sancire il successo sia della 200 sia della Flavia da essa derivata. Le cose andarono diversamente, vuoi per la totale assenza di motorizzazioni Diesel (saggiamente proposte sulla Sebring JS) vuoi per la pura operazione di rebadging che tolse il fascino tipico di una Lancia che in realtà è stata una Chrysler 200 con i loghi diversi.