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Ferrari Testarossa

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Pro

  • Linea inconfondibile e unica
  • Motore V12 piatto potente e carismatico

Contro

  • Abitacolo caldissimo in estate
  • Molto impegnativa da guidare

Ferrari Testarossa: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

Icona di un’intera generazione, capace di diventare sinonimo per molti del termine “Supercar”, vero e proprio fenomeno di costume dei favolosi anni ’80. Tutti questi concetti descrivono perfettamente la Ferrari Testarossa, vera mattatrice degli anni ’80 della Casa di Maranello, dotata di uno stile unico e mai imitato e poi ripreso dalle sorelline più piccole 348 e 355 e di una meccanica unica, che dopo di lei ha salutato per sempre il mondo del Cavallino. Dopo la Testarossa, nessuna Ferrari ha più sfoggiato un motore V12 piatto con V a 180°, nato con la 512 BB per contrastare le Lamborghini Miura e Countach dotate di motori 12 cilindri posteriori, tornato solo oggi nel mondo Ferrari con l'Icona Daytona SP3. Leggi di più

Maschia alla guida, con comandi estremamente rigidi e duri, caratterizzata dall’unico e carismatico 12 cilindri piatto, Ferrari Testarossa è stata prodotta dal 1984 al 1991, per poi proseguire la sua carriera fino al 1996 prima come 512 TR e poi come F512 M, due versioni modernizzate e migliorate dell’indimenticabile Testarossa. La sua partecipazione a Miami Vice, dove una candida Testarossa è stata coprotagonista nella terza, quarta e quinta stagione della serie, l’ha resa ancora più icona della cultura degli anni ’80, capace ancora oggi di emozionare al primo sguardo. Ma com’era davvero la Ferrari Testarossa?

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Ferrari Testarossa.

Dimensioni Ferrari Testarossa

Le dimensioni della Ferrari Testarossa sono:

  • lunghezza 4,49 metri
  • larghezza 1,99 metri
  • altezza 1,13 metri
  • passo 2,55 metri

Una delle caratteristiche più amate della Ferrari Testarossa è senza dubbio lo stile, incredibilmente personale e unico, anche nel mondo Ferrari. Se infatti già la precedente 512 BB aveva introdotto lo stile a cuneo, con un frontale appuntito e un posteriore molto largo e voluminoso per alloggiare comodamente il motore 12 cilindri a V piatto, tra i più larghi della sua generazione, Testarossa ha estremizzato lo stile a cuneo della progenitrice. Sulla Testarossa, infatti, il capo del design di Pininfarina, Leonardo Fioravanti, ha deciso di sperimentare e rendere ancora più personale e unica la sua berlinetta V12 di punta. Per questo, già dal frontale Testarossa (che riprende il nome dalla 250 Testa Rossa del 1957 con la quale condivide il coperchio della testata verniciato di rosso) sfoggia una linea personalissima e inconfondibile.

Il semplice splitter anteriore in plastica fa il paio con una grande presa d’aria integrata nel cofano insieme alle frecce e alle luci di posizione, mentre a dare il classico sguardo anni ’80 ci pensano i fari a scomparsa, immancabili sulle auto di quel periodo. Il cofano anteriore è piuttosto lungo, nell’intenzione di offrire un vano di carico anteriore abbastanza grande per quella che voleva essere anche una GT e non solo una sportiva senza compromessi. All’anteriore, poi, dal 1991 Ferrari ha introdotto con la F512 M i fari carenati, vista il bando ai fari a scomparsa, ritenuti pericolosi in caso di incidente con un pedone. Lateralmente, le prime Ferrari Testarossa sfoggiano i classici cerchi a stella da soli 15 pollici, copiati e ripresi in lungo e in largo da allora, e sulle prime versioni il lato sinistro è impreziosito da un folle specchietto retrovisore gigantesco, che doveva aiutare a migliorare la pessima visibilità posteriore.

Solo dopo qualche anno, Ferrari ha aggiunto il secondo specchietto laterale sul montante destro, fino ad allora non pervenuto. Ma ciò che rende speciale Ferrari Testarossa è l’enorme presa d’aria laterale, indispensabile per raffreddare il V12 piatto che troviamo lì dietro. Per massimizzare il raffreddamento, Fioravanti voleva lasciare queste enormi bocche aperte, senza griglie. Al parere negativo di diversi enti governativi, tra cui quello statunitense, Fioravanti e il suo team si inventarono questi “graffi” che canalizzavano meglio l’aria e fermavano pochissimo i flussi. Questa soluzione è diventata poi sinonimo di tutte le Ferrari successive, e tratto distintivo della mitica Testarossa. Il posteriore di Ferrari Testarossa è poi estremamente più largo del frontale, arrivando a misurare 1,99 metri. Il motivo è semplice: sebbene infatti l’enorme V12 fosse comodo anche con una larghezza inferiore, per garantire un miglior raffreddamento era necessario avere due grandi radiatori da entrambi i lati, e da ciò la vettura si è allargata a dismisura.

Per questo, i passaruota di Testarossa sono larghissimi, e anche la guidabilità ha giovato di questa estrema larghezza al posteriore. Sempre per massimizzare il raffreddamento, l’intero cofano motore è dotato di feritoie per l’uscita dell’aria calda, così come il pannello posteriore dove troviamo il logo Ferrari integrato in una griglia con inserti orizzontali che richiamano alle prese d’aria laterali. Persino i fari sono celati dietro questa particolarissima griglia, mentre il paraurti, dotato di un’ulteriore presa d’aria, nasconde i quattro scarichi che regalano il sound unico del V12 piatto Ferrari. Concludendo con le dimensioni di Ferrari Testarossa, come già citato in precedenza il bagagliaio era piuttosto capiente: 150 litri per le Testarossa e 512 TR, e ben 250 per l’ultima F512 M, dotata di un cofano più pratico a causa dei fari carenati integrati al suo interno.

Interni Ferrari Testarossa

Gli interni di Ferrari Testarossa sono stati i principali beneficiari delle modifiche al sistema di raffreddamento rispetto alla precedente 512 BB. La precedente Berlinetta con motore piatto, infatti, aveva una silhouette molto classica, ripresa dalle coeve berlinette V8 come le 308 e 328 GTB. A differenza di queste, però, il V12 piatto aveva bisogno di molta più aria per essere raffreddato correttamente, e il singolo radiatore anteriore, a volte, non bastava. In più, gli enormi tubi del liquido refrigerante passavano proprio all’interno dell’abitacolo, che dopo qualche decina di minuti di guida diventava quasi insopportabile per il caldo che emanava. Per questo, tutte le novità meccaniche cercarono di mitigare il fenomeno di surriscaldamento dell’abitacolo, che su Testarossa era però ancora presente. Nonostante il lavoro dei tecnici di Maranello, infatti, gli interni di Ferrari Testarossa erano ancora soggetti ad un importante surriscaldamento, a causa della posizione appiccicata alla cabina dell’abitacolo del poderoso 4.9 litri V12 a 180°.

Nonostante ciò, Ferrari Testarossa sfoggiava degli interni in puro stile Ferrari dell’epoca: tanti materiali pregiati, tante soluzioni lussuose intervallate, però, dalla presenza di componenti un po’ cheap, come le bocchette dell’aria circolari, derivate da qualche prodotto FIAT, o le striminzite “bacchette” dei devioluci. Oggi colpisce la posizione dei comandi dell’indispensabile climatizzatore e della radio, optional, posizionati per lungo nel tunnel centrale, in mezzo ai due sedili. A rendere gli interni di Ferrari Testarossa inconfondibili ci pensano, però, il minimale ma bellissimo volante a tre razze nero, il quadro strumenti con scritte arancioni su sfondo nero e il cambio, un cinque marce manuale con lo schema ad H a vista e innesti metallici dal suono inconfondibile. Essendo una GT pensata anche e soprattutto per l’America, lo spazio all’interno della Testarossa era buono, ma la posizione di guida era ancora quella, folle, delle Ferrari di quegli anni: volante lontanissimo dal busto, gambe distesissime e schiena lontana dal volante. Anche per questo, però, guidare una Testarossa è davvero incredibile.

Motori Ferrari Testarossa

A contribuire ancora di più al suo mito ci pensano i motori di Ferrari Testarossa, che nei suoi oltre 10 anni di carriera hanno sempre mantenuto una sola, originalissima caratteristica: il motore 12 cilindri a V piatta di 180°. In molti hanno sempre chiamato questo motore un boxer, a cilindri contrapposti: in realtà, la grande differenza è che i pistoni si muovono sempre nella stessa direzione, e non uno contro l’altro come i boxer (per questo sono chiamati così: ricordano, infatti, un pugile, o boxer in inglese, che sferra dei pugni contro l’avversario). Questo sofisticato motore, ispirato dalle Formula 1 degli anni ’70 che utilizzavano lo stesso schema per il motore 3.0 a 12 cilindri. Per permettere all’auto di sfruttare al massimo la natura piatta del V12 a 180°, poi, il 4.9 litri della Testarossa era dotato di lubrificazione a carter secco, nonché di 4 valvole per cilindro e distribuzione bialbero. In questo modo, il 12 cilindri aspirato ad iniezione con 48 valvole è capace di 390 CV a 6.300 giri e di 490 Nm di coppia, ed è accoppiato ad un classico cambio manuale a 5 rapporti, senza la possibilità di scegliere un automatico.

Il 4.9 è stato poi aggiornato, così da far superare ai motori di Ferrari Testarossa i 400 CV, prima con la 512 TR da 428 CV e dalla F512 M, la modificata, da 440 CV. Entrambi i restyling di Testarossa hanno cercato di mitigare il fenomeno di galleggiamento dell’anteriore, molto leggero, e il nervosismo del retrotreno, che gravava sul bilanciamento dei pesi della vettura per ben il 60%, contro il 40% dell’avantreno. Per questo, la Ferrari 512 TR riuscì a migliorare la ripartizione dei pesi portandola a 41% sull’anteriore e 59% sul posteriore, ulteriormente affinata con la 42/58% della F512 M. Tutte le Testarossa hanno poi condiviso la raffinata soluzione per le sospensioni, a doppio braccio oscillante sia davanti che dietro, mentre per garantire la massima aderenza le ruote posteriori erano da 255 mm di larghezza, davvero enormi per il periodo. Così, i 390 CV di Testarossa potevano essere scaricati tutti a terra, con prestazioni ancora oggi da urlo: 0-100 km/h in 5,3 secondi e oltre 290 km/h di velocità massima. La 512 TR è riuscita ad abbassare il tempo a 4,8 secondi, portati poi a soli 4,6 dalla più giovane 512 M. A rendere unica la gamma motori di Ferrari Testarossa ci pensava il sound, unico ed inconfondibile grazie alla configurazione del V12.

Motori Ferrari Testarossa

Benzina

  • 4.9 V12, 4.9 V12 di 180° aspirato, 390 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione posteriore
  • 512 TR, 4.9 V12 di 180° aspirato, 428 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione posteriore
  • F512 M, 4.9 V12 di 180° aspirato, 440 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione posteriore

Prezzi Ferrari Testarossa

Al lancio, i prezzi di Ferrari Testarossa non erano affatto contenuti, come è facile immaginarsi. Per portarsi a casa una Ferrari Testarossa nel 1984 erano infatti necessari circa 178 milioni di lire, equivalenti a circa 139.000 euro al cambio odierno. Di serie, da buona auto degli anni ’80 offriva ben poco di serie, ma tutto quello che serve: vetri elettrici, interni in pelle, climatizzatore manuale, cambio manuale a 5 marce e l’indispensabile differenziale autobloccante meccanico, utilissimo per mettere a terra i 390 CV della mitica Testarossa. Dal 1992, con l’arrivo della rinnovata 512TR, si aggiunge nella dotazione di serie la radio, il 4.9 diventa Euro 1 e guadagna quasi 40 CV mentre il prezzo arriva a sfiorare l’equivalente odierno di 150.000 euro. Infine, il canto del cigno per la dinastia Testarossa è rappresentato dalla F512 M, la Modificata. Insieme ai fari carenati arrivano l’ABS, la chiusura centralizzata, gli specchietti elettrici e il ricircolo dell’aria, oltre che il motore da 440 CV. Il prezzo? Nel 1996, una F512 M è proposta all’equivalente di 155.000 euro.

Ma oggi, quali sono i prezzi di Ferrari Testarossa? Per la Casa di Maranello, questa vettura è stata un vero successo: tra il 1984 e il 1996, infatti, Ferrari è riuscita a vendere oltre 10.000 esemplari della sua Testarossa comprese le 512TR e F512 M. Nonostante questo successo di vendite, però, l’abbondanza di modelli sul mercato non abbassa i prezzi: Testarossa, infatti, ha subito un importante impennata insieme a tutte le altre Ferrari per la bolla creatasi intorno alle auto del Cavallino.

In più, per il suo status di icona degli anni ’80, Testarossa rimane incredibilmente desiderabile: per questo, trovare una Testarossa a meno di 120.000 euro è estremamente difficile. In Italia, la Testarossa più economica è oggi offerta a 110.000 euro, con le rarissime Monospecchio, ovvero le Testarossa con un solo specchietto retrovisore, superano di slancio i 160.000 euro, mentre le più impeccabili arrivano anche a superare i 250.000 euro. Ancora più alto è il prezzo delle più rare e migliorate 512TR e F512 M: le prime, prodotte tra il 1991 e il 1994, partono da 190.000 euro, con punte di 230.000 euro per quelle in condizioni eccezionali. Infine, la rarissima F512 M con i suoi fari carenati è estremamente difficile da trovare, e quelle poche in vendita superano di slancio i 280.000 euro.

Ferrari Testarossa: concorrenti e conclusioni

Costosissima, rarissima e anche davvero difficile e maschia da guidare. Non pensate infatti di poter salire su Ferrare Testarossa e guidarla come un’auto normale. Questo privilegio è proprio solo delle ultime Ferrari, a partire dalle V12 degli anni ’90 come la 456 o la 550 Maranello. Quando la Testarossa era la sportiva a 12 cilindri della Casa, infatti, tutto era più complicato. Nessuna Ferrari Testarossa, ad esempio, è dotata di serie di servosterzo, cosa che rende il comando incredibilmente duro e difficile da utilizzare, specialmente in città. Il cambio va maltrattato perché si comporti come si deve, così come la frizione, mentre il motore è delicato e molto, molto caldo.

Nonostante le modifiche strutturali, infatti, il V12 scalda tantissimo l’abitacolo in estate e quando si tira al massimo la vettura, mentre in inverno le enormi prese d’aria non permettono un corretto funzionamento del riscaldamento. Ferrari Testarossa non è quindi la perfetta daily, né la Ferrari più amichevole in circolazione, ma proprio per questo è un’esperienza unica da guidare. Grazie al corpo vettura larghissimo al posteriore, Ferrari Testarossa è estremamente piantata a terra, più agile di quanto ci si possa immaginare e caratterizzata inevitabilmente da quel particolarissimo V12 piatto, che ne rende la guida unica ed irripetibile. Ultimo V12 con V a 180° di Ferrari, questo motore è aggressivo, a volte quasi ruvido ai bassi, ma incredibilmente armonioso, fluido e carismatico quando le si tira il collo.

Insieme allo sterzo durissimo, al cambio dagli innesti duri e tosti e ad un sound unico, Ferrari Testarossa è una delle Ferrari più memorabili da guidare. Ha i suoi difetti, come l’abitacolo caldissimo in estate, l’assenza del servosterzo e una difficoltà importante nella guida di tutti i giorni. Nonostante ciò, però, è una delle Ferrari più memorabili di sempre, una delle più amate e forse l’unica nell’intera storia del Cavallino ad essere diventata sinonimo di un’epoca mitica, irripetibile come i mitici anni ’80. Le concorrenti di Ferrari Testarossa hanno sempre dovuto rincorrere il suo stile unico e il suo carisma, quasi irraggiungibile dalle rivali, ma questa continua sfida a raggiungerla ha creato delle vetture eccezionali.

Essendo stata in vendita per così tanti anni, poi, la sportiva di Maranello ha potuto sfidare vetture di diverse epoche: le concorrenti di Ferrari Testarossa, infatti, sono state la Lamborghini Countach, la Porsche 911 Turbo e la folle DeTomaso Pantera. Con l’arrivo degli anni ’90 e della nuova 512 TR e F512 M, a fare la guerra all’erede della Testarossa ci sono state nuove vetture, come la nuovissima Lamborghini Diablo, la nuova Porsche 993 Turbo, l’americanissima Dodge Viper, molto più spartana e cattiva ma simile a Testarossa per l’assenza di aiuti alla guida, e la Corvette C4 ZR1. Nel 1996, poi, la F512 M ha lasciato spazio alla nuova GT V12 di Maranello, la 550 Maranello, che riportò il V12 in posizione anteriore dopo la 365 GTB/4 Daytona.

FAQ

Che motore monta la Ferrari Testarossa?
Ferrari Testarossa e le sue evoluzioni 512TR e F512 M condividono un motore a dir poco unico, un 12 cilindri a V piatta di 180°, posizionato longitudinalmente in posizione posteriore-centrale. Questo particolarissimo V12 _piatto,_ ben diverso da un motore boxer a cilindri contrapposti per la presenza di pistoni che si muovono nella stessa direzione, anziché in maniera contrapposta, è capace di 390 CV sulla Testarossa, e poi di 428 CV e 440 CV rispettivamente sulle eredi 512 TR e F512 M.
Perché si chiama Testarossa?
Il nome Testarossa è un omaggio ad una celebre Ferrari del passato, la 250 Testa Rossa del 1957, capace di essere una delle vetture più vincenti degli anni ’50 nelle gare di durata. La caratteristica che dava il nome alla prima Testa Rossa è condivisa anche dalla Testarossa moderna, ovvero la verniciatura del coperchio della testata di colore rosso, a dare un look unico al motore V12 delle due vetture.
Chi ha disegnato la Ferrari Testarossa?
Il design unico ed irripetibile di Testarossa è merito di Pininfarina, che da sempre ha disegnato tutte le Ferrari stradali della Casa. Nello specifico, all’epoca il responsabile del design di Pininfarina era il designer milanese Leonardo Fioravanti.

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