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Infiniti SUV

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Infiniti SUV: storia, modelli, versioni e motori

Nata nel 1989, Infiniti è il brand di alta gamma della Casa giapponese Nissan, pensato per sfidare i diretti rivali Lexus e Acura. Dopo un inizio molto forte in America, nel 2008 la Casa giapponese è arrivata ufficialmente in Europa, e con i suoi SUV Infiniti iniziò col piede giusto l’avventura europea. Con le inedite FX ed EX, affiancata alla berlina sportiva G37, Infiniti si fece conoscere e apprezzare per un buon equilibrio tra qualità costruttiva, prezzo e guidabilità. Con il passare degli anni, però, i grandi SUV Infiniti cominciarono a non avere più quell’appeal dei primi anni di produzione, complice anche un cambio di nomenclatura radicale nel 2013 che trasformò EX e FX in QX50 e QX70. Nonostante il lancio della compatta Q30, proposta anche in versione SUV QX30 e basata sulla coeva Mercedes-Benz Classe A, Infiniti continuò a perdere posizioni in Europa, arrivando alla dolorosa decisione di abbandonare il mercato europeo nel 2020, concentrando i suoi sforzi sul mercato americano, da sempre quello più forte per Infiniti. Nonostante le vendite sotto le attese, però, i SUV Infiniti hanno ancora molto da dare. Scopriamo allora i modelli di SUV Infiniti, i motori e le versioni.

Modelli Infiniti SUV

Dopo un inizio scoppiettante negli anni ’90 e ’00, Infiniti decise nel 2008 di debuttare ufficialmente sul mercato europeo. La decisione è stata presa anche per una particolare tendenza, da parte degli appassionati di automobili americane, di importare privatamente alcuni modelli di SUV Infiniti, soprattutto il flagship FX, apprezzato per il suo stile sportivo e per la meccanica robusta da vera giapponese. Dal 2008 al 2020, sono cinque i modelli di SUV Infiniti che hanno solcato le strade del Vecchio Continente:

  • Infiniti EX
  • Infiniti FX
  • Infiniti QX30
  • Infiniti QX50
  • Infiniti QX70

Al debutto, nel 2008, i modelli di SUV Infiniti erano due, il crossover-SUV EX e il SUV medio-grande FX. Il primo, il crossover EX, è un’automobile molto particolare, che unisce l’altezza da terra e la praticità di un SUV con l’estetica e la capacità di carico di una wagon. Basata sulla piattaforma Nissan FM a trazione posteriore condivisa anche con la Infiniti G37 e con la versione per il mercato giapponese, la Nissan Skyline (non per nulla, in Giappone EX è venduta come Nissan Skyline Crossover), Infiniti EX è un SUV dallo stile personale e con un’impostazione piuttosto sportiva e dinamica. Spaziosa e ben fatta all’interno, come la coeva FX anche EX non brilla per la qualità dei materiali, che come su tante giapponesi punta più alla durata nel tempo che ad appagare subito chi l’acquista. In occasione di un piccolo restyling che ne ha cambiato fari anteriori e posteriori e la dotazione interna con più tecnologia, Infiniti ha cambiato nome ad EX, che diventa la QX50, per poi salutare il mercato nel 2017 senza ricevere un’erede.

Stessa sorte è capitata al top di gamma dei modelli SUV Infiniti, il grande FX, che nel 2013 ha cambiato il proprio nome in QX70. L’auto in sé, però, è sostanzialmente la stessa: si tratta infatti della seconda generazione del SUV sportivo della Casa giapponese, nato per sfidare gli Sport Utility sportivi come BMW X5, Audi Q5 e Porsche Cayenne. Arrivata in Europa nella sua seconda generazione, Infiniti FX ha uno stile molto sportivo e personale, che sfoggia un cofano bombato e molto lungo, che enfatizza la meccanica con trazione posteriore, interni sportivi e curati e una buona abitabilità interna. Sottoposto ad un leggero restyling nel 2011, che ha cambiato principalmente la mascherina anteriore e i fari posteriori, nonché migliorato i sistemi tecnologici all’interno, Infiniti FX dal 2013 è diventata QX70, ritagliandosi uno spazio interessante tra i SUV sportivi di grandi dimensioni.

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La terza e ultima proposta tra i modelli di Infiniti SUV è la piccola QX30, lanciata nel 2016 e molto diversa dalle altre proposte del brand giapponese. Se infatti QX50 e QX70 sono realizzate sulla piattaforma Nissan a trazione posteriore, Infiniti QX30 è basata sul pianale MFA a trazione anteriore di Mercedes-Benz, lo stesso di Classe A e GLA. Infiniti QX30 è interamente derivata da Mercedes Classe A e GLA, con le quali condivide la meccanica, i motori e gran parte degli interni, che infatti saranno facilmente riconoscibili dagli appassionati del brand tedesco. Il disegno di Infiniti QX30 e della sorella “rasoterra” Q30 riesce comunque a distinguersi molto dalle Mercedes di base, con un look personale ma ugualmente elegante e ricercato. Nata per accontentare le richieste del mercato europeo, nonostante dei contenuti di tutto rispetto ebbe un successo limitato, venendo proposta fino all’addio di Infiniti dal mercato europeo, nel 2020.

Motori Infiniti SUV

Passando alla meccanica e ai motori dei SUV Infiniti, anche in questo caso notiamo delle differenze importanti tra le più grandi EX/QX50 e FX/QX70 rispetto alla più piccola QX30. Iniziamo proprio dalla più piccola e giovane delle tre, che come detto in precedenza condivide interamente la meccanica con Mercedes Classe A di terza generazione, la W177 lanciata nel 2012, e con la prima generazione di GLA. Realizzata sulla piattaforma MFA a trazione anteriore, anche i motori del SUV Infiniti sono condivisi interamente con le cugine tedesche.

Rispetto alla compatta Q30, sostanzialmente la stessa automobile ma priva delle protezioni sottoscocca e dell’assetto rialzato, che proponeva quasi tutta la gamma motori di Classe A, escluse le versioni 160 d’accesso e la sportiva AMG, per il mercato italiano la gamma motori del SUV Infiniti QX30 è composta da due motori, il 2.0 turbobenzina da 211 CV denominato 2.0t e il 2.1 quattro cilindri turbodiesel, noto commercialmente come 2.2d, da 170 CV, entrambi accoppiati al cambio automatico a doppia frizione DCT a sette rapporti. Sul 2.0 turbo benzina è stata proposta sia la trazione anteriore che quella integrale, mentre per il 2.2 Diesel l’unica possibilità era la trazione integrale AWD.

Arriviamo così alla gamma motori dei SUV Infiniti più grandi, decisamente più intrigante e, in un certo senso, inaspettata. Entrambi i modelli, EX/QX50 ed FX/QX70, sono stati proposti in Italia con motori plurifrazionati, a 6 o addirittura 8 cilindri. Iniziamo con il SUV-Crossover EX, che al lancio è stato proposta solo in versione EX37: il numero si riferisce alla cilindrata del motore sotto il cofano, che è il 3.7 V6 VQ37 condiviso, oltre che con la berlina G37 e con la più grande FX37, anche con la sportiva Nissan 370Z. Con 320 CV e un sound davvero interessante, il 3.7 V6 è accoppiato al cambio automatico a 7 rapporti di produzione Nissan, scaricati a terra da un sistema di trazione integrale sbilanciata verso il retrotreno, per un comportamento dinamico decisamente interessante. Visto l’amore del mercato europeo dell’epoca per i motori Diesel, Infiniti decise di lanciare una versione Diesel nel 2010, la EX30d. Sotto il cofano prende posto un moderno 3.0 V6 turbodiesel da 238 CV e 550 Nm di coppia, scaricati a terra dalla stessa trazione integrale e il cambio automatico a 7 marce.

Gran parte della meccanica e dei motori del SUV Infiniti più grande e lussuoso, FX/QX70. Realizzata sullo stesso pianale della EX/QX50, il Nissan FM condiviso anche con la sportiva Nissan 370Z, FX è dotata di uno schema sospensivo molto raffinato, con una sospensione anteriore a doppio triangolo all’anteriore e un Multilink a ruote indipendenti al posteriore. Dotata di serie di trazione integrale e del cambio automatico a 7 marce, sono tre i motori del SUV Infiniti portati ufficialmente in Italia. Al lancio, i motori disponibili erano due, tutti e due a benzina: l’FX37, ovvero il già citato 3.7 V6 VQ37 da 320 CV e 360 Nm di coppia, e l’esagerata FX50, che ospita sotto il cofano un 5.0 V8 aspirato da 390 CV e 500 Nm di coppia, che garantisce al grande SUV giapponese uno 0-100 km/h coperto in meno di 6 secondi. Nel 2010, Infiniti aggiunse il 3.0 V6 turbodiesel da 238 CV, che consente di ottenere prestazioni interessanti con consumi reali nell’ordine dei 12 km/l.

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Versioni Infiniti SUV

Concludiamo allora con le versioni dei SUV Infiniti, che come abbiamo visto hanno cambiato principalmente il loro nome nel 2013. Sia EX che FX, infatti, hanno abbandonato il loro nome di lancio per uniformarsi al resto della gamma Infiniti, che voleva le berline e coupé normali dotate della lettera Q e di un numero crescente a seconda delle dimensioni (ad esempio, la compatta Q30, la berlina media Q50 e la coupé Q60), aggiungendo una X per i modelli a ruote alte. Per questo, nel 2013 nascono QX50 e QX70, raggiunti nel 2016 dalla più piccola QX30.

A livello di allestimenti, le prime versioni dei SUV Infiniti erano dotate di quattro livelli di equipaggiamento molto ricchi: alla base troviamo la GT, dotata di una caratterizzazione più elegante, a cui si aggiunge la GT Premium, che proponeva accessori e dotazioni aggiuntive. Al top, invece, troviamo la sportiva S e la top di gamma S Premium, che offre un’estetica più sportiva e una dotazione molto ricca sia su EX che su FX. Le versioni del SUV Infiniti più piccolo, QX30, invece, sono differenti rispetto alle più grandi QX50 e QX70. Alla base della gamma troviamo la versione d’accesso Premium, mentre salendo con la gamma troviamo l’intermedia Luxe e la top di gamma Executive. Per Premium e Luxe, poi, è presente una versione Tech, che aggiunge un’attenzione particolare per la tecnologia a livello multimediale e di sicurezza.

Concludendo con le versioni di Infiniti SUV, per la grande FX è stata offerta nel 2012 una versione molto speciale, la Sebastian Vettel Edition. Questa versione, nata per omaggiare l’allora tre volte Campione del Mondo tedesco con Red Bull (all’epoca, Red Bull era sponsorizzata proprio da Infiniti), poteva contare su un assetto irrigidito, un pacchetto estetico e aerodinamico specifico e dettagli viola sia all’esterno che all’interno.