Peugeot 106

Questa piccola utilitaria lanciata nel 1991 e arrivata fino al 2004 ha permesso a Peugeot di offrire una vettura con dimensioni interne da Segmento B in ingombri da utilitaria di Segmento A. Basata sul telaio dell’altrettanto apprezzata Citroen AX, la 106 puntava su un design moderno ma rassicurante, un prezzo davvero interessante e un’agilità alla guida garantita da una grande maneggevolezza e motori affidabili e collaudati, puntando anche sull’incredibile leggerezza della vettura. Quest’ultimo pregio ha portato le varianti sportive Rallye a diventare dei miti degli anni ’90, ancora ricercate ed utilizzate persino nei rally a quasi 20 anni dall’uscita di produzione.

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Peugeot 106.

Dimensioni Peugeot 106

Le dimensioni della Peugeot 106 sono:

• lunghezza 3,56/3,68 metri
• larghezza 1,58 metri
• altezza 1,37 metri
• passo 2,39 metri

Più lunga delle coeve citycar, che non superavano i 3,5 metri, ma più corta delle utilitarie più grandi, tutte sopra i 3,80 metri, Peugeot 106 andava ad occupare una nicchia di mercato, condivisa con la cugina Citroen Saxo, a cavallo tra il segmento A e il più grande segmento B. Nel 1991, infatti, rispetto alle rivali dirette come FIAT Panda 141, Rover 100 e Renault Twingo, 106 è più lunga, e con il restyling del 1996 è cresciuta di ben 12 cm, con uno stile più moderno e al passo coi tempi. La prima “serie” di 106 riprendeva infatti gli stilemi della coeva 405, una berlina di successo e molto apprezzata in Europa. Dalla 405 arriva la mascherina anteriore carenata con il logo del Leone al centro e i fari squadrati ai lati, così come i paraurti molto semplici e la coda, con piccoli fari agli angoli della carrozzeria che ricordano quelli della precedente 205, ma senza la iconica banda ad unire i due fari come l’antenata.

Nel 1996, Peugeot ha rinfrescato la sua 106 con forme molto più arrotondate sia davanti, dove il muso con il logo del Leone incastonato in un riquadro nero, e i fari più grandi e sfuggenti richiamano la nuova 306, mentre anche dietro troviamo dei fari più moderni, un paraurti ben più prominente e moderno. Lateralmente stupiscono le maniglie nascoste all’interno di un incavo tra portiera e carrozzeria, mentre le versioni sportive XSi, GTI e Rallye offrivano cerchi più grandi, piccoli alettoni posteriori, passaruota tondeggianti e uno stile più sportiveggiante ed ispirato. Concludendo con le dimensioni di Peugeot 106, il bagagliaio è di dimensioni interessanti per gli ingombri, con una capacità minima di 215 litri che salgono a 950 abbattendo il divano posteriore.

Interni Peugeot 106

Gli interni di Peugeot 106 sono tipicamente Anni ’90, nelle forme e nelle finiture. Sia le versioni “normali” che le più sportive della gamma 106 condividono infatti una plancia davvero semplice e molto morbida nelle forme, con solo una squadratissima consolle centrale a ricordare i ruggenti e rigorosi anni ’80. La qualità delle plastiche è, come ci si può aspettare, adeguata al periodo e al segmento, con materiali rigidi un po’ dappertutto e assemblaggi buoni ma migliorabili in diverse parti. Non manca però lo spazio, soprattutto davanti, con un’abitabilità decisamente buona per le dimensioni. Solamente il volante, non regolabile in profondità e un po’ in basso, può creare dei problemi ai conducenti più alti. Per questo, nelle versioni da gara o nelle Rallye più spinte il classico volantino Peugeot è sostituito da un volante a calice, più vicino al conducente.

Per il resto, il quadro strumenti è semplicissimo ma facilissimo da leggere, con quadranti tondi grandi e di immediata lettura. Al centro della plancia, invece, troviamo lo slot per la radio, rigorosamente aftermarket come andava di moda negli anni ’90, due bocchette per l’aria e i comandi per l’aerazione, con l’aria condizionata lusso che solo poche 106 potevano vantare. Chiudono gli interni di Peugeot 106 i mitici sedili: morbidi e ben poco contenitivi quelli delle 106 normali, sportivi e ben realizzati quelli delle sportive. Tutte le versioni, però, condividono le meravigliose stampe tipicamente anni Novanta, colorate e con forme astratte, con le Rallye a sfoggiare i colori di Peugeot Sport e, sulle prime 1.3, stupisce la moquette rosso fuoco.

Motori Peugeot 106

La gamma motori di Peugeot 106 è estremamente variegata, capace di offrire davvero tanti propulsori nella sua quasi quindicennale storia industriale, tutti derivati dalla mitica famiglia di motori Peugeot TU, robustissimi ed affidabilissimi. Partiamo dalle versioni tranquille: i bestseller della gamma 106 sono infatti stati il 954 e il 1.1i, derivati dalla 205 ma dotati entrambi di iniezione elettronica anziché di carburatori. Il 954 offriva tra i 44 e i 50 CV a seconda dell’anno di produzione e delle normative Euro vigenti, mentre il 1.1 è stato il motore più venduto, presente per tutta la carriera di 106 e dotato di 60 CV e circa 90 Nm. Grazie al peso contenuto intorno agli 800 kg, però, era già molto vivace, capace di scattare da 0 a 100 km/h in 13,7 secondi col cambio a 4 marce, e in poco più di 12 con il cambio a 5 rapporti.

Trovano poi spazio i più potenti 1.4, con 75 CV e dotato di prestazioni buone (11,3 secondi nello 0-100 e 175 km/h) ed offerto anche con un lento cambio automatico a 3 marce, e il 1.6, sempre dotato di cambio automatico e 88 CV. Infine, tra le 106 “normali” vanno segnalate le lentissime ma frugali Diesel: il 1.4 da 50 CV è stato sostituito nel 1995 dal 1.5 da 58 CV, entrambi aspirati e lentissimi (0-100 in più di 17 secondi per la più veloce), ma affidabilissimi ed indistruttibili. Chiudono il cerchio le sportive: a partire dalla XSi 1.4 da 98 CV, diventata poi 1.6 con 103 CV nel 1994 e ancora GTI 16v con 118 CV nel 1996, queste erano capaci di unire sportività e comfort. Per avere il massimo della sportività con un’estetica e dotazioni essenziali, infine, la gamma motori di Peugeot 106 offriva le leggendarie Rallye: dalla 1.3 con 98 CV, alla 1.6 8v con 103 CV per arrivare alla potente 1.6 16v da 118 CV, capace di superare di slancio i 205 km/h e di bruciare lo 0-100 km/h in meno di 9 secondi, il tutto con un peso di soli 950 kg a vuoto.

Motori Peugeot 106

Benzina

• 954, 1.0 quattro cilindri aspirato, 44-50 CV, cambio manuale a 4 o 5 marce, trazione anteriore
• 1.1i, 1.1 quattro cilindri aspirato, 60 CV, cambio manuale a 4 o 5 marce, trazione anteriore
• 1.3i Rallye, 1.3 quattro cilindri aspirato, 98 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
• 1.4i, 1.4 quattro cilindri aspirato, 75 CV, cambio manuale a 5 marce o aut. a 3 marce, traz. anteriore
• 1.4 XSi, 1.4 quattro cilindri aspirato, 98 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
• 1.6 XSi Cat., 1.4 quattro cilindri aspirato, 94 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
• 1.6 Automatica, 1.6 quattro cilindri aspirato, 88 CV, cambio automatico a 3 marce, trazione anteriore
• 1.6 XSi, 1.6 quattro cilindri aspirato, 103 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
• 1.6i Rallye, 1.6 quattro cilindri aspirato, 103 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
• 1.6 16v, 1.6 quattro cilindri aspirato, 118 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Diesel

• 1.4 diesel, 1.4 quattro cilindri Diesel aspirato, 50 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
• 1.5 diesel, 1.5 quattro cilindri Diesel aspirato, 58 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Prezzi Peugeot 106

Nel 1991, il listino prezzi di Peugeot 106 si apriva con la 3 porte XN, dotata del 954 con cambio a quattro marce e una dotazione ridotta all’osso. Anche il prezzo, però, era ridottissimo: meno di 6.500.000 di vecchie lire, ovvero 5.800 euro odierni. Un prezzo davvero ridotto, che però offriva solamente l’auto: per avere la predisposizione per la radio, i vetri elettrici, i sedili regolabili o il lunotto termico bisognava spendere di più, e puntare alle più accessoriate XT, o alle ricche e sportive XSi. Con il restyling del 1996 e nel corso degli anni sono poi arrivati di serie il servosterzo, gli airbag, i vetri anteriori elettrici, la predisposizione per la radio e anche la possibilità di montare il climatizzatore, nonché anche il tetto apribile manuale e gli Airbag laterali. Le sportive Rallye, invece, partivano da meno dell’equivalente di 10.000 euro per la 1.3 nel 1993, con la potente 1.6 16v che, nel 2004, costava 13.170 euro.

Ma oggi, quali sono i prezzi di Peugeot 106? Mai come in questo caso bisogna fare delle importanti distinzioni tra le versioni tranquille e le sportive XSi, GTI e Rallye. Le versioni normali, colpite pesantemente dalle campagne rottamazione degli anni ’00 e ’10, stanno diventando piuttosto rare: nonostante questo, ci si può portare a casa una 106 marciante con motore 954 o 1.1 a meno di 800 euro, con le Diesel che strappano lo stesso prezzo. Attenzione però agli esemplari impeccabili, che possono arrivare anche a 1.900/2.000 euro se iscritti ASI. Le vivaci 1.4 partono invece da 2.000/2.500 euro, mentre tra le sportive le più abbordabili sono le XSi con motore 1.4 da 98 CV o 1.6 da 103 CV: meno “mitiche” delle Rallye e più pesanti, partono da 3.500 euro e possono superare i 6.000.

Da 6.500 euro, infine, compaiono le prime 106 Rallye, passate da “brutto anatroccolo” dal valore di poche centinaia di euro di 10 anni fa al ruolo di interessantissime Youngtimer di oggi. Le Rallye più economiche sono le 1.6 8v, che partono da 7.000 euro, mentre le potenti 1.6 16v partono da 8.000 euro. Le più costose sono le 1.3 da 98 CV, le Rallye originali, che strappano prezzi da 6.500 euro per esemplari con tanti lavori da fare fino ad oltre 10.000 per vetture restaurate in ogni dettaglio.

Peugeot 106: concorrenti e conclusioni

Per anni, Peugeot 106 è stata una vettura usata ed abusata, soprattutto in città. Le sue dimensioni compatte e la sua abitabilità la rendeva una delle vetture più versatili e funzionali nella giungla cittadina. Agile, facilissima da guidare, disinvolta nel traffico e vivace già con il 1.1i, Peugeot 106 è stata per anni una vettura perfetta per i primi passi alla guida, grazie al suo prezzo basso e alla sua semplicità ed affidabilità. Negli ultimi anni, però, in tanti l’hanno abbandonata a causa della scarsa sicurezza offerta soprattutto dagli esemplari pre-restyling, priva anche di Airbag e di barre anti-intrusione. La dotazione scarsa, con il clima molto raro e quasi introvabile, hanno poi fatto il resto, relegando 106 ad un ruolo di nicchia per le versioni più tranquille, ma al contempo innalzando i valori delle fantastiche versioni sportive.

Lo sterzo preciso, il telaio rigido ma molto leggero e i motori affidabili e vivaci rendono ogni sportiva su base 106 davvero divertente da guidare. A renderla mitica è però il suo leggendario comportamento estremamente sovrasterzante, che la rende portabile al limite solamente da piloti esperti. La nomea di “killer” della 106 Rallye e del suo posteriore ballerino è ormai proverbiale, e la rende la più apprezzata compatta sportiva dai veri manici, e per questo ancora usatissima nelle competizioni, dove le versioni N3 riempiono ancora le iscrizioni dei rally nazionali in giro per l’Europa.

Per questi motivi, Peugeot 106 è ancora una delle compatte degli anni ’90 più ricercate, soprattutto nelle mitiche versioni sportive. Ma anche la normale 106 ha ancora frecce al suo arco, dotata della stessa guidabilità delle più affilate Rallye, ma più comoda ed efficace in città. Per questo, Peugeot 106 è ancora una ottima scelta per la vita di tutti i giorni in città, al netto dei suoi limiti.

Durante la sua carriera, le concorrenti di Peugeot 106 sono state diverse, a cavallo di due epoche differenti: da una parte, fino al 2000, si è scontrata con la prima serie di FIAT Panda, con la Rover 100 e la MINI originale, la Renault Twingo I, la Autobianchi Y10 e la Ford Fiesta. Successivamente, le concorrenti di Peugeot 106 sono diventate la cugina Citroen Saxo, le nuove Opel Corsa, Ford Ka, FIAT Panda 169, Volkswagen Lupo e SEAT Arosa, le nuove FIAT Punto e Lancia Y nonché la più grande cugina Peugeot 206. Le sportive Rallye, infine, se la vedevano prima con Ford Fiesta RS, Rover 114i GTI, Autobianchi Y10 Turbo, e poi con Volkswagen Lupo GTI, SEAT Arosa 16v e Lancia Y Elefantino Rosso, per citarne alcune.