Prima di vedere come si usa, diamo però un’occhiata a quello che viene conservato nella cassetta che si trova nel bagagliaio. Generalmente, ci sono due oggetti: un mini compressore e una bomboletta. Il compressore è alimentato da una batteria a 12V e per farlo funzionare è sufficiente collegarlo all’accendisigari nell’abitacolo dell’auto. La bomboletta, da collegare al compressore, contiene uno speciale spray ripara gomme che chiude i fori riempiendoli di aria e di schiuma. Ogni kit omologato è provvisto anche di un manuale di istruzioni, che è consigliabile leggere prima di intervenire sulla gomma bucata.
Un tempo l’unica soluzione per riprendere la marcia dopo aver forato consisteva nell’impiego della ruota di scorta. Una vera e propria ruota aggiuntiva che poteva differenziarsi essenzialmente per la fattura del cerchio. Con il passare degli anni e la necessità di sfruttare al meglio gli ingombri interni delle auto, molti marchi hanno deciso di impiegare il ruotino di scorta. La differenza con la prima soluzione come intuibile risiede essenzialmente nelle dimensioni, comportando anche delle limitazioni rispetto alla velocità massima raggiungibile. Un ulteriore step “evolutivo” è rappresentato dal kit di riparazione gomme, strumento molto compatto e facilissimo da utilizzare oltre che particolarmente rapido. Il contraltare di questo sistema è certamente l’impossibilità di proseguire la marcia quando la gomma è gravemente danneggiata.
In questo articolo scopriremo tutto ciò che è necessario sapere rispetto al kit di riparazione gomme, dal suo utilizzo al suo funzionamento, parlando ovviamente anche dei costi.