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MINI Cooper S Coupe

MINI Cooper S Coupe in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto MINI Cooper S Coupe inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso
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MINI Cooper S Coupe

Venduta in milioni di esemplari a partire dal 1959, la Mini è uscita di produzione nel 2000 ed è stata rilanciata dopo un solo anno dal Gruppo BMW (che possiede il marchio tedesco), ma con stile e tecnologie del tutto nuovi. La prima generazione della Mini moderna, proposta nelle varianti 3 porte e cabrio, ha ceduto il posto nel 2007 alla seconda, offerta anche nell’inedita variante sportiva a 2 posti Mini Coupé: lunga 3,73 metri, 3 cm in più della berlina da cui deriva, ne riprende il pianale ed i motori, compreso il pepato 1.6 della Mini Cooper S Coupé. Continua a leggere

Modelli alternativi

Mini Cooper S Coupé: com’è fatta, pro e contro

La Mini Coupé, svelata nel 2011, è identica alla berlina nella parte frontale, dove a risaltare sono i fari tondi (un tratto comune a tutte le Mini), il cofano bombato e la mascherina piatta nella parte bassa, che sembra appoggiata al pronunciato fascione. Marcati i passaruota, sotto i quali fanno bella figura ruote fino a 18”. La Mini Coupé, disegnata sotto la supervisione di Anders Warming (capo dello stile per il marchio inglese), differisce dalla berlina a partire dai montanti anteriori del tetto e dal parabrezza, più inclinati di 13°. I montanti, inoltre, sono accorciati al fine di ribassare il tetto, che Warming e il suo team hanno disegnato ispirandosi al profilo di un berretto da baseball: l’altezza della Mini Coupé è inferiore di 2,9 cm rispetto alla berlina e ciò fa apparire l’auto più slanciata.

Pur con il tetto ribassato, la Mini Coupé offre un discreto agio per la testa dei passeggeri anteriori, grazie ad una furba soluzione ispirata ad alcune auto da corsa degli Anni 60: nel padiglione infatti ci sono due “gobbe” in corrispondenza delle sedute, che permettono di guadagnare qualche centimetro in altezza. Oltre ad essere piuttosto basso, il tetto della Mini Coupé è anche molto corto e termina con un pronunciato spoiler: la visibilità posteriore non ne guadagna affatto, perché nelle retro si fatica a percepire dove finisce la carrozzeria, ma la silhouette della Mini Coupé è davvero distintiva e crea una gradevole contrapposizione, perché alla sfuggente parte superiore si contrappone la possente fiancata. Al posteriore si notano i fanali della Mini berlina e un inedito portello, sormontato da un alettone mobile: si alza automaticamente da 80 km/h, per dare più stabilità al retrotreno.

La “parentela” fra le Mini berlina e Mini Coupé è molto più accentuata all’interno, perché i due modelli adottano la medesima plancia, caratterizzata dallo strumento rotondo sul piantone dello sterzo (indica i giri del motore e la velocità, riprodotta digitalmente) e da quello, anch’esso rotondo, nel fascione centrale della plancia, che include la lancetta per la misurazione della velocità e lo schermo del sistema multimediale. Sono rotondi anche le bocchette del clima, la parte centrale del volante ed i pulsanti nelle razze, ma anche i tasti nella consolle ed i tweeter alla base dei montanti. La Mini Coupé offre due sedili; dietro di essi ci sono una mensola, i diffusori dell’impianto audio e una maniglia, che consente di abbattere la piccola paratia che separa l’abitacolo dal baule. Questo ha una discreta capacità: contiene 280 litri, quando basta per un weekend di coppia fuori porta.

Mini Cooper S Coupé: allestimenti, motori e prezzi

La Mini Coupé adotta il pianale a trazione anteriore della Mini berlina e ha sospensioni di buona qualità per un’auto di queste dimensioni, perché sono indipendenti su entrambi gli assi: McPherson all’avantreno e multilink al retrotreno. Rispetto alla Mini berlina, però, la Coupé ha specifiche molle, ammortizzatori e la barra anti-rollio posteriore, modificata nell’ottica di migliorare la guidabilità. Anche i motori sono condivisi con la berlina, perché la Coupé adotta il benzina 1.6, nelle versioni aspirata da 122 CV (per la Mini Cooper Coupé) o turbo da 184 CV (per la Mini Cooper S Coupé), e il turbo diesel 2.0 da 143 CV, riservato alla Mini Cooper SD Coupé.

La Mini Cooper S Coupé, complice il peso ridotto (di 1.240 kg), è già un bel “peperino” e sa appagare anche i guidatori più smaliziati, come dimostrano la brillante accelerazione 0-100 (in 7,1 secondi) e la velocità massima di 230 km/h. Tuttavia, è con la Mini Cooper S JCW Coupé che è possibile togliersi grandi soddisfazioni: ha il motore 1.6 turbo della Cooper S, ma la potenza raggiunge i 211 CV e ne derivano prestazioni di tutto rispetto, ben riassunte dalla velocità massima di 240 km/h e dallo 0-100 in 6,6 secondi. A far risaltare l’indole sportiva della Cooper S JCW Coupé è anche lo stile, perché questa versione ha l’assetto ribassato di 1 cm e fascioni dal look più grintoso, con aperture maggiorate e specifici profili aerodinamici.

Benzina

  • 4 cilindri 1.6 aspirato da 122 CV
  • 4 cilindri 1.6 turbo da 184 o 211 CV

Diesel

  • 4 cilindri 2.0 turbo da 143 CV

La Mini Coupé non aveva prezzi a buon mercato, come da tradizione per il marchio inglese: la Mini Cooper Coupé parte da circa 23.500 euro, che diventano 27.700 euro per la Mini Cooper S Coupé e 28.700 euro per la Mini Cooper SD Coupé. Per la Mini Cooper S JCW Coupé vanno “scuciti” più di 30.000 euro. Cercando sul mercato dell’usato, i modelli meno costosi partono da circa 6.000 euro.

Mini Cooper S Coupé: conclusioni

Prodotta fra il 2011 e il 2015, la Mini Coupé è stata fra le ultime coupé di dimensioni ridotte a trazione anteriore, un genere di auto non più apprezzato dal mercato. La Mini Coupé aveva buone “armi” in suo possesso: lo stile originale, sfizioso e subito riconoscibile, ma anche i motori pepati che le garantivano il giusto brio. La praticità, come in tutte le coupé, è ridotta, e bisogna fare i conti con i soli 2 posti e il baule poco sfruttabile in altezza. Non è un granché anche la visibilità posteriore, per colpa del ridotto lunotto.