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Auto vegane 2022: marche e modelli più ecologici

Scopriamo quali sono i modelli e le marche più ecologiche presenti nel mercato.

Da qualche anno a questa parte, le definizioni animal free, cruelty free e vegan hanno investito anche il settore automotive, portando le aziende ha offrire prodotti dedicati alla clientela che non intende guidare vetture con materiali di origine animale. Inoltre, negli ultimi anni, le associazioni impegnate in questi temi, come la Peta, hanno pressato le case automobilistiche in tal senso.

Anche il plurititolato campione di Formula 1, Lewis Hamilton, in qualità di sostenitore del veganismo, ha chiesto a Mercedes di non adottare rivestimenti di origine animale per le proprie vetture. Chiaramente non è semplice trovare delle alternative, anche per le aziende che producono prodotti low cost, considerando che i modelli “entry level” sono costituiti da pomelli e volanti in pelle, ancor di più quelli di categoria “Premium”. La Mercedes è stata una delle prime ad offrire rivestimenti in similpelle in determinati allestimenti, ma è comunque complicato trovare un’auto vegana. Con la crescita dell’elettrificazione nel settore automotive, le richieste animaliste vengono maggiormente accolte rispetto al passato, portando alla diffusione di prodotti con fibre e materiali di origine non animale e di tessuti ecosostenibili.

In questo articolo studieremo le marche e i modelli più ecologici di auto vegane.

Auto vegane 2022: marche e modelli più ecologici

La crescente attenzione del mercato automobilistico rispetto alla tendenza vegana può fare da apripista a numerose innovazioni nel settore. Non sono solamente i supermercati a dedicarsi alla vendita di prodotti di questo genere, dato che anche il settore dell’arredamento e quello della moda hanno compreso quanto possa essere utile investire su questa fetta di mercato. Secondo alcuni studi, il mercato vegano assisterà a una crescita annuale del 50% fino al 2025, con la possibilità di protrarsi ulteriormente in futuro. Oltre a ciò, bisogna considerare che anche il consumatore tradizionale sta evitando gli articoli con pelle vera. I motivi dietro questa scelta sono di carattere etico, per quanto riguarda l’impatto ambientale e lo sfruttamento degli animali, ma anche per una questione di sicurezza per coloro che operano in questi settori. Infatti, la produzione di pelle di origine animale richiede un determinato processo chiamato concia, che prevede l’impiego di sostanze nocive per l’uomo, a base di formaldeide e cianuro. Per queste ragioni, le aziende automobilistiche hanno immesso sul mercato una serie di vetture vegane, completamente cruelty free.

BMW iX BMW iX - Credit: BMW iX

La BMW è stata una delle prime ad operare in questo senso, infatti è stato constatato come i modelli Serie 2, Serie 3, Serie 5, X2, X3 e X4 sono caratterizzati da sedili in similpelle Sensatec. Quest’ultima è una miscela riciclata di lana e altri materiali tinti con coloranti vegetali, che offre una buona sensazione a livello tattile anche migliore rispetto ai materiali di origine animale. Sensatec è una struttura trapuntata perforata, che risulta traspirante per i sedili, così che diventi un vero e proprio standard anche per i modelli futuri dell’azienda bavarese. La durata di questo materiale è un altro vantaggio non indifferente, in quanto maggiormente resistente alla luce solare, all’acqua (anche se salata) e all’aria. In definitiva, il Sensatec risulta più resistente della pelle vera.

Altri marchi decisamente sensibili sulla materia sono Tesla, Volvo e Audi. La prima ha smesso di rivestire i sedili delle proprie vetture elettriche con pelle di origine animale a partire dal 2017, sostituendola con l’alcantara. Elon Musk, CEO dell’azienda, ha motivato la decisione spiegando l’ormai inutile impiego di materiali di origine animale per la produzione di auto. La Volvo si è servita del WeaveTech per la realizzazione della sua Polestar 2, completamente elettrica. Si tratta di un materiale di elevata fattura, senza pelle e non di origine animale, come affermato dalla stessa casa madre. Audi, dal canto suo, ha prodotto i modelli elettrici e-tron GT ed e-tron Q4 in modo completamente vegano. Infatti il suo responsabile del design ha segnalato come questa scelta rappresenti un vantaggio a livello competitivo, perché rappresenta un punto di forza per la clientela. In questo modo, la pelle sintetica è riuscita a sostituire quella di origine animale su rivestimenti, braccioli cuscini e console centrale. Perfino i tappetini sono realizzati in modo ecologico, in quanto realizzati da bottiglie di plastica e reti da pesca.

Un altro modello ecosostenibile che intendiamo segnalarvi è la Renault Twizy, considerato che è totalmente prodotta in plastica, escludendo il telaio fatto di acciaio. La PETA ha riconosciuto questa vettura come vegana al 100%, data l’assenza di materiali di origine animale e la sua alimentazione elettrica, così da non risultare inquinante anche per l’aria.

La Fisker Emotion è un’auto prodotta appositamente per questo scopo, concepita dall’ex-designer BMW Henrik Fisker e presentata al CES, Consumer Electronics Show. Anche in questo caso, gli interni sono del tutto vegani.

Quali sono i marchi vegan-friendly?

Dicklovett ha condotto recentemente uno studio in merito ai marchi che hanno realizzato più modelli del tipo “vegan-friendly”. È bene considerare, però, che la classifica prende in considerazione il numero degli allestimenti disponibili e non i modelli in sé, quindi possiamo trovarci di fronte a dei confronti impari tra una casa e l’altra.

È stato registrato come Ford sia l’azienda con più vetture di questo genere, con ben 28 allestimenti disponibili, in cui è compresa anche la nuova Mustang Mach-E, che viene commercializzata con interni totalmente vegani. A completare il podio, abbiamo Honda, con 20 allestimenti, che comprendono le nuove HR-V e CR-V, mentre in terza posizione si trova Nissan, con un allestimento vegano in meno di Honda.

Altri marchi che hanno registrato buoni risultati in tal senso sono Smart che, nonostante la gamma sia formata da soli due modelli, presenta 17 allestimenti vegan-friendly, Kia e Hyundai, che hanno rispettivamente 15 e 14 allestimenti vegani.

In seguito abbiamo Mercedes, che si attesta sul numero 13, anche se questo numero non dà giustizia allo sforzo dell’azienda tedesca, che ha commercializzato molteplici modelli elettrici e vegan friendly. Questo ragionamento va fatto anche per BMW che, nonostante sia dotata di solo 5 allestimenti vegani, garantisce molte più opzioni in termini di sostenibilità rispetto ai marchi presenti nelle posizioni più alte. Anche Mini è presente nella classifica con un solo allestimento, ma è stata annunciata l’intenzione di privare la gamma di modelli dotati di rivestimenti in pelle. Nella classifica è presente l’italiana Fiat con un’unica finitura vegana, grazie alla presenza di rivestimenti di tipo Seaqual per la 500 e la Panda. Volvo, ovvero una delle aziende più vegane che ci sia, non è presente nella classifica, nonostante si sia impegnata nell’eliminazione della pelle dalle sue vetture, a partire dalla C40 Recharge.

C40 Recharge interni vegani Volvo C40 Recharge | Credit: Volvo | Entro il 2030 punta a commercializzare soltanto vetture a trazione elettrica, tutte leather-free.

In definitiva, lo studio che ha dato vita a questa classifica è puramente indicativo e volto constatare la grande crescita che la realtà vegan sta avendo nel settore automotive. Questi segnali anticipano sicuramente una tendenza sempre più preponderante in futuro, infatti riteniamo che, nel giro di qualche anno, la clientela avrà a disposizione un numero maggiore di soluzioni di questo tipo, in termini di rivestimenti e materiali disponibili nelle gamme. Oltre all’esclusione della pelle vera per la realizzazione degli interni, possiamo aspettarci anche un uso più massiccio di materiali altamente sostenibili e riciclati per la creazione delle componenti che formano l’abitacolo delle vetture.

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