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Documenti necessari per la consegna dell'auto

Scopri con i nostri consigli a cosa fare attenzione e di quali documenti hai bisogno.

Coloro che acquistano un’auto usata devono necessariamente sapere quali sono i documenti necessari per la consegna dell’auto, ma anche il loro contenuto. Se vi trovate di fronte a una vettura che desiderate particolarmente e intende comprarla, dovrete innanzitutto ottenere tutta la documentazione necessaria. In molti tendono a prescindere da questo importante aspetto, limitandosi a fare qualche domanda generica in merito allo stato del veicolo e alla sua storia.

Se si dovesse essere verificato lo smarrimento di questi documenti, oppure le targhe risultano distrutte, perse o illeggibili, non è assolutamente impossibile ottenerne un duplicato. Il certificato di proprietà è sicuramente uno di questi, in quanto, visionandolo, è possibile verificare se vi sono delle ipoteche pendenti sul veicolo, anche se è possibile effettuare questo controllo in completa autonomia, o recandosi presso una qualsiasi agenzia di pratiche automobilistiche, sia visitando il sito dell’ACI. In entrambi i casi, dovrete richiedere una visura completa della targa, che comporterà una spesa di qualche euro. Nel primo caso pagherete mediante carta di credito, mentre nel secondo con contanti.

Prima di recarsi all’appuntamento con il venditore, è sicuramente opportuno procedere a questo controllo, dato che potrete verificare sin da subito il numero dei proprietari dell’auto e, in seguito, valutare o meno l’utilità di vederla da vicino. Ovviamente, potreste effettuare il controllo anche dopo aver visionato la vettura. Inoltre, grazie al sito del Ministero dell’Interno, potrete controllare, mediante il telaio o la targa, se l’auto è stata rubata. In questo modo, potrete già tirare un sospiro di sollievo se avete qualche sospetto.

Documenti necessari per la consegna dell’auto

La carta di circolazione è sicuramente il più rilevante tra i documenti necessari per la consegna dell’auto, in quanto comprende tutte le informazioni relative al proprietario e chi l’ha preceduto, ma anche le caratteristiche tecniche della vettura, quindi la presenza di sistemi che modificano le caratteristiche originarie e l’eventuale integrazione di accessori. Quattro aspetti di fondamentale rilevanza, che sono riportati sulla carta di circolazione, sono i seguenti: la corrispondenza tra telaio e targa, il numero dei proprietari, gli aggiornamenti annotati dalla Motorizzazione e la data dell’ultima revisione periodica.

D’altronde, un’auto che è passata di mano tra più persone non è sicuramente tra le più appetibili. Nell’ipotesi in cui il venditore vi informa di aver effettuato degli interventi manutentivi piuttosto costosi da poco tempo, con la vettura che ha cambiato, in pochi mesi, più intestatari, è bene fare molta attenzione. Infatti, in un caso del genere, vi trovereste davanti a un’incertezza non indifferente, anche per il fatto che l’età media del parco mezzi circolante sul territorio è abbastanza alta.

Per quanto riguarda le targhe, devono essere due e metalliche, oltre che coincidere con quelle presenti nel libretto. Questo vale anche per il numero di telaio, quindi accertatevi che non siano presenti segni di lavorazione, abrasioni o sbavature intorno al numero posizionato sul telaio o alla base del parabrezza. Il numero di telaio può avere posizioni diverse a seconda del modello di auto, ma è comunque facilmente trovabile in ogni caso. Nel riquadro delle revisioni del libretto, nella parte di dietro di quest’ultimo, cercate il talloncino adesivo del più recente collaudo. Per le auto destinate all’uso privato, la revisione risulta valida per due anni, a partire dalla data riportata sul talloncino. Solamente a seguito della prima revisione, invece di far passare due anni, si aspettano quattro anni dal mese di immatricolazione.

Parliamo ora degli eventuali aggiornamenti apportati alla vettura. Se vengono installati dei cerchi in lega, non bisogna aggiornare il libretto, ma le dimensioni degli pneumatici nuovi devono coincidere con quanto riportato nel terzo riquadro frontale. A partire dal 2013, è possibile applicare pneumatici e cerchi più grandi, a condizione che ciò venga trascritto nel libretto, così come previsto dal D.M. n. 20/2013. Lo stesso discorso vale per le luci diurne a LED, l’impianto di alimentazione metano o GPL installato a seguito della prima immatricolazione e il gancio di traino. In merito al secondo caso, vi suggeriamo di diffidare da quelle auto in cui è già montato, perché c’è il rischio che questa sia stata profondamente sfruttata, per poi portare il proprietario a liberarsene in prossimità della scadenza della revisione delle bombole, piuttosto che procedere al rinnovo. Se invece, l’impianto a gas è stato da poco montato, non cambia praticamente nulla, dato che il proprietario potrebbe essere insoddisfatto delle prestazioni della vettura o magari dei problemi irrisolti dall’installatore. In ogni caso, potrete accertarvi di ciò solamente effettuando una prova su strada.

Passiamo ora al certificato di proprietà. Se non l’avete già fatto, procedete alla visura completa della targa e, mediante il suddetto documento, potrete verificare l’eventuale esistenza di fermi amministrativi o ipoteche. Ciò si verifica quando l’auto in questione diventa una garanzia rispetto al pagamento di eventuali debiti maturati dal venditore del veicolo. Se fosse pendente un’ipoteca sulla macchina, il creditore ha la possibilità di mettere quest’ultima all’asta fino a quando il suo credito non sarà completamente soddisfatto. Il discorso cambia con il fermo amministrativo, che si verifica, solitamente, a seguito del mancato pagamento di una cartella esattoriale, andando al limitare l’uso della vettura. In questo caso, il proprietario potrà procedere alla vendita del veicolo, ma solamente se il compratore è cosciente della presenza del fermo, che ne impedisce la circolazione, la demolizione e l’esportazione all’estero. Il provvedimento viene cancellato solo se il fermo amministrativo viene iscritto al Pubblico Registro Automobilistico a seguito del passaggio di proprietà. Se vi trovate di fronte a un acquisto fin troppo conveniente, è bene non fidarsi mai troppo, in quanto si rischia di accollarsi, senza saperlo, dei debiti non indifferenti. Infine, vi suggeriamo di avere una check list dei controlli da effettuare prima di procedere alla compravendita vera e propria.

L’ultimo aspetto che vale la pena valutare è di controllare i chilometri effettivamente percorsi, così come gli eventuali incidenti subiti e i tagliandi. Per farlo, basta servirsi di uno dei numerosi servizi offerti online, che permettono di svelare eventuali truffe di chilometraggio inserendo la targa dell’auto o il numero di telaio.

Domande e risposte

Cosa chiedere quando si va a ritirare l’auto nuova?

Quando ci si appresta a ritirare un’auto nuova, è opportuno anzitutto eseguire tutti i controlli del caso, quindi controllare la carrozzeria e guardare le portiere. Ciò significa, che dovrete verificare l’assenza di ammaccature o graffi, così come l’eventuale presenza di rumori strani quando aprite i vari sportelli della vettura, come il cofano. Lo stesso discorso vale per gli pneumatici, quindi è bene accertare le condizioni degli stessi. In termini di documentazione, fate in modo di avere tutta la documentazione, quindi la polizza e il libretto di circolazione. Infine, fate attenzione all’interno del cofano, quindi le guarnizioni e livello dei fluidi, e che nessuna spia sia accesa.

Come recuperare certificato di proprietà?

Se il certificato di proprietà risulta smarrito, il vecchio proprietario dovrà seguire un iter molto semplice per ottenere un duplicato. Innanzitutto bisogna sporgere denuncia presso le Forze dell’Ordine, segnalando il furto o lo smarrimento del documento in questione. Successivamente, bisogna rivolgersi a un qualsiasi ufficio ACI per fare richiesta del duplicato. Infine, dovrete pagare un importo in denaro per ritirare il certificato di proprietà, che vi verrà fornito in formato digitale.

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