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Passaggio di proprietà auto: calcolo costi, tabella e come si fa

Non tutti i beni acquistabili da un cittadino vanno dichiarati e registrati: tra questi abbiamo le case, le attività commerciali e, ovviamente, le nostre amate automobili.

Quando si acquista un’automobile, questa viene registrata dalle autorità competenti, che rilasciano il certificato di proprietà. Questo è ciò che succede con un’auto nuova: se l’automobile è invece di seconda mano, è necessario realizzare un passaggio di proprietà auto. Se si acquista l’automobile usata da un rivenditore, il processo è completamente gestito dal concessionario, che aiuterà e gestirà la burocrazia e le richieste degli enti competenti andando a fare da tramite tra l’automobilista e gli obblighi di legge (a fronte ovviamente di un piccolo sovrapprezzo).

Quando l’automobile passa di proprietà tra due cittadini privati, il passaggio di proprietà auto si fa più complicato. Le strade possibili per completare il passaggio di proprietà auto tra privati sono due: affidarsi ad una agenzia di pratiche auto oppure farlo autonomamente. Come nel caso dell’acquisto da un rivenditore, affidando l’iter ad un’agenzia di pratiche auto sarà questa ad occuparsi di tutto, e avrà bisogno (come per il concessionario) dei documenti dell’auto e delle persone coinvolte nel passaggio di proprietà. Anche passando per un’agenzia, comunque, c’è un piccolo sovrapprezzo rispetto alle tariffe “base”: per risparmiare al massimo quindi il metodo più economico è il passaggio di proprietà auto tra privati.

Intorno a questa pratica, però, ci sono sempre molte domande: come si fa il passaggio di proprietà auto? Quanto costa? Dove si fa? Scopriamo insieme come si fa il passaggio di proprietà auto tra privati, quali sono i documenti essenziali e i tempi tecnici, e grazie ad una pratica tabella il calcolo costi del passaggio di proprietà auto sarà più facile che mai.

Sommario

Passaggio di proprietà auto: come si fa

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Partiamo subito capendo come si fa il passaggio di proprietà auto, e non possiamo che iniziare da ciò che serve per completare con successo il passaggio, detto anche voltura. Prima di affrontare tutta la procedura, è necessario avere a disposizione un documento d’identità dell’acquirente (la carta d’identità o la patente andranno benissimo) e la classica marca da bollo acquistabile in tutte le tabaccherie, questa volta dal valore di 16 euro. Muniti di questi requisiti ci si può recare in uno dei luoghi preposti per il passaggio di proprietà per la compilazione di due moduli indispensabili per il passaggio di proprietà: la richiesta di passaggio di proprietà e il modulo per l’aggiornamento dei dati riportati sul libretto di circolazione.

Questi due moduli possono essere anche scaricati da internet, compilati a casa e poi consegnati durante la stipula del vero e proprio passaggio di proprietà. È molto importante sapere che è necessario avere la firma sia di venditore che acquirente su questi moduli, ed entrambi devono essere presenti al passaggio di proprietà. È possibile, in caso di impossibilità di partecipazione di una delle due parti, permettere ad un delegato di concludere il passaggio di proprietà auto, ma solo attraverso la compilazione di una delega.

Dove si fa il passaggio di proprietà auto? È possibile completare l’iter della voltura in quattro strutture differenti, a partire dalla Motorizzazione Civile della vostra provincia. Non è necessario, fortunatamente vista la mole di lavoro che queste strutture devono gestire, andare proprio in Motorizzazione: è possibile infatti effettuare un passaggio di proprietà anche alla sede del PRA (il Pubblico Registro Automobilistico) più vicina a voi, nelle agenzie di pratiche auto contrassegnate dalla presenza dello “Sportello telematico dell’automobilista” e, infine, in una sede ACI della vostra città. Qui è necessario che sia il venditore che l’acquirente (o gli eventuali delegati) siano presenti in prima persona, dotati dei propri documenti di identità e dei documenti dell’auto. I “fogli” fondamentali dell’automobile in questa fase sono il “libretto”, ovvero la carta di circolazione, e il certificato di proprietà dell’automobile. Se l’auto in vendita è già stata venduta dopo il 1° ottobre 2021, sia da nuova che da “usata”, al posto di “libretto” e carta di circolazione troviamo il nuovo DU, il Documento Unico di circolazione. Questo nuovo documento è a tutti gli effetti una carta di circolazione, dove in più troviamo tutti i dati che prima erano presenti solo sul certificato di proprietà, alleggerendo e semplificando la burocrazia automobilistica.

Se una delle parti è una società o un ente, come si fa il passaggio di proprietà? In questo caso, è necessario che la parte “aziendale” dell’atto di vendita sia rappresentata dal suo legale rappresentante (senza possibilità di delega), e bisogna presentare una visura camerale non più vecchia di 3 mesi rispetto alla data del passaggio di proprietà. In caso di voltura a favore di un cittadino extracomunitario, invece, è necessario presentare anche il permesso di soggiorno in corso di validità. Il processo di passaggio di proprietà è molto rapido: è infatti completamente digitalizzato dalla compilazione alla firma, e al netto di ritardi o prolungamenti dei tempi è una pratica che si “sbriga” in circa 15-20 minuti. Non è poi possibile completare un passaggio di proprietà online o a distanza: purtroppo, al momento è valido solo il passaggio di proprietà “fisico”.

È presente però una procedura “semplificata” per una vendita a distanza nella quale il venditore, in possesso di tutti i documenti, si presenta in un’agenzia pratiche auto della sua città per iniziare il processo di passaggio di proprietà “digitale”. Una volta completato questo primo passo, l’agenzia di pratiche auto riceverà un codice generato dal sistema di compilazione del passaggio di proprietà auto, da inviare all’agenzia pratiche auto scelta dall’acquirente dove quest’ultimo potrà recarsi fisicamente per terminare la pratica.

Passaggio di proprietà auto: calcolo costi

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Arriviamo allora al tasto dolente del passaggio di proprietà, il calcolo dei costi. Quanto costa il passaggio di proprietà auto? Oggi andremo a calcolare il costo “base” della voltura, senza andare a toccare i prezzi in concessionari e agenzie pratiche auto, visto che questi sono variabili a seconda della singola società. Per capire i costi del passaggio di proprietà, dobbiamo separare le tre voci che formano il totale della voltura: IPT, emolumenti e marche da bollo e l’aggiornamento del libretto. Partiamo dalla prima voce, l’aggiornamento del libretto. Questa pratica è a pagamento, richiede 27,02 euro ed è quanto mai obbligatoria oggi, visto che come citato in precedenza il “vecchio” libretto di circolazione è sostituito dal Documento Unico di circolazione che include in un unico documento carta di circolazione e certificato di proprietà.

Passiamo allora alle marche da bollo, che hanno un importante peso nel calcolo dei costi del passaggio di proprietà. Troviamo infatti una marca da bollo da 16 euro per la richiesta del rilascio del DU, una marca da bollo da 32 euro e 10,2 euro per i Diritti di Motorizzazione. Arriviamo ad un totale di 58,2 euro di emolumenti e bolli. La più grande voce di spesa è, però, l’IPT, Imposta Provinciale di Trascrizione. Questa tariffa ha un valore crescente a seconda della potenza del motore, espressa in kW, e varia enormemente a seconda delle varie province. Si parte, però, da una base comune: fino a 53 kW (ovvero 73 CV), il prezzo dell’IPT è parte da una base comune. Fino a 53 kW, infatti, il prezzo “base” di 151 euro. Superati i 53 kW, invece, si cambia calcolo. A partire da 54 kW, infatti, il calcolo dell’IPT diventa più complesso: ogni kW dell’automobile, infatti, vale 3,5119 euro. Nel caso di un’auto da 54 kW, quindi, siamo di fronte ad un prezzo di 189,64 euro, e per ogni kW in più bisogna aggiungere 3,5119 euro.

Se pensate che il calcolo dei costi del passaggio di proprietà auto sia finito qui, sbagliate. A seconda della vostra provincia di residenza, infatti, l’IPT può subire un importante incremento che può essere del 10, 15, 20, 25 o addirittura 30%. Proprio la fascia con l’aumento di quasi 1/3 del totale è la più numerosa: a godere della tariffa “base” sono solo le province di Aosta, Bolzano e Trento.

Ad avere una maggiorazione del 10% c’è la provincia lucana di Matera, dove quindi ogni kW “costa” 3,86 euro. Nella provincia siciliana di Ragusa, invece, il rincaro è del 15%, per un totale di 4,04 euro/kW. Un po’ più costosa l’IPT nelle province di Arezzo, Avellino, Bari, Benevento, Carbonia, Grosseto, Latina, Lecce, Pescara, Pordenone, Reggio Emilia, Siracusa, Trieste, Udine e Vicenza: qui la maggiorazione è del 20%, per un totale al kW di 4,21 euro. Ci avviciniamo alle più costose con le province di Crotone, Ferrara e Sondrio, dove il 25% di rincaro porta il costo a 4,39 euro al kW. Infine, in tutto il resto dello Stivale troviamo un IPT maggiorata del 30%, con un costo al kilowatt che raggiunge i 4,56 euro. Nello specifico, quindi, parliamo delle province di Agrigento, Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Asti, Barletta-Adria-Trani, Belluno, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Cuneo, Enna, Firenze, Fermo, Foggia, Forlì-Cesena, Frosinone, Genova, Gorizia, Imperia, Isernia, L’Aquila, La Spezia, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa-Carrara, Medio Campidano, Messina, Milano, Modena, Monza-Brianza, Napoli, Novara, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro-Urbino, Piacenza, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Ravenna, Reggio Calabria, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vibo Valentia e Viterbo.

È molto importante comunque controllare il sito dell’ACI della vostra città, e parlare direttamente con chi realizzerà il vostro passaggio di proprietà auto. Le tariffe infatti possono avere delle variazioni anche piuttosto importanti a seconda delle tariffe dei singoli Automobile Club: meglio capire subito il prezzo prima di trovarsi di fronte a brutte sorprese. È possibile pagare il passaggio di proprietà interamente in loco recandosi all’ACI o in una agenzia di pratiche auto, con metodi di pagamenti elettronici come carte o bancomat. Recandosi alla motorizzazione, invece, le cose si complicano: IPT e emolumenti PRA si pagano tramite il circuito PagoPA dal sito dell’ACI o sul sito del Portale dell’Automobilista, mentre imposte di bollo, e diritti di motorizzazione si possono pagare tramite bollettini all’Ufficio Postale, attraverso il sito del Portale dell’Automobilista, in chioschi self-service (quando presenti) e nei tabaccai. Proprio qui sono infine acquistabili le immancabili marche da bollo.

Concludiamo il capitolo dedicato a quanto costa il passaggio di proprietà auto analizzando tre tipologie di automobili molto particolari: auto d’epoca, ibride ed elettriche. Per le prime è previsto un’agevolazione a livello di IPT: per le automobili storiche iscritte all’ASI con oltre 30 anni d’età possono pagare un’IPT ridotta a 51,65 euro, con l’esclusione delle automobili adibite ad uso professionale o utilizzate nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni. Dal 1° gennaio 2015, invece, l’ACI non prevede più la stessa agevolazione per le automobili “ventennali”, ovvero con un’età compresa tra i 20 e i 29 anni. Questo è valido a livello nazionale: ci sono però alcune Regioni dove troviamo delle agevolazioni simili alle “ultratrentennali”. Per quanto riguarda ibride ed elettriche, invece, l’IPT si calcola in modo differente. Per le ibride Mild, Full e Plug-In è infatti richiesto il pagamento dell’IPT sul solo motore termico, escludendo quindi la potenza dei motori elettrici come per il bollo. Lo stesso ragionamento del bollo viene applicato anche per le auto elettriche: qui infatti si calcola la potenza continua omologata, non quella di picco che viene pubblicizzata dalle Case.

hyundai-kona-electric-front Questa modalità di registrazione della potenza ottiene risultati molto più bassi rispetto alla potenza di picco: una Hyundai Kona 64 kWh da 204 CV di potenza, ad esempio, ha una potenza continua di soli 28 kW, che la inserisce all’interno della fascia più bassa dell’IPT. Lo stesso succede per altre elettriche, che riescono a risparmiare centinaia e centinaia di euro.

Passaggio di proprietà auto: tabella

Il nostro viaggio nel mondo del passaggio di proprietà auto si conclude con una pratica tabella che permette di calcolare in maniera piuttosto agevole e completa il costo di una voltura. La tabella del passaggio di proprietà auto che vedete qui in basso è realizzata prendendo la potenza espressa in kW dell’automobile: per fare la conversione tra kW e CV, più diffusi come unità di misura, ricordiamo che la conversione è di 1 CV = 0,735 kW. Questo significa che vi basterà moltiplicare la potenza del vostro motore espressa in CV per 0,735 per avere la potenza in kW.

All’interno della cifra finale abbiamo già inserito l’IPT, che varia in base alla potenza in kW, i vari bolli ed emolumenti, uguale per tutte le fasce di kW e il costo dell’aggiornamento del libretto in Documento Unico, che ha un costo di 27,02 euro indipendentemente dalla potenza del veicolo. Come detto in precedenza, le automobili con potenza inferiore a 53 kW hanno un IPT fisso a 196 euro, mentre dai 54 kW si passa a calcolare i kW di potenza con il coefficiente minimo di 3,5119 euro, valido nelle poche zone che abbiamo citato poco fa (Aosta, Bolzano e Trento), che può crescere del 10, 20 o 30% a seconda delle varie regioni e province.

Per il nostro calcolo, abbiamo scelto di selezionare il costo al kW più alto di 4,56 euro/kW, quello più comune in Italia e presente, ad esempio, a Milano, Torino, Roma e Napoli. Di seguito quindi trovate la tabella del passaggio di proprietà auto con IPT maggiorata al 30% della città di Milano.

  • Fino a 53 kW = 273,18 euro
  • 54 kW = 324,18 euro
  • 55 kW = 328,18 euro
  • 56 kW = 333,18 euro
  • 57 kW = 337,18 euro
  • 58 kW = 342,18 euro
  • 59 kW = 347,18 euro
  • 60 kW = 351,18 euro
  • 61 kW = 356,18 euro
  • 62 kW = 360,18 euro
  • 63 kW = 365,18 euro
  • 64 kW = 369,18 euro
  • 65 kW = 374,18 euro
  • 66 kW = 379,18 euro
  • 67 kW = 383,18 euro
  • 68 kW = 388,18 euro
  • 69 kW = 392,18 euro
  • 70 kW = 397,18 euro
  • 71 kW = 401,18 euro
  • 72 kW = 406,18 euro
  • 73 kW = 411,18 euro
  • 74 kW = 415,18 euro
  • 75 kW = 420,18 euro
  • 76 kW = 424,18 euro
  • 77 kW = 429,18 euro
  • 78 kW = 433,18 euro
  • 79 kW = 438,18 euro
  • 80 kW = 443,18 euro
  • 81 kW = 447,18 euro
  • 82 kW = 452,18 euro
  • 83 kW = 456,18 euro
  • 84 kW = 461,18 euro
  • 85 kW = 465,18 euro
  • 86 kW = 470,18 euro
  • 87 kW = 475,18 euro
  • 88 kW = 479,18 euro
  • 89 kW = 484,18 euro
  • 90 kW = 488,18 euro
  • 91 kW = 493,18 euro
  • 92 kW = 497,18 euro
  • 93 kW = 502,18 euro
  • 94 kW = 507,18 euro
  • 95 kW = 511,18 euro
  • 96 kW = 516,18 euro
  • 97 kW = 520,18 euro
  • 98 kW = 525,18 euro
  • 99 kW = 529,18 euro
  • 100 kW = 534,18 euro
  • 101 kW = 539,18 euro
  • 102 kW = 543,18 euro
  • 103 kW = 548,18 euro
  • 104 kW = 552,18 euro
  • 105 kW = 557,18 euro
  • 106 kW = 561,18 euro
  • 107 kW = 566,18 euro
  • 108 kW = 571,18 euro
  • 109 kW = 575,18 euro
  • 110 kW = 580,18 euro
  • 111 kW = 584,18 euro
  • 112 kW = 589,18 euro
  • 113 kW = 593,18 euro
  • 114 kW = 598,18 euro
  • 115 kW = 603,18 euro
  • 116 kW = 607,18 euro
  • 117 kW = 612,18 euro
  • 118 kW = 616,18 euro
  • 119 kW = 621,18 euro
  • 120 kW = 625,18 euro
  • 121 kW = 630,18 euro
  • 122 kW = 635,18 euro
  • 123 kW = 639,18 euro
  • 124 kW = 644,18 euro
  • 125 kW = 648,18 euro
  • 126 kW = 653,18 euro
  • 127 kW = 657,18 euro
  • 128 kW = 662,18 euro
  • 129 kW = 667,18 euro
  • 130 kW = 671,18 euro
  • 131 kW = 676,18 euro
  • 132 kW = 680,18 euro
  • 133 kW = 685,18 euro
  • 134 kW = 689,18 euro
  • 135 kW = 694,18 euro
  • 136 kW = 699,18 euro
  • 137 kW = 703,18 euro
  • 138 kW = 708,18 euro
  • 139 kW = 712,18 euro
  • 140 kW = 717,18 euro
  • 141 kW = 721,18 euro
  • 142 kW = 726,18 euro
  • 143 kW = 731,18 euro
  • 144 kW = 735,18 euro
  • 145 kW = 740,18 euro
  • 146 kW = 744,18 euro
  • 147 kW = 749,18 euro
  • 148 kW = 754,18 euro
  • 149 kW = 758,18 euro
  • 150 kW = 763,18 euro
  • 151 kW = 767,18 euro
  • 152 kW = 772,18 euro
  • 153 kW = 776,18 euro
  • 154 kW = 781,18 euro
  • 155 kW = 785,18 euro
  • 156 kW = 790,18 euro
  • 157 kW = 794,18 euro
  • 158 kW = 799,18 euro
  • 159 kW = 804,18 euro
  • 160 kW = 808,18 euro
  • 161 kW = 813,18 euro
  • 162 kW = 817,18 euro
  • 163 kW = 822,18 euro
  • 164 kW = 826,18 euro
  • 165 kW = 831,18 euro
  • 166 kW = 836,18 euro
  • 167 kW = 840,18 euro
  • 168 kW = 845,18 euro
  • 169 kW = 849,18 euro
  • 170 kW = 854,18 euro
  • 171 kW = 858,18 euro
  • 172 kW = 863,18 euro
  • 173 kW = 868,18 euro
  • 174 kW = 872,18 euro
  • 175 kW = 877,18 euro
  • 176 kW = 881,18 euro
  • 177 kW = 886,18 euro
  • 178 kW = 890,18 euro
  • 179 kW = 895,18 euro
  • 180 kW = 900,18 euro
  • 181 kW = 904,18 euro
  • 182 kW = 909,18 euro
  • 183 kW = 913,18 euro
  • 184 kW = 918,18 euro
  • 185 kW = 922,18 euro
  • 186 kW = 927,18 euro
  • 187 kW = 932,18 euro
  • 188 kW = 936,18 euro
  • 189 kW = 941,18 euro
  • 190 kW = 945,18 euro
  • 191 kW = 950,18 euro
  • 192 kW = 954,18 euro
  • 193 kW = 959,18 euro
  • 194 kW = 964,18 euro
  • 195 kW = 968,18 euro
  • 196 kW = 973,18 euro
  • 197 kW = 977,18 euro
  • 198 kW = 982,18 euro
  • 199 kW = 986,18 euro
  • 200 kW = 991,18 euro

Leggi anche: Bollo auto: cosa c’è da sapere nel 2023

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