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Focus: Acquisto
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Ibrido o benzina: qual è meglio, quale conviene comprare, confronto spesa

Oggi è meglio scegliere un motore a benzina o un ibrido? O un Diesel? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.

Sono passati solo pochi anni da quando, sul mercato del nuovo, ma non solo, i motori benzina e Diesel la facevano letteralmente da padrone quando arrivata il fatidico momento di scegliere la nuova auto da mettersi in garage. Nicchie come il GPL o il metano, da diversi anni a quote mai superiori al 5% del totale, continuano a rappresentare una scelta, meglio un’alternativa, per chi vuole spendere poco. Nel frattempo, è arrivato prepotentemente sul mercato l’ibrido, in variegate forme che cercheremo di analizzare in questo articolo.

Ibrido leggero, ibrido full, ibrido plug-in, tre forme che identificano, essenzialmente, la presenza di un più o meno potente motore elettrico a supporto del motore endotermico principale, che può essere per la maggior parte dei casi benzina, o Diesel. Per quest’ultimo tipo c’è una Casa tedesca che è stata praticamente l’unica a puntare su una soluzione del tipo ricaricabile alla spina, quindi plug-in, che sulla carta dovrebbe assicurare la maggiore autonomia possibile. Sono diminuite, in modo drastico, le immatricolazioni dei motori Diesel, sempre più messi alle porte da numerose amministrazioni comunali, spesso per motivi collegabili al macro-problema dell’inquinamento atmosferico, le cui cause sono molteplici, ma sufficienti a scoraggiare gli automobilisti a comprare un motore Diesel poichè destinato a svalutarsi nel tempo. Inoltre, molte case automobilistiche hanno già annunciato piani di elettrificazione ben precisi, dimostrando uno scarso interesse a investire e a sviluppare nuove soluzioni per i motori a gasolio che sono arrivati, negli ultimi anni, a offrire prestazioni davvero degne di note specie per quanto riguarda i consumi e l’efficienza.

Cresce quindi l’ibrido, con quote variabili tra le tre tipologie che abbiamo delineato, e cresce l’interesse degli automobilisti nel comprarlo. I prezzi si sono quasi del tutto pareggiati, almeno nel caso del mild hybrid e del full hybrid, diverso il discorso per l’ibrido plug-in, come avremo modo di approfondire. Quindi oggi è meglio scegliere un motore ibrido o benzina? Meglio scegliere un motore ibrido o Diesel?

Sommario

confronto auto ibrive vs auto a benzina

Ibrido o benzina: quale scegliere e perché

Partiamo dalla regina delle domande, cioè se sia meglio scegliere un motore ibrido o benzina. Prima di tutto, dipende dalle vostre esigenze, sì perché se per lavoro o per necessità vi trovate a percorrere molti chilometri in un giorno, basti pensare all’agente di commercio o al rappresentante, l’auto mossa da un motore a gasolio rappresenta ancora la soluzione più conveniente a livello sia di costi sia di gestione. I consumi sono la chiave di tutto, perché a oggi anche un motore benzina tra i più evoluti non avvicina il rendimento di un motore Diesel. Dopo lo scandalo Dieselgate, però, è come se fosse risuonata la parola fine per questa tecnologia che, non a caso, proprio dal 2015 in avanti, è stata abbandonata dalle case. Ad esempio, la terza generazione di Nissan Qashqai, uno dei crossover/SUV più ricercati dagli automobilisti, ha rinunciato completamente a un motore Diesel per puntare su motori benzina di piccola cilindrata dotati di moduli elettrici mild hybrid. Scegliere oggi il Diesel significa guardare a medio termine, visto che anche l’Italia ha già annunciato che dal 2035 vieterà la vendita di nuove auto con il motore Diesel, ma anche benzina. Dalla sua il prezzo più basso alla pompa di carburante ma un futuro molto incerto. Chi compra oggi un Diesel, a meno che non scelga una formula di noleggio, sa che la sua auto tenderà a svalutarsi proporzionalmente di più rispetto a un altro tipo di motorizzazione. Dall’altro canto, i motori benzina hanno fatto uno step considerevole di efficienza parallelamente alla diminuzione delle quote del Diesel. In Italia, nel periodo gennaio/novembre 2021 (dati UNRAE) le auto a benzina detengono ancora la quota di mercato più alta, con il 29,9% del totale.

Segno che gli italiani si stanno approcciando all’auto elettrificata, più che elettrica, spinti dagli incentivi e dalla curiosità di avere in garage un’auto più tecnologica, ma sono ancora fedeli alle motorizzazioni tradizionali, almeno finché lo stato stesso non deciderà effettivamente di vietarne la vendita come appunto succederà dal 2035. Perché l’automobilista dovrebbe scegliere un motore ibrido e non un motore benzina o Diesel? Partiamo dagli incentivi, che per le auto ibride significa poter risparmiare fino a 6.000 euro, importo massimo dell’Ecobonus, cui si può aggiungere lo sconto del dealer e l’extrabonus statale, per arrivare a risparmiare fino a 6.500 euro nel caso dell’acquisto di un’auto ibrida.

Inseriti nell’ultimo decreto Sostegni bis, è stato così agevolato economicamente l’acquisto di auto le cui emissioni sono comprese nella fascia tra 0 e 60 g/km di CO2, quindi auto elettriche e ibride plug-in e per quelle con emissioni comprese tra 60 e 135 g/km di CO2, sempre a patto di rottamare la vostra vecchia auto e che questa abbia almeno 10 anni di vita, essendo stata immatricolata prima del 2011.

A questo punto il risultato è avere fino a 6.500 euro di sconto per l’acquisto di un’auto ibrida plug-in, capace di percorrere qualche decina di chilometri in elettrico non prima di essere ricaricata anche da una comune presa domestica. Un’offerta allettante che si scontra, però, con i prezzi da listino più alti di questa tipologia di vetture.

Nissan Qashqai Nissan Qashqai - Credit: Nissan

Ibrido o benzina: quale conviene comprare e perché

Anche in questo caso, la risposta si basa almeno su tre fattori: potere di spesa, presenza di incentivi, reale utilizzo della vettura. Nel confronto tra ibrido e benzina (Diesel), vale sempre la regola che impone il ragionamento, in primis, sul tipo di utilizzo che si deve fare dell’auto; pensate al libero professionista che deve percorrere molti chilometri per svolgere il suo lavoro, o al contrario, al pensionato che fa pochi chilometri al giorno e non necessita, per forza di cose, di un’autovettura che mette al primo piano l’efficienza. Proprio per questo motivo, oggi si compra Diesel se bisogna fare chilometri, si compra ibrido perché si riducono in linea di massima i consumi, quindi i costi di utilizzo, e si compra benzina, ma non solo per questo motivo, per chi non si pone questo tipo di problemi e ha, per annesso, un potere di spesa maggiore.

Non c’è ovviamente solo questa scelta dietro la motivazione su cosa sia meglio comprare tra ibrido o benzina (Diesel). Proprio la motorizzazione a gasolio, nonostante abbia sempre avuto un prezzo da listino maggiore rispetto al motore benzina, era la più indicata fino a pochi anni fa ma il suo “destino”, dal 2015 in avanti, è stato sempre più messo alla porta. Nel frattempo, oggi un motore benzina di ultima generazione, non per forza elettrificato, ha raggiunto livelli di efficienza insperabili solo fino a pochi anni fa. Lo dimostra il downsizing che ha ridotto il numero dei cilindri dei motori benzina, solitamente da 4 a 3, limitando di conseguenza i consumi senza rinunciare alle prestazioni. Non sono poche le auto, sia del segmento B, per esempio Ford Fiesta, o del segmento C, per esempio Peugeot 3008, che hanno puntato su motori 3 cilindri che, per consumi e prestazioni, sono ormai equiparabili ai Diesel. Senza contare che per tradizione i costi di manutenzione di un motore benzina sono sempre stati inferiori rispetto ai motori a gasolio. D’altro canto, i motori Diesel che resistono hanno ancora dalla loro consumi inferiori se pensiamo a un’auto, magari indicata per fini lavorativi o per coprire lunghe distanze, che nel complesso rimane ancora competitiva rispetto ai motori benzina.

Chi invece sceglie l’ibrido, sa che potrà risparmiare puntando su un motore mild hybrid come quello che oggi equipaggia la vettura più venduta in Italia, la Panda, o potrà altresì percorrere qualche chilometro in elettrico e ottenere consumi che nessun Diesel potrà mai comparare, almeno rimanendo nell’ambito della città. Vetture come Toyota Yaris, arrivate ormai un livello di tecnologia ibrida affidabile e forte di tanti anni di esperienza, rappresentano il must per chi vuole un’auto compatta indicata per la città. Con l’ibrido plug-in, tutto si cela dietro l’utilizzo corretto del vantaggio che concedono questo tipo di veicoli: la presenza di un motore elettrico in grado di alimentare la vettura per qualche decina di chilometri. Oggi costano di più, come vedremo tra poco, ma utilizzando al meglio la batteria e ricaricandola spesso, la pompa di benzina diventerà molto meno frequente nelle vostre soste obbligate durante la settimana.

Fiat Panda Fiat Panda - Credit: Fiat - Stellantis

Ibrido o benzina: il confronto della spesa e il risparmio

Prendendo ad esempio Jeep Compass 4xe, l’ibrida plug-in più venduta in Italia nei primi 11 mesi del 2021, quest’ultima parte da 41.950 euro chiavi in mano, contro i 30.850 euro dell’unica motorizzazione a gasolio rimasta a listino del SUV Jeep, il 1.6 Multijet II da 130 CV e contro i 29.850 euro del 1.3 turbo benzina T4 da 130 CV. Facendo due calcoli e sottraendo dai 41.950 euro l’incentivo il risultato è 35.450 euro, rispettivamente superiore di 4.600 euro al Diesel e di 5.600 euro al benzina. Difficile quantificare se, negli anni, questa differenza verrà colmata da una minore spesa alla stazione di rifornimento. Vero è che, proprio nel caso di un’auto ibrida plug-in, caricare frequentemente l’auto potendo disporre di un box permette di abbattere i costi visto che da una comune presa domestica l’energia costa meno che dalla colonnina, e il motore funzionando in modalità Hybrid potrà comunque ridurre notevolmente i suoi consumi e quindi i costi di utilizzo. Da aggiungere, poi, la parziale esenzione del bollo valida in alcune regioni italiane per le auto ibride plug-in, un ulteriore risparmio annuale ma, per l’appunto, non valido in tutte le regioni italiane allo stesso modo.

Se invece prendiamo ad esame un’auto come la nuova Hyundai Tucson, nella cui gamma è presente un motore Diesel, il 1.6 CRDi 2WD con cambio manuale da 115 CV, proposto a partire da 31.250 euro, è facile fare dei confronti con gli altri motori disponibili, visto che proprio il SUV coreano è tra i pochi a proporre sia una versione ibrida a 48 Volt, quindi mild hybrid, sia un Full Hybrid sia, in ultimo, un plug-in Hybrid. Nel primo caso, si parte da una spesa di 29.700 euro per il 1.6 T-GDi 2WD da 150 CV, a dimostrazione che un motore benzina, seppur lievemente elettrificato, ha un prezzo assolutamente competitivo. Curiosamente Hyundai propone la tecnologia mild hybrid 48 Volt anche sul suo 1.6 Diesel da 136 CV. Rispetto ai 31.250 euro di cui sopra, si parte da 33.000 euro. Ci sono 21 CV in più e un consumo, omologato WLTP, più basso (5,2-5,5 l/100 km Diesel 115 CV, 4,9-5,3 l/100 km Diesel ibrido 48 Volt).

Nuova Hyundai Tucson Hyundai Tucson - Credit: Hyundai

Tucson full hybrid, invece, parte da 33.850 euro per le versioni 2WD e da 38.450 euro per le 4WD. Questa tecnologia, come abbiamo visto, è quella che permette di ottenere consumi comparabili ai motori a gasolio perchè la batteria, a supporto del motore termico, alimenta anche un motore elettrico in grado di funzionare da generatore di energia per le ruote, così da “spegnere” in alcuni tratti il motore principale permettendo così di viaggiare a zero emissioni per qualche chilometro e senza consumare neanche una goccia di carburante. A questi vantaggi, però, si somma un prezzo che, considerando i 33.850 euro del 1.6 HEV da 230 CV, è di 4.150 euro più alto del 1.6 T-GDi benzina mild hybrid, di 2.600 euro rispetto al 1.6 Diesel e di 850 euro rispetto al Diesel mild hybrid 48 Volt. Infine, la versione ibrida plug-in di Hyundai Tucson parte da 45.000 euro. Come nel caso di Jeep Compass, anche sottraendo gli eventuali 6.500 euro di sconto massimo ottenibile dall’Ecobonus con la rottamazione, il prezzo è comunque superiore di diverse migliaia di euro rispetto a quanto visto per le altre motorizzazioni.

Ultimo esempio con la nuova Mercedes Classe E, dove compare anche un motore Diesel dotato di tecnologia ibrida plug-in, soluzione in cui ha creduto la Casa tedesca tanto da proporla anche sul SUV GLE. Con la sigla “de”, infatti, si identifica una soluzione che sulla carta dovrebbe unire i vantaggi dei consumi contenuti di un motore Diesel della Stella a tre punte, tra i più efficienti oggi sul mercato, e la possibilità di percorrere più di 50 km in elettrico grazie all’unità da 122 CV. Parlando di prezzi, però, si scopre che l’ibrido Diesel proposto su Classe E, da listino e chiavi in mano, parte da 69.448 euro, contro i 55.965 euro di una E200 d e i 61.633 euro di una E220 d con la trazione integrale 4Matic. Sempre togliendo i 6.500 euro, il divario di prezzo è ancora importante. Invece, l’ibrido benzina costa 57.258 euro (E200 EQ Boost mild hybrid) e 67.557 euro (E 300 plug-in Hybrid).

In conclusione, le auto ibride costano in proporzione di più rispetto alle auto benzina o Diesel, a volte anche sommando gli incentivi. Non è sempre così, lo dimostra il caso delle auto ibride mild o full, che hanno prezzi perlopiù competitivi nei confronti delle motorizzazioni tradizionali. L’auto più venduta in Italia, la Panda, che ha ricevuto un aggiornamento al motore a inizio 2020 diventando lei stessa ibrida, già nel 2021 ha visto 77.055 unità (Dati UNRAE periodo gennaio-novembre 2021) immatricolate per la versione ibrida (1.0 FireFly 70 CV) contro le 17.200 unità motorizzate con il benzina (0.9 TwinAir 85 CV). Nello specifico, la Panda ibrida parte, incentivi esclusi, da 14.300 euro, la versione benzina, più potente, da 18.100 euro.

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