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Auto Euro 7: cosa cambia davvero con la nuova normativa

Migliorare la qualità dell’aria imponendo ai costruttori di produrre mezzi sempre meno inquinanti: è la strategia dell’Unione Europea, che coinvolge i governi centrali e locali, con Regioni e Comuni a bloccare i veicoli più vecchi sanzionando chi non si adegua.

Nel tempo, si è passati dalla categoria ambientale Euro 1 a Euro superiori, mentre la normativa auto Euro 7 è stata adottata dal Consiglio dell’Unione Europea il 12 aprile 2024. Sostituirà l’attuale Euro 6 suscitando al solito polemiche fra due fazioni: chi vede la stretta come necessaria per l’ambiente, e chi invece reputa che il giro di vite non tenga conto del contesto sociale, ossia del fatto che pochi hanno modo di cambiare veicolo passando a uno più pulito o full electric.

L’industria automobilistica ha espresso preoccupazioni riguardo ai costi elevati, che poi si ripercuotono sui listini. La normativa si inserisce nel contesto della transizione verso l'elettrificazione completa, con lo stop alla vendita di auto a benzina e Diesel nell’UE previsto per il 2035. Pertanto, le Case devono investire in due direzioni in contemporanea: Euro 7 termico e full electric.

Sommario

Auto Euro 7: le date chiave

29 novembre 2026 per le auto e i furgoni di nuova omologazione.

29 novembre 2027 per i mezzi pesanti (autobus, camion e rimorchi) di nuova omologazione.

Costruttori di nicchia: applicazione dal 1° luglio 2030 per i veicoli leggeri; dal 2031 per quelli pesanti.

Auto Euro 7: le novità

  1. Veicoli leggeri/pesanti: per la prima volta, la normativa Euro 7 sostituisce sia lo standard Euro 6 (per veicoli leggeri) che lo standard Euro VI (per veicoli pesanti), unificando le regole di emissione sotto un unico quadro normativo. Questo significa che le basi della normativa sono le stesse per tutte le categorie. Tuttavia, è importante sottolineare che ci sono ancora limiti più severi per i veicoli pesanti rispetto ai veicoli leggeri per alcuni inquinanti, a esempio per il protossido di azoto (NOx). Quindi, pur essendoci un’unificazione del quadro normativo, i valori specifici dei limiti possono ancora differire in base alla categoria del veicolo. Benzina/Diesel: Euro 7 elimina in gran parte le distinzioni nei limiti tra benzina e Diesel, puntando all'uniformità.

  2. L’Euro 7 è un passo avanti verso una maggiore uniformità e semplificazione delle normative sulle emissioni, pur mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare le specificità delle diverse categorie di veicoli.

  3. Riduzione delle emissioni. Diminuzione del 35% degli ossidi di azoto (NOx) rispetto ai limiti Euro 6. Sarà inoltre obbligatoria una riduzione del 27% degli agenti inquinanti derivanti dall'usura di freni e pneumatici entro il 2023.

  4. Ampio raggio d’azione: la normativa regolerà anche le emissioni non legate al tubo di scarico, come il particolato dei freni e le microplastiche dei pneumatici.

  5. Per le auto elettriche, saranno valutate la durata e l’impatto ambientale delle batterie, con requisiti minimi di prestazione.

  6. Euro 7 estende significativamente il periodo di conformità delle emissioni. I veicoli saranno monitorati per il rispetto dei limiti fino a 200.000 chilometri o 10 anni di età, raddoppiando la durata rispetto a Euro 6 (che prevedeva 100.000 km o 5 anni). Vengono inoltre previsti sistemi anti-manomissione e monitoraggio a bordo dei veicoli (On-Board Monitoring - OBM) per tutta la loro vita utile.

  7. Euro 7 estende la misurazione del numero di particelle a quelle con diametro fino a 10 nanometri (PN10), rispetto ai 23 nanometri (PN23) di Euro 6. Questo cattura un numero maggiore di particelle ultrafini.

  8. Per gli autobus, i camion e i rimorchi, Euro 7 introduce limiti di emissione al tubo di scarico più stringenti rispetto a Euro VI. Inoltre, i limiti sono ora armonizzati per diversi cicli di test, a differenza di Euro VI che prevedeva limiti distinti per il World Harmonized Stationary Cycle (WHSC) e il World Harmonized Transient Cycle (WHTC).

Emissioni evaporative

Una novità significativa introdotta dalla normativa Euro 7 riguarda la limitazione delle emissioni evaporative dai serbatoi di carburante dei veicoli a benzina. A differenza delle emissioni dallo scarico, queste sono quelle che si disperdono nell'atmosfera direttamente dal sistema di alimentazione del veicolo, a esempio attraverso la ventilazione del serbatoio o durante il rifornimento. La Euro 7 stabilisce limiti più severi per queste emissioni di idrocarburi, che contribuiscono alla formazione di ozono a livello del suolo e allo smog. Target: prevenire l’inquinamento atmosferico derivante non solo dalla combustione, ma anche dalla semplice presenza di carburante nel veicolo, coprendo l'intero ciclo di vita e funzionamento del sistema di alimentazione.

Differenze tra Euro 6 ed Euro 7

  1. Con Euro 7, per la prima volta, non ci sono distinzioni nei limiti di emissione tra veicoli leggeri e pesanti né tra motori a benzina e Diesel. Questo è un cambiamento sostanziale rispetto a Euro 6, dove i limiti variavano a seconda del tipo di carburante e della categoria del veicolo. Un punto chiave di Euro 7 è la riduzione del 35% degli ossidi di azoto (NOx) rispetto ai limiti Euro 6 per le automobili e furgoni, e un taglio del 56% per autobus e mezzi pesanti.

  2. Mentre Euro 6 si concentrava principalmente sulle emissioni dal tubo di scarico, Euro 7 estende il suo raggio d'azione alle emissioni non legate allo scarico.

  3. Euro 7 impone un monitoraggio della conformità delle emissioni per un periodo molto più lungo. I veicoli saranno controllati fino a 200.000 chilometri o 10 anni di età, con sistemi anti-manomissione. Sotto Euro 6, questo periodo era tipicamente limitato a 100.000 km o 5 anni. Nel mirino, monossido di carbonio (CO), idrocarburi totali (THC), idrocarburi non metanici (NMHC), ossidi di azoto (NOx), particolato (PM), numero di particelle (PN).

Euro 7 per le batterie

Per le autovetture (categoria M1) e i furgoni (categoria N1), le batterie dovranno mantenere una percentuale minima della loro capacità energetica originale.

  1. Dopo 5 anni o 100.000 chilometri (a seconda di quale condizione si verifichi prima): la batteria dovrà conservare almeno l'80% della sua capacità energetica originale.

  2. Dopo 8 anni o 160.000 chilometri (a seconda di quale condizione si verifichi prima): la batteria dovrà conservare almeno il 72% della sua capacità energetica originale. Questi requisiti mirano a fornire trasparenza ai consumatori sulla durata prevista delle batterie e a incentivare i produttori a sviluppare tecnologie di batterie più robuste e sostenibili. Per i veicoli pesanti (autobus e camion), sono previsti requisiti di durabilità della batteria ancora più stringenti, per riflettere il loro utilizzo più intensivo.

Cosa cambia davvero con l’Euro 7

Euro 7 richiederà test di conformità in condizioni di guida più realistiche, per garantire che i veicoli rispettino i limiti in una gamma più ampia di situazioni. Cosa cambia concretamente?

  1. Temperature estreme. I test non si limiteranno più a un intervallo di temperature moderate. I veicoli dovranno mantenere la conformità delle emissioni anche a temperature molto più basse (fino a -7°C) e a temperature elevate (fino a +45°C). Infatti, il funzionamento dei sistemi di controllo delle emissioni, come i catalizzatori, può essere meno efficiente a temperature estreme. In particolare, le partenze a freddo, anche per i veicoli a benzina e gli ibridi plug-in, saranno sotto stretta osservazione, poiché in queste fasi le emissioni possono essere significativamente più alte.

  2. Scenari di guida diversificati. La normativa impone che i test di emissione in condizioni reali di guida (Real Driving Emissions - RDE) siano eseguiti in una gamma molto più ampia di scenari, che riflettano la varietà delle condizioni che un mezzo può incontrare in Europa. Nel traffico cittadino con frequenti accelerazioni e decelerazioni, dove le emissioni sono spesso più elevate a causa dei cicli di guida intermittenti e delle basse velocità medie. Vengono inclusi test su brevi distanze, tipici degli spostamenti quotidiani (es. casa-lavoro), che spesso non consentono al motore e ai sistemi di post-trattamento di raggiungere la temperatura ottimale di funzionamento. Le emissioni saranno monitorate anche a maggiori altitudini (fino a 1.300 metri), dove la ridotta densità dell'aria può influire sulle prestazioni del motore e dei sistemi antinquinamento. I test copriranno anche velocità autostradali, inclusi periodi a velocità sostenute.

  3. I dati sulle emissioni saranno raccolti in tempo reale dai sensori a bordo per l’intera vita utile del veicolo (fino a 200.000 km o 10 anni). Questo rende molto più difficile la manomissione dei sistemi antinquinamento e consente alle autorità di verificare la conformità anche su strada, non solo in fase di omologazione. La presenza di sistemi anti-manomissione è pensata per prevenire modifiche non autorizzate che potrebbero alterare le prestazioni ambientali del veicolo.

  4. Per garantire la massima fedeltà tra test e realtà, il fattore di conformità (che permetteva piccole deviazioni tra test di laboratorio e su strada) è a 1.0 per tutti gli inquinanti: i veicoli devono rispettare i limiti stabiliti in condizioni reali con la stessa precisione richiesta nei test di laboratorio.

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