Prima di addentrarci nelle pieghe delle normative del 2025 sulla potenza dell’auto espressa in cavalli, facciamo un salto indietro sino alla fine del 1700: all’epoca, l’inventore scozzese James Watt introdusse l’unità di misura cavallo vapore (in inglese horsepower, HP) quando le macchine a vapore iniziavano a sostituire i cavalli da tiro in diverse applicazioni industriali, specie nelle miniere. Da quel tempo, i cavalli divennero il parametro per eccellenza per esprimere la forza delle macchine. Con l’avvento dei motori a combustione interna e la nascita dell’auto, l’unità di misura venne ereditata.
D’altra parte, esprimere la potenza di un motore in cavalli fornisce un’immagine assimilabile della capacità di traino e accelerazione degli animali, mezzo di trasporto per eccellenza. Ancora oggi, nonostante l’unità di misura ufficiale del Sistema Internazionale sia il Kilowatt (kW), la potenza dei motori delle auto continua ad essere comunemente espressa in cavalli vapore (CV in Europa, HP nei paesi anglosassoni). Vediamo cos’hanno a che fare i cavalli con bollo auto, assicurazione, neopatentati.