Focus: Amministrazione
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Ricorso contro una multa: come farlo e aumentare le chance di vittoria

Premesso che il Codice della Strada è sacro e va sempre rispettato, talvolta gli Enti locali appioppano verbali ingiusti, per fatti mai commessi.

O contravvenzioni che l’automobilista reputa irregolari. Al di là della questione di sostanza, possono esserci anche errori di forma. E siccome la legge è uguale per tutti, allora ecco che il legislatore ammette la possibilità di fare ricorso contro una multa. Due le strade, ossia Giudice di Pace o Prefetto.

Sommario

Ricorso contro una multa: Giudice di Pace

Anzitutto, la notifica del verbale è di due tipi. Con contestazione immediata: Polizia o Carabinieri che vi fermano per strada e vi consegnano la contravvenzione in mano. Con contestazione differita: il verbale vi viene spedito a casa entro 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione. Dalla notifica, avete 60 giorni per pagare o per fare ricorso al Giudice di Pace. Le due cose sono in alternativa, in quanto il versamento equivale a un’ammissione di colpa e impedisce l’opposizione.

  1. Per opporvi al Giudice di Pace, si paga una tassa allo Stato attorno a 43 euro (Contributo Unificato) come minimo per multe sotto 1.100 euro, con l’importo che lievita per verbali molto pesanti. Solitamente, con Modello F23, conto corrente postale intestato all'Ufficio del Giudice, sistemi di pagamento online.

  2. Ricorrete entro 30 giorni dalla notifica: si ha l’obbligo di scegliere il magistrato competente per la zona dove si è verificata la presunta infrazione. Non potete cavarvela rivolgendovi al magistrato della vostra città di residenza.

  3. Il ricorso è uno scritto secondo un modello predisposto dagli uffici del Giudice di Pace, che va spedito o consegnato alla cancelleria del magistrato, con allegato copia del verbale che si contesta e la ricevuta del pagamento del Contributo Unificato. Solo alcuni uffici accettano la presentazione online tramite specifici portali del ministero della Giustizia.

  4. Se non nominate un avvocato, dichiarate nel ricorso la residenza o l’elezione di domicilio (presso un amico, un parente, il luogo di lavoro) nel Comune dove ha sede il Giudice. Altrimenti, la cancelleria non effettuerà le comunicazioni relative alla procedura (data dell’udienza, esito del ricorso): dovrete essere voi a informarvi.

  5. Il ricorso contiene i dati personali (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, codice fiscale) e del veicolo (targa e modello), nonché gli estremi del verbale. A supporto delle argomentazioni vanno bene foto, testimonianze, planimetrie.

  6. Il Giudice di Pace esamina le prove presentate e ascolta le argomentazioni delle parti, sempreché l’Ente locale si presenti. A volta il Comune perde per contumacia: assenza. Se vincete, multa nulla; se perdete, multa confermata. Qualora il verbale prevedeva la perdita di punti-patente, andava comunicato alle Forze dell’ordine il nome del guidatore. In caso di vittoria, verbale nullo e zero tagli di punti. In caso di sconfitta, sanzione da pagare e punteggio decurtato. Mentre la tassa allo Stato di 43 euro vi verrà restituita dal Comune, ma solo se voi vincete. Purtroppo, non sono chiare le modalità e le tempistiche di ritorno del balzello.

  7. Il Giudice quando decide? La legge non dice nulla in merito. Passano mesi spesso, a seconda di quanto lavoro arretrato va smaltito in cancelleria.

Ricorso contro una multa: Prefetto, occhio al raddoppio

  1. Entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale, si può presentare - come alternativa al Giudice - il ricorso al Prefetto della città dov’è avvenuta la presunta infrazione. A mano presso l’ufficio del Prefetto competente. O tramite raccomandata con avviso di ricevimento: questa è la modalità suggerita, perché avrete una prova più forte della data di spedizione e ricezione del ricorso. In genere è l’Ufficio Territoriale del Governo (UTG) della Provincia in cui è stata accertata la violazione. O tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), se ammessa.

  2. Il Prefetto ha 120 giorni dalla data di ricezione del ricorso per decidere. Se accoglie il ricorso, il verbale viene annullato. Se lo respinge, viene notificata un'ordinanza-ingiunzione di pagamento, che è il doppio della multa originaria. A quel punto o pagate o presentate ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica dell'ordinanza-ingiunzione.

  3. Se il Prefetto non si pronuncia entro 120 giorni dalla ricezione del ricorso, questo si intende respinto (silenzio-rigetto), ma non in automatico: si hanno 30 giorni di tempo dalla scadenza dei 120 giorni per presentare ricorso al Giudice di Pace. Pertanto, questa via è da seguire se c’è la quasi certezza di vincere.

Qualora il verbale prevedeva la perdita di punti-patente, andava comunicato alle Forze dell’ordine il nome del guidatore. In caso di vittoria, nessun problema. In caso di sconfitta, sanzione doppia da pagare e sottrazione di punteggio.

Fare ricorso per una multa data da un autovelox

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  1. A fine giugno 2025, l’Italia resta nella totale incertezza di diritto in tema di autovelox. I verbali per eccessi di velocità rilevati dagli strumenti in automatico sono validi o no? Stando alla seconda tesi, se l’autovelox non è omologato, la multa viene annullata con ricorso a Giudice di Pace o Prefetto. Basta citare l’articolo 142 del Codice della Strada: “Per la determinazione dell'osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate”.

  2. Siccome per omologare gli autovelox serve il decreto di omologazione che spieghi come procedere, allora nessun autovelox è omologato e tutte le multe da autovelox sono nulle. Non è sufficiente la facile, veloce ed economica approvazione dei velox citata dalle circolari ministeriali, che sono fonte di diritto di rango inferiore rispetto alla legge, ossia al Codice della Strada. Serve la difficile e costosa omologazione.

  3. Basandovi sulla legge (articolo 142 del Codice della Strada) e su una decina di ordinanze della Cassazione, potete cercare di far annullare la multa da autovelox rivolgendovi a un Giudice di Pace. In queste settimane, un’ondata di ricorsi è stata accolta. La numero uno è l’ordinanza della Cassazione 10505/2024.

Resta il fatto che l’eccesso di velocità è una violazione molto pericolosa, spesso la causa numero uno di gravi sinistri.

La regola dei 90 giorni

  1. In base all’articolo 201 del Codice della Strada, la multa deve essere notificata a casa del proprietario dell’auto entro 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione (150 giorni se il mezzo è immatricolato all’estero). Le multe tardive possono essere annullate tramite ricorso a Giudice di Pace o Prefetto.

  2. Lo confermano sia il ministero delle Infrastrutture sia il Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia, che addirittura ha stabilito l’attuazione di una procedura per la restituzione delle somme incassate illegittimamente a fronte di verbali notificati tardivamente. Lo ribadisce la Cassazione con sentenza 7066/2018: “L’effettività dell’azione dell’amministrazione non può mai realizzarsi attraverso la compressione del diritto di difesa del trasgressore. Tenuto conto dell’evoluzione dei sistemi di rilevamento dei dati utilizzabili ai fini della identificazione del trasgressore e del luogo utile per la notifica, il legislatore del 2010 ha ridotto il termine da 150 a 90 giorni”.

  3. La prescrizione non avviene automaticamente. Se ricevete una multa tardiva, è necessario fare ricorso a Giudice di Pace o Prefetto per contestare il pagamento. Avete 30 giorni dalla notifica per ricorrere al Giudice di Pace; 60 giorni per opporvi al Prefetto.

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