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Focus: Tecnica auto
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Cosa sono i catadiottri, a cosa servono e quali obblighi ci sono

Dispositivo a luce riflessa destinato a segnalare la presenza del veicolo: ecco la definizione che il Codice della Strada dà di catadiottro. Quindi, un piccolo oggetto di plastica fabbricato in modo da riflettere la luce che lo colpisce, per migliorare la sicurezza stradale.

L’auto coi catadiottri è meglio visibile da tutti i guidatori in arrivo. Parliamo come avrete capito del catarifrangente, costituito da un gran numero di particolari lenti uguali ricavate su una placca di vetro o di plastica, adoperato per segnalazioni stradali notturne: obiettivo, delimitare le sagome dei veicoli (o di ostacoli che fiancheggiano la strada). È utilissimo su infrastrutture stradali (guard rail, paracarri e dossi artificiali). Un prezioso sistema ottico passivo che sfrutta i fenomeni fisici della riflessione e della rifrazione.

Sommario

Catadiottri (o catarifrangenti) per la massima visibilità possibile

Siccome la prima regola della sicurezza stradale è la massima visibilità possibile, ecco che i catadiottri (o catarifrangenti) giocano un ruolo chiave, specie dopo il tramonto. Riflettono la luce proiettata contro di essi. Il caso classico sono i fari di un altro veicolo proiettati sul catadiottro che ritorna indietro la luce segnalando la presenza del mezzo. Idem un elemento della strada come un delimitatore di corsia o di carreggiata su cui il catadiottro è applicato.

In caso di pioggia o nebbia, la visibilità generale diminuisce significativamente, rendendo ancora più cruciale la presenza di elementi riflettenti come i catadiottri. La loro capacità di riflettere la luce anche attraverso gocce d’acqua o particelle di nebbia contribuisce a migliorare la sicurezza.

Quanti tipi di catadiottro esistono

  1. Catarifrangenti posteriori non triangolari di colore rosso obbligatori per i veicoli delle categorie M (autovetture), N (autocarri) e L (motoveicoli); facoltativi per i mezzi della categoria O (rimorchi). Due per autovetture e autocarri, uno o due per ciclomotori e motocicli.

  2. Catarifrangenti posteriori triangolari di colore rosso obbligatori per i veicoli della categoria O (rimorchi). Due per rimorchi e semirimorchi, compresi i carrelli appendice.

  3. Catarifrangenti anteriori non triangolari di colore bianco obbligatori per i veicoli della categoria O (rimorchi). Facoltativi, tranne casi particolari, per categorie M (autovetture), N (autocarri), L (motoveicoli). Due per autovetture, autocarri e rimorchio, uno per ciclomotori e motocicli.

  4. Catarifrangenti laterali non triangolari di colore giallo obbligatori sui mezzi delle categorie M (autovetture), N (autocarri) e O (rimorchi) di lunghezza superiore a 6 metri e su ciclomotori a due ruote. Uno laterale per ciclomotori a due ruote. Uno o due per ogni lato, in base alla lunghezza del mezzo, per autovetture, autocarri e rimorchi (non obbligatori per ciclomotori e motocicli a 3 e 4 ruote).

  5. Catarifrangenti dei pedali dei ciclomotori di colore giallo obbligatori sui ciclomotori a due o tre ruote dotati di pedali non retrattili utilizzabili come mezzo di propulsione al posto del motore.

Obblighi per i catadiottri

Un automobilista non può applicare qualsiasi catadiottro sulla propria vettura pur nell’intento lodevole di migliorare visibilità e sicurezza stradale: il catarifrangente dev’essere omologato, alla pari di tutti gli altri dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione installati sui veicoli. Significa che il catadiottro deve rispettare le specifiche produttive contenute in particolari norme tecniche. Esiste pertanto l’obbligo che il catarifrangente riporti il marchio del produttore, più il marchio e il numero di omologazione. Le norme dell’Unione Europea e del Codice della Strada italiano indicano il numero di catadiottri da collocare sui mezzi, la loro posizione e il loro colore.

Il campo dei catadiottri è in continua evoluzione, con la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali e design volti a migliorarne le prestazioni: vengono studiate nuove plastiche e trattamenti superficiali che offrono una maggiore riflettività e una maggiore resistenza agli agenti atmosferici (specie nelle metropoli sempre più inquinate). Si sperimentano design innovativi che ottimizzano l’angolo di riflessione e la visibilità da diverse prospettive, impiegando microstrutture ottiche più sofisticate.

Catarifrangenti: ogni veicolo ha i suoi obblighi

  1. Autovetture: catadiottri posteriori non triangolari di colore rosso. Se il mezzo è lungo più di sei metri, devono esserci anche quelli laterali non triangolari di colore giallo.

  2. Autocarri: catadiottri posteriori non triangolari di colore rosso. Se è lungo più di sei metri, obbligatori anche quelli non triangolari di colore giallo.

  3. Rimorchi: catadiottri posteriori triangolari di colore rosso; e anteriori non triangolari di colore bianco.

  4. Ciclomotori a due o tre ruote a pedali: catadiottri gialli sui pedali.

  5. Il Codice della strada prescrive catadiottri anche per i veicoli a trazione animale, per le le slitte e i velocipedi (bici e monopattini elettrici).

Ma i catadiottri vanno accesi?

Come vi è ben chiaro, i catadiottri non vanno accesi: riflettono la luce senza che li si attivi. Non è neppure vero che i catadiottri vadano accesi mezz’ora dopo il tramonto del Sole. Si tratta di un sistema ottico passivo. Le regole sono diverse: le luci si riferiscono ai dispositivi di illuminazione e segnalazione visiva dei veicoli, come luci di posizione, luci di marcia, luci di stop, indicatori di direzione e fari.

Queste luci devono rispettare normative per garantire sicurezza stradale e visibilità. Le luci dell’auto, in particolare gli anabbaglianti, vanno accese mezz’ora dopo il tramonto e fino a mezz’ora prima dell’alba. Durante il giorno, in situazioni di scarsa visibilità (nebbia, pioggia, neve) o in gallerie, l’accensione degli anabbaglianti è obbligatoria. Inoltre, le luci di stop devono essere attive quando il veicolo frena. Gli indicatori di direzione (cosiddette “frecce”) infine devono essere usati per segnalare le manovre di svolta o di cambi di corsia.

Approfondimenti sul principio di funzionamento dei catadiottri

Il funzionamento dei catadiottri si basa su princìpi ottici fondamentali, in particolare la riflessione totale interna e la rifrazione della luce. La loro struttura interna è progettata con una serie di microprismi che hanno la capacità di riflettere la luce incidente nella direzione da cui proviene. Questa proprietà è cruciale per la loro efficacia nel segnalare la presenza di un oggetto o di un veicolo in condizioni di scarsa illuminazione. I materiali utilizzati per la loro fabbricazione massimizzano l’efficienza della riflessione, garantendo che una debole sorgente luminosa possa sia ritornata all’osservatore (il guidatore in arrivo).

Pulizia dell’auto: non solo per estetica

Quando si pulisce esternamente l’auto, si hanno benefici non solo dal punto di vista estetico, ma anche ai fini della sicurezza stradale: si eliminano polvere, fango e sporco dai catarifrangenti (e dalle luci attive). Volendo, ogni tanto si può usare un panno morbido e, se necessario, acqua e sapone neutro per rimuovere delicatamente qualsiasi residuo che comprometta la funzionalità dei catadiottri, allungandone al contempo la durata. Il tutto a beneficio della riduzione dei costi sociali da sinistri stradali e della diminuzione dei risarcimenti assicurativi, con benefici pure per le polizze RC Auto.

Il grave errore alcuni ciclisti, utenti vulnerabili

Correttamente, il Codice della Strada protegge gli utenti vulnerabili come i ciclisti. Alcuni di loro purtroppo mettono a repentaglio da sé la propria incolumità, specie di sera su stretti percorsi provinciali trafficati: senza luci né catarifrangenti, diventa molto difficile individuarli a distanza.

A tal fine, rammentiamo quanto siano efficace usare giubbotti ad alta visibilità, fasce riflettenti o catarifrangenti sulle bici. Discorso analogo per chi viaggia su monopattini elettrici.

FAQ

Dispositivi a luce riflessa destinati a segnalare la presenza del veicolo. Quindi, piccoli oggetti di plastica fabbricati in modo da riflettere la luce che li colpiscono, per migliorare la sicurezza stradale.

Sì, alla pari di tutti gli altri dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione installati sui veicoli. Significa che il catadiottro deve rispettare le specifiche produttive contenute in particolari norme tecniche.

No. I catadiottri sono sistemi ottici passivi che sfruttano i fenomeni fisici della riflessione e della rifrazione: si attivano da sé.

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