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Focus: Tecnica auto
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Filtro abitacolo auto: cosa serve, quando cambiarlo e quale scegliere

In un mare di tecnologia automotive dominata da Adas (aiuti alla guida) strabilianti, c’è un elemento che viene un po’ dimenticato, forse perché meno affascinante con denominazione e come funzione: il filtro abitacolo auto.

Sottovalutato, svolge vari compiti a effetto domino. Anzitutto, blocca polveri sottili, pollini, spore, batteri, gas di scarico, odori sgradevoli provenienti dall’esterno, ma anche il particolato generato dall’usura dei freni e degli pneumatici che penetrano in macchina attraverso il sistema di ventilazione.

Quindi, tutela polmoni e salute, facendo da barriera protettiva che intercetta e trattiene le impurità, garantendo un ambiente interno più pulito. Di riflesso, se il guidatore respira meglio, la sua prestazione al volante migliora. E in ultima analisi ci sono benefici per la sicurezza stradale, perché il pilota è più lucido. Senza dimenticare che il comfort dei passeggeri, specie dei vulnerabili, come bimbi, disabili, donne incinte, anziani, individui con determinate patologie respiratorie, nonché gli animali da compagnia.

Sommario

Filtro abitacolo auto: quali funzioni svolge

  1. Intrappola polveri, smog, fuliggine e altre particelle solide sospese nell'aria, proteggendo le vie respiratorie degli occupanti.

  2. Blocca pollini, spore di muffe e altri allergeni che possono scatenare reazioni allergiche e problemi respiratori, specialmente in persone sensibili.

  3. Alcuni filtri, grazie alla presenza di carbone attivo, neutralizzano cattivi odori provenienti dall'esterno, come fumo di sigaretta, gas di scarico e miasmi di vario genere.

  4. Alcuni filtri di ultima generazione sono trattati con agenti antibatterici e antimuffa per inibire la crescita di microrganismi dannosi nel sistema di ventilazione.

Filtri abitacolo: due tipi

  1. Filtri antipolline o a particolato semplice. Soluzione basilare. Hanno uno strato di materiale filtrante in fibra di cellulosa, progettato per bloccare particelle di dimensioni relativamente grandi come polvere e pollini. La loro capacità di trattenere particelle più piccole è limitata.

  2. Filtri a carboni attivi: sono l’evoluzione dei primi. Oltre allo strato di materiale filtrante per il particolato, integrano uno strato di carbone attivo, ossia un materiale poroso con una vasta superficie interna, in grado di assorbire molecole di gas e odori attraverso un processo chimico-fisico chiamato adsorbimento. I filtri a carboni attivi sono quindi più efficaci nel neutralizzare cattivi odori, gas di scarico e alcune sostanze organiche volatili. Varianti più avanzate di filtri a carboni attivi includono ulteriori strati o trattamenti per migliorare la capacità di filtrazione di particelle sottili e allergeni.

Va comunque detto che un “muro” totale anti elementi esterni non c’è: sebbene i filtri migliori faccia da barriera, qualche minima particella potrebbe penetrare in macchina, specie nelle metropoli iper inquinate italiane. Smog, lo rammentiamo, dovuto a mille fattori fra cui caldaie vecchie, scarichi industriali, mezzi pubblici vetusti e tenuti male. In ultimo, con impatto minimo, le auto con notevole anzianità e curate poco.

Ricordiamo che le polveri sottili sono particelle di materia solide o liquide sospese nell’aria che possono essere inalate e danneggiare la salute. vengono definite in base alla loro dimensione: PM10 (diametro inferiore a 10 μm), PM2,5 (diametro inferiore a 2,5 μm) e polveri ultrafini (diametro inferiore a 1 μm).

Filtro abitacolo sporco: quali conseguenze

  1. L’intasamento del filtro ostacola il passaggio dell’aria attraverso il sistema di ventilazione: saranno meno efficaci riscaldamento e condizionamento. Potrebbe essere necessario aumentare la potenza della ventola per ottenere lo stesso flusso d'aria, con conseguente aumento del rumore e del consumo.

  2. Accumulo di umidità e proliferazione di microrganismi, batteri, muffe e funghi nel sistema di ventilazione. Rilasciati nell'abitacolo, causano cattivi odori e potenziali problemi di salute, soprattutto per persone con allergie. Aumentano le irritazioni agli occhi e alla gola; cresce la sensazione di stanchezza durante la guida, soprattutto nelle città inquinate.

  3. Un flusso d’aria ridotto rende più difficile disappannare i vetri, compromettendo visibilità e sicurezza.

Quando sostituire il filtro abitacolo

Grosso modo una volta l’anno o ogni 15.000-20.000 chilometri. Ma è solo un’indicazione spannometrica, in quanto i fattori che incidono sono troppi. In particolare, un conto è viaggiare a Milano - inquinatissima per le caldaie - e un altro contro è circolare in zone di montagna. Pesano poi le raccomandazioni della Case dell’auto e del produttore del filtro, la frequenza di utilizzo del sistema di ventilazione.

Occhi e orecchie però rivolti ai sintomi: riduzione del flusso dalle bocchette di ventilazione, cattivi odori provenienti dal sistema di ventilazione, aumento della frequenza di appannamento dei vetri, rumori insoliti provenienti dal ventilatore.

Viceversa, i sintomi delle persone allergiche contano poco o nulla. Rinite e starnuti attaccano a seconda delle zone frequentate in precedenza: se un soggetto è più sofferente del solito in auto, non vuol dire che il filtro sia ko.

Quale filtro comprare?

Sufficiente osservare le indicazioni del manuale d’uso dell’auto. In alternativa, è possibile utilizzare cataloghi online o rivolgersi a un ricambista fornendo i dati del proprio veicolo (marca, modello, anno di produzione). Alcuni filtri specificano la loro capacità di trattenere particelle di diverse dimensioni. Per chi soffre di allergie o vive in aree con alta concentrazione di inquinamento, un filtro con un’alta efficienza è preferibile. Di solito, la sostituzione può essere eseguita facilmente anche da chi non ha particolari competenze.

Ma dov’è? Dietro il vano portaoggetti oppure sotto il cruscotto lato passeggero o nel vano motore vicino al parabrezza, di rado nel vano motore. Estrarre con cautela il filtro vecchio, prestando attenzione alla direzione in cui è inserito (solitamente indicata da una freccia sul filtro); pulire l’interno dell’alloggiamento del filtro da eventuali detriti e foglie; e inserire il nuovo filtro, assicurandosi che sia orientato correttamente secondo le indicazioni. Se no, ci si rivolge a un meccanico. Dove si compra? Presso un magazzino specializzato in ricambi auto, in quasi tutte le concessionarie, nei negozi di accessori auto, o anche negli ipermercato e online.

FAQ

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