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Ritiro patente per droga: come funziona, sanzioni, come riaverla

In Italia è vietato l’uso di sostanze stupefacenti durante la guida (articoli 186-187 del Codice della strada).

Quando si è alla guida è fondamentale essere sempre in guardia e non soffrire di alcuno stato di alterazione. Guidare un’auto sotto effetto degli stupefacenti, ad esempio, può avere delle conseguenze notevoli, come il ritiro patente per droga, così come funziona per la guida in stato di ebbrezza. Nell’ambito delle droghe, non è solo l’assunzione a costituire il problema, ma anche il loro possesso. Ciò significa che anche se doveste condurre il vostro veicolo perfettamente sobri, ma disponete di una quantità, anche piccola, di droga in macchina, potreste incorrere in severi provvedimenti da non sottovalutare in ogni caso.

Sommario

Ritiro patente per droga: come funziona

Il ritiro patente per droga è un provvedimento piuttosto pesante, ma che viene giustificato dagli svariati effetti che le droghe possono produrre o, più in generale, dallo stato di alterazione psico-fisica, che può risultare realmente rischioso. Vediamo insieme quali sono le conseguenze sulla guida derivanti dall’uso di varie droghe.

Partiamo con il THC, ovvero il principio attivo dell’hashish e della marijuana, il quale comporta dei mutamenti nella capacità motoria e nella percezione. Considerando che causa un calo dei riflessi e della capacità di concentrazione, il tempo di reazione si innalza notevolmente. La cocaina, invece, aumenta i rischi in quanto il conducente sopravvaluta la capacità di guida, innescando comportamenti aggressivi e disattenti. La dilatazione delle pupille, inoltre, rende più difficoltosa la capacità degli occhi ad adattarsi alla luce.

Gli oppiacei tendono a rendere apatici e sonnolenti, con conseguenti maggiori tempi di reazione e movimenti rallentati, oltre che una minore visibilità al buio. Per quanto riguarda l’ecstasy, porta a sottovalutare i rischi e alla perdita di inibizione. Il rischio di abbagliamento è molto alto a causa della dilatazione delle pupille, aumentando le possibilità di perdita del controllo del veicolo. Infine, abbiamo le amfetamine, una particolare tipologia di droghe che tende a dissociare il soggetto dalla realtà, rendendolo incapace di giudicare le situazioni di pericoli e noncurante dei rischi.

La polizia stradale è stata da poco dotata del cosiddetto “drogometro”, un dispositivo di nuova generazione con il medesimo funzionamento dell’alcol test, ovvero rilevare la presenza di sostanze stupefacenti all’interno del sangue del soggetto sottoposto al test. Parliamo di un esame per nulla invasivo, i cui risultati necessitano della conferma di seguenti analisi di laboratorio. Per farlo, basta eseguire un tampone salivare, così da rilevare l’eventuale presenza delle droghe di cui vi abbiamo appena parlato.

Attualmente, è piuttosto complesso accertare la presenza di stupefacenti in circolo, in quanto il drogometro è uno strumento ancora poco diffuso tra le pattuglie, quindi il suo utilizzo è completamente rimandato alla discrezione degli agenti che effettuano il controllo. Se il soggetto alla guida risulta, almeno all’apparenza, alterato, potrebbe essere sottoposta a una serie di controlli, ma anche al ritiro della patente fino all’esito degli accertamenti. Quest’ultimi vengono eseguiti in laboratorio e, prima di conferire dei risultati, richiedono un po’ di tempo.

Come comportarsi in caso di controlli?

Se siete soggetti a dei controlli, cercate innanzitutto di mantenere la calma il più possibile, in quanto gli agenti, che tu sia pulito o meno, avranno sempre il diritto di controllare completamente il vostro veicolo, purché non venga fatto in modo lesivo rispetto alla persona, ma funzionale all’accertamento. In caso di sospetto di droga, armi o terrorismo, le forze dell’ordine sono sempre autorizzate a procedere alle perquisizioni. Se l’agente è fortemente sospettoso che possediate o abbiate consumato della droga, può veramente smontare la vettura, ma solo se strettamente necessario. Un altro suggerimento è di non rifiutarsi mai di sottoporsi ai controlli o alle analisi, in quanto le sanzioni verrebbero automaticamente applicate.

Ritiro patente per droga: sanzioni

Il Codice della strada, attraverso gli articoli 186 e 187, vieta l’uso di sostanze stupefacenti durante la guida. La sospensione della patente è automatica in caso di positività, insieme a una multa fino a 6.000 euro. In alcuni casi può essere prevista il sequestro del veicolo o, addirittura, l’arresto.

Quando è previsto il ritiro della patente?

Il ritiro della patente avviene sempre a seguito di un fermo per guida in stato di alterazione psicofisica. Ciò significa che se l’agente ha l’impressione che il guidatore sia sotto effetto di droghe, egli sarà autorizzato a ritirare a confiscare la patente ed effettuare i controlli necessari, ovvero le analisi che comprovino l’assunzione delle sostanze.

Le forze dell’ordine, per eseguire questa verifica, possono impiegare mezzi propri o rivolgersi a una struttura sanitaria. Nel caso venga riscontrata positività, si procederà alla sospensione della patente, che ha una durata da uno a due anni. La restituzione della stessa può avvenire solo a seguito di una revisione con visita, in cui una commissione medica dovrà verificare l’idoneità alla guida.

Quanto tempo dura la revoca della patente?

In caso di recidività, scatta la revoca della patente. In questo caso, l’unico modo per ritornare a guidare è rifare gli esami.

Le pene più severe sono riservate a delle categorie di soggetti, ovvero chi guida automezzi con più di 8 persone a bordo, i tassisti e chi guida i mezzi pesanti. In questi casi le pene raddoppiano, oltre al fatto che la patente verrà sempre revocata. Se invece si viene sorpresi sotto effetto di stupefacenti da neopatentati, allora le sanzioni risultano solo raddoppiate.

Nell’ipotesi venga perquisita la vostra vettura e venga trovata della droga al suo interna, possono verificarsi conseguenze diverse in relazione a più fattori, come la modalità di detenzione, il frazionamento delle droghe, il loro quantitativo, la presenza di arnesi da taglio con tracce di droga e la presenza di bustine. Nel caso venga scoperto un quantitativo cospicuo, oltre alle suddette sanzioni di cui abbiamo già parlato, verrete denunciati per il reato di detenzione ai fini di spaccio, che prevede la reclusione da 4 a 6 anni.

Se invece non vengono constatati degli indicatori di spaccio, andrete incontro solamente alla detenzione per uso personale, che non prevede altre tipologie di procedimenti.

Ritiro patente per droga: come riaverla

In caso di semplice ritiro, per riottenere la patente, bisogna rivolgersi all’organo di polizia che l’ha sequestrata e richiedere la restituzione

Se invece avete subito la sospensione della patente, bisogna attendere uno o due anni, che raddoppiano in caso di veicolo appartenente a un soggetto estraneo al reato. Successivamente, affinché la licenza di guida venga restituita, bisogna sottoporsi a una visita presso la commissione medica, che andrà ad accertare l’effettiva idoneità alla guida.

Se vi è recidiva, quindi si viene sorpresi un’altra volta sotto effetto di droghe o in loro possesso, subirete la revoca della patente e dovrete necessariamente sostenere nuovamente gli esami. Oltre a questo, dovrete attendere almeno due anni prima di intraprendere il percorso di abilitazione alla guida.

Quando rifare patente dopo revoca?

Il soggetto che ha subito la revoca della patente dovrà necessariamente conseguire nuovamente la licenza di guida almeno due anni dopo la presa del provvedimento. Se la revoca viene disposta dall’autorità giudiziaria, il discorso si complica, in quanto vi è una rilevanza penale che andrà ad allungare notevolmente i tempi, che possono raggiungere anche i 3 o i 5 anni.

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