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Limite minimo di velocità: sanzioni, rischi e cosa sapere

Guidare troppo piano può essere pericoloso quanto correre troppo. Il limite minimo di velocità esiste per garantire la fluidità e la sicurezza del traffico. In questo articolo scopriamo quando si applica, quali sono le sanzioni previste e perché è difficile difendersi in caso di multa.

Mentre gli autovelox proseguono ad appioppare multe molto contestate, colpendo chi commette una grave infrazione come l’eccesso di velocità rispetto al limite massimo, andiamo a parlare di un secondo problema pesante: chi non osserva il limite minimo di velocità, andando troppo piano e costituendo una minaccia per la sicurezza stradale.

Sommario

Limite minimo di velocità: il cartello

Il segnale che indica il limite minimo di velocità è un cartello stradale di forma circolare, con fondo blu e il numero che rappresenta la velocità minima in km/h scritto in bianco. È un obbligo. Impone a chi guida di viaggiare a una velocità superiore a quella indicata. Chiaro: se le condizioni della strada, della circolazione e della visibilità non lo permettono, allora è ammesso andare più piano.

Invece, il segnale di “fine del limite minimo di velocità” è un cartello circolare con sfondo blu, barrato da una linea rossa trasversale. Indica che il limite minimo di velocità non è più valido e che i veicoli possono circolare a velocità inferiori, purché nel rispetto dei limiti massimi.

Perché è importante il limite minimo?

  1. Un veicolo troppo lento può sorprendere gli altri conducenti, che potrebbero non avere il tempo o lo spazio sufficiente per reagire, aumentando il rischio di tamponamenti.

  2. I mezzi “lumaca” possono creare ingorghi e rallentamenti, specialmente su strade con un alto volume di traffico, rendendo la circolazione meno efficiente e più stressante.

  3. Per sorpassare un veicolo molto lento, gli altri conducenti potrebbero essere costretti a manovre più lunghe e complesse, aumentando il rischio di collisioni frontali o laterali.

  4. La presenza di mezzi eccessivamente lenti può indurre altri conducenti a comportamenti imprudenti, come sorpassi azzardati, nel tentativo di superare l'ostacolo.

Principio base

In Italia, non c’è un limite minimo di velocità obbligatorio per legge, ma l'articolo 141 del Codice della Strada stabilisce che il conducente non deve circolare a una velocità tale da costituire intralcio o pericolo per la circolazione. È il principio base ispiratore: viaggiare sempre in modo che sia garantita la sicurezza, stando alla larga da qualsiasi possibile incidente.

Limite minimo di velocità: la multa, e non solo

Chi non rispetta i limiti minimi di velocità paga una multa di 42 euro: articolo 142 del Codice della Strada. Sanzione diurna (fra le 7 e le 22) di 42 euro quindi, diurna scontata del 30% sono 29,4 euro. Sanzione notturna (fra le 22 e le 7) di 56 euro, notturna scontata del 30% sono 39,2 euro. Note al verbale: il limite minimo di velocità previsto per il tratto interessato. Opportuno rammentare che, in caso di sinistro dovuto a un’infrazione, se ci sono morti o feriti gravi, può scattare il reato di omicidio o lesioni stradali.

Come si individua l’infrazione

Se l’autovelox becca chi va troppo veloce, come snidare chi va troppo piano? Ecco come Polizia e Carabinieri possono individuare questa infrazione.

  1. Osservazione diretta. È la modalità più frequente per rilevare il mancato rispetto del limite minimo. Un agente accorgersi che un veicolo procede a una velocità talmente ridotta da causare un rallentamento significativo del traffico, costringendo altri veicoli a frenate brusche o manovre evasive, o creando code. In questi casi, la contestazione è solitamente immediata: contravvenzione nelle mani del guidatore. Davvero raro che la sanzione arrivi a casa del proprietario del mezzo, per impossibilità da parte dell’agente di fermare il trasgressore.

  2. Autostrade. Il Codice della Strada stabilisce che i veicoli non devono circolare a velocità talmente ridotte da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso della circolazione, anche in autostrada. Nelle autostrade a tre corsie per senso di marcia, esistono limiti minimi specifici per la seconda e terza corsia, rispettivamente 60 km/h e 90 km/h, mentre la prima corsia non ha un limite minimo: ci sono cartelli specifici che indicano queste soglie minime e massime. I mezzi che, per costruzione, non sono in grado di raggiungere questa velocità non possono circolare in autostrada. Non è tanto un limite da rispettare in ogni momento (se c'è traffico si va più piano), quanto una soglia di idoneità del veicolo alla circolazione su quel tipo di strada.

  3. Strade extraurbane principali. Esistono limiti minimi di velocità specifici che i veicoli devono essere in grado di raggiungere per poter circolare su di esse. Anche qui, si fa riferimento all'idoneità del veicolo piuttosto che a un limite di velocità da tenere costantemente.

  4. Strade urbane ed extraurbane secondarie. Non sono previsti limiti minimi di velocità fissi per tutti i veicoli. Tuttavia, gli enti proprietari della strada (Comuni, Province, Anas) possono fissare limiti minimi di velocità su specifici tratti di strada, se lo ritengono opportuno per la sicurezza e la fluidità della circolazione. Questi limiti devono essere sempre segnalati da appositi cartelli stradali.

Esempi pratici di situazioni a rischio

  1. Rotatorie e intersezioni: spesso, veicoli troppo lenti in corrispondenza di rotatorie o incroci possono creare situazioni di pericolo, interrompendo il flusso del traffico.

  2. In caso di pioggia o nebbia è ammesso andare più piano, ma in queste condizioni la velocità deve essere adeguata e non eccessivamente ridotta da creare pericolo.

Consigli per il conducente

  1. Cerca sempre di tenere una velocità che sia consona non solo ai limiti massimi, ma anche al flusso del traffico e alle condizioni della strada e del meteo.

  2. Controlla il tuo veicolo: assicurati che il tuo mezzo sia idoneo a circolare sul tipo di strada che intendi percorrere, specialmente in autostrada o sulle extraurbane principali.

  3. Sii consapevole: se ti rendi conto di essere troppo lento e di creare intralcio, cerca di accostare in sicurezza o, se possibile, lascia strada ai veicoli più veloci, consentendo un flusso di traffico più scorrevole.

Ricorso contro la multa per andatura troppo lenta? Mai

Se le Forze dell’ordine hanno appioppato il verbale, un motivo c’è. Qui non abbiamo un autovelox non tarato o non omologato che sbaglia la lettura della velocità e magari sanziona chi rispettava il limite massimo. Si è invece in presenza di chi viaggia piano divenendo un pericolo. Alla fine, Polizia e Carabinieri, multando chi va troppo piano, aiutano per prima cosa il trasgressore, che così non viene coinvolto in sinistri.

Limiti massimi di velocità: non confondersi

Ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana la velocità massima non può superare i 130 km/h per le autostrade, i 110 km/h per le strade extraurbane principali, i 90 km/h per le strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali, e di 50 km/h per le strade nei centri abitati, con la possibilità di elevare tale limite fino ad un massimo di 70 km/h per le strade urbane le cui caratteristiche costruttive e funzionali lo consentano, previa installazione degli appositi segnali.

Il cartello che indica il limite massimo di velocità è un segnale stradale di forma circolare con bordo rosso e fondo bianco, con il numero che indica la velocità massima consentita in chilometri orari (km/h). Questo segnale indica un divieto e si applica immediatamente dopo il segnale, rimanendo valido 24 ore su 24

Spesso, specie su strade urbane ad alto scorrimento, ci sono due cartelli. Uno col limite minimo di velocità (40 km/); sopra, l’altro col limite di velocità massimo (70 km/h). Pertanto, viaggiando in un range fra 40 e 70 km/h, si è in regola. Altrimenti si rischia la multa.

FAQ

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