Ci si libera del vecchio per comprare il veicolo successivo in contanti. Per esempio, se la permuta vale 5.000 euro e l’auto (nuova o usata) da comprare in contanti 15.000 euro, si dà la propria vettura versando la differenza di 10.000 euro.
In alternativa, “dare dentro” l’usato serve da anticipo sul finanziamento per comprare il mezzo cui si è interessati: nel nostro esempio, con 5.000 di caparra su 15.000, restano 10.000 euro da pagare a rate in qualche anno.
Specie per chi è pigro o va di fretta, la permuta elimina la necessità di vendere l’auto a un privato, processo talvolta lungo e faticoso: zero appuntamenti con potenziali acquirenti sconosciuti né trattative estenuanti o pratiche burocratiche. La permuta, con consegna alla concessionaria, è un’unica transazione facile e veloce. Non si corrono rischi quali assegni a vuoto, falsi bonifici o altri problemi nel pagamento.
Durante le promozioni delle Case, le concessionarie supervalutano l’usato per spingere a comprare. In caso di incentivi governativi centrali o regionali locali, la permuta dà diritto a un extra bonus. Se invece il mezzo non ha valore, scatta il bonus rottamazione: sconto sulla macchina nuova e contestuale cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico.
Di solito, la concessionaria propone di comprare la vostra auto che volete dare in permuta a un prezzo inferiore rispetto a quello che strappereste vendendo a un privato. Infatti, il professionista è la parte forte delle due in trattativa. E talvolta si giustifica adducendo spese onerose: ripristinare la vettura (danni dentro e fuori, guai meccanici) e costi di rivendita. In realtà, esercita liberamente il proprio diritto a ottenere un profitto. Magari una concessionaria - generosa sulla valutazione della permuta - non sconta l’auto da proporvi annullando di fatto il bonus.
Vendendo a una concessionaria, i soldi ricavati vanno investiti in un certo modello del salone (o altri della marca). Invece, rivolgendovi a un privato, potete impiegare il denaro come credete, per un’auto qualsiasi.
Fra i mille elementi che influenzano la valutazione della permuta, l’anno d’immatricolazione e la percorrenza, le condizioni della carrozzeria e degli interni, lo stato delle gomme; nonché l’efficienza del motore e della meccanica. Un libretto service timbrato e aggiornato, che documenta una regolare manutenzione presso officine autorizzate o di fiducia, è un valore aggiunto. Idem se il mezzo è sempre stato collaudato nei termini di legge: revisione periodica obbligatoria ministeriale. Pesa anche il numero di proprietari e il fatto che l’auto abbia subìto o no incidenti.
Il modo in cui presentate la vostra auto può influenzare la valutazione. Una buona preparazione comunica alla concessionaria che siete stati proprietari attenti e responsabili. Si può considerare qualche micro riparazione da poche centinaia di euro pre esame, così che il valore di vendita salga di parecchio, con un rapporto costo-beneficio vantaggioso.
Il prezzo proposto dalla concessionaria è ragionevole? Per avere un’indicazione, si può dare un’occhiata a piattaforme di compravendita online come Autoscout24: occorre individuare annunci per modelli di età e percorrenza analoga.
Oggi tuttavia, con le norme ambientali Euro imposte da Bruxelles, e coi vincoli stabiliti dagli Enti locali, il valore di mercato di alcuni modelli potrebbe cambiare in poco tempo. In particolare, pesano le Zone a Traffico Limitato delle città che impediscono l’accesso a determinate categorie Euro; e i blocchi del traffico delle Regioni che paralizzano alcune macchine, specie diesel. È possibile che la concessionaria ve lo rammenti in sede di trattativa, evidenziando un maggior problema a rivendere a buon prezzo quell’usato dato in permuta.
Per esempio, le Euro 5 diesel sono a rischio stop in determinati orari nelle Regioni del Bacino Padano: Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. E spesso la circolazione è bloccata dalle ZTL di metropoli e città. Così, il valore di permuta in quelle aree rischia di essere inferiore rispetto al ricavo ottenibile al Sud Italia, dove le limitazioni sono inferiori.
A mo’ di esempio, la promozione di una Casa auto può suonare nel modo seguente per una vettura nuova con listino di 30.000 euro. In offerta sino a fine mese a 20.000 euro purché si verifichino tre condizioni:
rottamazione o permuta di un’auto usata Euro 2, Euro 3, Euro 4, Euro 5, Euro 6;
adesione al finanziamento dell’istituto di credito appartenente allo stesso Gruppo del costruttore (finanziaria “captive”).
Allora, se avete un’auto vecchia che vale zero, scattano rottamazione e finanziamento di 20.000 euro. Invece in caso di un usato da dare come permuta per 5.000 euro, occorrerà sottrarre la valutazione della vostra macchina: 15.000 euro finanziati.
Molto spesso, è richiesto che l’auto da dare come rottame o come permuta sia vostra già da tempo: in genere sei mesi.
La permuta è il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose, o di altri diritti, da un contraente all’altro: così recita l’articolo 1552 del Codice Civile. Se nella vendita (articolo 1470), il pagamento del prezzo è in denaro, con la permuta c’è il trasferimento della proprietà di una cosa. Una specie di baratto, cioè uno scambio di beni. I due contraenti devono rispettare quanto sottoscritto entro un certo termine, perfezionando il trasferimento dei mezzi e il passaggio delle proprietà.
