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Focus: Auto elettriche e ibride
Focus: Auto elettriche e ibride

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica

La diffusione dell’auto elettrica in Italia passa anche, e ovviamente, dalla facilità di approvvigionamento dell’energia e dalla diffusione delle colonnine.

Con quest’ultime che stanno via via aumentando, la domanda da porsi è quanto costa ricaricare un’auto elettrica. Risposta che più banale non si può: dipende. Se fare carburante ha un costo variabile dalla stazione di servizio ma sicuramente equiparabile, non vale lo stesso discorso per quanto riguarda i costi di ricarica di un’auto elettrica. Ci sono almeno tre tipi di ricarica, da cui dipendono altrettanti livelli di prezzi. In aggiunta, e qui la comparazione tra batteria e serbatoio calza a pennello, più la batteria è capiente, in termini di kWh, più aumenta il costo della ricarica.

Sui tre livelli di ricarica e relativi prezzi il discorso è molto semplice. Oggi la totalità delle auto elettriche in commercio accetta due tipi di ricarica, e qui il paragone con il serbatoio è stringente perché tra un serbatoio piccolo e uno grande il tempo di rifornimento può variare ma di pochi secondi. Con le batterie il discorso è decisamente diverso. Innanzitutto, la scelta è tra caricare alle colonnine in corrente alternata (AC), con una corrente massima a 22 kW, che corrisponde alla maggioranza delle colonnine presenti sul territorio, o alle colonnine in corrente continua (DC) che possono variare tra una potenza intorno ai 50 kW fino ai 300 kW delle colonnine più potenti, le cosiddette HPC (High Power Charging).

Dalla maggioranza delle colonnine pubbliche si può, infatti, ricaricare in corrente alternata a 22 kW, ma molte auto non montano di serie l’onboard charger da 22 kW quindi accettano un massimo di 11 kW. Lo dimostra l’Audi Q4 e-tron, dotata di una batteria da 77 kWh netti. Le tre versioni a listino accettano una corrente massima di 11 kW in AC e una variabile da 135 a 175 kW in DC. Nel primo caso, facendo due calcoli, servono almeno 7 ore e una spesa di un certo tipo, tra poco capiremo perché. Nel secondo caso, basta circa mezz’ora per caricare la batteria dal 10 all’80% ma la spesa sarà maggiore. Il discorso, qui, verte sulla non necessità di caricare sempre l’auto al massimo della capacità della batteria, ma solo lo stretto necessario per una determinata tappa. Come avviene per il normale rifornimento del serbatoio, anche l’auto elettrica può essere caricata parzialmente a vantaggio di una spesa minore. La parola chiave, però, è la pianificazione dei viaggi che si vanno ad affrontare prima ancora della spesa che si va a sostenere.

Prendendo ad esempio il SUV medio dei quattro anelli, inoltre, la corrente continua fino a un massimo di 175 kW implica di doversi rivolgere a colonnine HPC o Ultrafast per poter sfruttare al massimo queste potenze di ricarica a patto di pagare le tariffe più alte grazie alle quali oggi si può ricaricare un’auto elettrica. Infine, ecco il paradosso: caricare un’auto elettrica a casa da una normale presa domestica o da una wallbox a parete è il modo migliore per risparmiare. Nel primo caso, però, la poca corrente immessa richiede tempi “biblici” sulle elettriche con batterie più capienti e nel tempo di una notte si caricano pochi chilometri, nel secondo bisogna installare il dispositivo e questo spesso ha dei costi extra.

Prima di analizzare nel dettaglio quanto costa ricaricare un’auto elettrica, bisogna introdurre l’argomento abbonamento. Le tariffe Flat, infatti, sono quelle più indicate per un reale risparmio nei costi di ricarica, poiché le tariffe pay per use saranno sempre più care a parità di offerta. Dal 2023 in avanti, molti fornitori stanno installando comodi POS direttamente sulla colonnina per poter pagare a consumo e non da app, mentre alcuni costruttori stanno facilitando la vita a chi utilizza quotidianamente un’auto elettrica grazie al cosiddetto plug&charge: spesso si sottoscrive un abbonamento al momento dell’acquisto finanziamento direttamente con il costruttore e quest’ultimo permette di connettere direttamente il cavo di ricarica senza passare da alcuna app e da alcuna carta di credito. L’addebito è, quindi, completamente automatico: sfruttano questa soluzione case come Hyundai e Audi con la loro gamma di elettriche.

Sommario

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica

Appare quindi chiaro che il costo per la ricarica di un’auto elettrica dipenda, in tutto e per tutto, dall’auto elettrica che scegliete di comprare o noleggiare. Un modo per ammortizzare le spese, come abbiamo visto nell’introduzione, diciamo un’alternativa a chi ha un garage di proprietà, è l’installazione di una wallbox che permette di adeguare l’impianto a una velocità maggiore (3,7 o 7,4 kW di potenza, sempre in corrente alternata). Qui i costi possono dipendere sia dalla stessa Casa automobilistica, che talvolta offre in un finanziamento anche un piccolo aumento nella rata ammortizzato dalla durata del piano per l’installazione della wallbox.

Anche in questo caso, nessuno parla di ricariche gratuite: il costo non sarà di circa 0,25 euro/kWh come in linea di massima si paga dalla presa 230 Volt, bensì dipenderà dall’offerta del vostro gestore. L’altro modo per risparmiare è sottoscrivere una tariffa flat che offre un certo numero di kWh da utilizzare in un mese. Queste offerte variano da fornitore a fornitore, e andremo a vedere alcuni esempi.

In questo articolo, vogliamo rispondere al quesito “Quanto costa ricaricare un’auto elettrica”, ed è per questo che analizziamo i costi dei principali gestori che permettono a chiunque lo desideri di attivare un profilo collegato alla propria carta di credito per ricaricare un’auto elettrica. Partiamo dalla già citata Enel X, con le ricariche che si controllano tramite un’app dedicata (Enel X Way).

Qui le tariffe sono le seguenti: 0,69 euro/kWh in corrente alternata (max 22 kW), 0,89 euro/kWh in corrente continua fino a 150 kW, 0,99 euro/kWh oltre i 150 kW e fino a 300 kW. Enel X comprende un’offerta chiamata Pay Per Use Premium 10 che ha un costo fisso di 4 euro/mese ma riduce di 10 centesimi i costi delle ricariche sopra citati. Tra le tariffe flat di Enel X Way, nel momento in cui scriviamo la tariffa City è l’unica disponibile, comprende 80 kWh/mese al costo di 49 euro, circa 0,61 euro/kWh. Tra le più diffuse sul territorio italiano, le colonnine Enel X creano un problema comune ad altre colonnine: caricare un’auto ibrida plug-in che accetta 3,7 kW (ben lontani dai 11 kW) ha lo stesso costo di un’elettrica. Se parliamo di auto elettrificate, quindi, si crea già un bel problema ma per le ibride plug-in il consiglio è di caricarle il più possibile a casa.

Leggi anche: Cavi di ricarica auto elettriche: tipologie, funzionamento, prezzi

Altro “main player” sul territorio italiano è sicuramente Be Charge, ora Plenitude + Be Charge. La tariffa pay per use varia tra gli 0,65 euro/kWh (22 kW), 0,85 euro/kWh (Fast, max 99 kW), 0,90 euro/kWh (Fast+, max 149 kW) e 0,95 euro/kWh (Ultrafast, da 150 kW a 300 kW). Per le tariffe flat oggi esistono la Be Start (9,9 euro/mese, sconto del 20% sulle singole ricariche), Be Medium (13,90 euro/mese, sconto 30%) e Be Premium (19,90 euro/mese, sconto 40%).

A2A è un altro main player e ha aggiornato le sue tariffe a consumo e flat delle colonnine presenti in Italia. Il costo parte da 0,65 euro/kWh fino a 22 kW, 0,69 euro/kWh fino a 100 kW e 0,90 euro/kWh da 100 a 300 kW. In abbonamento A2A offre E-Moving Small (40 kWh/mese, 25 euro), E-Moving Medium (100 kWh/mese, 57 euro) ed E-Moving Large (200 kWh/mese, 106 euro). Per i clienti energia di A2A ulteriori agevolazioni: E-Moving Small a 22 euro al mese, E-Moving Medium a 49 euro al mese ed E-Moving Large a 85 euro al mese.

Per chi viaggia spesso fuori città e si muove in elettrico è meglio stringere il cerchio attorno alle offerte di Ionity, Free to X e soprattutto Tesla, che ora ha aperto i suoi Supercharger (non tutti) all’utilizzo da parte anche di semplici possessori di auto elettriche. Partendo da Ionity, le tariffe a consumo partono da 0,59 euro/kWh fino a 50 kW, passando a 0,79 euro/kWh fino a 350 kW. La ricarica HPC (max 300 kW) può ridursi a 0,59 euro/kWh pagando una tariffa mensile su abbonamento di 5,99 euro al mese.

Nei Tesla Supercharger la convenienza è rappresentata dalla grande efficienza delle colonnine ma dovete sapere che i costi sono diversi rispetto a quelli riservati ai clienti Tesla. Qui si parla di potenze di 250 kW, con costi che variano in base all’orario, con differenze tra orari di punta e orari non di punta, rispettivamente on-peak e off-peak (0,57 euro/kWh dalle 4:00 del mattino alle 16:00 del pomeriggio, 0,63 euro/kWh fino alle 20:00 di sera e 0,57 euro/kWh dalle 20:00 alle 4:00 del mattino). Chi guida una Tesla può pagare un abbonamento di 12,99 euro al mese che porta questi costi a 0,48 euro/kWh negli orari di punta e a 0,43 euro/kWh negli orari non di punta sopra indicati.

Free to X si sta rapidamente diffondendo nelle principali arterie autostradali con oltre 90 aree di servizio dove è già presente almeno una colonnina ad aprile 2024. Free to X ha un costo di circa 0,69 euro/kWh. Per ricapitolare i costi di ricarica di un’auto elettrica, abbiamo pensato a una pratica tabella riassuntiva.

Operatore euro/kWh (max 22 kW) euro/kWh (max 50 kW) euro/kWh (max 100 kW) euro/kWh (max 150 kW) euro/kWh (da 150 kW a 300 kW) costo abbonamento
Enel X 0,69 0,89 0,89 0,89 0,99 49 euro (0,61 euro/kWh)
Be Charge Plenitude 0,65 0,85 0,85 0,90 0,95 9,90-19,90 (0,39-0,72 euro/kWh)
A2A 0,65 0,69 0,69 0,90 0,90 22-106 (0,53, 0,62 euro/kWh)
Ionity 0,59 0,59 0,79 0,79 0,79 5,99 (0,59 euro/kWh)
Free to X - - - - 0,95 -
Tesla - - - - 0,43-0,63 12,99 (0,43-0,48 euro/kWh)

FAQ

Dipende da molti fattori: se si ricarica a casa, se si ricarica dalle colonnine in corrente alternate o dalle colonnine in corrente continua fast o ultrafast, anche dette HPC. Le tariffe cambiano da circa 0,20-0,25 euro/kWh caricando dalla presa domestica, mentre da un gestore molto comune come Enel X la ricarica costa 0,69 euro/kWh in alternata e fino a 0,99 euro/kWh in continua con una tariffa pay per use. Esistono anche tariffe flat che permettono di risparmiare pagando un canone mensile. Un’auto come la FIAT 500 elettrica. Con la batteria da 23,7 kWh un pieno a casa può costare 6 euro, caricando in una colonnina fast fino a 100 kW di Enel X si spendono circa 21 euro ma si abbassano considerevolmente i tempi di ricarica.

Il costo della ricarica domestica dipende dal vostro gestore, in linea di massima non si spendono meno di 0,2 euro/kWh e difficilmente più di 0,3 euro/kWh. Il discorso cambia in presenza di una wallbox, che può sfruttare una corrente, sempre alternata, fino a 7,4 kW: vanno considerati i costi di adeguamento dell’impianto e lo scatto a una tariffa superiore a quella sopra citata che dipende, anche in questo caso, dal vostro fornitore di energia.

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