Con la stazione domestica, si ricorre meno (o per nulla) alle infrastrutture pubbliche su strada, che sono circa 33.000 in Italia a giugno 2025, per 66.000 punti (due prese a struttura). Discorso simile per chi ha una PHEV, la termica ibrida plug-in, ossia ricaricabile, sebbene l’ansia da autonomia crolli grazie al motore a benzina.
Grazie alla programmazione della ricarica delle batterie, permessa dalla maggior parte dei modelli attualmente in commercio, è possibile ricaricare fino all’80-85%, per salvaguardarne la durata.
Il terzo grande vantaggio della wallbox è che si spende meno in energia elettrica, grazie ad abbonamenti speciali e spesso sfruttando il pieno notturno, quando il prezzo degli elettroni precipita. Non ultimo, optando per un provider di energia pulita, si controlla meglio l’impatto ambientale delle proprie ricariche. L’investimento iniziale per poi risparmiare consiste nell’installazione di pannelli fotovoltaici per l’energia rinnovabile e verde.