Passa al contenuto principale
Causa lavori di manutenzione attualmente la disponibilità di AutoScout24 è limitata. Questo riguarda in particolare funzioni quali i canali di contatto con i venditori, l’accesso o le modifiche ai veicoli in vendita.
Focus: Auto elettriche e ibride
Focus: Auto elettriche e ibride

Le 5 auto full Hybrid che costano meno

Le auto Full Hybrid sono state le pioniere della mobilità elettrificata, sdoganando la vendita e la produzione di auto ibride da quasi 30 anni.

Dal lancio nel 1997 della prima auto ibrida di serie della storia, la Toyota Prius, oggi le auto Full Hybrid sono molte di più, con tante proposte anche tra le automobili più economiche. Le ibride ad un prezzo basso, però, non sono di certo di bassa qualità: le 5 auto Full Hybrid che costano meno hanno un prezzo inferiore ai 27.000 euro, e sono tutte in grado di offrire una potenza adeguata ad offrire prestazioni spesso vivaci, una buona guidabilità e consumi molto bassi, con un sistema ibrido che su tutti i modelli in lista si è rivelato anche piuttosto affidabile. Tutte le vetture comprese nella lista delle 5 auto Full Hybrid che costano meno sono lunghe meno di 4,2 metri. Se infatti fino ai primi anni ’10 la tecnologia ibrida era appannaggio di vetture di medio-grandi dimensioni, dalla Toyota Prius alla rivale diretta Honda Insight fino a poche altre vetture dai prezzi sempre molto importanti, oggi la più piccola auto Full Hybrid in listino in Italia è la Toyota Yaris Hybrid, che resta sotto i 4 metri di lunghezza.

Sono state le giapponesi Honda, con la sua poco apprezzata e in anticipo sui tempi Jazz Hybrid, e Toyota, con la prima versione di Yaris Hybrid basata sulla terza generazione, a sdoganare anche tra le auto compatte la tecnologia ibrida, che oggi nelle sue varie forme tra Mild Hybrid, Full Hybrid e Plug-In Hybrid sono molto presenti sull’intero listino. Ricordiamo, prima di conoscere le 5 auto Full Hybrid che costano meno, la tecnologia che muove queste vetture. Le automobili Full Hybrid sono ibride non ricaricabili, dotate di un motore termico e di uno (o più) motori termici dalla potenza compresa tra i 40/50 e i 90 CV. Al netto delle diverse tecnologie di connessione tra i motori e le ruote, che come vedremo sono tante ed estremamente differenti, le auto Full Hybrid sono sempre in grado di spostarsi per diverse centinaia di metri senza accendere il motore termico e con la sola potenza del motore elettrico. Ad alimentare il motore elettrico ci pensa una batteria con capacità compresa tra 1 e 3 kWh, che si ricarica principalmente con l’energia recuperata in rilascio, o alternativamente utilizzando il motore termico come un generatore di corrente. Le auto Full Hybrid si pongono, in quanto a complessità, a metà tra le semplici Mild Hybrid e le più complesse Plug-In Hybrid, mentre a livello di consumi le Full Hybrid sono estremamente interessanti.

Grazie all’ottima sinergia tra motore termico ed elettrico, i consumi di carburante delle 5 auto Full Hybrid che costano meno sono anche tra le vetture più parche sul mercato, con la frugale Toyota Yaris Hybrid che percorre, secondo il ciclo WLTP, oltre 26 km/l. Quali sono le 5 auto Full Hybrid che costano meno? Scopriamolo insieme.

Sommario

Renault Clio E-Tech 140, 21.700 euro

La più economica tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno è la Renault Clio E-Tech 140, proposta ad un prezzo di partenza di 21.700 euro con l’allestimento d’accesso Equilibre. Non è un caso che infatti, tra le auto Full Hybrid, Clio sia una delle più vendute in Italia. Il merito è sia del suo powertrain unico nel suo genere e ben raccordato alla vettura che dei punti di forza delle altre Clio termiche. La quinta generazione della compatta francese ha convinto fin dal lancio nel 2019 per uno stile personale e riuscito, che evolve la già apprezzata quarta generazione rendendo il disegno più elegante e raffinato. Da fuori, l’unica differenza con le Clio termiche è la presenza del badge E-Tech Hybrid sul portellone e sul montante centrale. Per il resto, le differenze estetiche sono pochissime.

All’interno, invece, rispetto alla generazione precedente Renault Clio segna una svolta. Materiali curati per il segmento, impostazione stilistica ricercata e un’ottima ergonomia spiccano negli interni di Renault Clio dove non manca anche una completa dotazione tecnologica con il sistema di infotainment EasyLink da 7 o 9,3 pollici verticale e il quadro strumenti digitale di serie sulla E-Tech. A proposito, l’unico modo per distinguere la prima delle 5 auto Full Hybrid che costano meno dalle altre Clio è l’assenza del contagiri nel quadro strumenti digitale e la presenza del cambio automatico, di serie. Lo spazio a bordo è buono davanti, mentre dietro i più alti fanno fatica per via del tetto discendente e di un divano con una larghezza risicata.

A livello di dimensioni, invece, il bagagliaio di Renault Clio E-Tech 140 scende da 340 a 254 litri, per via della presenza delle batterie del particolare sistema ibrido. Proprio il sistema E-Tech è ciò che rende ancor più interessante l’ibrida francese. Sotto il cofano troviamo un 1.6 quattro cilindri aspirato da 91 CV, affiancato ad un motore elettrico principale da 49 CV e uno secondario da 25 CV. A scaricare a terra la potenza ci pensa un cambio chiamato MultiMode, un automatico senza frizioni né sincronizzatori, che offre quattro marce dedicate al motore termico e due per quello elettrico. In questo modo, sia il motore termico che quello elettrico principale possono spingere autonomamente l’auto, oppure offrire una potenza massima di 143 CV quando lavorano insieme, per prestazioni decisamente interessanti (0-100 km/h in 9,3 secondi e 180 km/h di velocità massima). Ad aiutare il cambio marcia ci pensa il motore elettrico secondario, che funge anche da sincronizzatore per il motore termico, regolando i giri motore per permettere il cambio marcia. Il sistema è completamente automatico, e su strada offre un’esperienza di guida molto più simile ad un’auto con cambio automatico tradizionale. La guidabilità di Clio, poi, è come sempre molto buona, con una bella dose di agilità aiutata da uno sterzo preciso e un telaio sincero.

Peccato solo per alcuni momenti di esitazione di troppo del cambio nelle situazioni di massima accelerazione. Nonostante tutto, però, ciò che conta su un’ibrida è l’efficienza. Qui Clio è una delle migliori ibride in assoluto e non solo tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno, con un consumo medio nel ciclo misto WLTP di 23,8 km/l.

Mazda 2 Hybrid, 21.850 euro

Mazda2 Hybrid-Hero Al secondo posto tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno troviamo la Mazda 2 Hybrid, che nel suo allestimento d’accesso Pure è offerta a 21.850 euro. Un prezzo così basso per la prima Full Hybrid della storia del brand giapponese è stata possibile solo grazie ad una joint-venture immediatamente riconoscibile dal primo momento in cui si guarda la vettura. Mazda 2 Hybrid è infatti la gemella della quarta generazione di Toyota Yaris. Se le versioni termiche e Mild Hybrid della piccola Mazda fanno ancora parte del progetto originale di Hiroshima della terza generazione di Mazda 2, anziché sviluppare un motore ibrido proprietario o adattare quello di qualche altro brand alla Mazda 2 esistente, stravolgendone quindi la meccanica, Mazda ha scelto la strada più semplice “brandizzando” l’apprezzatissima Toyota Yaris Hybrid.

Perché questa scelta? Mazda aveva bisogno di abbassare il suo livello di emissioni sul mercato europeo in fretta, e per questo si è affidata ad uno dei più palesi “rebranding” degli ultimi anni. A livello estetico, infatti, le uniche differenze tra Mazda 2 Hybrid e Toyota Yaris Hybrid (anche lei presente tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno) sono un frontale con un paraurti leggermente ridisegnato e i loghi Mazda in luogo di quelli Toyota su paraurti anteriore, portellone posteriore e mozzi ruota. Per il resto, lo stile e le dimensioni di 3,94 metri sono le stesse della 5 porte Toyota, compatta e dallo stile dinamico e quasi sportiveggiante.

Anche all’interno la musica non cambia: oltre al logo Mazda al centro del volante, l’abitacolo è identico a quello di Toyota Yaris Hybrid. Rispetto alla Mazda 2 “normale”, quindi, i materiali sono leggermente più rigidi, pensati più per durare che per appagare, e quadro strumenti, infotainment e comandi sono di chiara origine Toyota. Lo spazio all’anteriore è buono, mentre dietro bisogna fare qualche sacrifico, soprattutto in tre, mentre il bagagliaio da 286 litri è in linea con la Mazda 2 “della casa”. Sempre Toyota è anche il powertrain, il più efficiente non solo tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno, ma dell’intero listino italiano. Escludendo infatti i risultati inconfrontabili delle Plug-In Hybrid, il 1.5 Hybrid Dynamic Force di Toyota permette un consumo medio nel ciclo misto WLTP di 26,3 km/l. Il merito è sia della leggerezza della vettura (siamo a 1.100 kg in ordine di marcia) ma anche e soprattutto del powertrain. Sotto il cofano troviamo un 1.5 tre cilindri aspirato dotato di 91 CV e accoppiato ad un motore elettrico da ben 80 CV. Entrambi sono collegati all’ormai classico cambio E-CVT, grazie ai 116 CV combinati le prestazioni sono vivaci (0-100 km/h in 9,7 secondi) e i consumi, come abbiamo visto, sono ottimi.

Su strada, Mazda 2 Hybrid è agile e piacevole, con solo l’effetto scooter che potrebbe non piacere ai più sportivi. Il vero punto forte di Mazda 2 Hybrid è il prezzo, di oltre 2.000 euro inferiore alla più economica delle Yaris Hybrid. L’allestimento della versione Pure, poi, al netto dell’assenza di cerchi in lega, fari full LED, sensori di parcheggio e retrocamera, è piuttosto accessoriato con Cruise Control adattivo, mantenitore di corsia e sistema di infotainment con Apple CarPlay e Android Auto.

Toyota Yaris Hybrid, da 24.100 euro

Yaris+DPL+2020_Dynamics_001.jpg Scendendo al terzo posto tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno troviamo la gemella “originale”, Toyota Yaris Hybrid. Rispetto alla gemella Mazda 2 Hybrid, infatti, il prezzo di partenza di Yaris Hybrid in versione Active è di 24.100 euro, con la top di gamma GR Sport che arriva a 28.450 euro. Sebbene il prezzo di vendita sia leggermente superiore, lo stile è più armonioso e meno “strano” della gemella 2, mentre il frontale con la grande presa d’aria esagonale e le prese d’aria laterali funziona leggermente meglio. Il resto della carrozzeria è invariato, con passaruota bombati e molto presenti, un posteriore caratterizzato da un disegno personale e dalla banda nera lucida dove trovano posto anche i fari e, in generale, uno stile decisamente più originale e sportiveggiante delle precedenti Yaris.

Anche all’interno il disegno è più moderno e personale che in passato, con una plancia dallo stile tormentato che ospita il sistema di infotainment da 8 o 9 pollici e un quadro strumenti che può essere parzialmente o completamente analogico. La dotazione è ricca anche sulle versioni d’accesso, che offrono Cruise Control Adattivo, computer di bordo e diversi ADAS di serie. Come per la Mazda 2, anche Yaris Hybrid ha un abitacolo spazioso davanti e un po’ meno arioso dietro, un bagagliaio un po’ sotto la media del segmento (286 litri) e una qualità costruttiva che punta alla robustezza, con ottimi assemblaggi ma qualche materiale dal feeling economico.

A livello meccanico, Toyota Yaris Hybrid condivide con la seconda delle 5 auto Full Hybrid che costano meno anche il motore. Realizzata sulla piattaforma modulare Toyota TNGA-B, Yaris è spinta da un 1.5 tre cilindri aspirato a ciclo Atkinson-Miller da 91 CV, derivato dal 2.0 Dynamic Force visto su Corolla, CH-R e Corolla Cross. Questo potente 1.5 supera di gran lunga la potenza del precedente 1.5 di vecchia generazione, che pur con 4 cilindri aveva solo 75 CV. Grazie poi ad un motore elettrico da ben 80 CV e dotato di oltre 200 Nm di coppia, il totale combinato di 116 CV può garantire prestazioni vivaci (0-100 km/h in 9,7 secondi, 175 km/h) pur offrendo consumi da record.

Come per la gemella Mazda, i consumi di Toyota Yaris Hybrid sono bassissimi, pari a 26,3 km/l nel ciclo misto WLTP, e anche le emissioni omologate di CO2/km sono tra le più basse tra le auto non elettriche o Plug-In Hybrid: il valore è di 87 grammi. Piacevole da guidare grazie ad uno sterzo preciso e ad un telaio comunicativo e ben realizzato, Toyota Yaris Hybrid conserva quell’effetto scooter tipico dell’affidabile trasmissione E-CVT, un differenziale epicicloidale che ricorda nel funzionamento un classico cambio CVT a variazione continua. Se non vi disturberà questo tipico comportamento simile ad un trascinamento di questa trasmissione, Toyota Yaris Hybrid saprà convincere non solo tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno, ma in generale come una delle più equilibrate automobili ibride sul mercato.

Leggi anche: Auto ibride economiche 2023, i 10 modelli che costano meno

Honda Jazz e:HEV, 26.400 euro

2-23ym-jazz Al quarto posto nella nostra speciale classifica delle 5 auto Full Hybrid che costano meno troviamo un’altra giapponese, ma completamente diversa dalle due precedenti: Honda Jazz e:HEV, offerta ad un prezzo di partenza di 26.400 euro. La quarta generazione della compatta nipponica segna il ritorno della motorizzazione ibrida, comparsa per la prima volta sulla seconda serie di Jazz e che ora è l’unica disponibile sul mercato italiano. Lanciata nel 2020, la nuova serie di Jazz non abbandona lo stile da piccola monovolume che le ha regalato un grande successo in diverse parti del mondo, sebbene ingentilito e reso più armonioso e dinamico.

Nei primi mesi del 2023 Honda Jazz è stata sottoposta ad un restyling che non ha cambiato i connotati di una vettura riuscita dal punto di vista estetico, che unisce dettagli simpatici e sbarazzini come i fari anteriori Full LED tondeggianti anteriori e più squadrati posteriori o l’ampia vetratura anteriore, ma cambia il paraurti anteriore, che ora su tutte le versioni integra una piccola calandra in corrispondenza del logo Honda (eliminando la mascherina carenata vista su Elegance e Advance), e introducendo una nuova versione sportiva, la Sport. Rimane invece la versione rialzata Crosstar, dotata di paraurti diversi, passaruota in plastica e un’altezza da terra superiore di 3 cm. All’interno, Honda Jazz punta tanto sull’abitabilità. I cinque posti sono tutti molto comodi, ci sono 10 airbag e il bagagliaio offre 304 litri più i cosiddetti Magic Seats: il divano posteriore ha le sedute che possono essere alzate per ricavare uno spazio in più per una bicicletta o altri oggetti alti e voluminosi.

L’abitacolo, poi, è ben fatto, arioso e tecnologico, con un buon sistema di infotainment al centro, un quadro strumenti digitale chiaro, tantissimi portaoggetti e superfici vetrate molto grandi. Se Honda Jazz si distingue già dal suo look dalle 5 auto Full Hybrid che costano meno, è il powertrain che la rende ancora più particolare. Non siamo infatti di fronte ad un cosiddetto ibrido parallelo, dove sia il motore termico che quello elettrico possono muovere l’auto, bensì di fronte ad un sistema detto ibrido serie-parallelo. Sotto il cofano troviamo poi un sistema rinnovato nel 2023. Il motore termico è un 1.5 quattro cilindri aspirato a ciclo Atkinson-Miller dotato di 107 CV, 11 CV più di prima, e un motore elettrico di trazione che ha 14 CV più di prima, per una potenza massima di 122 CV. I 122 CV sono anche la potenza totale del sistema, che in quasi tutte le situazioni predilige la spinta del motore elettrico. Honda Jazz si sposta principalmente con il motore elettrico, garantendo quindi prestazioni vivaci (0-100 km/h compreso tra 9,4 e 9,7 secondi) e un’eccellente fluidità di marcia. Il motore termico si occupa principalmente di ricaricare la batteria da x,xx kWh, fungendo quindi da grande generatore. In situazioni di velocità medio-alta e costante, invece, (le più difficili a livello di efficienza per un motore elettrico), il motore termico può spingere da solo Jazz, collegato alle ruote da una trasmissione a rapporto fisso. Questo sistema offre consumi ottimi ma non miracolosi, almeno sulla carta (il consumo medio nel ciclo WLTP è di compreso tra 20,8 e 22,2 km/l a seconda dell’allestimento scelto), e in ripresa il motore termico alza parecchio la voce. In città, però, il sistema offre consumi davvero bassi, nell’ordine di 28/30 km/l, e una fluidità di marcia da vettura elettrica.

Il prezzo, infine, parte come detto da 26.400 euro in versione Advance, conquistano il quarto posto tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno, mentre le versioni top di gamma Sport e Crosstar arrivano rispettivamente a 29.450 e 29.650 euro.

Renault Captur Hybrid, da 26.850 euro

renault-captur-front Concludiamo il nostro viaggio tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno con l’unico SUV di questa lista, Renault Captur E-Tech 145. Come indica bene il nome, il sistema ibrido è sostanzialmente lo stesso di Renault Clio, con cui il SUV francese condivide la meccanica e la piattaforma CMF-B. Rispetto a Clio, però, Captur è più grande, più spaziosa e naturalmente più costosa: la versione d’accesso Equilibre parte da 26.850 euro, mentre la top di gamma Engineered arriva a 31.700 euro. Rispetto alla più piccola Clio, Captur è più lunga (arriva a 4,23 metri), più pesante (si parte da poco più di 1.350 kg, oltre 100 più di Clio), e più spaziosa per persone e bagagli. L’abitacolo è spazioso e può ospitare anche cinque persone, mentre grazie al divano scorrevole il bagagliaio offre uno spazio che varia tra i 326 e i 440 litri, 94 in meno rispetto alle versioni a benzina di Captur. A livello estetico, come per Clio anche Captur ha puntato sull’evoluzione dello stile della prima generazione, che ha convinto moltissimi clienti per l’unione di eleganza e simpatia. Questa seconda serie, lanciata nel 2019, è più matura e cresciuta, ma i fari anteriori a LED e quelli posteriori con una vistosa firma luminosa a C rendono ancora accattivante il SUV compatto francese.

La più spaziosa tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno, Renault Captur E-Tech riprende dalla sorellina Clio anche l’abitacolo curato ed elegante, con materiali di buona qualità per il segmento, assemblaggi ben fatti e una tecnologia al passo coi tempi. Rispetto a Clio, però, cambia il tunnel centrale: sull’automatica E-Tech è infatti flottante, con un selettore del cambio dalla forma moderna e intrigante. A livello meccanico, Renault Captur E-Tech Hybrid condivide con Clio e con l’altra Full Hybrid con lo stesso sistema, il SUV-coupé Arkana (realizzata sulla stessa piattaforma di Captur). Il motore termico quattro cilindri 1.6 aspirato di origine Nissan è accoppiato ad un motore elettrico principale da 49 CV e ad un motore elettrico secondario da 25 CV, per una potenza complessiva di 143 CV. Questi tre motori dialogano come spiegato in precedenza attraverso il cambio MultiMode con innesti a denti senza frizioni e sincronizzatori. Questo cambio, ispirato all’esperienza di Renault in F1, è dotato di 4 rapporti per il motore termico e 2 per quello elettrico, per un totale di 15 combinazioni differenti. Gestito interamente dalla centralina, il cambio MultiMode regala un’esperienza di guida più tradizionale rispetto ai sistemi di Toyota e Honda, con cambi marcia reali e i giri motore che si alzano insieme alla velocità.

A causa del peso superiore, però, Renault Captur è anche la più lenta tra le 5 auto Full Hybrid che costano meno: l’accelerazione 0-100 km/h è coperta in 10,6 secondi, e la velocità massima è di 170 km/h. Nonostante questo, come Clio anche Captur E-Tech è agile e scattante, e in città può guidare fino all’80% del tempo senza accendere il motore termico, con consumi molto interessanti. I consumi, infatti, sono addirittura più bassi di Honda Jazz, almeno sulla carta: Renault Captur E-Tech 145 ha ottenuto un consumo medio nel ciclo misto WLTP di 21,3 km/l.

Potrebbe interessarti: Auto economiche 2023: i modelli che costano meno a listino

Tutti gli articoli

volvo-ex30-2023-8

Qual è l'auto elettrica giusta per te? Guida all'acquisto

Consigli · Scelta e acquisto
Man with smartphone leaning at electric car charging

Auto elettrica usata: i migliori modelli e i prezzi

Consigli · Scelta e acquisto
Car Keys Sale

Noleggio auto elettriche: modelli e prezzi

Consigli · Scelta e acquisto
Mostra di più