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Focus: Diritto auto
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Isola di traffico: tipologie e come comportarsi. Le regole

L’isola di traffico è quella parte della strada delimitata e non transitabile da nessun veicolo, destinata a incanalare le correnti di traffico. Infatti, si chiama anche isola di canalizzazione. Garantisce la sicurezza e la fluidità del traffico.

Prevenendo manovre pericolose e rendendo più intuitivo il percorso da seguire. Questo riduce il rischio di collisioni dovute a indecisione o cambi di corsia improvvisi. Inoltre, separando i flussi di traffico, si riducono le interferenze e i rallentamenti, contribuendo a una circolazione più scorrevole.

La zona delimitata dal perimetro dell’isola è vietata alla circolazione, ma può essere usata dai pedoni come rifugio per l’attraversamento della carreggiata stradale. Tant’è vero che sulle isole di traffico è vietata la sosta e la fermata delle auto e degli altri mezzi. L’isola di traffico è quindi una parte della strada confinata, che non va confusa né con l’area riservata ai pedoni né con l’area riservata alla circolazione dei veicoli (articolo 176 del Regolamento di attuazione del Codice della Strada).

Sommario

I tre tipi di isola di traffico

  1. A raso: è realizzata mediante strisce di colore bianco ovvero con chiodi a larga testa, o emisfere. Queste ultime devono avere un profilo schiacciato con diametro variabile da 30 a 50 cm e devono essere di colore bianco. È una soluzione più leggera dal punto di vista costruttivo. Utile per segnalare separazioni di corsia o percorsi obbligati in modo chiaro, ma senza costituire un grosso ostacolo fisico. Le emisfere, con il loro profilo schiacciato, sono progettate per essere visibili ma non pericolose in caso di contatto accidentale.

  2. Delimitata da elementi verticali: è creata con paletti, paline, birilli, coni, e simili disposti lungo il perimetro della stessa. La distanza tra un elemento e l’altro deve essere tale da definire perfettamente i margini dell’isola. Questa tipologia è spesso utilizzata in situazioni in cui è necessario rendere particolarmente evidente la separazione dei flussi o per proteggere aree specifiche, come l’imbocco di una strada secondaria. La distanza tra gli elementi è studiata per garantire la visibilità ma impedire il transito dei mezzi.

  3. Permanente: può essere realizzata mediante getto di calcestruzzo cementizio ovvero mediante cordolatura in calcestruzzo o pietra da taglio o altro materiale e sistemazione interna a prato. I cigli possono essere del tipo a barriera o del tipo sormontabile. Quando l’isola è interessata da un attraversamento pedonale e costituisce zona di rifugio, allora dev’essere interrotta per una larghezza pari a quella del passaggio pedonale: così permette ai pedoni l’attraversamento. Si tratta di una separazione fisica robusta. I cigli possono essere a barriera (più alti e difficili da superare) o sormontabili.

Comunque, per tutt’e tre i tipi di isola di traffico, non cambiano regole e divieti su circolazione e sosta dei veicoli.

I segnali dell’isola di traffico

Come fa l’automobilista a sapere se si sta avvicinando a un’isola di traffico di qualunque tipo? È segnalata da una striscia bianca continua di sufficiente lunghezza e da opportuna zebratura nella parte di pavimentazione stradale che precede la testata dell’isola. I cigli delle isole di traffico possono essere resi meglio visibili con l’applicazione di strisce verticali gialle rifrangenti e nere.

Testata dell’isola di traffico: come renderla ben visibile e quali regole

La testata dell’isola di traffico va segnalata con colonnine luminose a luce gialla; o con un dispositivo rifrangente di colore giallo semicircolare, detto delineatore speciale di ostacolo. Che dev’essere accoppiato ai vari segnali indicanti i passaggi obbligatori o consentiti ai veicoli.

Quali regole per il transito in presenza di un’isola di traffico?

La zona delimitata dal perimetro dell’isola di traffico è vietata alla circolazione di tutti i veicoli. Pertanto, valgono le regole imposte dalla segnaletica orizzontale e verticale, a esempio se un’isola di traffico è a un incrocio.

Come comportarsi quando c’è un’isola di traffico

  1. Rispettare la segnaletica orizzontale (strisce continue e zebrature) e verticale (frecce direzionali)

  2. Non transitare e non sostare: utilizzare l’isola come scorciatoia o come area di sosta non solo è pericoloso ma anche sanzionabile.

  3. Se l’isola di traffico è utilizzata come rifugio pedonale, è necessario rallentare e prestare la massima attenzione alla presenza di persone che potrebbero attraversare la strada.

  4. Anche se non si può transitare sull’isola, mantenere una distanza laterale di sicurezza quando si transita nelle corsie adiacenti, per evitare urti accidentali con eventuali elementi verticali o con pedoni.

Preziosa per i pedoni

Pur essendo vietata alla circolazione veicolare, l’isola di traffico offre un punto di rifugio sicuro per i pedoni durante l’attraversamento di strade a più corsie: divide l’attraversamento in fasi, permettendo di concentrarsi su una sola direzione di traffico alla volta.

Da non confondere col salvagente

Sia chi sta studiando per l’esame di teoria della patente (test a quiz) sia chi ha già la patente e guida tutti i giorni potrebbe confondersi. Occorre chiarire quattro punti.

  1. L’isola di traffico non è un’area delimitata a uso esclusivo dei veicoli, ma non lo è neppure per i pedoni, salvo i casi in cui è previsto un attraversamento pedonale.

  2. Il salvagente è un’altra cosa: una struttura che consente ai pedoni di avere una sorta di rifugio sia quando salgono su un mezzo pubblico (tram o bus) sia quando scendono da un mezzo pubblico). Infatti, si chiama salvagente; non isola.

  3. Sull’isola di traffico, la circolazione di taxi e mezzi di linea sull’isola di canalizzazione è vietata esattamente come per le auto private.

  4. L’isola di traffico non è un’area di sosta e fermata né per i veicoli né per i pedoni né per i motocicli.

Quindi, sia l’isola di traffico sia il salvagente sono strutture stradali che hanno lo scopo di migliorare la sicurezza dei pedoni, ma con funzioni e caratteristiche diverse: l’isola di traffico serve a canalizzare il traffico e separare i flussi; mentre il salvagente è un rialzo che offre un riparo ai pedoni.

Caratteristica Descrizione
Funzione Principale Canalizzare i flussi di traffico, separare le correnti veicolari
Funzione Secondaria Offrire un rifugio ai pedoni durante l’attraversamento stradale
Transitabilità Veicoli Vietata in qualsiasi circostanza
Sosta e Fermata Veicoli Vietate in qualsiasi circostanza
Utilizzo Pedoni Ammesso come area di rifugio per l’attraversamento. Non è un’area di sosta (salvo durante l’attraversamento).
Tipologie 1) A raso (strisce, chiodi, emisfere);
Segnalamento Striscia bianca continua, zebratura sulla pavimentazione precedente. Cigli con strisce verticali gialle e nere rifrangenti. Testata con colonnine luminose gialle o delineatori speciali gialli.
Confusione con Salvagente (struttura dedicata al rifugio pedonale per attesa mezzi pubblici o attraversamenti complessi)

FAQ

È quella parte della strada delimitata e non transitabile da nessun veicolo, destinata a incanalare le correnti di traffico. Infatti, si chiama anche isola di canalizzazione.

Tre. Primo: a raso, realizzata mediante strisce di colore bianco ovvero con chiodi a larga testa, o emisfere. Secondo: delimitata da elementi verticali (è creata con paletti, paline, birilli, coni, e simili disposti lungo il perimetro della stessa). Terzo: permanente, può essere realizzata mediante getto di calcestruzzo cementizio ovvero mediante cordolatura in calcestruzzo o pietra da taglio o altro materiale e sistemazione interna a prato.

No. Sia l’isola di traffico sia il salvagente sono strutture stradali che hanno lo scopo di migliorare la sicurezza dei pedoni, ma hanno funzioni e caratteristiche diverse: l’isola di traffico serve a canalizzare il traffico e separare i flussi; mentre il salvagente è un rialzo che offre un riparo ai pedoni durante l’attraversamento o la sosta.

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