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Aquaplaning: cos’è, cosa fare

L’aquaplaning è un fenomeno fisico che rischia di essere molto pericoloso per chi è alle guida, soprattutto perché si manifesta senza alcun campanello di allarme.

I casi più gravi di aquaplaning, infatti, portano all’incidente direttamente in pochi secondi se non si sta bene attenti.

Come facilmente intuibile dal nome del fenomeno, l’aquaplaning si manifesta in seguito di forti piogge, cosa che può accadere sia nella stagione estiva, sia nella stagione invernale. L’automobilista responsabile sa bene che gli acquazzoni possono capitare in ogni momento e che l’aquaplaning è pericoloso anche in questi casi.

Per questo motivo, se ha piovuto da poco o a terra è pieno di pozzanghere, è sempre bene fare molta attenzione quando si è alla guida. Inoltre, in ogni caso bisogna conoscere cos’è l’aquaplaning e cosa fare per evitarlo in modo da non farsi trovare impreparati. Inoltre, ci sono alcune regole di comportamento che possono evitare l’incidente stradale anche se l’aquaplaning è attualmente in corso. Di seguito, tutte le informazioni utili che devi conoscere sull’aquaplaning.

Sommario

- Acquaplaning: cos'è

- Acquaplaning: cosa fare

- Domande e risposte

Acquaplaning: cos’è

L’aquaplaning è un fenomeno fisico e materiale che avviene quando si assenta il contatto fra il battistrada e il manto stradale a causa di una consistente quantità d’acqua presente sull’asfalto sul quale sta passando l’automobile. In tal senso, l’aquaplaning si può verificare solitamente quando si affrontano determinati avvallamenti della strada dove si è accumulata dell’acqua piovana. Naturalmente, l’aquaplaning può verificarsi anche su strade apparentemente funzionanti e senza buche a causa del ristagno dell’acqua, in particolare, dopo un grosso acquazzone, se il volume di acqua che si è riversato sull’asfalto non viene drenato in tempo.

Considerando, dunque, le mutate condizioni climatiche della Terra che portano a temporali sempre più frequenti e al fatto che l’aquaplaning può avvenire anche quando molta acqua viene sparsa sulla strada, si capisce come questo fenomeno sia molto attuale. Fisicamente, l’aquaplaning si verifica quando lo pneumatico del mezzo non riesce più a deviare i flussi d’acqua all’esterno e, in tal senso, si forma un cuscinetto di acqua fra la vettura e la strada, portando il mezzo a galleggiare. Ne deriva che con l’aquaplaning il mezzo perde aderenza in maniera totale o parziale, rendendo ingovernabile la macchina; se invece l’aquaplaning si verifica solamente sulle ruote anteriori, allora si ha una perdita parziale che può causare sottosterzo, ma anche sovrasterzo.

In ogni caso, quando si verifica l’aquaplaning la macchina aumenta di giri in maniera improvvisa, cioè uno dei suoi primi segnali, rendendo inoltre lo sterzo molto leggero. I risultati sono quelli evidenti di una macchina fuori controllo: frenare e curvare diventa impossibile, addirittura pericoloso, d’altronde aumenta esponenzialmente il rischio di finire fuori strada o invade l’altra corsia, rischiando in questo modo una collisione con i mezzi che percorrono la strada in direzione opposta.

Cosa causa l’acquaplaning

Una volta chiarito cos’è l’acquaplaning è fondamentale parlare delle sue cause in maniera approfondita: conoscere quali sono le strade o le condizioni dove è più probabile che si verifichi questo fenomeno rende più consapevoli gli automobilisti circa i pericoli della circolazione durante o immediatamente dopo i grossi temporali. Le pozze d’acqua che possono causare l’aquaplaning, dunque, si possono creare per diversi motivi.

In primo luogo, la struttura della strada: se questa non è regolare presentando avvallamenti o buche, anche piuttosto importanti, si possono formare pozze d’acqua di vari centimetri di altezza. Oltre all’aquaplaning, questa condizione è rischiosa anche per le sospensioni dell’auto, una buca non visibile a causa dell’acqua può danneggiarle. In secondo luogo, invece, anche la strada integra può rischiare di allagarsi, soprattutto nel caso in cui non funzioni il sistema di drenaggio. Il caso tipico di queste situazioni è dato da una cattiva manutenzione, che porta ad esempio le foglie ad accumularsi sui canali di scolo, che si sostanzia nella presenza di specchi d’acqua ingannevolmente bassi che causano acquaplaning.

Per verificarsi l’aquaplaning, oltre all’acqua abbondante, è necessario che siano presenti anche altre condizioni. L’aquaplaning, infatti, è innescato anche dall’alta velocità e dalla condizione degli pneumatici: un’auto a bassa velocità con pneumatici integri rischia poco l’acquaplaning. Inoltre, il peso del veicolo e le condizioni di usura delle sospensioni hanno un ruolo molto importante. Ne deriva allora che i veicoli più soggetti all’aquaplaning sono soprattutto auto con scarsa manutenzione e dagli pneumatici molto usurati.

Acquaplaning: cosa fare

Per cominciare a parlare di cosa fare durante l’acquaplaning, è fondamentale ribadire che la miglior cura è la prevenzione, quindi guidare con prudenza durante o dopo forti acquazzoni deve essere la norma, aumentando l’attenzione nel caso in cui si percorrano strade secondarie, dissestate o conosciute come problematiche. Inoltre, rallentare in prossimità di una pozza d’acqua è sempre una buona idea, a prescindere dal fatto che abbia piovuto o meno. Questi sono consigli utili sia per evitare l’aquaplaning che per guidare correttamente in ogni circostanza e, come tale, osservandoli ci si garantirà la possibilità di non compiere incidenti in nessun caso.

In ogni caso è bene sapere cosa fare anche in caso di acquaplaning. Sebbene una volta che questo fenomeno si sia verificato la probabilità di sinistro stradale è comunque alta, esistono determinati comportamenti in grado di limitarne i danni, oppure di impedire del tutto pericolosi sinistri stradali, anche con esiti potenzialmente molto dannosi.

La cosa più difficile da fare nel caso di aquaplaning è mantenere la massima freddezza visto che tutto si svolge nel giro di pochi secondi. Innanzitutto, quando il motore sale di giri e ci si rende conto di non avere il controllo del mezzo, bisogna tenere salde le mani sul volante, senza girarlo. Inoltre, bisogna togliere il piede dall’acceleratore senza toccare il freno. Al contempo, se si ha il cambio manuale, bisogna premere la frizione fino a quando non si riprende il controllo del mezzo. Seguendo queste direttive sarà più facile evitare incidenti a causa di acquaplaning.

Cosa non fare in caso di acquaplaning

Di contro, quando si verifica l’acquaplaning è fondamentale non toccare il freno, nemmeno se l’auto ha il sistema ABS integrato. Bisogna considerare, infatti, che l’acquaplaning porta l’auto a non avere aderenza al suolo, quindi ogni eventuale frenata porterebbe gli pneumatici a scivolare ancora di più sull’asfalto, nel momento in cui si riprende aderenza. Stesso discorso vale anche per eventuali accelerazioni, che sono del tutto inutili se non addirittura controproducenti. Infine, non bisogna farsi prendere dal panico, mantenendo l’auto controllo durante tutto il periodo in cui la macchina non risponde alle direttive del conducente.

Domande e risposte

Come si evita l’aquaplaning?

Come detto, la cosa migliore per evitare l’acquaplaning è la prevenzione. Oltre alla già citata prudenza durante la guida durante la pioggia, bisogna sempre mantenere l’auto in un corretto stato di manutenzione. Prima di fare un lungo viaggio, ovvero in caso in cui si debbano affrontare strade bagnate, bisogna controllare pressione e stato degli pneumatici, oltre che la durata e regolazione delle sospensioni, intervenendo se necessario. In ogni caso, è bene scegliere solamente strada integre e senza alcun problema di drenaggio per evitare l’acquaplaning. Naturalmente non sempre è possibile ed è in questi casi, infatti, che entra in gioco la massima prudenza da mettere nell’attenzione alla guida. In questo modo sarà più semplice prevenire l’acquaplaning oppure limitare i danni del suo verificarsi durante i percorsi in automobile.

Dove aumenta il fenomeno dell'aquaplaning?

L’aquaplaning tende ad aumentare soprattutto nelle strade caratterizzate da una forte pendenza in corrispondenza dei lati, quindi non ha nulla a che vedere con il disegno o lo spessore del battistrada.

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