Anche se finora se n’è parlato poco, le modifiche potrebbero riguardare migliaia di automobilisti italiani, specialmente quelli che possiedono auto potenti o Euro 4.
Vediamo insieme cosa sta succedendo, con esempi pratici.
Che cos’è il superbollo?
Il superbollo è una tassa aggiuntiva sul bollo auto, introdotta nel 2011. Si paga quando l’auto ha una potenza superiore a 185 kW (pari a 252 cavalli).
L’importo è di 20 euro per ogni kW oltre questa soglia. La cifra diminuisce con l'età dell'auto:
- -40% dopo 5 anni
- -70% dopo 10 anni
- -85% dopo 15 anni
- esenzione totale dopo 20 anni
Esempio: se la tua auto ha 200 kW (15 in più del limite), paghi 15 × 20 = 300 euro di superbollo l’anno, oltre al normale bollo.
La vera novità: le esenzioni regionali non valgono più
Fino a oggi, alcune Regioni o Province autonome offrivano esenzioni dal bollo auto per auto ibride, elettriche o poco inquinanti. Chi rientrava in queste esenzioni, non pagava nemmeno il superbollo.
Con la riforma in arrivo nel 2026, questo non sarà più possibile. Anche se la Regione ti esenta dal bollo, il superbollo andrà comunque pagato, perché resta una tassa statale. Le uniche esenzioni che varranno saranno quelle previste a livello nazionale.
Nessun cambiamento per le tariffe legate alla classe Euro
Un’altra novità riguarda le cosiddette “__classi Euro__”, che misurano quanto un’auto inquina.
Nel sistema attuale, le auto Euro 4 e Euro 5 sono nella fascia di bollo più bassa. Ma l’Euro 4 è uno standard ormai superato: le nuove auto rispettano norme molto più severe, come Euro 6D o Euro 6E.
Eppure, le tariffe non cambiano: la fascia più favorevole resta quella che comprende anche le auto Euro 4. Questo perché si è preferito non penalizzare chi ha auto vecchie ma non può permettersi di cambiarle.
Esempio: se possiedi una vecchia auto Euro 4 del 2007, continuerai a pagare il bollo più basso possibile, come chi ha un’auto nuova Euro 6D. Una scelta che aiuta chi ha meno possibilità economiche, ma che va in direzione opposta rispetto alle politiche ambientali.
Perché il superbollo non viene abolito?
Negli ultimi anni, il superbollo ha garantito allo Stato incassi crescenti: da 127 milioni nel 2018 a 197 milioni nel 2022. Il Ministro dei Trasporti aveva più volte annunciato la volontà di abolirlo, ma finora il gettito elevato ha convinto il Governo a mantenerlo.
In sintesi, i tre punti della riforma che riguardano il bollo
La riforma non tocca ancora il cuore del bollo auto, ma chiarisce alcune regole importanti:
Il superbollo resta e non dipenderà più dalle esenzioni regionali
Le auto Euro 4 continuano a beneficiare delle tariffe più favorevoli, nonostante siano ormai considerate inquinanti
Nessuna revisione al ribasso per chi possiede auto più moderne e pulite
Per ora, chi possiede un’auto potente o Euro 4 può tirare un sospiro di sollievo sulle tariffe, ma dovrà prestare attenzione alle nuove regole dal 2026.