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Ecco i costi di manutenzione delle auto più vendute in Italia

Come ben sappiamo, il prezzo d’acquisto di un’automobile nuova è solamente il primo esborso economico nel processo di utilizzo e possesso di un’automobile. A pesare maggiormente sulle tasche degli automobilisti sono i costi di gestione e manutenzione.

Per questo, ci è venuta in mente una domanda: quali sono i costi di manutenzione delle auto più vendute in Italia? Con il termine “costi di manutenzione” si intendono i prezzi delle operazioni atte a mantenere in condizioni di perfetta efficienza l’automobile. Sappiamo però che i “costi fissi” che ogni automobilista deve sopportare sono più del semplice tagliando annuale. Bollo, assicurazione, costo della benzina: insieme al prezzo dei tagliandi, questi sono i costi fissi annuali che ogni proprietario di automobile deve coprire per poter utilizzare la propria auto per mantenerla sia meccanicamente efficiente che in regola dal punto di vista fiscale e assicurativo.

Abbiamo deciso di calcolare i costi di manutenzione delle 10 auto più vendute in Italia, prendendo come base le classifiche di vendita del primo trimestre del 2023. Dalla FIAT Panda alla Renault Captur, abbiamo calcolato i costi di tagliandi, bollo e costo della benzina. Per i tagliandi, abbiamo cercato il prezzo medio di un controllo annuale nella rete ufficiale di ogni automobile, mentre per il bollo abbiamo calcolato la tassa di possesso con le “tariffe” valide in Lombardia, Piemonte e altre regioni. Ricordiamo infatti che la tassa di possesso varia a seconda della regione di residenza, sebbene le differenze siano nell’ordine di una ventina di euro. Nello specifico, ricordiamo inoltre che il bollo è calcolato a partire dai kW di potenza erogati dal motore (si conta quello termico per le ibride e la potenza continua per le elettriche), con una tariffa che parte da 2,58 euro al kW fino alla potenza di 100 kW, e di 3,87 kW per ogni kW eccedente la soglia dei 100 kW (ovvero 136 CV). Ci sono poi esenzioni o agevolazioni per ibride, elettriche e auto a GPL, che abbiamo incluso per ogni modello che gode di queste agevolazioni presente tra le auto più vendute in Italia. Per quanto riguarda il calcolo del costo della benzina, abbiamo deciso di calcolare quanti litri si utilizzano per coprire la percorrenza media annuale italiana, secondo i dati UNRAE, di 10.712 km indipendentemente dall’alimentazione utilizzando i dati omologati dalle Case nel ciclo omologativo misto WLTP. Per arrivare al costo finale, abbiamo utilizzato il prezzo medio dei carburanti del mese di maggio 2023, pari a 1,807 euro al litro per la benzina “verde”, 1,650 euro al litro per il gasolio e 0,749 euro al litro per il GPL.

Tra i costi di manutenzione delle auto più vendute in Italia, infine, troverete un prezzo fisso per l’assicurazione. Sebbene infatti il costo dell’assicurazione vari a seconda del tipo di automobile, della cilindrata, dell’alimentazione e dalla classe di merito del contraente, ma anche dall’età, sesso, occupazione e città di residenza del contraente nonché dal tipo di utilizzo e rimessaggio della vettura, è davvero difficile riuscire a realizzare un calcolo preciso per ogni singola automobile senza prendere in considerazione questi parametri. Per questo, abbiamo scelto di prendere come dato valido per il costo dell’assicurazione la tariffa media rilevata dall’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza delle Assicurazioni dall’Osservatorio Nazionale, che per il 2022 ha rilevato un prezzo medio dell’RC Auto di 356 euro.

Sappiamo, però, che si può spendere facilmente di meno ma soprattutto molto di più. Andiamo allora a scoprire i costi di manutenzione e di gestione delle auto più vendute in Italia tra assicurazione, tagliando, costo del carburante e bollo.

Sommario:

FIAT Panda

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Partiamo con il conoscere i costi di manutenzione delle auto più vendute in Italia dall’automobile prima in classifica da diversi anni, l’immortale FIAT Panda. La terza generazione del “Pandino” è sul mercato dal 2012, e oggi è proposta con due alimentazioni, il classico 1.2 FIRE con alimentazione bifuel benzina/GPL da 69 CV e la vendutissima 1.0 Hybrid, dotata del 1.0 tre cilindri FireFly con modulo Mild Hybrid a 48V da 70 CV. Agile e perfetta per la città, FIAT Panda ha un prezzo di listino piuttosto interessante nel panorama del nuovo odierno, con prezzi sempre più alti: si parte infatti da 15.400 euro per la 1.0 Hybrid in allestimento base, che diventano 16.100 per la 1.2 EasyPower benzina/GPL. Analizzando i costi di manutenzione, il tagliando di una FIAT Panda costa circa 200 euro per il motore 1.0 Hybrid, e lo stesso vale per la manutenzione periodica del 1.2 GPL. A livello di bollo, invece, FIAT Panda può godere di agevolazioni sia se alimentata a GPL che in versione ibrida. Per la prima versione, infatti, in alcune Regioni come Piemonte e Lombardia le automobili con doppia alimentazione benzina/GPL sono esenti dal pagamento del bollo per i primi 5 anni, e successivamente l’importo è ridotto di un quarto. Questo significa che, dopo i 5 anni di esenzione, in queste Regioni una FIAT Panda 1.2 GPL pagherebbe al posto di 130,89 euro del prezzo del bollo “normale” si scende a 98,17 euro.

Per quanto riguarda il bollo della 1.0 Hybrid, in 13 Regioni su 20 le automobili ibride sono esenti dal pagamento del bollo per un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. Una volta terminato il periodo di esenzione, invece, il bollo dovuto è di 131,58 euro. Passando ai consumi, nei 10.712 km di percorrenza media italiana i costi di manutenzione di FIAT Panda Hybrid si attestano a 967,83 euro, frutto del consumo medio nel ciclo misto WLTP di 20,0 km/l, che si traducono in 535,6 litri di benzina all’anno. Per la 1.2 FIRE GPL, invece, calcoliamo il prezzo di una percorrenza annua interamente a gas, con un consumo medio omologato WLTP di 13,9 km/l. Per coprire i 10.712 km servono 770,65 litri di GPL, per un costo medio di 577,99 euro. Aggiungendo i costi dell’assicurazione medio di totale dei costi di manutenzione di FIAT Panda nella percorrenza media annuale italiana di 10.712 km di 356 euro, si arriva a costi di manutenzione annui per FIAT Panda di 1.523,83 euro per la 1.0 Hybrid (1.656,62 euro una volta terminata l’esenzione dal bollo, dove presente), e di 1.133 euro, bollo escluso, per la 1.2 Hybrid. Nelle Regioni che prevedono la riduzione di ¼ del bollo auto, poi, il prezzo annuo sale a 1.231,17 euro, mentre per quelle che l’esenzione proprio non la prevedono siamo a 1.263,89 euro all’anno tra bollo, assicurazione, carburante e tagliando.

Dacia Sandero

dacia-sandero-stepway-front Continuiamo a conoscere i costi di manutenzione delle auto più vendute in Italia con Dacia Sandero. La compatta di segmento B della Casa romena, lanciata nella sua terza generazione nel 2020, è anche l’auto più economica del listino: il prezzo di partenza della versione 1.0 SCe da 67 CV e allestimento Essential parte da 12.350 euro, mentre la più costosa non supera i 18.350 euro. Partiamo, come in precedenza, dal bollo. Qui abbiamo tre motori a benzina, il 1.0 SCe tre cilindri aspirato da 67 CV e il 1.0 TCe da 91 e 110 CV, e un motore a GPL, il 1.0 TCe tre cilindri dotato di 100 CV. La più economica è ovviamente la 1.0 SCe, che deve all’erario 127,10 euro all’anno. Leggermente più costoso il 1.0 TCe da 91 CV, che deve pagare un bollo di 172,86 euro, che diventano 208,67 euro per il più potente 1.0 TCe da 110 CV. La versione 1.0 ECO-G da 100 CV, invece, data la sua natura bifuel è esente per 5 anni dal pagamento del bollo in alcune regioni. Nelle regioni dove si paga, invece, il prezzo passa a 190,92 euro, mentre dove c’è una riduzione del 25%, invece, il bollo scende a 143,19 euro.

Molto economici sono i costi di manutenzione di Dacia Sandero, con un tagliando che costa solamente 80 euro sia per i motori benzina che per il 1.0 ECO-G benzina/GPL. I consumi, invece, sono nella media del segmento. Sia la 1.0 SCe che la 1.0 TCe hanno un consumo medio di 18,9 km/l, che si tramuta in una spesa in benzina per la percorrenza media italiana di 1.046,30 euro annui. Decisamente più basso il costo di gestione scegliendo la versione 1.0 ECO-G, che a listino ha un sovrapprezzo di soli 750 euro. Utilizzando il GPL, infatti, con un consumo medio omologato di 13,5 km/l servono almeno 793,48 litri all’anno, per una spesa di 595,11 euro. Aggiungendo quindi l’assicurazione di 356 euro, i costi di manutenzione annui di Dacia Sandero si attestano a 1.609,40 euro per la 1.0 SCe da 67 CV, che diventano 1.655,16 euro per la 1.0 TCe. Si scende di quasi 500 euro per la 1.0 ECO-G, che all’anno pesa sulle tasche del suo proprietario per 1.158,21 euro. Per questo, già percorrendo oltre 12.000 km all’anno conviene scegliere il 1.0 ECO-G.

FIAT 500

Fiat 500 Hybrid Al terzo posto per esemplari venduti nel primo quadrimestre 2022 troviamo la FIAT 500, che ricalca quasi perfettamente i costi di manutenzione di Panda. Realizzate sulla stessa piattaforma, FIAT 500 è una piccola più simpatica, sbarazzina e divertente da guidare, anche se a livello di abitabilità e praticità Panda è decisamente più versatile. Il listino, poi, è più alto, con un prezzo di partenza di 17.800 euro, mentre l’unico motore disponibile in gamma è il 1.0 Hybrid da 70 CV. Il “Cinquino” lanciato nel 2007 condivide con Panda il costo del tagliando di circa 200 euro, così come l’importo del bollo di 131,58 euro. Come per le altre ibride prese in esame, poi, FIAT 500 è esentata in diverse Regioni dal pagamento della tassa di possesso per un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. Per quanto riguarda i consumi, invece, calcolare i costi di manutenzione e gestione di FIAT 500 è più facile, in quanto troviamo solo un propulsore. Il 1.0 Hybrid su 500 è in grado di percorrere, secondo il ciclo medio omologativo WLTP, 18,9 km/l: per percorrere i 10.712 km medi, servono 566,77 litri di benzina verde, per un esborso di 1.024,16 euro. Il totale dei costi di manutenzione di FIAT 500, unendo il prezzo medio dell’RC Auto, è di 1.711,74 euro all’anno.

Jeep Renegade

jeep-renegade Al quarto posto tra le auto più vendute d’Italia troviamo la Jeep Renegade. Il B-SUV italo-americano lanciato nel 2014 è ancora tra le auto preferite del nostro Paese, nonché il SUV ipù venduto d’Italia. Per questo, scoprire i costi di manutenzione del SUV più venduto in Italia può essere interessante per scegliere con oculatezza e compararlo agli altri modelli a ruote alte. Jeep Renegade è disponibile con quattro motorizzazioni piuttosto differenti tra di loro: 1.0 tre cilindri turbobenzina, 1.5 turbobenzina Mild Hybrid, le due versioni Plug-In Hybrid 4xe a trazione integrale “virtuale” e il 1.6 Multijet turbodiesel. I prezzi di listino sono per questo molto differenti: il 1.0 T3 parte da 26.300 euro, mentre le 1.5 e-Hybrid e 1.6 Multijet rispettivamente da 33.400 e 29.800 euro. Molto più costose le ibride 4xe: la versione da 190 CV parte da 42.400 euro, che diventano 46.400 euro per la 1.3 Trailhawk da 240 CV. Viste le motorizzazioni molto diverse tra loro, il prezzo del tagliando è varia parecchio tra le versioni: la 1.0 T3 parte da 230 euro, che diventano oltre 300 per Diesel e 1.5 e-Hybrid. La versione 4xe richiede invece ben 3,4 ore di manodopera in più per un tagliando, che alla tariffa oraria media delle officine autorizzate Jeep di circa 60 euro all’ora equivalgono a ben 204 euro in più, per il costo di un tagliando di oltre 500 euro.

Anche per il bollo dobbiamo fare diversi calcoli. I 120 CV del 1.0 T3 valgono una tassa di possesso di 227,04 euro, che diventano 247,68 euro per il 1.6 MultiJet da 131 CV. Le altre tre versioni ibride possono godere delle agevolazioni regionali per un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni, al termine dei quali pagano all’erario una cifra riferita alla potenza del motore termico. Per la 1.5 e-Hybrid, che ha 131 CV di potenza “a benzina”, siamo di nuovo a 247,68, mentre le due 4xe hanno bolli differenti. La 4xe da 190 CV, infatti, può contare su un motore 1.3 turbobenzina da 130 CV, per un bollo di 246,61 euro annui. La più potente 4xe da 240 CV, invece, porta il 1.3 a 180 CV, per un bollo molto costoso di 421,82 euro.

Capitolo consumi: a causa dell’aerodinamica non eccezionale, infatti, i consumi tra i costi di manutenzione di Jeep Renegade sono la spesa più alta. Il 1.0 T3, ad esempio, ha ottenuto un consumo medio omologato nel ciclo WLTP di 15,0 km/l, che si traduce in 714,13 litri per coprire la percorrenza media italiana. Il costo? Ben 1.290,44 euro. Un po’ meglio fa la 1.5 e-Hybrid, che con i suoi 16,7 km/l riesce a chiudere i quasi 11.000 km annui medi degli italiani con 641,43 litri, per un esborso in benzina “verde” alla fine dell’anno di 1.159,08 euro. Molto meglio la 1.6 Multijet: il Diesel con i suoi 19,6 km/l riesce a chiudere un anno con 546,53 litri, per una spesa in gasolio di 901,78 euro. Sulla carta, infine, le ibride 4xe riescono ad ottenere una percorrenza media di 55,6 e 50,0 km/l rispettivamente per la 4xe da 190 e 240 CV. I consumi delle ibride Plug-In, però, sono subordinati alle ricariche, che con la batteria da circa 11 kWh di Renegade si attestano a circa 4 euro per percorrere 43 km.

Nella realtà, Renegade percorre 25 km/l a batteria carica e circa 12 a batteria scarica, per una spesa quindi intorno ai 1.200 euro, simile a quella della 1.5 Mild Hybrid. Concludendo questa complicata panoramica, scopriamo come i costi di manutenzione di Jeep Renegade compresi di assicurazione media di 356 euro restituiscono un esborso annuale di ben 2.103,04 euro per la 1.0 T3 turbobenzina, 1.815 euro per la 1.5 e-Hybrid (2.062 euro contando il bollo) e 2.056 euro per le 1.3 4xe ibride Plug-In, che contando anche il bollo diventano 2.302,61 euro per la 4xe da 190 CV e ben 2.477,82 euro all’anno per la 4xe da 240 CV. Se volete risparmiare nelle spese annue, la scelta migliore è il 1.6 Multijet: il costo annuo è di 1.805,46 euro.

Leggi anche: Auto elettriche economiche 2023: modelli e prezzi

Lancia Ypsilon

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Dopo l’esosa Renegade, torniamo “sulla terra” con una delle auto dai minori costi di manutenzione, Lancia Ypsilon. La piccola compatta italiana, giunta al suo 12esimo anno d’età e unica rappresentante del marchio Lancia, condivide interamente la meccanica con FIAT Panda, offrendo allo stesso modo due motorizzazioni: la 1.0 Hybrid tre cilindri ibrida “leggera” da 70 CV e il 1.2 FIRE benzina/GPL Ecochic da 69 CV. Dotata di un prezzo di partenza di 17.100 euro per la 1.0 Hybrid e di 20.500 euro per la 1.2 Ecochic, Lancia Ypsilon offre un tagliando allo stesso prezzo di Panda e 500 (anch’essa realizzata sulla stessa meccanica), ovvero circa 200 euro. Per quanto riguarda il bollo, il ragionamento è lo stesso fatto per Panda. La 1.0 Hybrid è esente dal pagamento del bollo in 13 delle 20 Regioni italiane per un periodo tra i 2 e i 5 anni a seconda della residenza. Una volta terminato il periodo di esenzione, il costo del bollo è di 131,58 euro. Per la 1.2 benzina/GPL, invece, se in alcune Regioni il bollo si paga per intero a 130,89 euro, in Piemonte e Lombardia, ad esempio, c’è un esenzione di 5 anni, terminati i quali c’è un ulteriore “taglio” del 25%, che riduce il bollo a 98,17 euro.

Passando invece ai consumi, grazie all’efficienza del 1.0 Hybrid i costi di manutenzione e gestione di Lancia Ypsilon sono abbastanza contenuti. Capace di totalizzare una percorrenza media nel ciclo WLTP di 20,8 km/l, per coprire i 10.712 km annui medi italiani servono 515 l, per un esborso in benzina “verde” di 930,61 euro. La 1.2 Ecochic, invece, percorre in media 13,2 km/l, che si traducono in ben 811,51 litri di GPL consumato in un anno: il costo è quindi di 608,64 euro. Contando i 356 euro di assicurazione media italiana nel 2022, quindi otteniamo costi di manutenzione di Lancia Ypsilon in versione Hybrid pari a 1.486,61 euro con esenzione del bollo, che diventano 1.618,19 euro con la tassa di possesso. Per la 1.2 Ecochic, invece, si passa a 1.164,64 euro con l’esenzione dal bollo, 1.262,81 euro con il bollo ridotto e 1.295,53 euro con il bollo “intero”.

Toyota Yaris Cross

toyota-yaris-cross-side Sesto posto nella classifica delle auto più vendute in Italia, i costi di manutenzione di Toyota Yaris Hybrid sono decisamente interessanti. Il B-SUV giapponese, disponibile solamente in versione Full Hybrid con 116 CV di potenza e un’efficienza quasi da record, riesce a compensare un listino piuttosto salato (si parte da 28,050 euro) con costi di manutenzione e gestione decisamente bassi. A livello di tagliandi, Toyota offre il primo controllo dopo l’acquisto a 205 euro, mentre il secondo sale a 329 euro: si tratta di prezzi nazionali, fissi e garantiti (a meno di problematiche impreviste). Essendo disponibile esclusivamente come ibrida, poi, in quasi tutta Italia Toyota Yaris Cross non paga il bollo per 2 o 5 anni dall’immatricolazione. Successivamente, poi, come su tutte le altre ibride il bollo si paga sulla potenza del motore termico, che in questo caso è un 1,5 tre cilindri da 91 CV. Il costo del bollo, quindi, è di 172,63 euro.

Eccellenti, poi, i consumi per le dimensioni e la versatilità del B-SUV giapponese. La versione con trazione anteriore riesce a percorrere ben 22,7 km/l, che permettono di consumare “solo” 471,89 litri di “verde” durante la nostra percorrenza media annua. Questo significa una spesa in carburante ferma a 852,71 euro. Per questo, i costi di manutenzione di Toyota Yaris Cross ammontano a 1.413,71 euro il primo anno con il tagliando “semplificato” e 1.537,71 euro all’anno dopo il secondo tagliando. Alla scadenza dell’esenzione dal pagamento del bollo, invece, si passa a 1.710,34 euro. Toyota Yaris Cross è disponibile anche in versione a trazione integrale, con un secondo motore elettrico posteriore che non aumenta la potenza massima (116 CV) ma migliora la motricità, a discapito, un po’, dei consumi. Con una percorrenza media nel ciclo WLTP di 20,0 km/l, infatti, scegliendo la versione AWD-i porta le spese a 1.825,46 euro annui.

Volkswagen T-Roc

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Posizionatasi al settimo posto in Italia ma saldamente al primo posto in Europa come auto più venduta del Continente, Volkswagen T-Roc ha “preso” il posto della Golf nel cuore degli automobilisti europei, rispetto alla quale però costringe a spese più alte, soprattutto a fronte di consumi superiori. Rispetto alla compatta Golf, infatti, sono invariati bollo, assicurazione e tagliandi visto che la meccanica è sostanzialmente la stessa. I quattro motori “normali” disponibili (il 1.0 TSI tre cilindri turbobenzina da 110CV, il 1.5 TSI quattro cilindri turbobenzina da 150 CV e i due 2.0 TDI quattro cilindri turbodiesel da 116 e 150 CV) prevedono un primo tagliando da 200 euro, mentre i successivi “pesano” per 350 euro. Parlando di bollo, invece, il 1.0 TSI “deve” all’erario 208,98 euro, che diventano 320,80 euro per il 1.5 TSI da 150 CV e rispettivamente 219,3 e 320,80 per il 2.0 TDI da 116 e 150 CV.

Capitolo consumi. Ragionando per i costi di manutenzione, Volkswagen T-Roc è più conveniente con il 2.0 TDI da 116 CV: con i suoi 21,5 km/l nel ciclo WLTP, il SUV compatto tedesco richiede 498,23 litri di gasolio, che si tramutano in 822,08 euro di spesa. Leggermente più esoso il 2.0 da 150 CV, che con i suoi 20,5 km/l di media richiede 522,54 litri per percorrere i 10.712 km annuali medi con 522,54 litri per un costo di 862,19 euro. Sfida molto ravvicinata tra i due motori turbo a benzina: i 16,1 km/l del 1.5 TSI si tramutano in 1.202,27 euro annui di spesa in benzina (665,34 i litri consumati), mentre con i suoi 16,8 km/l nel ciclo WLTP è il 1.0 TSI a “vincere” la sfida di consumo, con 637 litri consumati e 1.152,18 euro di spesa.

In un anno, quindi, contando l’assicurazione Volkswagen T-Roc costerà al suo proprietario 2.037,16 euro con motore 1.0 TSI (1.917,16 euro il primo anno), 2.199,07 euro con il 1.5 TSI (2.079,07 euro con il primo tagliando), e rispettivamente 1.717,38 euro e 1.858,99 euro per i 2.0 TDI da 116 e 150 CV dal secondo anno, con uno “sconto” di 120 euro per il primo tagliando. Se ve lo state chiedendo, i costi di manutenzione e gestione della Volkswagen T-Roc R da 300 CV sono molto, ma molto più alti. Bollo e superbollo arrivano da soli a raggiungere i 1.517,70 euro, mentre i consumi di 11,8 km/l nel ciclo WLTP portano a 908,80 litri la benzina necessaria per 10.712 km, per ben 1.640,39 euro di spesa per il carburante. Con un tagliando da 500 euro, la spesa minima senza assicurazione arriva a ben 3.658,09 euro. Un salasso.

Dacia Duster

Dacia Duster 2023 Extreme All’ottavo posto tra le auto più vendute in Italia, i costi di manutenzione della Dacia Duster sono estremamente interessanti grazie a motori moderni e parchi e ad un costo ridotto di tagliandi e bollo. Il SUV romeno, ancora apprezzatissimo alle porte dell’arrivo della terza generazione, non è la più raffinata vettura sul mercato, ma grazie a spazio, robustezza e ad ottime capacità fuoristradistiche continua ad essere apprezzata, grazie anche ad un prezzo contenuto (il listino è compreso tra i 17.750 e i 25.300 euro). Il tagliando di Dacia Duster è estremamente economico, con un prezzo di 80 euro per tutti i motori in gamma: due benzina (1.0 TCe da 91 CV e 1.3 TCe da 150 CV), un Diesel (1.5 Blue dCi da 116 CV con due o quattro ruote motrici) e una versione bifuel benzina/GPL 1.0 ECO-G da 100 CV. Calcolando il bollo da questi dati, troviamo una 1.0 TCe da 91 CV che deve all’erario 172,86 euro, la 1.5 Blue dCi da 116 CV con un bollo da 219,30 euro e la 1.3 TCe che sale a 320,90 euro. Come detto in precedenza, poi, la 1.0 ECO-G da 100 CV gode dell’esenzione per 5 anni dal pagamento del bollo in alcune Regioni, che poi possono pagare dal sesto anno il 75% del bollo, che scende dai 190,92 “ufficiali” a 143,19 euro.

Arriviamo così ai consumi, ambito dove grazie all’efficienza dei propulsori turbo e al peso contenuto di Duster il robusto SUV del Gruppo Renault riesce a colpire. Il 1.0 TCe, infatti, ottiene una percorrenza media di 16,4 km/l, che si tramutano in 654,17 litri totali per coprire la percorrenza media italiana e in un esborso di 1.180,28 euro. Nonostante i 60 CV in più di potenza, invece, il 1.3 TCe riesce a percorrere oltre 16 km/l (16,1 per l’esattezza), utilizzando 665,34 litri e richiedendo al proprietario 1.202,27 euro annui. Molto parco per le dimensioni il 1.5 Blue dCi, che percorre 20,4 km/l in versione a due ruote motrici e 18,9 km/l scegliendo l’ottima trazione integrale, per un costo annuo rispettivamente di 866,41 euro (525,10 litri consumati) e 935,17 euro (566,77 litri usati). Molto economica, infine, la 1.0 ECO-G: l’impianto a metano permette di massimizzare un consumo medio omologato di ben 15,4 km/l, che si tramuta in 695,58 litri consumati e soli 521,69 euro spesi in un anno per 10.712 km. Il totale dei costi di manutenzione annui di Dacia Duster compresi di assicurazione media di 356 euro, quindi, hanno un massimo di 1.959,07 euro con la 1.3 TCe da 150 CV e cambio automatico EDC.

Più economiche le versioni con motore 1.0 TCe, con costi annui di manutenzione di 1.789,14 euro, e 1.5 Blue dCi, che richiedono rispettivamente 1.521,71 e 1.589,47 euro. Regina di contenimento dei costi Dacia Duster 1.0 ECO-G, che richiede un esborso minimo annuale di soli 957,69 euro all’anno con l’esenzione dal bollo, 1.100,88 euro con la riduzione del 25% e 1.148,61 euro con il bollo a “prezzo pieno”.

FIAT 500X

Fiat 500X Hybrid (2023) rijdend, vooraanzicht Al nono posto tra le auto più vendute in Italia, i costi di manutenzione e gestione di FIAT 500X sono leggermente più bassi della cugina Renegade, nonostante non brillino per convenienza. La SUV compatta ispirata all’iconica 500, ormai prossima al pensionamento con l’arrivo della nuova 600, può contare su un tagliando che nelle reti FIAT è offerto a 230 euro per la 1.0 T3 turbobenzina e ad oltre 300 euro per i motori Diesel e per il 1.5 e-Hybrid ibrido leggero. FIAT 500X, infatti, è proposta sul mercato con tre motori: il 1.0 T3 turbobenzina da 120 CV, il 1.5 e-Hybrid quattro cilindri turbobenzina Mild Hybrid da 130 CV e il 1.3 Multijet quattro cilindri turbodiesel da 95 CV. Per questo, il bollo è di 320,29 euro per il 1.0 T3 e 253,56 euro per il 1.3. La 1.5 e-Hybrid, invece, è esente dal pagamento del bollo in diverse Regioni per un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni, e alla fine di questo periodo deve all’erario 346,98 euro per i 130 CV del suo motore termico.

Passando ai consumi, FIAT 500X non brilla per costi di manutenzione molto contenuti. Il 1.0 T3, infatti, è omologato per 15,0 km/l: con l’utilizzo di 714,13 litri, servono 1.290,44 euro annui per percorrere i 10.712 km percorsi in media da un’automobilista italiano. Il 1.5 e-Hybrid, invece, riesce a scendere a 16,7 km/l, che costano annualmente 1.159,08 euro (641,44 litri utilizzati). Il 1.3 Multijet, invece, percorre 20,4 km/l, riuscendo grazie al costo inferiore del gasolio di ridurre il costo per il carburante a 866,41 euro (525,10 litri consumati). Aggiungendo il costo dell’assicurazione media italiana nel 2022 di 356 euro annui per l’RC Auto, i costi di manutenzione di FIAT 500X sono di 2.166,73 euro per la 1.0 T3, 1.775,97 euro per la 1.3 Multijet e 1.815,08 euro per la 1.5 e-Hybrid con l’esenzione del bollo, mentre con il bollo si arriva a 2.162,06 euro.

Renault Captur

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Decima e conclusiva auto tra le più vendute in Italia, Renault Captur ha costi di manutenzione leggermente superiori alla “cugina” Dacia Duster. Sebbene infatti le due vetture condividano gran parte dei motori, la base meccanica di Captur è molto più moderna di quella di Duster, e guidabilità e comfort sono di categoria superiore. Non è molto più alto invece il tagliando: per tutte le Captur, il primo tagliando costa 71 euro, mentre si sale a 202 euro per le motorizzazioni a benzina e circa 300 per le ibride Mild, Full e Plug-In.

La gamma motori di Renault Captur è formata da un benzina, il 1.0 TCe tre cilindri turbo da 91 CV, un motore benzina Mild Hybrid, il 1.3 TCe Mild Hybrid quattro cilindri turbo da 140 CV, il 1.0 TCe GPL con 100 CV e due versioni ibride, la 1.6 E-Tech Full Hybrid da 143 CV e la 1.6 E-Tech Plug-In Hybrid da 160 CV. Arriviamo così a conoscere il prezzo del bollo: la 1.0 TCe ha un prezzo di 172,86 euro, mentre gli altri modelli possono contare di diversi livelli di esenzione. La 1.0 TCe 100 GPL, infatti, è esente per i primi 5 anni in alcune Regioni, al termine dei quali gode di una riduzione del 25%, che porta il bollo dai 190,92 “ufficiali” a 143,19 euro. Per le ibride, invece, registriamo nuovamente l’esenzione tra 2 e 5 anni in diverse Regioni. Terminata l’esenzione, l’erario richiede 291,54 euro alla 1.3 TCe da 140 CV e 172,86 euro per le Full Hybrid e Plug-In Hybrid. Nonostante la potenza complessiva di rispettivamente 143 e 160 CV, infatti, il motore 1.6 quattro cilindri aspirato del sistema ibrido ha una potenza di 91 CV, la stessa della 1.0 TCe.

Aggiungiamo quindi l’assicurazione media di 356 euro annui, mentre a livello di consumi ci sono dei ragionamenti da fare. I costi di manutenzione più bassi sono appannaggio della 1.0 TCe 100 GPL: con un consumo di 13,2 km/l, servono 811,51 litri per percorrere gli oltre 10.712 km, per un costo annuo di 608,64 euro. Tra le benzina e Mild Hybrid, invece, a consumare meno è la più potente 1.3 TCe, che grazie ad un consumo medio omologato nel ciclo misto WLTP di 17,5 km/l riesce a utilizzare 612,11 litri di “verde”, per un prezzo di 1.106,09 euro. La 1.0 TCe, invece, si accontenta di 17,2 km/l: i litri utilizzati sono 622,79, per un costo di 1.125,38 euro. Arriviamo così alle Full Hybrid e Plug-In Hybrid. La 1.6 E-Tech Hybrid percorre, secondo il ciclo omologativo WLTP, 21,3 km/l, che portano a 502,91 litri utilizzati e 908,76 euro di spesa. La 1.6 E-Tech Plug-In Hybrid ha un consumo omologato di ben 76,9 km/l, che si traduce in 139,30 litri e 251,71 euro. Il consumo reale, però, è di 20 km/l: i litri “reali” utilizzati sono quindi 535,7, per un costo di 967,83 euro. Concludiamo quindi il nostro viaggio tra i costi di manutenzione delle auto più vendute in Italia con il totale di Renault Captur. La più economica è la 1.0 TCe 100 GPL, che costa in totale al suo proprietario 1.357,56 euro con il bollo “completo”, 1.309,83 euro con la riduzione e 1.166,64 euro con l’esenzione. La 1.0 TCe, invece, ha un costo annuale fisso di 1.856,24 euro, mentre la 1.3 TCe si attesta a 1.955,54 euro, 1.664,09 euro contando l’esenzione per i primi anni per le ibride.

L’ibrida più interessante è poi la 1.6 E-Tech Full Hybrid, che ha un costo annuo di 1.466,76 euro (1.639,62 euro includendo anche il bollo auto sul motore termico). La 1.6 E-Tech Plug-In Hybrid, invece, ha un costo “teorico” di 982,57 euro: quello reale, prendendo in considerazione un consumo su strada di 20 km/l, è di 1.698,69 euro con il bollo (1.525,83 nel periodo di esenzione, ove presente), senza contare il costo, estremamente variabile, delle ricariche della batteria da 9,8 kWh.

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