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Assicurazione RC Auto a km: come funziona e quando conviene davvero

L’assicurazione RC Auto a km è una soluzione sempre più scelta da chi usa poco l’auto: si paga in base ai chilometri percorsi. Grazie alla scatola nera, la compagnia monitora l’uso del veicolo. Una formula utile, ma con regole da conoscere bene per evitare sorprese.

In Italia, si assiste al boom senza limiti dei prezzi dell’assicurazione RC Auto obbligatoria, che copre i danni causati agli altri in incidenti: 419 euro di media (+7,2% sul 2023), contro 350 euro del 2021. Da allora, per l’inflazione sui costi dei risarcimenti, un’escalation di tariffe preoccupante, con gli automobilisti che cercano soluzioni come l’assicurazione RC Auto a km. Andiamo a conoscere pregi e difetti di questa formula.

Sommario

Cos’è l’assicurazione RC Auto a km

L’assicurazione RC Auto a km è nota anche come polizza pay per use o a consumo: paghi quel che consumi. Il costo è calcolato in base ai chilometri effettivamente percorsi dal veicolo durante l’anno di validità della polizza. A differenza delle polizze tradizionali, che prevedono un premio fisso annuale, questa è personalizzata e più equa per chi utilizza l’auto in modo sporadico o per brevi tragitti.

Il costo finale è generalmente composto da una quota fissa, che copre i costi base della polizza, e una quota variabile, proporzionale ai chilometri percorsi. Le compagnie stabiliscono spesso fasce di percorrenza e una soglia massima (intorno ai 5.000-10.000 km annui) oltre la quale il risparmio si riduce o svanisce.

Cos’è la scatola nera

La scatola nera è un dispositivo elettronico dotato di tecnologia GPS che viene installato sul veicolo assicurato con la RC Auto a km. Questo strumento registra e trasmette alla compagnia assicurativa una serie di dati relativi all'utilizzo del veicolo.

  1. Chilometri percorsi: permette il calcolo preciso del premio in base all'effettivo utilizzo dell'auto.

  2. Geolocalizzazione: consente di rintracciare il veicolo in caso di furto e di fornire assistenza in caso di incidente.

  3. Dinamica degli incidenti: registra dati come velocità, accelerazioni, decelerazioni e impatti, utili per ricostruire la dinamica di un sinistro in modo oggettivo e facilitare l’accertamento delle responsabilità.

  4. Alcune scatole nere possono monitorare lo stile di guida (a esempio, frenate e accelerazioni brusche) e, in alcuni casi, possono influenzare sconti futuri sul premio. Più sei prudente il primo anno, meno spendi il successivo

L’installazione della scatola nera è solitamente gratuita e a carico della compagnia assicurativa, che ne detiene la proprietà in comodato d'uso. I dati raccolti sono trattati nel rispetto della normativa sulla privacy e utilizzati esclusivamente per fini assicurativi.

Pregi dell’assicurazione RC Auto a km

  1. Risparmio economico fino al 25-50% per chi percorre meno di 5.000 km l’anno. E tra il 10% e il 25% per chi si mantiene tra i 5.000 e i 10.000 km. Questo rende la polizza più equa e proporzionata all'effettivo utilizzo del veicolo.

  2. Equità del premio. Pagando in base ai chilometri percorsi, il costo della RCA riflette l’uso reale del mezzo, a differenza delle polizze tradizionali che applicano una tariffa fissa indipendentemente dalla percorrenza.

Come intuibile quindi, è una garanzia adatta a chi usa poco l’auto, a esempio per brevi spostamenti urbani. Viceversa, sforando il massimale chilometrico, sono dolori: un tot di centesimi di euro per ogni km oltre il tetto. La registrazione oggettiva dei chilometri elimina le controversie tra assicurato e compagnia riguardo alla percorrenza annuale.

Esempi pratici

Approfondiamo il meccanismo di calcolo del premio e la gestione delle fasce di percorrenza nell’assicurazione RC Auto a km. Il calcolo del premio nelle polizze a consumo è uno degli aspetti più distintivi. Si basa su un modello ibrido che mira a bilanciare la copertura di base con l'effettivo utilizzo del veicolo.

  1. _Quota fissa o base. Questa parte del premio è indipendente dai chilometri percorsi. Copre i costi amministrativi della polizza, una copertura minima di rischio e, in alcuni casi, l'ammortamento del costo di installazione della scatola nera. Questa quota è influenzata dai fattori tradizionali che determinano il premio RC Auto (età e classe di merito del conducente, tipo di veicolo, residenza), ma è più bassa rispetto a una polizza tradizionale, proprio perché il rischio variabile (la percorrenza) è gestito a parte.

  2. Quota variabile o a consumo. È la componente che rende la polizza a km. Il suo valore è direttamente proporzionale ai chilometri che l'assicurato prevede di percorrere e che vengono effettivamente registrati dalla scatola nera. Le compagnie stabiliscono un costo unitario per chilometro o, più comunemente, definiscono delle fasce di percorrenza.

Le fasce di percorrenza sono intervalli di chilometraggio predefiniti dalle compagnie assicurative. Ogni fascia ha un costo associato, e il premio variabile viene calcolato in base alla fascia in cui rientra la percorrenza stimata dall’assicurato al momento della stipula del contratto. Immaginiamo una compagnia che propone le seguenti fasce per la sua polizza a km.

Quota fissa annuale: 150 euro. Più una di queste quattro fasce in basso.

Fascia 1 (fino a 5.000 km/anno): variabile aggiuntivo di 0,05 euro/km (o un costo fisso per la fascia, 100 euro).

Fascia 2 (da 5.001 a 10.000 km/anno): variabile aggiuntivo di 0,07 euro/km per i km in questa fascia (o un costo fisso per la fascia, 250 euro).

Fascia 3 (da 10.001 a 15.000 km/anno): variabile aggiuntivo di 0,09 euro/km per i km in questa fascia (o un costo fisso per la fascia, 450 euro).

Fascia 4 Oltre 15.000 km/anno: Costo per ogni km eccedente di 0,12 euro/km, senza ulteriori sconti o con applicazione di una tariffa standard.

Qualche caso specifico

Caso A: percorrenza stimata 4.000 km/anno. Premio = Quota fissa + (4.000 km x 0,05 €/km) = 150 € + 200 € = 350 €. Con un premio tradizionale per lo stesso profilo che magari costa 500€, il risparmio è evidente: 150 €.

Caso B: percorrenza stimata 8.000 km/anno. Premio = Quota fissa + (5.000 km x 0,05 €/km) + (3.000 km x 0,07 €/km) = 150 € + 250 € + 210 € = 610 €. Il risparmio rispetto a una polizza tradizionale si riduce, ma potrebbe essere ancora presente.

Caso C: percorrenza stimata 12.000 km/anno. Premio = Quota fissa + (5.000 km x 0,05 €/km) + (5.000 km x 0,07 €/km) + (2.000 km x 0,09 €/km) = 150 € + 250 € + 350 € + 180 € = 930 €. Una polizza tradizionale potrebbe risultare più conveniente o avere un costo simile.

Cosa succede se si superano i km stimati

Costo aggiuntivo per km eccedente: la maggior parte delle compagnie prevede l'applicazione di un costo per ogni chilometro percorso oltre la soglia massima stabilita nel contratto o oltre la fascia di percorrenza selezionata. Questo costo per chilometro in eccesso è spesso più elevato rispetto a quello delle fasce inferiori, per incentivare la stima corretta e penalizzare l'eccesso.

Adeguamento del premio al rinnovo: al termine del periodo assicurativo (solitamente un anno), la compagnia verificherà la percorrenza effettiva tramite la scatola nera. Se questa ha superato i km previsti, l'assicurato dovrà saldare la differenza. Il conguaglio può avvenire con un addebito diretto o tramite l'aumento del premio per l'anno successivo, che verrà ricalcolato sulla base della percorrenza effettiva dell'anno precedente. In alcuni casi, la compagnia potrebbe proporre una conversione a una polizza tradizionale o a una fascia superiore più adatta.

Attenzione al tetto: alcune polizze hanno un tetto massimo di chilometri oltre il quale la polizza a km smette di essere conveniente e il costo sale esponenzialmente, oppure scatta una clausola che la trasforma in una polizza a premio fisso (ma spesso più alto).

Cosa succede se si superano i km stimati

Costo aggiuntivo per km eccedente: la maggior parte delle compagnie prevede l'applicazione di un costo per ogni chilometro percorso oltre la soglia massima stabilita nel contratto o oltre la fascia di percorrenza selezionata. Questo costo per chilometro in eccesso è spesso più elevato rispetto a quello delle fasce inferiori, per incentivare la stima corretta e penalizzare l'eccesso. Adeguamento del premio al rinnovo: al termine del periodo assicurativo (solitamente un anno), la compagnia verificherà la percorrenza effettiva tramite la scatola nera. Se questa ha superato i km previsti, l'assicurato dovrà saldare la differenza. Il conguaglio può avvenire con un addebito diretto o tramite l'aumento del premio per l'anno successivo, che verrà ricalcolato sulla base della percorrenza effettiva dell'anno precedente. In alcuni casi, la compagnia potrebbe proporre una conversione a una polizza tradizionale o a una fascia superiore più adatta. Attenzione al tetto: alcune polizze hanno un tetto massimo di chilometri oltre il quale la polizza a km smette di essere conveniente e il costo sale esponenzialmente, oppure scatta una clausola che la trasforma in una polizza a premio fisso (ma spesso più alto).

Consigli per stimare i chilometri

  1. Verificare il contachilometri: prendere nota del chilometraggio all'inizio e alla fine di un anno per avere una media precisa.

  2. Sommare i chilometri di spostamenti casa-lavoro, casa-scuola, supermercato, ecc., moltiplicandoli per i giorni o le volte in cui vengono effettuati.

  3. Aggiungere un margine per vacanze, gite fuori porta o altri spostamenti imprevisti.

  4. Alcune app o siti web offrono strumenti per aiutare a stimare la percorrenza in base alle proprie abitudini.

Che accade se non si raggiungono i chilometri stimati

  1. La maggior parte delle compagnie non prevede un rimborso immediato per i km non utilizzati. Il contratto è basato sulla fascia o sui km acquistati.

  2. Il beneficio principale per chi percorre meno chilometri del previsto si traduce solitamente in un premio più basso per il rinnovo della polizza l'anno successivo. La compagnia, vedendo una percorrenza inferiore, adeguerà la tariffa e proporrà un costo più vantaggioso per la fascia di percorrenza effettivamente rientrata. In alcuni casi, vengono offerti "chilometri bonus" o sconti aggiuntivi.

  3. L’assicurato continua a pagare un premio più basso rispetto a una polizza tradizionale, riflettendo il suo basso utilizzo del veicolo.

FAQ

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