Come verificare l’immatricolazione auto
C’è solo un modo: con una visura al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Che può essere richiesta online tramite il sito dell’ACI o recandosi presso un ufficio provinciale ACI o un’agenzia di pratiche auto autorizzata. Dà un quadro dettagliato della vita amministrativa del veicolo. Tutto a pagamento, con costi molto variabili in base a più fattori.
Viceversa, i servizi online offerti da portali specializzati o da compagnie assicurative, che permettono di ottenere alcune informazioni di base inserendo il numero di targa, non danno informazioni ufficiali. È un po’ come i siti che danno info sul bollo auto (tassa regionale di proprietà della vettura): solo un’indicazione, nulla più.
Dalla targa all’anno di immatricolazione
Solo la visura al PRA dice tutto: il Documento Unico riporta la data di prima immatricolazione del veicolo. In Italia, la targa automobilistica non contiene l’indicazione dell’anno di prima immatricolazione. Le targhe italiane seguono un sistema alfanumerico progressivo: analizzando la sequenza alfanumerica di una targa, non è possibile dedurre in modo certo l’anno di immatricolazione. Se ne trae solo un’indicazione.
Le targhe introdotte nel 1994 avevano un formato di due lettere, tre numeri e due lettere (es. AA 123 BB). Dal 2010 c’è un nuovo formato con due lettere, tre numeri e due lettere, ma la sequenza delle lettere e dei numeri ha continuato in modo progressivo. Per farsi un’idea approssimativa, a esempio, una targa con le prime due lettere AA sarà antecedente a una con le prime due lettere CZ. Alcuni servizi online o app per la verifica dei veicoli, pur non fornendo direttamente l’anno d’immatricolazione dalla sola targa in modo ufficiale, possono incrociare i dati della targa con i propri database e fornire un intervallo di anni probabile in cui il veicolo è stato immatricolato.