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Focus: Patente di guida
Focus: Patente di guida

Divieto di accesso: cos’è, tutti i segnali e le differenze

Quando si va a scuola guida uno dei segnali da imparare subito è quello di divieto d’accesso.

Ne esistono diverse tipologie, tutte contraddistinte dal colore rosso che implica un livello di attenzione elevato e sottintende che chi infrange la regola andrà incontro a problemi più o meno gravi. Chi deve conseguire la patente e si appresta ad affrontare l’esame di teoria sa che una buona parte degli argomenti verte proprio sulla segnaletica stradale, quasi la metà delle 30 domande con risposta “vero” o “falso”. Oggettivamente è importantissimo saper riconoscere la segnaletica stradale, ma negli anni alcuni segnali di divieto di accesso possono finire nel dimenticatoio semplicemente perché poco diffusi.

Questa guida serve da ripasso sui vari tipi di divieto di accesso, o segnale di senso vietato, che sommariamente vieta a tutti i veicoli, o ai pedoni, di accedere a una particolare strada in cui è esposto il segnale. Informazioni ufficiali al mese di aprile 2024.

Sommario

Cos’è il divieto di accesso

Chi già consegue il patentino AM dall’età dei 14 anni inizia a conoscere la segnaletica stradale e con essa i famosi segnali di divieto di accesso. Ne esistono una moltitudine, tra poco impareremo a conoscere i più comuni, ma dovete sapere che in generale il divieto di accesso impedisce l’accesso dal lato in cui è posto il segnale e viene dunque utilizzato nelle strade a senso unico di marcia, così da permettere il transito solo da un lato e impedire il transito nel lato opposto.

Tutti devono rispettare il divieto di accesso, compresi i veicoli senza motore, i taxi e i quadricicli a motore e vale anche nelle ore notturne, a meno che venga segnalato diversamente da un pannello integrativo che può indicare particolari orari o fasce orarie in cui si considera valido il divieto. C’è differenza tra divieto di accesso e divieto di transito, con quest’ultimo che impedisce il transito a una particolare categoria di veicoli e alle persone, basti pensare al segnale circolare bordato di rosso con la figura del pedone al centro che si trova all’imbocco delle autostrade.

In generale tutti i segnali di divieto di accesso sono circolari e bordati di rosso, con il caso più “eclatante” rappresentato dal segnale stradale di divieto di accesso, noto anche come segnale di senso vietato, ha fondo rosso e una banda centrale bianca. Fatta la legge, resta da capire cosa succede a chi non rispetta il divieto di accesso: è ora di scoprire in quali sanzioni incorre chi non lo rispetta. Il tutto è regolato dall’art. 143 del Codice della Strada, che disciplina la posizione dei veicoli sulla carreggiata e indica come…”Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 41 a euro 168”. Da non confondere, da cui pene diverse, la guida controsenso dalla guida contromano.

Quest’ultima viene sanzionata più pesantemente rispetto alla violazione di senso vietato, quello regolato dal cartello circolare rosso con banda centrale orizzontale bianca. Nel caso di guida in contromano, infatti, la multa può arrivare a 646 euro mentre i punti decurtati dalla patente arrivano a 4. Inoltre, la multa per guida in contromano non può essere contestata. Ancor più gravi i casi di guida in contromano per…”chi viene sorpreso a circolare contromano in corrispondenza di curve, raccordi convessi o in ogni altro caso di limitata visibilità, ovvero percorre la carreggiata contromano, quando la strada sia divisa in più carreggiate separate, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 318 a euro 1.272.

Dalla violazione prevista dal presente comma consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI. In casi di recidiva la sospensione è da due a sei mesi”. È prevista anche la decurtazione di 10 punti. Nel caso di guida in senso contrario su strada che indica un divieto d’accesso, la multa è meno severa (fino a 173 euro) e rientra negli art. 6 e 7 del Codice della Strada che regolamentano la circolazione nei centri abitati.

Ricapitolando il divieto di accesso si riferisce a tutti i veicoli, deve essere avvistato con congruo anticipo (cosiddetto spazio di avvistamento, variabile tra 250 metri in autostrada e 80 metri sulle altre strade). Banalmente chiunque veda questo segnale, tra i più famosi del Codice della Strada, sa che da quella strada si può uscire ma non entrare. Per chi si prepara ad affrontare l’esame di teoria della patente, occhio a non confondere il divieto di accesso e il divieto di transito.

Segnale di attenzione

Tutti i segnali e le differenze

Abbiamo visto il caso specifico riguardante il segnale stradale di divieto d’accesso, ora ci occupiamo degli altri segnali e delle principali differenze. Nel Codice della Strada è l’articolo 39 a disciplinare la materia, tanto che i segnali stradali possono avere forme diverse: ottagonale, che è tra i più importanti (è ottagonale il segnale di stop), a quelli triangolari che indicano pericolo (precedenza, pericolo di vario tipo ecc.) e quelli circolari che indicano un divieto o un obbligo. Per l’appunto, il segnale di divieto d’accesso è circolare proprio per questo motivo, perché vieta il transito nella strada, in entrata, sulla quale viene esposto.

Oltre alla forma, i segnali stradali si possono catalogare anche in base al significato. Vediamo tutti i segnali e le differenze:

  • Segnali di pericolo
  • Segnali di prescrizione (precedenza, divieto e obbligo)
  • Segnali di indicazione
  • Segnali complementari e di cantiere

Tra questi i segnali stradali di pericolo, che indicano ad esempio la presenza di un dosso, di una curva pericolosa o di un passaggio a livello, sono per lo più di forma triangolare e vanno posti a circa 150 metri dall’inizio del pericolo che segnalano. I segnali di pericolo, come suggerisce il nome, fanno capire graficamente la natura del pericolo e indicano al conducente di adeguare la guida in funzione del pericolo. Un esempio può essere il triangolo bordato di rosso che indica la possibile presenza di animali selvatici vaganti.

I segnali stradali di prescrizione si suddividono in:

  • Segnali di precedenza
  • Segnali di divieto
  • Segnali di obbligo

I segnali di precedenza, come quello che indica la precedenza o lo stop, possono avere varia forma (triangolare, circolare, quadrata, ottagonale) e indicano al guidatore che deve rallentare o arrestare il veicolo per lasciarne passare un altro. I segnali di divieto, per lo più di forma circolare (sono ad esempio il sopra citato divieto di transito, il divieto di sorpasso o il divieto di inversione), vietano il transito o determinate condizioni di marcia, mentre i segnali di obbligo (sono esempio quelli di direzione obbligatoria, limite minimo di velocità o catene da neve obbligatorie) obbligano il conducente a seguire le indicazioni imposte.

I segnali di indicazione sono il gruppo più ampio, perché contengono tutti quelli che forniscono informazioni utili o necessarie per la guida: dalle indicazioni per l’autostrada a quelle per l’aeroporto, alla presenza di scuolabus o alla presenza nelle vicinanze di un distributore. Per elencare tutti i segnali e le differenze, manca ancora il gruppo dei segnali complementari e di cantiere: sono tutti quelli che indicano a distanza la presenza di curve, ostacoli e punti critici, come i delineatori di curva stretta o di margine stradale.

In conclusione, per tornare al protagonista di questa guida il divieto di accesso è sempre raffigurato come un cartello circolare indicante il divieto, è di colore rosso e comprende una barra bianca orizzontale. Al contrario, il divieto di transito può variare e riguardare solo alcune categorie di veicoli. La differenza principale riguarda la presenza dell’icona del veicolo a cui è vietato l’accesso, per esempio:

  • Divieto di transito a veicoli a trazione animale
  • Divieto di transito alle biciclette
  • Divieto di transito ai motocicli
  • Divieto di transito agli autobus

FAQ

I segnali stradali sono regolamentati dal Codice della Strada e servono per definire regole di circolazione.

Il Codice della Strada prevede quattro tipi differenti di segnali stradali, che si dividono nelle seguenti categorie: segnali di indicazione, segnali di pericolo, segnali complementari e di cantiere e segnali di prescrizione, che si suddividono in segnali di obbligo, segnali di divieto e segnali di precedenza.

Sono 5 i gruppi di segnali stradali, che non sono le tipologie differenti: ci sono i segnali, i segnali orizzontali, i segnali verticali, i segnali luminosi e le attrezzature complementari.

Essendo segnali di prescrizione, i segnali di divieto sono di forma circolare con il fondo bianco e il bordo rosso. Secondo il Codice della Strada devono essere posizionati nel punto esatto nel quale inizia il divieto.

I segnali stradali rotondi indicano 3 tipologie di cartelli differenti: obbligo, precedenza, divieto.

Il divieto di accesso indica che una specifica strada si può percorrere in un solo senso di marcia. In altre parole, impedisce l’entrata da un lato ma non nell’altro.

Il cartello di divieto di accesso è circolare, rosso e contiene al suo interno una barra orizzontale di colore bianco.

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