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Autovelox, le nuove regole per gli automobilisti da maggio 2024

Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, segna la fine degli autovelox posizionati subito dopo le curve e di quelli che operano a velocità inferiori a 50 km/h nelle città.

Inoltre, il nuovo Codice della Strada, attualmente in discussione al Senato, prevede l’introduzione di limiti di potenza per le auto guidate da neopatentati.

Cosa prevede il decreto autovelox

Sarà pubblicato tra il 28 maggio e il 29 maggio il decreto autovelox e dovrebbe entrare immediatamente in vigore. Questo pacchetto di norme limiterà l’uso degli autovelox e stabilirà nuove regole per la loro collocazione.

Le nuove regole prevedono che i tratti di strada in cui gli autovelox possono essere utilizzati devono essere approvati dal Prefetto e che deve esserci una distanza di almeno un chilometro fuori dai centri abitati tra il segnale del limite di velocità e il dispositivo. Inoltre, anche nei centri abitati, sono previsti obblighi di segnalamento minimo.

L’obiettivo del decreto è garantire un utilizzo degli autovelox che rispetti le esigenze di sicurezza stradale, prevenzione degli incidenti e tutela degli utenti della strada. I dispositivi potranno essere posizionati in aree ad alto rischio di incidenti o dove sia difficile procedere alla contestazione immediata. Inoltre, il limite di velocità non deve essere inferiore di oltre 20 km/h rispetto al limite massimo generalizzato, a meno di specifiche deroghe motivate.

Per limitare l’eccessiva proliferazione di sanzioni, il decreto prevede distanze minime per i tratti stradali su cui sono collocati i dispositivi e tra gli stessi autovelox. Inoltre, il Codice della strada, attualmente in discussione al Senato, prevede una sola sanzione per più violazioni commesse nello stesso tratto di strada in un’ora.

Il decreto permette l’uso di autovelox mobili senza contestazione immediata solo nei casi in cui non sia possibile installare postazioni fisse o mobili, ma devono comunque essere riconoscibili. Infine, il decreto dà 12 mesi ai sindaci per adeguare gli autovelox alle nuove regole.

Tuttavia, il decreto non affronta la questione dell’omologazione dei dispositivi, sollevata da una recente sentenza della Corte di cassazione.

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