Prova Cupra Terramar e-Hybrid: l’ibrido evoluto non fa rimpiangere il Diesel

Con il debutto della Terramar, Cupra ha portato sul mercato un SUV dalle linee sportive che non punta a scalzare la Formentor, anzi, punta ad affiancarla offrendo più spazio e testimoniando la ferma volontà della Casa di Martorell nell’interpretare nel migliore dei modi la transizione elettrificata.

L’oggetto di questa prova è per l’appunto il motore e-Hybrid, una delle due varianti ibride a listino. Si parla di prestazioni elevate, 204 e 272 CV i livelli di potenza combinata, così come dell’assenza del Diesel che non sembra aver creato particolari nostalgie, in particolar modo con il volante tra le mani e gli occhi puntati sul quadro strumenti alla voce consumi (sempre, ovviamente, caricando la vettura quando la batteria scende a 0).

Il progetto Terramar nasce nel centro stilistico di Barcellona, dove nascono le linee di tutte le Cupra, mentre l’auto condivide con Audi, e la nuova generazione di Q3, lo stabilimento ungherese di Györ.

Con una gamma destinata ad arricchirsi, Cupra è orgogliosa dei risultati ottenuti fino a questo momento, con più di 800.000 di veicoli venduti nel mondo dal lancio del brand nel 2018. Come si posiziona la Terramar? Alternativa più spaziosa della Formentor, dalla quale si distacca per pochi centimetri di lunghezza in più, il SUV catalano dimostra in questa variante ibrida da 204 CV di sapere unire piacere di guida e consumi contenuti, rendendo il Diesel un ricordo superfluo.

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Cupra Terramar in 5 punti

  • Design audace: linee forti e muscolose: shark nose con mascherina ribassata, gruppi ottici con luci diurne distintive con i tre triangoli per gruppo ottico e fari LED Matrix HD al centro. Dietro fascia luminosa a tutta larghezza, con logo Cupra illuminato al centro.
  • Motorizzazioni elettrificate, e non solo: l’offerta spazia tra i motori termici (2.0 turbo benzina TSI) da 204 e 265 CV. Solo con queste motorizzazioni si può avere la trazione integrale 4Drive. I motori ibridi, invece, si dividono tra il 1.5 Hybrid da 150 CV (con modulo a 48V) e gli e-Hybrid, da 204 e 272 CV. Batteria da 19,7 kWh e ricarica fino a 50 kW.
  • ADAS: La dotazione di base è già piuttosto buona, ma la Impulse come l’esemplare in prova aggiunge l’Adaptive Cruise Control con funzione predittiva e il sistema d’antifurto. Presenti pacchetti di optional come l’Intelligent Drive.
  • Interni che badano al sodo: Abitacolo Driver Oriented con quadro strumenti da 10,25 pollici e schermo centrale a sbalzo da 12,9 pollici. Sportivi i sedili, con memorie lato guida e riscaldamento volante. Trizona il clima automatico, buono lo spazio nel bagagliaio grazie a sedili scorrevoli con fino a 642 litri avanzando la panchetta tutta avanti.
  • Gamma Terramar, mai sotto i 150 CV; si parte da 43.650 euro: Questo il prezzo d’attacco della Terramar, con i 2.0 TSI (non ibridi) che partono da 47.550 euro, gli e-Hybrid da 48.700 euro.

Com’è fatta fuori

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Con i suoi 4,52 metri di lunghezza, 1,86 metri di larghezza e 1,58 metri di altezza, la Terramar supera la Formentor di poco, ma quanto basta per renderla più spaziosa e più alta rispetto alla sorella. Più lunga di 7 centimetri e più alta di 6 centimetri, il bagagliaio della Terramar supera di slancio quello della Terramar. Terramar si colloca alla perfezione, superando di poco i 4,5 metri, nel cuore dei SUV medi, o C-SUV che dir si voglia.

Il muso si caratterizza per la calandra ribassata che lascia spazio per lo shark nose, la firma luminosa con i suoi tre elementi a LED e il faro Matrix LED principale, con tecnologia adattiva per non abbagliare chi proviene dall’altro senso di marcia. La carrozzeria è muscolosa, ma meno spinta rispetto a una Formentor. Colpiscono i cerchi, fino a un diametro di 20 pollici in base alla versione. La tinta opaca (Encelus Gray Matt) aggiunge fascino agli esterni della Terramar.

In sintesi, l’impatto visivo è immediato: cofano scolpito da nervature marcate, frontale affilato con griglia a trama larga, fiancate muscolose che esaltano i grandi cerchi da 20 pollici Hadron Copper Sport con dettagli nero opaco/copper. Generoso lo spoiler al posteriore ma soprattutto d’impatto è la firma luminosa posteriore che ingloba il logo Cupra. I passaruota sono in tinta con la carrozzeria ma contribuiscono a rafforzare le linee del SUV spagnolo.

Com’è dentro

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L’interno della Cupra Terramar denota in primis l’approccio tecnologico ma, soprattutto, il maggiore spazio offerto rispetto a una Formentor. Prima, però, l’attenzione per la vista vuole sempre la sua parte, è quasi preponderante: qui prevalgono bocchette in color rame e altri dettagli che donano carattere nell’insieme, coadiuvate dalle sfiziose luci ambiente che arrivano da lato a lato e impreziosiscono i pannelli porta. Marcatamente sportivi i dettagli quali il volante multifunzione a tre razze, con il bel logo Cupra in rilievo al centro e i paddle del cambio DSG sporgenti dietro le razze, così come i sedili; quest’ultimi, realizzati in materiali riciclati, si distinguono per il profilo avvolgente, la regolazione elettrica e il riscaldamento integrato.

Il cuore della plancia è lo schermo touch da 12,9 pollici orientato verso il guidatore. Chiaro nella grafica, è organizzato in diversi sottomenù facili da gestire con i comandi touch; la climatizzazione, ad esempio, si gestisce solo virtualmente mentre la temperatura si può regolare anche con i comandi a sfioramento alla base dello schermo. A richiesta si possono avere navigatore ed Head-up Display con tecnologia a realtà aumentata (Digital Drive). Davanti al guidatore, il cruscotto digitale da 10,25” offre informazioni complete e una buona definizione.

Il bagagliaio, come antipato, non è sempre lo stesso: nella versione ibrida plug-in la capacità di base scende a 400 litri (contro i 540 delle varianti benzina e mild-hybrid), perché il doppiofondo è occupato quasi interamente dal serbatoio da 45 litri. Facendo scorrere in avanti il divano posteriore, si recuperano circa 90 litri in più ma nel caso della e-Hybrid ci si ferma a 345 litri di capacità.

Alla guida della Cupra Terramar: guida solida, consumi e autonomia molto buoni

Le versioni e-Hybrid della Cupra Terramar uniscono il nuovo 1.5 TSI turbo a ciclo Miller (che sostituisce il vecchio 1.4) in due varianti di potenza (150 CV e 177 CV) a un motore elettrico da 116 CV (anche qui la potenza sale dai precedenti 109) alimentato da una batteria da 19,7 kWh netti. Con questa capacità, la Terramar può tranquillamente superare i 100 km di autonomia in elettrico, mentre quando entra in gioco il termico il ciclo Miller e la turbina a geometria variabile aiutano a ottenere un rendimento superiore lungo tutto l’arco di utilizzo.

Un elettrico cruciale in questo sistema ibrido, complici le batterie che sì crescono di capacità (dai 10,6 kWh precedenti) ma rendono anche molto meglio sulla lunga distanza. Qui si gioca tutto sull’ibrido plug-in: se la ricarica lenta, solo in corrente alternata, non permette di sfruttare a pieno le potenzialità di questo sistema, qui Volkswagen ha giocato d’astuzia installando l’on-board charger da 50 kW, il che permette di passare dal 10 all’80% in poco più di 25 minuti da una colonnina veloce. Giocarsi tutto significa semplicemente sfruttare questo tipo di auto anche sulle lunghe distanze, garantendo sempre la piena efficienza del sistema che, girando senza batteria, verrebbe azzoppato sia dai maggiori consumi sia dal peso derivante dalla batteria e dal motore elettrico aggiuntivi.

Inoltre, la Terramar privilegia sempre, anche in avvio, la modalità elettrica. Si può preservare lo stato di carica ma non caricare la batteria in marcia. Scegliendo un percorso sul navigatore, però, il sistema distribuisce l’energia ottimamente per massimizzare i consumi.

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Anche a batteria scarica, perché magari non c’è una colonnina veloce sul percorso o non si ha semplicemente tempo di fermarsi, i consumi rimangono buoni. Su strada, infine, si apprezzano l’insonorizzazione curata, l’assetto equilibrato e la presenza delle sospensioni a controllo elettronico, che favoriscono stabilità e comfort. Certo, i quasi 1.900 kg di massa non passano inosservati nelle manovre più veloci, ma con le VZ si può avere l’assetto adattivo.

Gli ADAS e la sicurezza

Premesso che la dotazione di ADAS della Terramar è già buona di base, sono diversi i pacchetti che possono aumentare l’equipaggiamento pensato per aumentare la sicurezza attiva della vettura. Questa la dotazione di base:

  • Cruise Control
  • Front Assist con sistema di frenata di emergenza e rilevamento pedoni e ciclisti
  • Lane Assist
  • Traffic Sign Recognition
  • Avviso acustico mancato allacciamento cintura di sicurezza
  • Sistema di riconoscimento della stanchezza conducente

La Impulse e la VZ aggiungono l’Adaptive Cruise Control con funzione predittiva e limitatore di velocità con regolazione anticipata. Il pacchetto Intelligent Drive aggiunge:

  • Top View Camera
  • Light Assist
  • Side Assist
  • Exit Assist
  • Lane Assist plus con mantenimento al centro della corsia
  • PreCrash assist (anteriore e posteriore)
  • Intelligent and Trained Park Assist
  • A queste si aggiungono i 7 airbag (2 frontali, 2 laterali, 2 a tendina e l’airbag centrale).

Perché scegliere la Cupra Terramar e perché no

La Cupra Terramar e-Hybrid rappresenta una delle proposte più interessanti per chi cerca un SUV dai connotati sportivi, di fascia media, capace di unire prestazioni sportive, efficienza e versatilità quotidiana. È la sorella maggiore della Formentor, con dimensioni leggermente superiori (4,52 metri di lunghezza) e una maggiore abitabilità interna: merito anche del divano posteriore scorrevole, che rende l’auto più pratica per le famiglie o per chi ha spesso necessità di modulare lo spazio.

Dal punto di vista tecnico, la Terramar e-Hybrid abbina il nuovo 1.5 TSI turbo a ciclo Miller a un motore elettrico da 116 CV, alimentato da una batteria da 19,7 kWh netti. Il risultato è un sistema plug-in capace di offrire oltre 100 km di autonomia in elettrico (fino a 125 km secondo il ciclo WLTP), un valore che la pone al vertice della categoria. Questo significa che molti spostamenti quotidiani possono essere svolti in modalità zero emissioni, riservando il motore termico solo a viaggi più lunghi. La ricarica è un altro punto di forza: con una wallbox da 11 kW servono circa 2 ore e mezza, mentre la ricarica rapida in DC a 50 kW consente di passare dal 10 all’80% in poco più di 25 minuti.

Oltre all’efficienza, la Terramar e-Hybrid non rinuncia al DNA sportivo del brand fondato nel 2018 e forte di 800.000 vetture vendute in tutto il mondo in circa 8 anni: assetto ribassato di 1 centimetro, sospensioni a controllo elettronico e trazione integrale nelle versioni più potenti. Lo stile è inconfondibile, con il frontale “shark nose”, la firma luminosa a tre triangoli e la striscia LED posteriore a tutta larghezza. Infine, l’abitacolo unisce materiali sostenibili (Seaqual Yarn, Dinamica riciclata, pelli trattate con processi vegetali) a tecnologia avanzata: infotainment da 12,9 pollici, cruscotto digitale da 10,25 pollici e head-up display con realtà aumentata.

In sintesi, la Cupra Terramar e-Hybrid è la scelta ideale per chi desidera un SUV sportivo ma concreto, capace di coniugare emozione di guida, praticità e un approccio moderno all’elettrificazione. Certo, tra i motivi che potrebbero spingere il cliente verso una scelta diversa c’è la rinuncia al Diesel, che è invece ancora presente su concorrenti del segmento. L’ibrido, per quanto si presenti molto efficiente, dipende ancora dalla ricarica, seppur velocizzata grazie all’integrazione della ricarica veloce. Il pieno di gasolio, invece, si fa ancora in pochi minuti. Dipende dai punti di vista, ma sicuramente rinunciare al 2.0 TDI, presente invece su Formentor, è stato un azzardo che non è sbagliato definire calcolato.

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