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Prova auto usate: Fiat Idea 1.4 16v Active – Piccola grande Idea

Alla casa del Lingotto vanno orgogliosi della loro Idea: un’auto che con la sua lunghezza inferiore ai 4 metri si muove con grande disinvoltura in città, e che è in grado di ospitare comodamente quattro o cinque persone.

Del resto è un po’ la tendenza di molte case: sono passati i tempi in cui comperare un’auto piccola voleva dire rassegnarsi a viaggiare scomodi. E’ il concetto del monovolume, che gli esterofili moderni chiamano Multi Purpose Vehicle e che si sta via via spostando verso i segmenti di vetture più bassi con grande successo; a testimoniarlo anche l’auto dell’anno 2003, la Fiat Panda.

La posizione di seduta più alta rispetto ad una berlina, rende più rilassata ed anche più sicura la guida grazie all’accresciuta visibilità. Comoda anche la posizione della leva marce disposta in corrispondenza del centro della plancia. Sicuramente non una soluzione sportiva, ma non sono sicuramente gli acquirenti della Idea quelli a cui interessa la guida sportiva. Molto più facile che siano amanti della praticità, di quelli che cercano la sostanza oltre che ad una linea gradevole e priva di eccessi. La Fiat Idea si presenta infatti così, con un’estetica che piace ma non colpisce: linee armoniose e tondeggianti per il parabrezza ed il tetto, mentre le fiancate slanciano la vettura verso l’alto.

Dentro colorazioni e tessuti rendono vivace l’abitacolo, che con poche manovre passa dalla configurazione cinque posti a quella per quattro persone più bracciolo posteriore centrale. Anche i sedili anteriori possono essere oggetto di una metamorfosi: reclinando gli schienali in avanti (per il sedile guida occorre togliere il poggiatesta), diventano dei mini-tavolini per i passeggeri posteriori. Quattro gli allestimenti disponibili in un crescendo di dotazioni: Actual, Active, Dynamic ed Emotion. La nostra prova ha per oggetto la versione Emotion con motore 1.4 16v. Si tratta della versione Fire che equipaggia anche altre vetture del Lingotto e che negli anni ha costituito una vera e propria pietra miliare nella storia motoristica di Fiat: ben 12 milioni di motori Fire prodotti dal 1984 sono davvero un bel traguardo…

Elasticità, silenziosità ed economia dei consumi sono tutte doti che contraddistinguono questa motorizzazione e si adattano  perfettamente all’Idea che anche grazie al suo peso relativamente contenuto, 1155 kg, è in grado di percorrere nel ciclo combinato oltre 15 km con un litro di benzina; stiamo ovviamente parlando di dati dichiarati dal costruttore, come anche per quelli che riguardano le prestazioni: velocità massima di 175 km/h e accelerazione 0-100 km/h che Fiat dichiara in 11,5 secondi. Nelle nostre prove abbiamo ottenuti tempi leggermente più alti, complice il maggior peso dovuto alla presenza a bordo di un passeggero dedicato al controllo della strumentazione di misura. A parte i tempi registrati al cronometro, il propulsore da 1368 cm3 e 95 cavalli appare adeguato alle ambizioni dell’Idea, permettendole di cavarsela sia in città che nei percorsi extraurbani.

Migliorabili a nostro avviso le sospensioni che nei repentini trasferimenti di carico (curve decise o frenate brusche) rischiano di minacciare la stabilità della piccola monovolume di Torino. Eccessivamente morbide, causano vistosi movimenti di rollio e beccheggio che penalizzano in parte il confort dei passeggeri. La tenuta di strada resta tuttavia buona, con una tendenza al sottosterzo quando si esagera nell’ingresso in curva. Lo sterzo, molto leggero, è servoassistito elettricamente; al di sotto dei 70 km/h premendo sul tasto “City” lo sforzo che il guidatore deve compiere sul volante è ulteriormente ridotto. Un aiuto che soprattutto le signore apprezzeranno nella guida in città ed in primis nei parcheggi. In questa situazione un aiuto è dato anche dai sensori posteriori di parcheggio, di serie sull’allestimento Emotion. Altre dotazioni impreziosiscono questa versione, come i quattro vetri elettrici ed il climatizzatore automatico “Dual Zone” con regolazione differenziata dei flussi e della temperature per le zone sinistra e destra dell’abitacolo. A richiesta può essere ottenuto il tetto “skydome”, per ammirare il cielo restando con il capo coperto o per aprirne la parte anteriore come un normale tetto apribile. A tal proposito va riconosciuta anche l’ottima visibilità laterale e frontale per godersi il viaggio verso la meta, convinti di avere avuto la giusta Idea…

Interni: modulari e briosi

Giovanili, ariosi e molto pratici gli interni della Fiat Idea sono destinati ad accogliere fino a cinque persone. Se però si sceglie di lasciare un passeggero a piedi, si può abbattere il posto centrale posteriore ed ottenere un bracciolo che può fungere anche da passaggio per gli sci. Il divanetto posteriore è infatti diviso in tre parti (40/20/40) che possono scorrere in avanti ed indietro ed abbattere indipendentemente. Anche i sedili anteriori si possono abbattere in avanti a tavolino; reclinando quelli posteriori indietro di 45° si ottengono così due pratiche poltroncine per godersi qualche momento di relax, ovviamente a vettura ferma. Buona la capienza del bagagliaio: 320 litri molto ben sfruttabili, che abbattendo completamente il divano posteriore arrivano a 1420 litri caricando l’Idea fino al tetto. Dominato per il 70% dal tetto apribile in vetro Skydome, il tetto dell’Idea può fungere da confine o da trampolino di lancio dello sguardo verso il cielo. Una tendina infatti consente di ripararsi dal sole, o in alternativa si può aprire la metà anteriore per far respirare l’abitacolo, qualora il climatizzatore automatico bi-zona non fosse sufficiente… Numerosi i vani portaoggetti che sfruttano angoli raramente utilizzano, come la parte superiore della plancia dove sono ricavati due pratici portadocumenti.

Motore - cambio: consumare poco, viaggiare tanto

L’ultimo ventennio della storia Fiat è indissolubilmente legata al motore Fire, che fece il suo debutto sulla prima serie della Uno ed ancor oggi in versione approfonditamente “riveduta e corretta” può dir la sua a molti motori di nuova concezione. Semplice, robusto e parco nei consumi i l quattro cilindri da 1368 cm3 si presenta la soluzione ad hoc per le piccole vetture che ambiscono anche ai lunghi spostamenti fuori città. Il motore Fire montato sull’Idea vede l’impiego di due alberi a camme in testa per azionare le sedici valvole, l’iniezione elettronica ed un sistema di controllo della farfalla del tipo drive by wire. Nuovo il software di gestione della centralina controllo motore, del tipo “torque based”, che utilizza la coppia erogata dal motore come parametro fondamentale per le regolazioni. In parole povere l’elettronica associa un valore di coppia richiesta in funzione della pressione sul pedale dell’acceleratore ed agisce sui parametri motore di conseguenza. Ottimi i consumi che sono il vero punto forte di questa motorizzazione. Il cambio manuale a cinque rapporti presenta un funzionamento silenzioso con rapporti lunghi ed innesti docili. Il comando della frizione è idraulico, mentre a richiesta si può ottenere la versione robotizzata Dualogic.

Telaio - sospensioni - sterzo: un mix di pregi e difetti

Il telaio di una vettura deve assolvere differenti funzioni dal comportamento su strada alla protezione degli occupanti. Per curare quest’ultimo aspetto la Fiat Idea può contare su un nuovo telaio in cui l’energia d’urto frontale è assorbita da una struttura a deformazione graduale, composta da diversi elementi rigidità differenziata. Sono infatti diverse le esigenze che devono soddisfare i vari componenti anche in funzione della velocità di impatto. Una buona rigidità torsionale e flessionale sono richieste per garantire le doti di handling, ma ancor più per assicurare la corretta apertura delle porte anche in situazioni particolari, come quando si poggiano due ruote sul marciapiede. Per la verità qualche scricchiolio si sente ancora, ma sono evidenti i miglioramenti rispetto alle vetture del Lingotto di un decennio fa.

Ampi margini di miglioramento si trovano invece a nostro avviso sulle sospensioni: troppo morbide e migliorabili soprattutto nella conduzione del retrotreno. Se infatti davanti la soluzione quasi obbligata è uno schema Mac Pherson, il retrotreno poggia su un fin troppo semplice ponte torcente. Questa soluzione presenta il vantaggio di ridurre gli ingombri a danno del vano bagagli, a patto di accontentarsi della precisione in curva del retrotreno. I eccessivi movimenti di rollio e beccheggio ci mettono la loro, non incoraggiando una guida sportiva, ma ancor più rischiano di compromettere la stabilità in caso di improvviso evitamento di un ostacolo. Lo sterzo va invece a favore della stabilità con una servoassistenza elettrica che diminuisce al crescere della velocità. Altra dote da non sottovalutare è il risparmio di carburante rispetto ad un servosterzo idraulico, quantificabile in circa il 3% su percorso misto. Un servosterzo idraulico necessita infatti di continua energia per alimentare la pompa, mentre uno elettrico preleva energia solo quando è chiamato ad intervenire.

Sicurezza: risultato di un continuo sviluppo

Ore di studi e prove e migliaia di calcoli ben spesi, se si pensa a qual è l’obiettivo: ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare la protezione di guidatore e passeggeri. I dati della Casa parlano di 15000 ore di calcoli, 60 crash test, 100 simulazioni con slitta HyGe, 200 prove su componenti e sottosistemi. Lo sviluppo dei sistemi di sicurezza ha portato ad installare sull’Idea fino a sei airbag, cinture di sicurezza a tre punti di attacco per tutti i cinque posti, pretensionatore e limitatore di carico per le cinture anteriore, pedale del freno collassabile, il dispositivo antincendio FPS (Fire Prevention System). A seconda dell’allestimento sono inclusi nelle dotazioni anche gli attacchi Isofix per i seggiolini. Parlando di sicurezza attiva si trova solo tra gli optional l’ESP, dispositivo che risulta invece molto prezioso anche per sopperire alle pecche delle sospensioni della Idea. All’ESP è tra l’altro abbinata la funzione Hill Holder, che interviene sui freni per aiutare il guidatore durante una partenza in salita, evitando l’arretramento della vettura. Tra gli optional anche il sensore di pioggia, quello crepuscolare e quello che rileva un’anomalia nella pressione dei pneumatici.

Aerodinamica: efficace, per contenere i consumi

Considerando che stiamo parlando di una monovolume, il valore di Cx ottenuto dai designer di Torino rivela tutto lo sforzo fatto: 0,32 è quanto sono riusciti ad ottenere grazie a delle linee molto ben raccordate e all’attenzione per diversi particolari. Va tutto a favore del risparmio di carburante e delle prestazioni in velocità massima, dove l’Idea perde solo 3 km/h in confronto alla Punto di pari motorizzazione. Il dato si apprezza maggiormente se si considera la differenza nella superficie frontale, che si pone a vantaggio della berlina rispetto alla monovolume. Nei consumi dove a contare sono anche le differenze di peso, quasi 200 kg, la percorrenza nel ciclo extraurbano è di 5,5 l/100 km per l’Idea, contro i 5,1 della Punto.  Anche qui l’aerodinamica fa la sua parte per contenere il divario.

Freni: lecito chiedere di più

Da una vettura nata solo lo scorso anno ci si potrebbe attendere un impianto a quattro dischi. Invece sull’Idea tra le possibili alternative ha prevalso l’opzione dischi anteriori, tamburi posteriori. Effettivamente il lavoro a cui sono chiamati i freni agenti sull’assale posteriore è molto poco: in situazioni di frenate critiche lo spostamento dei pesi in avanti alleggerisce parecchio l’assale posteriore che quindi riduce di molto il proprio contributo per rallentare la vettura. Il ripartitore di frenata, EBD, è chiamato quindi a trasferire la quasi totalità della forza frenate sui dischi anteriori da 257 mm, per evitare la tendenza al bloccaggio delle ruote posteriori. Tendenza che sarebbe comunque contrastata dal continuo lavoro dell’ABS Bosch 8 a quattro canali e sensori attivi. A differenza dei sensori passivi questi leggono velocità molto prossime allo zero e sono in grado di elaborare autonomamente i dati, senza inviarli alla centralina. Tornando ai soli freni anteriori, su essi agisce la funzione Hill Holder abbinato al sistema ESP, disponibile a richiesta. Percepita l’inclinazione del fondo stradale questa funzione supporta il guidatore durante una ripartenza in salita: viene infatti mantenuta la pressione alle pinze anteriori per 1,5 secondi dopo aver tolto il pedale dal freno. In questo modo il guidatore deve solo gestire frizione ed acceleratore senza doversi preoccupare dell’arretramento della vettura.

Stile: giovane, ma sobrio

Linee vivaci, ma senza eccessi sono quelle che caratterizzano la piccola monovolume del lingotto. All’esterno motivi tondeggianti sono richiamati dal profilo della carrozzeria, si alternano a nervature che danno l’idea del dinamismo. I fari posteriori slanciano poi la vettura verso l’alto ad esprimere il concetto di spaziosità degli interni. Qui le soluzioni alternano praticità ed estro, come il quadro strumenti in posizione centrale che lascia spazio a due vani portadocumenti.

Rilevamenti

Ecco pronta l’Idea ad affrontare la sfida col cronometro. Si parte dalla prova di accelerazione da 0 a 100 km/h. Qui la piccola monovolume di Torino fa rilevare una eccessiva tendenza al pattinamento delle ruote motrici che per dare il massimo grip hanno bisogno di un sapiente gioco gas/frizione. Il risultato ottenuto è un tempo di 12,28 secondi, che però non è ripetibile troppe volte se non si vuol mettere in crisi la frizione. Forti dell’esperienza fatta, ci apprestiamo alla prova cronometrata dei 400 metri con partenza da fermo: 17,93 secondi il miglior risultato con una velocità d’uscita di 119,3 km/h. Durante la prova di frenata, c’è poco da gestire perché fa tutto l’elettronica: si tratta infatti di premere più forte possibile il pedale centrale e controllare eventuali derive della vettura. Il beccheggio è marcato e la sensazione è quasi quella di rotolare in avanti, ma gli spazi di frenata sono comunque buoni: 42,24 metri frenando da 100 km/h.

Curve di coppia e potenza

Al banco dinamometrico la Fiat Idea ha dimostrato la bontà dei motori italiani. Nonostante la temperatura della sala prove fosse relativamente elevata, 28°C, il quattro cilindri da 1.4 litri ha erogato tutta la potenza per cui è stato progettato. Il valore di picco di 70,1 kW a 5878 giri/min, va inoltre aumentato per tener conto delle condizioni ambientali, superando brillantemente il dato dichiarato dalla casa, pari a 70 kW. Anche sulla coppia i dati rilevati al banco sono superiori a quanto dichiarato dal costruttore di Torino, 132 Nm contro 128 Nm, ma in questo caso sono presenti evidenti oscillazioni che tuttavia su strada non danno sensazioni avvertibili dal guidatore.

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