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Jaguar cabrio

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Jaguar Cabrio: storia, modelli, versioni e motori

Nata nel 1934 come SS Cars, e diventata nel 1945 Jaguar, l’azienda inglese di Coventry è una delle più amate e rinomate Case automobilistiche britanniche. Nella sua storia, sono state due le tipologie di vetture principali: le berline di lusso e le sportive. Tra berline, coupé e cabrio, Jaguar ha creato nel corso della sua storia alcune delle automobili più amate della storia dell’automobile, come ad esempio le XK 120, XK 140 e XK 150, tutte e tre proclamatesi automobili più veloci al mondo, o le bellissime sportive moderne come XK e F-Type. Il mito di Jaguar è però da attribuire al suo modello più famoso e amato, la leggendaria E-Type. Prodotta tra il 1961 e il 1975, disegnata e progettata interamente in casa, con le sue splendide coupé e cabrio Jaguar riuscì a farsi conoscere nel mondo, diventando presto uno dei brand più noti e apprezzati. Negli ultimi decenni, il fascino e la reputazione di Jaguar si sono perse un po’ per strada, lasciando la sola F-Type Convertible a portare avanti la storia delle cabrio Jaguar e, in generale, delle sue sportive. Nonostante questo, tutti i modelli di cabrio Jaguar sono affascinanti, emozionanti da guidare e con un appeal e un’eleganza impareggiabile. Scopriamo allora i modelli di Jaguar cabrio, i motori e le versioni.

Modelli Jaguar Cabrio

Durante la storia della Jaguar Cars, nata ufficialmente nel 1945 dopo la ridenominazione della precedente Swallow Sidecars, nota come SS Cars (un nome, sebbene innocuo, ormai inutilizzabile dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale), ci fu bisogno di attendere circa tre anni per la prima sportiva della Casa. Nel 1948, infatti, arrivò la prima Jaguar sportiva, la XK 120, dalla quale derivarono i primi modelli di cabrio Jaguar. Questi sono, nel dettaglio, i modelli di cabrio Jaguar dal 1948 ad oggi:

  • Jaguar XK 120
  • Jaguar XK 140
  • Jaguar XK 150
  • Jaguar E-Type
  • Jaguar XJ-S
  • Jaguar XK8 Convertible
  • Jaguar XK Convertible
  • Jaguar F-Type Convertible

Lanciata nel 1948, il primo dei modelli cabrio Jaguar, la XK 120, fu lanciata per dare un’indole precisa al marchio, di sportività, prestazioni ed eleganza. Disponibile al lancio come Coupé (nota come FHC Fixed-Head Coupé) e in due versioni aperte, la Roadster senza copertura (OTS, Open Two Seater) e Cabriolet (DHC, Drophead coupé). La Roadster, dotata di una capote totalmente smontabile, fu lanciata nel 1948, mentre solo quattro anni dopo arrivò la cabriolet con tetto in tela retrattile. Dotata di uno stile elegante e molto classico, con i due fari anteriori a sbalzo sui grandi passaruota anteriori, mentre quelli posteriori sono carenati per garantire la maggiore prestazione possibile. Il 120 nel nome, infatti, si riferisce alla velocità massima dell’auto di 120 miglia orarie, ovvero 193 km/h. Questo rese la sportiva inglese l’auto di serie più veloce del mondo al momento in cui arrivò sul mercato.

Dopo una produzione di circa 6 anni, nel 1954 arrivò il secondo dei modelli di cabrio Jaguar, la XK 140. Dotata di uno stile molto simile ma migliorata a livello di abitabilità, sicurezza, uno sterzo migliore, sospensioni dall’escursione maggiorata e uno stile leggermente più moderno, questa versione prodotta tra il 1954 e il 1957 poteva raggiungere, come indica il nome, le 140 miglia all’ora, ovvero i 225 km/h. Al suo posto, nel 1957 arrivò l’ultima evoluzione del progetto XK, la XK 150. Dotata di uno stile ancora più moderno, con il parabrezza in un pezzo unico e non separato, dei passaruota meno prominente, le ruote posteriore esposte e uno spazio a bordo ancora aumentato, oltre a questo poteva contare su una nuova versione del suo motore XK sei cilindri in linea, che, secondo la Casa, le permetteva di raggiungere le 150 miglia all’ora, ovvero 245 km/h.

È poi nel 1961 che tutto cambia per i modelli di cabrio Jaguar. Al Salone di Ginevra di quell’anno, infatti, venne presentata la Jaguar E-Type, sportiva tutta nuova che sostituiva la serie XK. Elegantissima, filante, dallo stile inconfondibile, aveva una guidabilità e delle prestazioni pari alle lussuose e costosissime Ferrari e Aston Martin, pur essendo offerta a molto meno della metà delle dirette rivali. Prodotta in tre serie tra il 1961 e il 1975, Jaguar E-Type ha avuto un successo straordinario in versione Coupé FHC ma anche e soprattutto in versione Roadster OTS, con circa 70.000 esemplari venduti in 14 anni di carriera.

L’eredità della E-Type non fu facile da sostituire, tanto che la successiva proposta tra i modelli di cabrio Jaguar, la XJ-S, non ebbe lo stesso successo. Nonostante una produzione che, in oltre 20 anni, arrivò a 115.000 esemplari venduti tra coupé e cabrio, i motori sei cilindri in linea e l’enorme 5.3 V12 e uno stile elegante e pulito ma non rivoluzionario e affascinante come quello della E-Type, XJ-S non riuscì a scaldare i cuori degli appassionati del marchio, rimanendo una sostituta solo discreta della mitica E-Type. In più, la Cabriolet arrivò tardissimo nella produzione della vettura, solamente nel 1988 e prodotte fino al 1996, lasciando Jaguar orfana per oltre 10 anni di una cabriolet.

Il ritorno di una scoperta apprezzata dal pubblico e venduta in grandi numeri arrivò solo all’arrivo del Nuovo Millennio, con il debutto della prima sportiva inedita da diversi anni, la Jaguar XK8 del 1996. Realizzata su un pianale derivato dalla Jaguar XJ-S e dalla Aston Martin DB7 (all’epoca, Aston Martin e Jaguar erano entrambe sotto l’egida Ford), la XK8 diede nuova linfa ai modelli di cabrio Jaguar dopo anni di attesa. Dotata di una meccanica nuova e di uno stile molto elegante e pulito, Jaguar XK8 non è una sportiva emozionale, quanto una Gran Turismo comoda, raffinata e lussuosa, che prende il lato più raffinato della mitica E-Type per portarlo nel Terzo Millennio.

Nel 2006, Jaguar lanciò una sportiva tutta nuova, la prima tra i modelli di cabrio Jaguar a riportare l’attenzione anche sulla sportività. Si chiama XK, ed è stata prodotta in 27.600 esemplari tra il 2005 e il 2014 tra Cabrio e Coupé. Disegnata da Ian Callum, uno dei più apprezzati designer moderni, XK è molto più sportiva e affilata dell’elegante XK8 che sostituisce. L’abitacolo è più tecnologico e spazioso, la versione Cabrio è estremamente bella e i motori V8 utilizzati arrivano ad offrire vere e proprie versioni ad alte prestazioni, con potenze superiori ai 550 CV.

Al suo posto, la Casa di Coventry lanciò quella che, tra i modelli di cabrio Jaguar, è forse l’erede più simile alla mitica E-Type, la Jaguar F-Type. Realizzata su una versione accorciata del pianale della XK, è infatti decisamente più compatta, più sportiva e dotata di soli due posti, come diverse versioni della E-Type. Proprio come la mitica progenitrice, anche F-Type è stata lanciata inizialmente in versione Convertible, raggiunta nel 2014 dalla Coupé. Elegante, raffinata ma aggressiva, capace di unire prestazioni da sportiva vera con il comfort di una Supercar, è ancora in produzione oggi ed è una delle più intriganti sportive del panorama attuale.

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Motori Jaguar Cabrio

Arriviamo così alla meccanica e ai motori delle cabrio Jaguar, partendo dalla serie XK 120, 140 e 150. Queste tre vetture condividono il pianale, poi modificato e migliorato nel corso degli anni, lo stile e parte della meccanica, ma soprattutto il leggendario motore. Sotto il cofano, infatti, trova posto il Jaguar XK, un sei cilindri in linea che ha segnato la storia della Casa di Coventry. Sviluppato per l’utilizzo stradale da Jaguar, è un sei cilindri in linea con basamento in ghisa e teste in alluminio, doppio albero a camme in testa e una potenza che, per l’epoca, era eccellente. Su XK 120, il sei cilindri XK era un 3.4 litri da 160 CV, che poteva raggiungere i 180 CV scegliendo lo “Special Equipment”, un allestimento sportivo con alberi a camme più aggressivi e doppio scarico posteriore. Su XK 140, il sei cilindri restò a 3.4 litri di cilindrata, ma crebbe la potenza a 190 CV, che potevano diventare 210 sulla SE, dotata della stessa testata della C-Type da corsa, che utilizzava lo stesso motore. Infine, su XK 150 rimase per il primo periodo lo stesso motore 3.4 in versione base da 190 CV, SE da 210 e la sportiva S da ben 250 CV con triplo carburatore SE. Nel 1959, il 3.4 venne sostituito dal nuovo 3.8 con alesaggio maggiorato, che erogava 220 CV in versione SE e ben 265 CV in versione S.

Fu proprio quest’ultimo il primo dei motori della Jaguar cabrio più amata, la E-Type. La prima Series 1 aveva infatti il 3.8 della XK 150, dotato come sulla precedente di 265 CV e cambio manuale a 4 marce, con prima non sincronizzata. Nel 1964 ci fu la prima novità tecnica: il 3.8 passò a 4.2 litri, con cambio a 4 marce sincronizzato, che conservava i 265 CV ma aveva il 10% in più di coppia. La velocità massima? 240 km/h. Con il passaggio alla Series 2, purtroppo, per sottostare alle rigide regole americane anti-inquinamento il triplo carburatore SU fu sostituito da una configurazione a doppio carburatore, per una potenze ridotta a 210 CV. Per ovviare al problema, la E-Type Series 3 abbandonò il mitico sei cilindri XK per adottare un nuovo motore 5.3 V12, esagerato nelle dimensioni e nei consumi, capace di erogare 272 CV.

Lo stesso V12 troverà poi posto nella gamma motori della cabrio Jaguar che sostituirà E-Type, la XJ-S Convertible. Come detto, però, la XJ-S ricevette la sua prima versione cabrio solo nel 1988, dopo oltre 10 anni di produzione del modello. Per questo, la XJ-S Convertible adottò sia il nuovo sei cilindri in linea AJ6 bialbero da 225 CV, che il classico 5.3 V12 HE (High Efficiency), con potenza portata a 300 CV e consumi “ridotti” a 17,7 l/100 km. Con i successivi restyling, il sei cilindri in linea arrivò a 4 litri e 222 CV (diventati 244 nel 1994), mentre il V12 passò da 5,3 a 6 litri e raggiunse i 310 CV. Per la sua sostituta, la XK8, l’indizio principale era nel nome: 8 era infatti il numero dei cilindri del nuovo motore Jaguar AJV8, unico propulsore disponibile nella gamma motori della cabrio Jaguar. Al lancio, il motore è un 4.0 V8 da 284 CV, accoppiato al solo cambio automatico a 5 marce. Dal 1998, arriva la XKR, versione ad alte prestazioni che poteva contare su una versione sovralimentata da un compressore volumetrico Eaton del suo 4.0 V8, per una potenza di 370 CV e 525 Nm di coppia. Dal 2003, il 4.0 passò a 4.2 litri, arrivando a 300 CV per la XK8 4.2 e a ben 400 CV per la XKR 4.2.

Nel 2005, la nuova XK confermava la gamma motori della cabrio Jaguar precedente, facendo esclusivamente affidamento sui motori AJV8. Alla base della gamma, non su tutti i mercati (in Italia, ad esempio, era disponibile) Jaguar XK proponeva un 3.5 V8 da “soli” 256 CV, con prestazioni tranquille (0-100 km/h in 7,6 secondi) e un gran sound. Salendo con la gamma c’era il 4.2 V8, capace di 298 CV e 420 Nm di coppia. Al top della gamma, al lancio, c’era la XKR con motore 4.2 sovralimentato da 416 CV. Dal 2009, il 3.5 è cancellato e il 4.2 è sostituito dal nuovo 5.0 V8, disponibile sia in versione aspirata da 385 CV che in versione sovralimentata. In questo caso, le versioni sportive diventano due: la XKR da 510 CV e la sportivissima XKR-S, che alza la potenza a ben 550 CV e 680 Nm di coppia.

Arriviamo così all’ultima convertibile del Giaguaro, la F-Type. Al lancio, la gamma motori della cabrio Jaguar vedeva due motori 3.0 V6 AJV6, entrambi sovralimentati da compressore volumetrico, la “3.0 V6” da 340 CV e la “3.0 V6 S” da 380 CV. Al top, invece, trova posto il 5.0 V8 Supercharged da 495 CV. Già dal 2014, il 5.0 V8 sale a 550 CV, ed è disponibile anche con sistema di trazione integrale AWD. Alla base della gamma, invece, compare una versione base con motore 2.0 quattro cilindri turbo da 300 CV, mentre nel 2016 debutta la top di gamma F-Type SVR, con motore 5.0 sovralimentato da 575 CV, trazione integrale e 314 km/h di velocità massima. Con il restyling del 2019, purtroppo i motori V6, dal sound ed erogazione davvero emozionante, vengono eliminati dalla gamma europea. In Europa, oggi è possibile scegliere la F-Type P300, con motore 2.0 turbo da 300 CV, la P450, con motore 5.0 V8 sovralimentato delle R ma depotenziato a 450 CV, e la top di gamma F-Type R P575, con 575 CV e velocità massima autolimitata a 300 km/h.

Versioni Jaguar Cabrio

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Concludiamo allora con le versioni delle cabrio Jaguar. Ragionando un po’ come faremmo oggi, notiamo come Jaguar XK 120, XK 140 e XK 150 siano, sostanzialmente, tre restyling dello stesso modello di base, nonostante siano passate alla storia come tre modelli distinti. Arrivando invece alla Jaguar E-Type, le versioni della cabrio Jaguar più amata sono tre: Series 1, Serie 2 e Series 3. La prima serie è quella oggi più apprezzata e ricercata: dotata di linee più pulite, interni più classici e dei motori meno “costretti” dalle limitazioni americane, è la più leggera e piacevole da guidare. La Series 2 conserva il sei cilindri XK, ma è decisamente meno vigoroso che in passato, e lo stile comincia a diventare più pesante, complici i paraurti parzialmente in plastica necessari per l’omologazione in America. La Series 3, invece, è molto diversa dall’originale. A partire dal motore V12 agli interni più “plasticosi” e ai vistosi paraurti anti-urto, questa è la meno “pura” delle Jaguar E-Type.

Se poi XJ-S, XK8 e XK non hanno avuto sostanziali restyling, se non alcuni piccoli cambiamenti a livello estetico e tecnologico, tra le cabrio Jaguar le versioni più differenti sono quelle della piccola F-Type. Rispetto alla prima generazione, aggressiva e ancora moderna, il restyling del 2019 è riuscito a modernizzare la sportiva, anche dietro e all’interno, ma la pulizia e l’armonia delle linee è stata un po’ sacrificata sull’altare dell’aggressività. Non tutto il male vien per nuocere, però: con il restyling, a parte d’addio ai bei motori 3.0 V6 è arrivata una grande dose di tecnologia di bordo e di sicurezza, nonché un ulteriore miglioramento alla già buona qualità costruttiva.