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Focus: Diesel
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AdBlue auto: cos’è, costo, problemi

AdBlue è una delle soluzioni tecnologiche per soddisfare i più stringenti requisiti di emissioni nel comparto delle automobili; come funziona?

Per soddisfare i sempre più stringenti requisiti di emissioni nel comparto delle automobili, vengono utilizzate soluzioni più intelligenti e tecnologiche. L’AdBlue è una di queste e adesso vi spieghiamo che cos’è e come funziona.

Nel 2005 la legislazione sui veicoli diesel in Europa ha richiesto una drastica riduzione delle emissioni di NOx. I produttori di veicoli e, soprattutto, dei veicoli commerciali pesanti, hanno dovuto ripensare i sistemi di scarico dei loro veicoli. L’AdBlue ha iniziato a essere presente sulle auto diesel Euro 6, divenendo obbligatorio dalla classificazione Euro 6c. Non vi sono AdBlue di Mercedes o AdBlue di Volkswagen; tutti i marchi utilizzano la stessa soluzione e sistemi di gestione simili tra loro.

L’AdBlue è formato per il 32,5% da urea tecnica di alta qualità e per il 67,5% di acqua demineralizzata e viene continuamente iniettata prima del catalizzatore SCR nella colonna dei gas di scarico. La soluzione non è tossica, non è infiammabile e non è pericolosa da manipolare. Tuttavia, la soluzione può essere corrosiva per alcuni metalli. Una volta utilizzata deve essere, quindi, contenuta e trasportata utilizzando materiali appropriati, come i contenitori nei quali viene venduta solitamente.

In questo articolo verrà spiegato cos’è l’AdBlue e il sistema SCR, come funziona e perché ad oggi è montato su tutte le vetture Diesel euro 6c. In secondo luogo si approfondiranno i prezzi dell’additivo e le due tipologie fondamentali di AdBlue. Infine saranno analizzati tutti i problemi legati all’AdBlue e al sistema SCR.

Sommario

Cos’è l’AdBlue auto

Presente sulle auto diesel, l’AdBlue serve a ridurre le emissioni degli ossidi di azoto dai gas di scarico ed è utilizzato nella riduzione selettiva catalitica (SCR – Selective Catalyctic Reduction) in modo da ridurle al 90%. In questo modo vengono praticamente azzerati gli Nox dal sistema di scarico delle auto diesel e questo avviene attraverso un dispositivo di post-trattamento dei gas di scarico, trasportato all’interno di serbatoi dedicati, venendo immesso nel sistema catalitico in rapporto al 3-5% del gasolio consumato.

Questi serbatoi appositi, che si trovano solitamente vicino al serbatoio del carburante, vengono riempiti di AdBue, agente chimico allo stato liquido, che si unisce al gas emesso in presenza del catalizzatore. Il riducente ha la forte tendenza ad assorbire l’ossigeno, limitando così la formazione di NOx all’interno del gas di scarico, formando, invece, H2O (vapore acqueo) e N2 (gas azoto). Il marchio AdBlue attualmente è detenuto dalla Verband der Automobilindustrie (VDA) l’associazione tedesca dei costruttori di veicoli, che garantisce che gli standard qualitativi siano mantenuti in conformità con la specifica ISO 22241. Perché tale soluzione possa chiamarsi AdBlue deve contenere una concentrazione specifica di urea tecnica e soprattutto rispettare dei rigidi parametri qualitativi che regolano i contenuti di metalli, calcio, biureto e altre componenti che se presenti in maniera diversa da quanto prescritto comporterebbero danni irreparabili per i catalizzatori.

Quanto costa l’AdBlue auto

E a proposito di vendite, l’adozione della tecnologia SCR in Europa ha reso necessaria la creazione di una infrastruttura di distribuzione. Oggi l’AdBlue è disponibile in migliaia di stazioni di rifornimento ad un prezzo che varia da 0,60 euro a 2 euro al litro. L’AdBlue viene anche venduto in taniche da 5-10-20 litri, con prezzi più vantaggiosi rispetto al rifornimento dal benzinaio. Si parla di un prezzo AdBlue al litro che si attesta sui 60/70 centesimi al litro.

Le principali differenze di posizionamento dipendono in primo luogo dal tipo diverso di fabbricazione. L’AdBlue più puro e dunque più costoso è realizzato tramite processo di sintesi, partendo dall’urea a stato liquido, al contrario quello in dissoluzione l’urea viene solidificata e poi disciolta in acqua. Il secondo processo aumenta il rischio di contaminazione che a lungo andare potrebbero causare problemi al dosatore o al catalizzatore SCR. Ad ogni modo tutti gli additivi devono rispettare la norma Iso 22241, che garantisce ai consumatori un prodotto con i giusti requisiti di qualità. Considerando il relativo basso costo dell’additivo AdBlue, può comunque essere buon costume non lesinare sull’acquisto di un prodotto di buona qualità che potrebbe far risparmiare sul lungo periodo, scongiurando malfunzionamenti legati alla contaminazione.

Il costo dell’AdBlue, infine, è una spesa che va affrontata con la consapevolezza di ridurre al massimo le emissioni di sostanze nocive nell’ambiente, pertanto più che i costi al portafoglio, che sono comunque ridotti, bisogna considerare il costo ambientale nel caso di non impiego del sistema.

AdBlue auto: evitare problemi

La mancanza dell’AdBlue provoca problemi sia dal punto di vista meccanico, sia dal punto di vista legale. Una vettura senza additivo non metterebbe in funzione l’SCR pertanto non rispetterebbe le norme anti inquinamento. Per questa ragione le auto dotate del sistema una volta esaurito l’AdBlue non mettono in funzione il motore impedendo di fatto la marcia. Ad ogni modo il basso dosaggio dell’additivo garantisce un funzionamento duraturo, minimizzando lo spazio impegnato sul veicolo. Il dosaggio è determinato in base al flusso della massa di gas di scarico ed è gestito dal motore, attraverso un sensore posto al fondo del catalizzatore SCR, che garantisce il giusto dosaggio.

Con un’autonomia che varia dai 7 ai 20 mila chilometri, tutte le vetture dotate di questo sistema hanno una spia ed un messaggio dedicati che segnalano la riserva entro i 1.000 – 2.500 km. Se non si procede al rabbocco, quando mancano pochi chilometri di autonomia la vettura inizia a circolare con prestazioni limitate dalla centralina, salvo, come anticipato, poi non avviarsi più quando il liquido è finito. L’AdBlue è utile e fa bene all’ambiente ripulendo l’aria che respiriamo, ma attenzione a non trovarvi senza liquido e occhio alla qualità e alla certificazione del prodotto, non solo al prezzo.

Riguardo ai segnali di avaria legati all’AdBlue il più frequente è quello con il codice DTC P20E8 che identifica un problema legato alla bassa pressione dell’additivo. Le motivazioni sottostanti possono essere molteplici e vanno dalla pompa AdBlue difettosa, alla scarsa tenuta delle tubazioni fino ad arrivare a un malfunzionamento all’iniettore AdBlue sul sistema SCR. Il riparatore dovrà quindi misurare il flusso dell’additivo che la pompa invia all’iniettore scollegando il tubo e raccogliendo l’AdBlue in un recipiente graduato entro un tempo stabilito rispetto alle caratteristiche del sistema. Se il flusso rientra nella norma il malfunzionamento potrebbe essere legato all’iniettore, al contrario se il flusso non è sufficiente il problema sarà legato probabilmente alla pompa AdBlue oppure a una perdita AdBlue dal serbatoio al SCR.

Domande e risposte

Cosa succede se si viaggia senza AdBlue?

Se non si procede al rabbocco, quando mancano pochi chilometri di autonomia la vettura inizia a circolare con prestazioni limitate dalla centralina. Una volta terminato l'AdBlue il veicolo non si avvierà più e non sarà più possibile circolare.

Quanto costa AdBlue?

L’AdBlue è disponibile ad un prezzo che varia da 0,60 euro a 2 euro al litro. L’AdBlue viene anche venduto in taniche da 5-10-20 litri, con prezzi più vantaggiosi rispetto all’acquisto dal benzinaio.

Quanto AdBlue si consuma?

Il consumo di AdBlue dipende dallo stile di guida, dalla temperatura di esercizio del sistema e dalla temperatura ambiente. Il consumo medio di un'autovettura è di 1,5 - 2,5 litri di AdBlue ogni 1.000 Km. Pertanto un consumo piuttosto ridotto a fronte di un vantaggio per l’ambiente davvero molto considerevole.

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