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Focus: Diesel
Focus: Diesel

Blocco auto diesel: quali sono gli scenari futuri?

Le normative sempre più stringenti di alcune città e Regioni italiane hanno messo in dubbio il futuro delle auto diesel.

Le normative sempre più stringenti di alcune città e Regioni italiane hanno messo in dubbio il futuro delle auto diesel. Questo cambiamento sta avendo un impatto non indifferente nel nostro Paese, con la perdita di valore delle auto diesel e la crescita di quelle benzina e ibride.

È davvero il caso di preoccuparsi o pensare a cambiare auto? La risposta è no. Questo perché le auto diesel di ultima generazione, quelle che rientrano nella classe anti-inquinamento Euro 6d-Temp, emettono pochissime sostanze inquinanti e non verranno bloccate prima di diversi anni: a Milano per esempio potranno circolare in Area B fino al 1 ottobre 2030. Ciò significa che nel caso peggiore l’auto ha davanti almeno 10 anni di utilizzo. Le auto diesel non Euro 6d-Temp, targate cioè a partire dal 1 settembre 2014, saranno bloccate in Area B dal 1 ottobre 2025, perciò anche in questo caso la “vita” utile dell’auto è superiore a 10 anni. I blocchi inoltre valgono in città, quindi chi percorre strade extraurbane o autostrada non deve temere di restare a piedi.

I blocchi futuri

Diverso è il caso per le auto diesel meno recenti, che andranno in contro a blocchi sempre più frequenti ed estesi: Torino ad esempio ha già deciso che le Euro 4 (targate fra il 2006 e il 2008) verranno fermate nel periodo invernale dal 1 ottobre 2020, mentre a Milano le auto diesel Euro 4 non possono più accedere ad Area B dal 1 ottobre 2019. Va considerato però che i blocchi del traffico interessano le grandi città e le Regioni del Nord Italia, dove la qualità dell’aria è peggiore, quindi chi abita in piccole città o al Centro-Sud Italia può acquistare e continuare a guidare un’auto diesel senza timori. Per conoscere la classe Euro della propria auto bisogna connettersi al sito internet www.ilportaledellautomobilista.it, andare nella sezione Seleziona Servizi Online, cliccare su Verifica Classe Ambientale e inserire tipo di veicolo e targa dell’auto.

Perché le auto diesel vengono bloccate e le benzina no?

Il motivo è legato essenzialmente al tipo di gas tossici prodotti dalla combustione dei carburanti: le auto benzina infatti liberano nell’aria più anidride carbonica, dannosa per l’ambiente (influisce sull’effetto serra e quindi sulle temperature del nostro pianeta) ma non per l’uomo, mentre le auto diesel generano quantità maggiori di ossidi di azoto e polveri sottili, che invece provocano serie conseguenze per il corpo umano. Gli ossidi d’azoto in più erano al centro del Dieselgate, lo scandalo sulle emissioni in cui è coinvolto il Gruppo Volkswagen: alcuni suoi motori a gasolio erano dotati di un software illecito per falsare le emissioni durante i test per l’omologazione. Il Dieselgate ha avuto pesanti conseguenze in tutto il mondo ed è per questo che gli ossidi d’azoto sono finiti nel mirino di tante amministrazioni. Da allora però le auto diesel sono dotate di sistemi più efficaci (e complessi) per l’abbattimento delle emissioni. Complici i nuovi test di omologazione, oggi sembra davvero difficile farla franca come nel caso del Dieselgate.

Detto ciò è evidente che pure le auto benzina saranno fermate, ma i tempi non sono “stretti” come per le auto diesel: sempre a Milano, la città in Italia più severa contro l’inquinamento delle auto, dal 1 ottobre 2020 verrà proibito l’accesso ad Area B alle benzina Euro 1, in vendita cioè fra il 1992 e il 1995. Per quanto riguarda le auto diesel, invece, il 1 ottobre 2019 invece scatta il divieto per tutte le auto diesel Euro 4.

Ciò dimostra che le auto benzina hanno una “vita” più lunga e corrono meno il rischio di incappare nei blocchi del traffico, quindi sono la soluzione adatta per chi vive nelle grandi città o in Nord Italia. Senza contare poi che un’auto benzina può essere dotata di un impianto a GPL o metano, gas meno inquinanti della benzina: per loro sono previsti blocchi del traffico ancora più blandi.

Il futuro delle auto diesel insomma non è segnato, ma bisogna essere consapevoli di quanto scritto in precedenza, ovvero che sono a rischio blocco le auto diesel di chi vive nelle grandi città, abita al Nord Italia e guida una vettura non recentissima. Cosa intendiamo per “non recentissima”? Facciamo l’esempio in base ai nuovi blocchi attesi nel 2020. Torino infatti bloccherà dal 1 ottobre 2020 le auto diesel Euro 4, ma solo nel periodo invernale (1 ottobre-31 marzo): in questi mesi dovranno restar ferme le auto targate fra il 2006 e il 2008. Lo stesso vale in tutta la Regione Piemonte, dove in più dal 1 ottobre 2020 non potranno circolare in modo permanente (quindi tutto l’anno) le auto diesel Euro 2. A Milano invece dal 1 ottobre 2020 scatta il blocco permanente in Area B per le auto benzina Euro 1.

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