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Focus: Diesel
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Quanta CO2 emette una auto diesel rispetto a una benzina

Quanta CO2 emette una auto diesel rispetto a una benzina? Inquina di più diesel o benzina? In questo articolo tutte le risposte.

Le emissioni di CO2 non sono tutte dello stesso tipo, infatti, è molto facile fare confusione uniformando i gas tossici dannosi per l’ambiente e quelli nocivi per l’uomo. Per avere un’idea più chiara a tal proposito, è necessario partire dalle basi. L’anidride carbonica non è un gas inquinante, anche se si registra un’eccessiva presenza nell’ambiente, che non è causata solamente dall’utilizzo delle auto, ma anche dalle industrie e da determinate attività dell’uomo.

In questo modo, si incrementa il cosiddetto “effetto serra”, portando al conseguente aumento delle temperature del pianeta. Presa individualmente, l’anidride carbonica, non è né nociva per l’ambiente, né per l’uomo. È ormai abbastanza noto come le auto a benzina tendono ad emettere una maggiore quantità di CO2, rispetto alle varianti diesel. Per constatare ciò, basta prendere in considerazione i motori, ad esempio, della Fiat 500X. Il suo motore 1.0 a benzina da 120 CV produce delle emissioni di CO2 pari a 133 g/km, mentre quello a diesel 1.6 MultiJet II, ne produce 122 g/km.

Quanta CO2 emette una auto diesel rispetto a una benzina

In generale, le auto a benzina emettono più anidride carbonica rispetto a una vettura a diesel. Se però prendiamo in considerazione i fumi tossici nocivi per l’uomo, la situazione cambia completamente, soprattutto in riferimento al particolato PM10, ovvero delle particelle così sottili da essere in grado di penetrare attraverso le nostre barriere naturali, andandosi a depositare all’interno del nostro organismo, arrecando problemi respiratori nel lungo periodo. In questo caso, le auto a diesel risultano più dannose in tal senso, in particolar modo se di vecchia generazione, quindi prive dei costosi e complessi sistemi per il trattamento dei gas di scarico. Con l’avvento dell’Euro 6, la situazione è notevolmente migliorata, infatti le ricerche dei Club automobilistici italiani e tedeschi hanno dimostrato come le Euro 6d-Temp, ovvero quelle vendute oggi, emettono delle quantità davvero minime di ossidi d’azoto, addirittura minori rispetto alle vetture a benzina. In definitiva, le auto a diesel emettono dei gas nocivi per l’uomo, ma nel caso delle Euro 6, la loro quantità è sicuramente trascurabile. Per quanto riguarda le auto a benzina, risultano dannose per l’ambiente soprattutto a causa della loro abbondanza.

Detto questo, è praticamente impossibile definire quale sia il carburante meno inquinante e quale sia il peggiore tra la benzina e il diesel. Il paragone risulta ancora più complesso da parte delle aziende automobilistiche, che non possono prescindere da questo aspetto, sempre più preponderante negli ultimi anni. L’Unione Europea, per esempio, tende a multare le case automobilistiche meno attente all’ambiente, sotto il punto di vista delle emissioni CO2, ma i blocchi del traffico sono sempre dovuti alla presenza di polveri sottili e particolato nell’aria. Ciò significa, che un produttore di auto non può né vendere solo auto a diesel, per evitare le multe concernenti le emissioni di CO2, né puntare solamente sulle varianti a benzina, al fine di garantire sempre modelli non soggetti ai blocchi alla circolazione. È innegabile, però, come il gasolio e la benzina siano meno sostenibili rispetto al metano, che è costituito da 4 atomi di idrogeno e 1 di carbonio, il quale, bruciando meglio, emette una minor quantità di sostanza nocive, a parità di energia rilasciata. La benzina e il diesel hanno 5-18 atomi di carbonio, mentre, per il GPL, sono 2-4. Quindi, si può constatare come le emissioni di anidride carbonica delle auto a metano e di quelle a GPL sono minori rispetto alle diesel e a quelle a benzina.

Quanta CO2 emette la mia auto?

Le case automobilistiche si occupano di calcolare la quantità di emissioni di CO2 per ciascuno dei propri modelli. Le aziende sono obbligate al rispetto di una serie di normative europee, sia per quanto riguarda le tipologie di test da eseguire per le rilevazioni, sia per i limiti che bisogna adottare nella produzione di veicoli nuovi. Ad oggi, tutto ciò viene disciplinato dalla procedura WLTP, acronimo di Worldwide Harmonised Light-Duty Vehicle Test Procedure, a seguito dell’emanazione del regolamento europeo n. 1151 del 2017, che ha sostituito il sistema precedente denominato NEDC, ovvero New European Driving Cycle.

La procedura WLTP prevede una serie di test che i costruttori devono effettuare, attuando le condizioni previste per eseguire queste analisi, come la loro durata e la velocità da mantenere durante la prova. Questo nuovo standard è in grado di offrire informazioni più veritiere ai consumatori, grazie a una rilevazione più realistica e accurata delle effettive emissioni di anidride carbonica delle vetture. I risultati ottenuti vanno poi inseriti all’interno delle rispettive carte di circolazione.

Quindi, tutto ciò che dovrete fare, per calcolare le emissioni di CO2 della vostra auto, è prendere come riferimento il valore indicato dalla casa produttrice, per poi moltiplicarlo per il numero dei chilometri percorsi in media durante l’anno. Infatti, le aziende del settore tendono a riportare questo valore con l’unità di misura g/km, quindi la quantità di grammi di anidride carbonica rilasciata per ogni chilometro percorso con l’auto.

Se per esempio si effettuano intorno ai 25 mila chilometri in un anno, con delle emissioni medie di CO2 pari a 100 g/km, secondo il ciclo WLTP, si avranno delle emissioni di circa 250 kg ogni anno. Chiaramente non è un valore accurato al 100%, ma puramente indicativo, considerando che la quantità di emissioni è condizionata anche da altri fattori, come la pressione degli pneumatici, l’usura, l’uso dell’aria condizionata, lo stile di guida e la manutenzione del mezzo.

Cosa possiamo fare per inquinare di meno?

Per fare la nostra parte nella riduzione dell’inquinamento atmosferico dovuto agli spostamenti in macchina, sarebbe utile passare ai veicoli ibridi o elettrici, ovvero la soluzione migliore per minimizzare le emissioni di CO2 dei propri spostamenti. Parliamo di una scelta molto utile in un’ottica di sostenibilità, oltre al fatto che vi consentirà di evitare l’aggravio dei costi previsti per le auto più inquinanti e le relative restrizioni alla circolazione.

Un’opportunità è rappresentata dal noleggio a lungo termine, una formula particolarmente conveniente se consideriamo le esigenze attuali, in quanto vi permetterà di cambiare auto più frequentemente, così da condurre veicoli sempre ecologici e aggiornati. Le società di noleggio offrono numerosi servizi dedicati ai privati, così come alle aziende che intendono ridurre il proprio impatto sull’ambiente mediante soluzioni di mobilità sostenibile.

Muoversi in città, oggi, è molto più semplice, infatti, oltre alla possibilità di noleggio a lungo termine, abbiamo anche altri veicoli ecologici molto interessanti, un esempio è il monopattino elettrico.

Quali sono i livelli di CO2 consentiti?

Sono state stabilite una serie di agevolazioni per le auto ad alimentazione elettrica e ibrida, al fine di raggiungere gli obiettivi europei in materia. Un esempio è sicuramente l’esenzione dal pagamento del bollo auto, che in alcune Regioni varia da 3 a 5 anni, così come la possibilità di parcheggiare l’auto nelle strisce blu senza pagare e l’accesso gratuito alle ZTL.

Chiaramente, per quanto riguarda i veicoli più inquinanti, sono previste delle restrizioni alla circolazione, infatti è stato applicato, in diverse città italiane, il blocco alle auto a diesel. Per quanto riguarda le aziende produttrici, a partire dal 2021 devono attenersi a limite massimo di 95 g/km per ciascuna vettura realizzata, mentre dal 2030 questo valore scenderà a 59 g/km.

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