Le vendite in rialzo delle auto benzina e la crescita di quelle ibride non impediscono alle case automobilistiche di continuare a puntare sui motori a gasolio. Lo dimostrano le auto diesel in uscita nel 2020, che si annunciano tante come negli anni precedenti, a dimostrazione del fatto che l’alimentazione a gasolio non è “spacciata” come in molti pensano, anche in ottica futura. E quindi sì, non è affatto sbagliato comprare un’auto diesel nel 2020, a patto che si scelga in modo consapevole sulla base delle proprie esigenze.
Per rispondere alla domanda “__conviene comprare un’auto diesel nel 2020?__”, quindi, bisogna tenere in considerazione il fatto che i motori diesel rimangono una valida alternativa per chi deve percorrere tanti chilometri su strade extraurbane o in autostrada, ma anche per chi non vive nelle grandi città o è residente al Sud Italia: i blocchi per le auto diesel infatti sempre più spesso verranno applicati nei grandi capoluoghi e nelle Regioni settentrionali, dove la qualità dell’aria è mediamente peggiore rispetto al Centro e al Sud. D’altro canto, però non bisogna sottovalutare che i limiti alla circolazione saranno inaspriti per le auto diesel nel futuro.
Chi abita a Torino, Milano o in una Regione del Nord, e pensa di acquistare un’auto nuova per “scampare” il blocco per le auto diesel, può prendere in considerazione i motori a benzina, che non corrono il rischio di essere fermati (nemmeno fra molti anni) e hanno l’asso nella manica di poter essere trasformati a GPL, allontanando ulteriormente il momento in cui dovranno restare fermi per il troppo inquinamento: le auto a gas infatti sono più “pulite” e questo le mette al riparo dai blocchi auto. Chi è indeciso fra diesel o benzina, quindi, deve avere le idee ben chiare e non farsi condizionare dal prezzo più allettante.
Le auto diesel in uscita nel 2020
Detto questo, vediamo una panoramica dei principali modelli in uscita fra le auto diesel 2020. All’inizio del prossimo anno dovrebbe entrare in vendita la nuova generazione della Volkswagen Golf, l’ottava, che al pari delle ultime sarà disponibile anche con motori diesel. Uno per di più sarà del tutto nuovo: è il 1.5 TDI, che prenderà il posto del 1.6 TDI e potrà essere sfruttato come base per un sistema ibrido leggero, dove il motore elettrico non muove le ruote ma aiuta a tagliare i consumi. Nello stesso periodo dovrebbero arrivare anche due crossover compatte: la Renault Captur, dotata del turbodiesel 1.5 dCi da 95 o 115 CV, e la Ford Puma, disponibile anch’essa con un turbodiesel di 1.5 litri.
Il prossimo anno sarà in vendita anche la rinnovata Fiat Tipo, con un’evoluzione dei noti motori turbodiesel 1.3 e 1.6. Da inizio 2020 sarà venduta anche la seconda generazione della Peugeot 2008, crossover compatta (è una diretta rivale della Captur) ordinabile con un turbodiesel 1.5 da 100 e 130 CV. Fra le novità non ancora confermate, saranno dotate di un motore a gasolio la nuova berlina compatta Audi A3, la berlina sportiveggiante BMW Serie 2 Gran Coupé e la fuoristrada Land Rover Defender, un mito dell’automobilismo che ritorna anche con motori turbodiesel di 2.0 e 3.0 litri. Fra i modelli di grandi dimensioni, oltre alla nuova Mercedes Classe S, debutterà anche il SUV Jeep Grand Cherokee: entrambe avranno turbodiesel 6 cilindri, integrati ad un sistema ibrido.
Attenzione ai blocchi delle auto diesel
Acquistare un’auto diesel in uscita nel 2020 è una scelta che va tenuta in considerazione, perché i motori a gasolio hanno compiuto grossi miglioramenti sul fronte dell’inquinamento e hanno davanti a sé una lunga “vita”: Milano ha già deciso di non farli entrare in Area B (una grande zona a traffico limitato la cui area comprende quasi interamente quella della città) a partire dal 2030, un arco di tempo più che sufficiente per trovare un’alternativa, mentre a Roma tutte le auto diesel non potranno accedere al centro storico dal 2024.
La Capitale ha voluto perciò colpire con severità le auto diesel, ma al di là di questo caso (unico in Italia) è giusto credere che le auto diesel più recenti, ovvero le Euro 6, non saranno colpite dai blocchi della circolazione almeno fino al 2030.
Diverso invece il caso delle Euro 5, sul mercato dal 2009: alcune città e Regioni le hanno già messe nel mirino, perché a Milano il loro ingresso ad Area B sarà proibito tutto l’anno dal 1 ottobre 2022 e a Torino possono fermarsi anche nei giorni lavorativi del periodo invernale, vale a dire dal 1 ottobre al 31 marzo, a patto che la qualità dell’aria sia particolarmente grave (il blocco entra in vigore dopo dieci giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo di particolato PM10).
A meno di emergenze, i proprietari delle auto diesel Euro 5 e Euro 6 possono sentirsi tranquilli ancora per diversi anni: il blocco per le auto diesel nel 2020 non è quindi una “minaccia” concreta. Lo stesso non vale per chi guida un’auto diesel Euro 4, sul mercato dal 2006, perché dal 2020 sono attesi blocchi alla circolazione più severi: le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno deciso infatti che dal 1 ottobre 2020, e per tutto il periodo invernale (1 ottobre-31 marzo), i blocchi del traffico coinvolgeranno anche le auto diesel Euro 4, che quindi dovranno restare ferme nel box in settimana.
