Quando si intende acquistare un’auto ad alimentazione elettrica è bene considerare una serie di importanti fattori. Uno di questi, spesso sottovalutato in sede d’acquisto, riguarda il peso, che risulta maggiore rispetto alle varianti endotermiche, a causa della presenza del pacco batterie nel vano di dietro. Se si considera questo aspetto facendo riferimento a un ragionamento matematico, si può constatare una contraddizione non indifferente. Attualmente, le uniche vere problematiche relative all’elettrico sono due: l’autonomia e i prolungati tempi di ricarica.
Le aziende automobilistiche, per ovviare a questi due ostacoli, hanno semplicemente deciso di ampliare la capacità delle batterie, andando solamente a ritardare la ricerca di una colonnina di ricarica da parte del conducente. Per questo motivo, si è creata una caccia alla batteria con la capacità maggiore, che ad oggi può assumere anche un valore di tre cifre. Ma il problema conseguente a questa ricerca è da ricercarsi nella bilancia, con il peso di due tonnellate che costituisce un riferimento per gli addetti i lavori, che risultava impensabile qualche anno fa, quando i maxi-SUV erano gli unici veicoli capaci di sfiorare o addirittura raggiungere questo valore. Comunque sia, la collocazione delle batterie al di sotto del pianale permette di non sacrificare la capacità di carico del bagagliaio, così come accade nelle vetture a metano o a GPL, e di mantenere molto basso il baricentro. Inoltre, la presenza di grandi accumulatori si traduce nella modifica della taratura generale, in relazione al peso maggiorato, e più potenza per muovere il veicolo.