Passa al contenuto principale
Causa lavori di manutenzione attualmente la disponibilità di AutoScout24 è limitata. Questo riguarda in particolare funzioni quali i canali di contatto con i venditori, l’accesso o le modifiche ai veicoli in vendita.
Focus: Auto elettriche e ibride
Focus: Auto elettriche e ibride

Retrofit elettrico: cos’è, come funziona e quanto costa la trasformazione

Scopriamo nel dettaglio cos'è il Retrofit elettrico, come funziona e quanto costa la trasformazione.

Non tutti sanno che esiste un’alternativa all’acquisto di un’auto elettrica nuova, ovvero la conversione della propria vettura in un’elettrica 100% mediante un apposito kit. In questo articolo vedremo come fare ciò e quanto si spende a grandi linee. È bene sapere, però, che per effettuare un’operazione del genere non bisogna solamente sostituire l'intero motore termico, ma anche svariate componenti del veicolo. Questa pratica viene definita retrofit elettrico e non è assolutamente sconosciuta nel contesto europeo. Infatti, è stata introdotto a partire dal 2015 con il “decreto Retrofit”, che ha consentito alle aziende e ai privati di convertire in auto elettriche le proprie vetture termiche, dando il via libera alle officine nel poter eseguire queste complesse operazioni.

Vogliamo sottolineare che la Legge di Bilancio 2022 ha previsto degli incentivi per i kit di retrofit elettrico, infatti, è possibile usufruire di un bonus fiscale del 60% (di importo massimo 3.500 euro) entro il 31 dicembre 2022, da applicare al costo di installazione del motore elettrico.

Sommario

Cos’è il Retrofit elettrico?

Prima di andare ad analizzare gli aspetti tecnici del Retrofit elettrico, è bene considerare che questo fa parte dei piani governativi finalizzati al rinnovamento del parco autoveicoli attualmente in circolazione. Per questo motivo gode di vantaggi a livello economico, che si traducono in incentivi statali. A causa dei numerosi limiti derivanti dalle norme anti-inquinamento, che risultano sempre più stringenti, numerosi automobilisti si sono trovati nella condizione di dover cambiare la propria auto.

Ma, attraverso questa pratica, è possibile equiparare una vettura tradizionale ad una moderna ad alimentazione elettrica. Come ben saprete, il principale ostacolo che separa dall’acquisto di un esemplare elettrico è il prezzo di listino, che risulta decisamente alto se messo in relazione alle varianti endotermiche. Pertanto il proprietario di un’auto particolarmente inquinante per le emissioni, può optare per il retrofit elettrico, grazie a un restyling tecnico dell’auto.

Il Retrofit elettrico prevede una serie di modifiche elettromeccaniche applicate a un veicolo tradizionale, al fine di renderlo ibrido o elettrico, assicurandone, al contempo, una vita più lunga. D’altronde, le vetture elettriche prevedono una manutenzione minore rispetto alle endotermiche, quindi il tagliando non potrà mai essere il medesimo. Basti pensare che un motore elettrico è dotato di circa trenta parti, con cambio e frizione esclusa, ovvero due componenti facilmente soggetti ad usura. Un endotermico, invece, consta di mediamente di 300 pezzi.

Come funziona il Retrofit elettrico?

Non è prevista alcuna discriminante per effettuare il retrofit elettrico, quindi è possibile applicarlo anche su auto ferme in garage, che potrebbero acquisire una nuova vita grazie alla sostituzione del motore. Chiaramente, si tratta di un’operazione assolutamente sconsigliata per i collezionisti e gli appassionati di auto d’epoca, considerando che l’autenticità di tali veicoli verrebbe inevitabilmente compromessa a causa di una trasformazione del genere. Comunque sia, il sistema di riqualificazione elettrica, ovvero la denominazione tecnica con cui ci si riferisce a questa pratica, è eseguibile su qualunque motorizzazione disponibile sul mercato.

Il kit di Retrofit elettrico è formato da quattro elementi essenziali: batteria agli ioni di litio, motore elettrico, sistemi di controllo per l’adeguamento alla nuova alimentazione e cablaggio. Una volta individuata la capacità della batteria da installare (un’auto leggera non potrà servirsi di un accumulatore eccessivamente capiente), il tecnico chiamato al montaggio dovrà mantenere la disposizione originaria dei componenti invariata, ma ciò non è sempre possibile. Infatti, per un intervento del genere, non c’è uno schema ben definito, anche se generalmente la nuova conformazione richiede minore spazio rispetto quella base. Una volta conclusi i lavori di trasformazione, si procede all’omologazione della vettura, che si traduce in un piccolo aggiornamento della carta di circolazione, così da essere in regola con la documentazione del PRA. Questo passaggio si esegue dopo che la Motorizzazione Civile ha eseguito un attento collaudo e prevede un costo finale che viene sostenuto dall’utente.

Nella quasi totalità dei Paesi appartenenti all’Unione Europea è possibile convertire un veicolo elettrico e circolare in maniera legale. D’altronde, l’omologazione della conversione di un’auto endotermica in una elettrica si effettua in Motorizzazione Civile, ovvero la medesima procedura che si effettua nel collaudo impianto a metano/GPL. È necessario, però, che il produttore del kit del retrofit sia accreditato dal Ministero dei Trasporti, dimostrando che sia capace di realizzare tale kit seguendo un rigido ciclo produttivo che assicuri la massima qualità, così da permettere a qualsiasi officina autorizzata di installarlo seguendo le istruzioni del costruttore e rispettando le relative specifiche. Quindi, il produttore deve assicurarsi di realizzare le condizioni necessarie per l’omologazione e, allo stesso tempo, fornire le dovute prescrizioni per l’installazione, che verrà effettuata in seguito dall’officina specializzata a regola d’arte.

Ciò significa che il kit, al momento del montaggio, deve rispettare le stringenti normative in materia di sicurezza e omologazione, quindi non può essere “fai-da-te”, ma progettato, costruito e certificato da aziende specializzate in quest’ambito, così come funziona, per esempio, per i pneumatici maggiorati.

In Italia, il Retrofit elettrico viene regolamentato dal Decreto Retrofit, introdotto il 1° dicembre 2015, entrato in vigore a partire dal 26 gennaio 2016. Il contenuto di questa iniziativa del legislatore prevede essenzialmente l’abolizione del nullaosta da parte dell’azienda costruttrice, ovvero una clausola che rendeva praticamente impossibile qualsiasi modifica a una vettura senza che vi sia l’autorizzazione della casa che l’ha prodotta. Oltre a ciò, dopo aver completato la trasformazione, bisogna immatricolare nuovamente l’auto come veicolo unico, provocando una spese non indifferente in bolli e pratiche, raggiungendo importi di svariate migliaia di euro.

Retrofit elettrico: quanto costa la trasformazione?

Come abbiamo già accennato nei precedenti paragrafi, ogni operazione di retrofit elettrico va studiata nella sua fattispecie, quindi non è possibile fare riferimento ad uno schema generale in tal senso, se non per quanto riguarda il costo della manodopera. La variabile più grande in tal senso, così come si verifica nelle elettriche 100%, non è altro che la batteria, infatti maggiore è la sua dimensione, più importante sarà la spesa che andrà affrontata complessivamente. Quanto costa un retrofit? Solitamente, non risultano necessari accumulatori particolarmente capienti, ma è bene considerare che non ci vuole molto per affrontare una spesa maggiore ai 10.000 euro.

Fortunatamente, grazie alle disposizioni della Legge di Bilancio 2022, è possibile usufruire di un ecobonus dedicato, specifico per il Retrofit elettrico e che non riguarda le auto elettriche in generale. Infatti, questa misura governativa prevede un rimborso del 60% sulle spese d’acquisto del kit di trasformazione, con un importo massimo di 3.500 euro. Purtroppo, non sono mancate problematiche in termini di coordinamento e burocrazia tra i vari attori coinvolti in questa operazione.

In definitiva, è molto difficile fornire una risposta univoca rispetto alla convenienza o meno dell’adozione del Retrofit elettrico, quindi è necessario mettere sulla bilancia i relativi pro e contro. I pro sono piuttosto evidenti però, in quanto viene offerta la possibilità di dare nuova vita a vetture destinate alla rottamazione e di ottenere gli svariati vantaggi relativi alle vetture elettriche. Ovviamente, il prezzo complessivo dell’operazione costituisce l’ago della bilancia, determinandone l’effettiva convenienza. Se la trasformazione prevede un esborso economico decisamente oneroso, allora sarebbe consigliabile cominciare a pensare la rottamazione e informarsi su cosa offre il listino.

Tutti gli articoli

volvo-ex30-2023-8

Qual è l'auto elettrica giusta per te? Guida all'acquisto

Consigli · Scelta e acquisto
Man with smartphone leaning at electric car charging

Auto elettrica usata: i migliori modelli e i prezzi

Consigli · Scelta e acquisto
Car Keys Sale

Noleggio auto elettriche: modelli e prezzi

Consigli · Scelta e acquisto
Mostra di più