Prova Dacia Duster 2025: GPL, ibrida e turbo benzina 4x4, quale scegliere e perché

La nuova Dacia Duster, giunta alla sua terza generazione e forte di un successo enorme, si è presentata con un vestito tutto nuovo senza tralasciare quelli che sono sempre stati i suoi punti forti, il suo vero DNA, la sua sostanza: prezzi accessibili, buona dotazione qualità/prezzo, concretezza.

Il SUV compatto che ha ridefinito ormai da diverso tempo il concetto di "accessibilità" nel mondo dell’auto torna protagonista grazie a una grande iniezione di novità, senza per questo motivo toccare le sue dimensioni, che rimangono esattamente le stesse della seconda generazione. Dal punto di vista delle motorizzazioni confermatissimo il GPL, spazio al nuovo motore ibrido inedito grazie al cambio di piattaforma condivisa con alcuni modelli Renualt per questo modello e passaggio della trazione 4x4 dal vecchio Diesel, ormai uscito dal listino, al nuovo 1.2 TCe turbo benzina da 130 CV che guadagna lo stage più leggero dell’ibridizzazione, con la presenza del sistema Mild Hybrid a 48V.

La domanda, volante tra le mani, è lecita. Quale scegliere tra queste versioni? La risposta dipende da esigenze, abitudini e, ovviamente, budget. Noi abbiamo provato la top di gamma 1.2 TCe 4x4 Extreme per scoprirlo e vi spieghiamo le differenze, a livello di prestazioni, consumi e prezzi, con le altre motorizzazioni.

Dacia-Duster-test

Dacia Duster in 5 punti

  • Design molto concreto, bada al sodo: più muscolosa e matura, con un linguaggio stilistico moderno e dettagli "green". Le dimensioni non cambiano rispetto alla seconda generazione, mantenendo una lunghezza di 4,34 metri mentre cambia l’altezza, che riducendosi la fa apparire più salda al terreno. In vista laterale spiccano i passaruota in plastica grezza, mentre alla guida il cofano con la sua gobba centrale restituisce una sensazione tipica dei SUV, quella della guida alta.
  • Motorizzazioni GPL, ibrido e ibrido 4x4: tre opzioni principali tra cui scegliere: GPL turbo 100 CV, full hybrid da 140 CV, e turbo benzina mild hybrid con trazione integrale da 130 CV. Con la trazione 4x4 si guadagna anche la possibilità di scegliere la modalità di guida più appropriata a seconda del terreno, mentre l’ibrido full permette di viaggiare in elettrico in determinate condizioni di guida.
  • Tecnologia e innovazioni pratiche: il sistema di infotainment ora parla al presente e fa dimenticare in fretta il non velocissimo omologo della seconda generazione. Ora è compatibile con Android Auto e Apple CarPlay wireless, mentre allargando lo sguardo le plastiche rigide abbondano ma è il giusto compromesso per tenere i prezzi più contenuti. Migliorano dinamica di guida e silenziosità di bordo, anche se i fruscii in autostrada si fanno sentire. Interessante la soluzione YouClip per fissare borse in abitacolo nei punti più strategici.
  • Interni ora più tecnologici: gli interni della nuova Dacia Duster parlano un linguaggio profondamente diverso rispetto al loro passato. Nuove le sellerie e i poggiatesta per rendere più confortevoli le sedute. Niente soft-touch o materiali di pregio, bensì due schermi, quadro strumenti e Media Nav al centro della plancia, facili da consultare e utilizzare. Piacciono, infine, i tappetini in gomma, facili da pulire specie su una versione 4x4 al top di gamma (Extreme) che si comporta bene anche sullo sterrato.
  • Gamma versatile, ora c’è anche ibrida: parte da 19.900 euro per la versione GPL, ma sale rapidamente oltre i 27.000 euro per le ibride e 4x4 più accessoriate.

Com’è fatta fuori

Dacia Duster posteriore test drive

Esteticamente la nuova Duster è tutto fuorché banale. Il frontale ora è imponente, con la griglia non troppo ampia, sviluppata orizzontalmente che ospita il nuovo logo Dacia, già al debutto sul finire della carriera della seconda generazione, e la nuova firma luminosa a Y nei fari LED. Il cofano è scolpito, alto e ben visibile anche dalla guida, mentre i paraurti e le protezioni in plastica riciclata rendono omaggio allo__spirito fuoristradistico__ che sulla versione 4x4 trova un senso compiuto anche nella pratica.

Le versioni più accessoriate, come la Extreme, montano cerchi da 18 pollici con finitura diamantata e dettagli di stile che rendono la vettura molto più curata rispetto al passato. Sulla base, però, i cerchi sono in acciaio da 16 pollici. Incredibile la cura nei dettagli rispetto alla prima generazione del 2010, tanto che non si cade in errore nel definire questa come la Duster più bella di sempre, a scanso delle normale considerazioni che si fanno quando si parla di gusti estetici personali.

Lo si nota anche lateralmente, dove spiccano nuove maniglie, passaruota scolpiti e proporzioni decisamente più equilibrate. La Duster 2025 non è più una “piccola che vuole sembrare grande”: adesso lo è davvero. Peccato che le ricercate luci anteriori non vengano arricchite dalla presenza dei Full LED, così come il posteriore convinca meno del lato A, con gruppi ottici troppo piccoli.

Com’è dentro

Dacia Duster interni test drive

L’abitacolo della nuova Duster sorprende per ergonomia e razionalità. I materiali restano rigidi, ma ben assemblati e con texture piacevoli, così come con tocchi di colore che ravvivano notevolmente la vista d’insieme. Il salto generazionale si sente soprattutto nella tecnologia: il nuovo sistema Media Nav con display da 10,1 pollici è fluido e ben leggibile, supportato da un quadro strumenti digitale personalizzabile. Il navigatore è oggettivamente un po’ lento ad avviarsi, ma chi preferisce può usufruire del mirroring e utilizzare le app di navigazione preferite come Maps o Waze, direttamente sullo schermo centrale.

Non mancano chicche come il pad di ricarica wireless, le porte USB-C, il selettore della trazione (nelle 4x4) e il sistema YouClip per agganciare accessori in vari punti dell’abitacolo. Lo spazio non manca, né per i passeggeri né per i bagagli: si parte dai 517 litri della versione mild hybrid 2WD che scendono a 456 optando per la versione 4x4. Meno capienti la Eco-G (GPL. 453 litri) e ancor meno la Hybrid (430 litri).

Alla guida della Dacia Duster 4x4

La versione 1.2 TCe mild hybrid 4x4 da 130 CV è la più interessante per chi cerca versatilità totale. Si può avere anche con la trazione anteriore, che costa meno e aiuta a risparmiare sia peso sia nel consumo di carburante, sebbene questo 4x4 sia disinseribile e quindi in grado di lavorare come una normale trazione anteriore. Il cambio manuale a sei marce ha rapporti lunghi che aiutano nei viaggi, ma è un po’ legnoso nei passaggi più lenti e si è persa quella coppia in basso tipica del motore Diesel che prima ospitava la trazione su tutte e quattro le ruote. La spinta del motore è sempre corposa e l’intervento del sistema ibrido "light" aiuta nei consumi quando in rilascio viene accumulata energia, che andrebbe altrimenti dispersa, da utilizzare nuovamente nelle accelerazioni.

Su asfalto la nuova Duster 4x4 sorprende per agilità: lo sterzo è più preciso, le sospensioni assorbono bene le asperità e la sensazione generale è di solidità. Ma è fuori strada che questa versione dà il meglio: oltre 20 cm di altezza da terra, angoli di attacco migliorati e trazione integrale gestibile da un selettore dedicato al centro del tunnel permettono di affrontare strade bianche, sterrati e fango senza paura. Rispetto alla GPL (Eco-G) e all’Hybrid, questa Duster è l’unica a montare il 4x4 ed è indicata per chi vive magari fuori città, tipicamente in montagna, e non solo.

La GPL ha i suoi pregi, come l’ibrida: la prima conta su due serbatoi e la sua autonomia totale può superare i 1.000 km, contenendo i costi quando si viaggia solo a gas liquefatto. La seconda viaggia anche in elettrico, specialmente in città, ma costando di più vanno fatti due calcoli sul reale risparmio che si potrebbe ottenere nel ciclo vita.

Dacia Duster test drive dinamica

Gli ADAS e la sicurezza

Sul fronte sicurezza, la Duster compie un bel salto avanti rispetto al passato. Tutti gli allestimenti offrono almeno il cruise control e la frenata automatica d’emergenza. Di base, sull’allestimento Essential sono di serie 6 airbag, l’accensione automatica dei fari, l’assistenza al mantenimento della corsia, avviso di cambio di corsia, E-Call (chiamata d’emergenza), sensori di parcheggio posteriore e il sistema di monitoraggio del conducente.

Le versioni più accessoriate aggiungono il Blind Spot Warning, l’assistente al mantenimento di corsia e le telecamere a 360°, parte del Pack Parking disponibile solo su Duster Journey e Journey Extreme. Ancora assente un sistema di guida semi-autonoma, ma la dotazione è finalmente allineata alle concorrenti di segmento. La 4x4 monta di serie già dal secondo allestimento anche l’Hill Descent Control, mentre tutte le motorizzazioni accolgono la telecamera posteriore. Journey ed Extreme, i due allestimenti top di gamma, aggiungono la commutazione automatica anabbaglianti/abbaglianti e il freno di stazionamento elettrico.

Fa molto comodo avere sempre a disposizione, e a ogni riavvio del motore, un tasto dedicato alla disattivazione rapida degli ADAS: si trova sulla sinistra del volante e, premendolo due volte, si richiama l’impostazione desiderata dove scegliere quali ADAS tenere attivi e quali no. Un esempio è il bip al superamento dei limiti autostradali, che si disattiva molto rapidamente proprio seguendo questa procedura.

Perché scegliere la Duster 4x4 (e perché no)

La Duster 2025 si è fatta adulta, pur restando fedele al suo DNA: è ancora un’auto concreta, robusta e accessibile. Ma adesso è anche più matura, tecnologica e molto più curata, oltre a essere ibrida. Se vuoi un SUV che non tema la fatica e ti dia tutto il necessario per affrontare ogni terreno, la versione 4x4 è quella giusta. Ma occhio: anche GPL e ibrida hanno valide ragioni per farsi scegliere. La Duster, oggi, non è più solo una scelta razionale. È anche una scelta di carattere. La 4x4 è sicuramente più indicata per chi vive fuori città e per chi cerca un SUV compatto capace di portarti praticamente ovunque, anche sui fondi più viscidi grazie alle modalità di guida ad hoc che si trovano sul tunnel centrale.

La trazione integrale diventa un vizio, quasi controproducente (la 4x4 pesa 1.390 kg in ordine di marcia contro i 1.276 kg della Eco-G) pensando che non viene quasi mai utilizzata. I modelli GPL sono i più economici nell’uso quotidiano, non solo all’acquisto: i 50 litri di gas accumulabili nel serbatoio dedicato aumentano notevolmente l’autonomia generale della vettura, a un costo decisamente inferiore rispetto al costo della benzina. Se, invece, punti al cambio automatico la 4x4 potrebbe non fare al caso tuo visto che è manuale.

A prescindere dall’entità del motore contenuto sotto al cofano, è innegabile che il rapporto qualità/prezzo di questo modello sia ancora il motivo principale d’acquisto. In fuoristrada, ad esempio, la Duster 4x4 riesce a fare cose che solo vetture dei segmenti superiori proposte a prezzi più alti riescono a fare. Lei vuole fare l’ambiziosa, ma rimane umile e per tanti clienti, compreso te, può essere la scelta giusta.

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