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Recensione FIAT Panda: com’è fatta, pro e contro

La FIAT Panda è uno dei modelli più iconici dell’automobilismo europeo e senza alcun dubbio della Casa torinese, un vero e proprio simbolo del Made in Italy.

Presentata per la prima volta nel 1980, la Panda è stata progettata da Giorgetto Giugiaro per incarnare l’essenza della semplicità e dell’utilità. Una macchina fatta per tutti, accessibile, pratica, robusta. Con oltre 8 milioni di unità vendute in più di 40 anni, la Panda è diventata un punto di riferimento per chi cerca una citycar agile, economica e adatta a qualsiasi contesto urbano. La sua capacità di adattarsi ai tempi, pur mantenendo un carattere unico e riconoscibile, è ciò che ne ha garantito la longevità.

Nel 2024, FIAT ha rinnovato la sua fortunata utilitaria introducendo la versione Pandina, una sorta di edizione celebrativa che segna la fase finale della carriera della terza generazione, ormai in listino dal 2011 dopo la presentazione al Salone di Francoforte dello stesso anno. La Pandina non è una rivoluzione, ma un restyling intelligente: aggiorna l’estetica, introduce materiali sostenibili, porta al debutto nuovi e fondamentali ADAS, ma soprattutto riafferma lo spirito della Panda come auto per la gente. In aggiunta, i tanti loghi Pandina e gli inserti decorativi per renderla ancora più, aggettivo solitamente non associato a un’automobile, simpatica.

Questa nuova versione arriva in un momento storico in cui molte citycar stanno uscendo dal mercato per via dei costi crescenti di produzione e delle normative sempre più stringenti. Eppure la Panda resiste, con una produzione tutta italiana (nasce a Pomigliano d’Arco), più che mai fedele a se stessa. È una scelta logica, quasi istintiva per chi vuole una macchina piccola, concreta e con un costo di gestione ridotto al minimo.

FiatPandina (2)

La FIAT Panda in 5 punti

  • Motorizzazioni – La Pandina è equipaggiata con il motore 1.0 FireFly mild hybrid da 70 CV, a tre cilindri, con sistema a 12V e cambio manuale a sei marce.
  • Design – La Pandina mantiene la silhouette compatta della Panda classica (lunghezza di circa 3,7 metri), ma aggiorna l’estetica con nuovi paraurti neri, dettagli stilistici inediti e badge “Pandina” stilizzato. Colori vivaci per la carrozzeria.
  • Interni – L’abitacolo della Pandina è semplice ma aggiornato con materiali più sostenibili e inserti decorativi a tema. I sedili hanno nuove grafiche “Panda”, la plancia presenta dettagli colorati, e rimane invariata la funzionalità del cruscotto. Le plastiche sono dure ma resistenti, e lo spazio è ben sfruttato per una citycar.
  • Tecnologia – La Pandina introduce la radio digitale DAB, lo schermo centrale da 7 pollici con Apple CarPlay e Android Auto, il quadro digitale della stessa diagonale e gli ultimi ADAS quali frenata automatica d’emergenza e cruise adattivo.
  • Prezzi – Se per Panda si parla di un prezzo d’attacco pari a 15.500 euro, curiosamente non distante dalla nuova Grande Panda più grande e più tecnologica, la Pandina con i suoi 18.900 euro segna un record negativo se si rivolge al nuovo e se si pensa che la concorrenza riesce a offrire una dotazione più ricca a prezzi molto simili.

Com’è fuori

FiatPandina (1)

Esteticamente, la FIAT Pandina si riconosce subito: mantiene la linea compatta, verticale e pratica che ha sempre contraddistinto la Panda, ma la reinterpreta con piccoli tocchi moderni e ironici. La lunghezza resta contenuta, poco più di 3,6 metri, una caratteristica che la rende imbattibile nella giungla urbana fatta di parcheggi stretti e strade trafficate. Il nuovo paraurti anteriore nero con griglia rivisitata dona un aspetto più solido e deciso, mentre i fari con grafica interna aggiornata mantengono il classico sguardo “amichevole” della Panda.

Il look è reso più accattivante da alcune trovate stilistiche simpatiche, come i loghi “Pandina” e gli inserti grafici sparsi su carrozzeria e cerchi, oltre a nuove tinte vivaci e giovanili. Le protezioni laterali in plastica nera ricordano l’anima robusta dell’allestimento Cross, ma il tutto rimane proporzionato e semplice. FIAT ha lavorato molto per mantenere intatta l’identità visiva della Panda, pur rendendola più attuale e accattivante, soprattutto per un pubblico giovane o per chi cerca un’auto allegra e senza complicazioni.

La Pandina non vuole stupire con forme audaci o soluzioni eccentriche: vuole rassicurare. E lo fa bene. È ancora una vettura che comunica la già citata ma oggettivamente piacevole simpatia, concretezza e una certa dose di affetto da parte di chi la sceglie. Vediamo le dimensioni della FIAT Panda, nonché di Pandina (tra parentesi) che si differenzia notevolmente specie per l’altezza:

  • Lunghezza: 3,69 metri (3,71 metri)
  • Larghezza: 1,64 metri (1,66 metri)
  • Altezza: 1,55 metri (1,61 metri)
  • Passo: 2,30 metri
  • Bagagliaio: 225/870 litri

Com’è dentro

FiatPandina (3)

Entrando nella FIAT Pandina si ritrova subito l’ambiente tipico dell’utilitaria torinese: semplice, essenziale, ma ben studiato per offrire praticità e funzionalità in uno spazio ridotto. Qui la differenza tra Panda e Pandina, come nel prezzo, è forte: la prima presenta il volante già utilizzato su Tipo e apparentemente inadatto per un abitacolo ben più contenuto quanto meno nella superficie interna, senza considerare che molti dei tasti non sono cliccabili, specie sulla razza destra.

Il quadro è piccolo e digitale ma manca uno schermo, sostituito da una fessura per riporre piccoli oggetti. Ampia la tasca davanti al passeggero che ha la stessa funzione mentre i comandi del clima manuale sono ovviamente fisici e la leva del cambio è posta in alto, sicuramente a portata di mano. Gli alzacristalli elettrici, assenti per i vetri posteriori, sono appena davanti al cambio. Su Pandina, invece, il colpo d’occhio è sicuramente diverso non solo per l’abbinamento tra colori diversi che la rende più vivace, bensì per la presenza dello schermo da 7 pollici che rende più tecnologica la plancia. I sedili sono rivestiti con tessuti riciclati e decorati con grafiche “Panda” stilizzate, riprese anche nella plancia e nei pannelli porta.

Il tocco distintivo della Pandina, per l’appunto, è dato dalla scelta cromatica: inserti colorati, dettagli a contrasto e una palette di colori vivaci rendono l’abitacolo meno grigio e più giocoso. Non si tratta certo di materiali premium, ma l’assemblaggio è solido, e tutto è pensato per durare. Lo spazio a bordo è sufficiente per quattro adulti su brevi tragitti, con un abitacolo luminoso e sedili comodi per il segmento.

L’infotainment, come si accennava, è davvero ai minimi termini sulla Panda base. Bisogna optare per il Pack City per avere Radio display 5 pollici, Bluetooth e comandi al volante. In definitiva, l’interno della Pandina è un ambiente che mette a proprio agio, senza stupire, ma senza deludere se non per gli appassionati della tecnologia, che potrebbero risolvere il problema molto semplicemente: usare il proprio smartphone come navigatore utilizzando un economico supporto in plastica.

Come si guida la Panda: unica scelta il FireFly ibrido e il cambio manuale

FiatPandina (4)

La guida della FIAT Pandina riflette perfettamente la sua natura di citycar semplice ed efficiente. Il motore 1.0 FireFly a tre cilindri, unica scelta disponibile, abbinato a un sistema mild hybrid a 12V, eroga 70 cavalli e 92 Nm di coppia coadiuvati da un’erogazione morbida, ideale per la città. La coppia è sufficiente per le partenze ai semafori e per muoversi nel traffico, anche se le prestazioni non sono certo sportive: lo 0 a 100 km/h in circa 14 secondi lo conferma con i freddi numeri. Il cambio manuale a sei marce è ben rapportato e consente di sfruttare al meglio la spinta del piccolo propulsore, garantendo bassi consumi e una guida rilassata specie considerando che questa potenza può ritenersi sufficiente per un’auto senza grosse pretese e pesante appena 970 kg.

Il sistema ibrido leggero consente una lieve assistenza elettrica in fase di partenza e durante la marcia, contribuendo a ridurre i consumi e le emissioni. In media, la Pandina si attesta intorno ai 5 l/100 km in città, con la possibilità di sfruttare anche la funzione start & stop in modo efficiente. La maneggevolezza è uno dei suoi punti forti: lo sterzo è leggero, il raggio di sterzata è tra i più ridotti e il comfort non è da meno, peccato per la seduta che obbliga i conducenti più alti a una posizione innaturale, vista anche la pedaliera e il sedile rialzato.

Fuori città la Pandina se la cava, ma rivela i suoi limiti: rumorosità crescente oltre i 100 km/h, riprese modeste e assetto morbido. Tuttavia, chi sceglie una Panda lo fa per la sua proverbiale agilità e facilità di parcheggio in città e per la sensazione di controllo totale che restituisce complice la seduta alta, in questo caso un vantaggio più che un difetto. Molto morbide le sospensioni, ancor di più scegliendo la Pandina con gli pneumatici dalla spalla alta che perdonano anche buche e dossi presi con troppa foga. Il rovescio della medaglia è l’assetto fin troppo morbido che implica un rollio evidente nelle curve più veloci.

Gli ADAS e la sicurezza

Sul fronte sicurezza, la FIAT Pandina introduce alcuni importanti aggiornamenti rispetto alla versione precedente. Per la prima volta sono disponibili di serie il sistema di frenata automatica d’emergenza (AEB) e l’avviso di superamento involontario della corsia. Si tratta di due dispositivi ormai fondamentali, soprattutto in vista delle normative europee che ne impongono la presenza sui nuovi modelli.

Tuttavia, la dotazione resta contenuta rispetto ai concorrenti più moderni. Non sono presenti il cruise control adattivo, l’assistente al mantenimento attivo di corsia, né la telecamera posteriore. Per quanto riguarda il cruise control, quest’ultimo permette di impostare una velocità che rimane tale anche cambiando rapporto, e già di per sé rappresenta una novità su un progetto ormai con parecchi anni sulle spalle. La struttura della vettura è la stessa del modello 2011 (progetto 319), e ciò si riflette nei risultati dei crash test Euro NCAP: sufficienti, ma non brillanti. La sicurezza passiva resta comunque discreta, con sei airbag e un abitacolo solido per la categoria.

In sostanza, la Pandina è ora più sicura rispetto al passato, ma rimane una citycar con dotazioni essenziali. È pensata per la città, dove i sistemi base bastano a prevenire la maggior parte delle situazioni a rischio. Per chi non pretende sofisticati dispositivi di guida assistita, l’offerta è adeguata. Chi invece cerca un’auto tecnologicamente più avanzata dovrà rivolgersi a segmenti superiori o ad auto di concezione più recente.

Perché scegliere la Panda e perché no

Scegliere la FIAT Panda oggi significa puntare su un’auto onesta, concreta, economica e pensata per semplificare la vita. I suoi punti forti sono evidenti: è piccola, facile da parcheggiare, molto maneggevole e con costi di gestione bassissimi. È una delle poche citycar ancora in commercio a mantenere un peso contenuto, fondamentale per consumare meno, e un pacchetto meccanico ben noto essendo la Panda l’auto più venduta in Italia ormai da molti anni. Auto ideale per i neopatentati, per chi ha bisogno di un’auto da città pura, oppure come seconda vettura da affiancare a un’auto più grande. Lo stile aggiornato e i dettagli ironici della Pandina aggiungono un tocco di simpatia che rende le giornate e i tragitti quotidiani più rilassanti.

Tuttavia, non è un’auto adatta a tutti, e il peso degli anni nonostante gli aggiornamenti si inizia a far sentire. Chi cerca spazio, connettività avanzata, prestazioni più vivaci o sistemi di guida semi-autonoma dovrà guardare altrove. La Panda è, e rimane, una macchina volutamente semplice. Non è pensata per lunghe percorrenze autostradali, né per famiglie numerose. Inoltre, la piattaforma tecnica è ormai datata, e questo si riflette nella sicurezza e nell’ergonomia. Ma se la si sceglie per quello che è, una piccola utilitaria pratica e accessibile, difficilmente deluderà. Per chi trova nel nuovo listino, specie per Pandina, un ostacolo, sicuramente potrà trovare la soluzione ai suoi problemi nel mercato dell’usato.

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