Una scommessa sicuramente audace, cioè quella di sfruttare le sinergie interne al gruppo Volkswagen di cui la Casa fondata da Ferruccio Lamborghini nel 1963 fa parte per dare vita a qualcosa di nuovo, la supercar dei SUV. Lo hanno fatto i cugini di Audi con la RS6, la supercar delle station wagon, lo ha fatto Lamborghini con Urus. Si è arrivati a definirlo, a scanso di equivoci, il primo Super SUV: Urus ha sconvolto il concetto di SUV ad alte prestazioni, diventando in pochi anni il modello più venduto di sempre.
Con il salto generazionale si è passati da un SUV puramente termico, dove il motore era ed è per le unità prodotte fino al 2024 il potente V8 4.0 biturbo da 650 CV alla Urus SE, interpretazione ibrida a seguire la strategia Cor Tauri illustrata dal CEO Stephan Winkelmann ormai tempo fa. Ora la gamma del Toro è tutta ibrida, compresa l’hypercar Revuelto con il suo V12 elettrificato da 1.015 CV e passando per la Temerario con il nuovo V8 ibrido da 920 CV. La potenza di Urus SE si “ferma” a 800 CV, ben 150 in più di prima. Questo aggiornamento, oltre a migliorare le performance dinamiche e ridurre consumi ed emissioni, proietta la Urus nel futuro della mobilità sportiva senza perdere il suo carattere inconfondibile.
La Lamborghini Urus in 5 punti
- Motorizzazioni – Il 4.0 V8 biturbo è ora abbinato a un motore elettrico per una potenza complessiva di 800 CV; la trazione è integrale permamente e il cambio è un automatico a 8 rapporti. Lo 0-100 in 3,4 secondi dimostra le sue prestazioni da supercar, ma in chiave green.
- Design – Leggero restyling con nuova firma luminosa a LED, paraurti più scolpiti, prese d’aria ottimizzate e nuovi cerchi fino a 23”, per un look ancora più aggressivo complici nuove tinte tra cui le opache.
- Interni – Abitacolo rivisitato con nuovi materiali sostenibili, infotainment aggiornato con tre schermi e comandi in stile aeronautico sul tunnel centrale. Pregevole qualità dei materiali con utilizzo di pelli, Alcantara e carbonio.
- Tecnologia – Oltre alla batteria ricaricabile, grande novità della Urus SE, troviamo nuovo sistema di infotainment, connettività completa, ADAS avanzati e modalità di guida che ora riguardano anche l’utilizzo dell’ibrido: Recharge e Performance.
- Prezzi – Con l’arrivo dell’ibrido, ora Urus costa di più: si parte da 263.000 euro escluse le tante personalizzazioni del programma Ad Personam.
Com’è fuori
Esteticamente, la Urus 2025 mantiene tutto il fascino aggressivo che l’ha resa un’icona fin dal lancio nel 2018. Gli aggiornamenti, però, riguardano ovviamente anche l’aspetto della carrozzeria, ora capace di esaltare ulteriormente la sua presenza scenica e, grazie al lavoro degli aerodinamici, il coefficiente di penetrazione. Partendo dal frontale questo è stato rivisto con l’introduzione in primis del cofano che si estende maggiormente, passando per la __nuova firma luminosa a LED con gruppi ottici Matrix LED dall’aspetto più assottigliato. In conseguenza all’evoluzione ibrida di questo modello, ora le prese d’aria sono state ridisegnate per migliorare il raffreddamento del sistema ibrido e incrementare la deportanza. Dietro, al pari del frontale, il lato B si è fatto ancora più sportivo: cambia la forma del portellone, i fari sono a forma di Y rovesciata e il diffusore ora è più prominente nell’insieme.
Tante le finiture in fibra di carbonio ma sono soprattutto i tanti cerchi in lega a farla da padrone: si arriva ai 23 pollici di alcune versioni diamantate. Evoluzione cromatica per la carrozzeria, con nuove tinte opache e satinate. Virtualmente, con il programma di personalizzazione, si può creare un esemplare unico di Urus SE pagando ovviamente il servizio alla casa madre.
Vediamo quelle che sono le dimensioni della Lamborghini Urus, la più grande delle Lamborghini oggi disponibili sul mercato:
- Lunghezza: 5,12 metri
- Larghezza: 2,02 metri
- Altezza: 1,64 metri
- Passo: 3,00 metri
- Bagagliaio: 454-n.d. litri
Com’è dentro
L’abitacolo della Urus 2025 è stato aggiornato per essere ancora più raffinato, tecnologico e, per certi versi, sostenibile. Dentro è forte il richiamo al tema dell’esagono, lo si osserva principalmente vedendo la forma delle bocchette d’aerazione. Scrupolosa la scelta dei materialii: è tutto un mix tra Alcantara, carbonio e pelli, con la prima che arriva a ricoprire anche il cielo dell’abitacolo. I sedili, tra i vari in opzione, hanno sempre un design ovviamente orientato alla sportività ma riescono a essere anche contenitivi e piuttosto confortevoli per un viaggio in autostrada. I tre schermi vedono una parentela con l’Audi Q8, ma qui le grafiche Lambo e la maggiore sportività dell’insieme, basta osservare il tunnel centrale per capirlo, conferiscono un’idea profondamente diversa.
Già, perché sul tunnel centrale i comandi hanno una chiara ispirazione aeronautica. Ha fatto ormai parlare di sé e si conferma anche su Urus SE la copertura rossa sotto il quale si nasconde il tasto di accensione, chiaro riferimento ai jet da combattimento. Anche la cloche principale ricorda quella che si vede azionare dai piloti durante un decollo per dare potenza ai motori. Qui serve a innestare la modalità di marcia, ai lati due selettori comandano la modalità di guida e le modalità di funzionamento del sistema ibrido. Solidali al volante, gli immancabili paddle per i cambi marcia.
Come si guida la Lamborghini Urus: il presente è elettrificato
Mostrata in anteprima alla Monterey Car Week 2023, quella che dovrebbe essere l’erede della Urus potrebbe essere la prima elettrica della storia del brand, la Lanzador, ma è ancora presto per parlarne. Il presente è ibrido e si chiama Urus SE. Se prima i cavalli erano 650, la power unit alza l’asticella fino a 800 CV grazie al motore elettrico a supporto del V8 4.0 biturbo. Il risultato è un’accelerazione che sarebbe logicamente difficile attribuire a un SUV il cui peso in ordine di marcia supera di pochissimo le 2,5 tonnellate. 3,4 secondi da fermo a 100 km/h e 312 km/h di velocità massima sono numeri impressionanti per un veicolo con questa mole. Grande novità è ovviamente la possibilità di rendere elettrico il SUV di Sant’Agata: così facendo la batteria da 25,9 kWh montata sotto il bagagliaio, che non eccelle per capacità, permette di coprire fino a 60 km di autonomia a zero emissioni.
L’elettrico, cui si aggiunge l’effetto della doppia sovralimentazione, aiuta Urus a muoversi meglio già ai più bassi regimi. Tutto il resto è sinonimo di prestazione: la trazione è integrale, lo sterzo progressivo, le sospensioni adattive e i freni carboceramici che permettono di frenare la vettura in 33,5 partendo da una velocità di 100 km/h. Innegabile parlare di consumi miracolosi quando la batteria arriva al termine. Da quasi 2 litri per percorrere 100 km, si arriva al paradosso che un litro può non bastare a coprire una distanza di 5 km. Il serbatoio da 75 litri, comunque, viene in aiuto.
Il motore elettrico è montato a cavallo del cambio automatico a doppia frizione, mentre un albero con ripartitore di coppia centrale a controllo elettronico contribuisce a distribuire la coppia in modo diverso in base alla modalità di guida selezionata. Molto bene anche l’impianto di scarico, mentre in elettrico i fruscii aerodinamici e il rotolamento degli enormi pneumatici si fa sentire.
Gli ADAS e la sicurezza
Tanta potenza richiede tanto controllo, in primis dall’elettronica, e tanta capacità di prevedere potenziali pericoli grazie ai sistema di sicurezza attiva, i famosi ADAS. Di serie la Urus SE ne prevede tanti, tre su tutti il cruise control adattivo, la frenata automatica d’emergenza e il sistema di mantenimento della corsia.
Alcuni di questi ADAS sono ormai obbligatori per legge, ciò non toglie che siano fondamentali per garantire la sicurezza degli occupanti viste le prestazioni in gioco. Esistono, anche Urus non fa eccezione, una serie di optional anche per quanto riguarda la sicurezza. Niente programma di personalizzazione con colori variopinti ed enormi cerchi tra cui scegliere. Dal configuratore ufficiale gli optional sono due:
Visione notturna: tramite una telecamera a infrarossi sul quadro strumenti virtuale viene mostrato cosa accade davanti alla vettura durante l’assenza di luce, evidenziando la presenza di esseri viventi con dei riquadri colorati
Assistenza al parcheggio e telecamera a 360°: visti i suoi 5,12 metri, non tutti potrebbero trovarsi a loro agio nel parcheggiare il SUV italiano. L’assistente al parcheggio manovra volante, acceleratore e freni per parcheggi sia perpendicolari sia paralleli. La telecamera a 360°, invece, aiuta a percepire meglio gli ingombri attorno alla vettura non solo nel momento della manovra.
Infine, da sottolineare un altro elemento importante nel gestire la potenza, motivo per cui un guidatore poco esperto potrebbe incorrere in grossi guai. La trazione integrale è “intelligente” grazie al differenziale posteriore attivo, così da intervenire in caso di sbandata per evitare repentine perdite di aderenza anche ad alte velocità.
Perché scegliere la Urus e perché no
Fortunati coloro i quali possono scegliere di comprare una Lamborghini Urus, ma come ci sono buoni motivi per fare questa scelta ce ne sono anche alcuni per ripensarci. Vediamo perché. In primis, scegliere la Lamborghini Urus SE significa scegliere lo stato dell’arte del concetto di supercar applicato a un SUV molto spazioso, capace di trasportare quattro passeggeri (il centrale sulla seconda fila accusa la presenza del tunnel sotto il quale è contenuto l’albero di trasmissione) e muoversi così sorprendentemente bene nonostante un peso di 2,5 tonnellate, che possiamo definire il suo tallone d’Achille.
Grazie alle sospensioni adattive, però, Urus SE plasma il suo comportamento sulla base di vari parametri, coniugando accelerazioni brucianti e curve affrontate al limite al comfort di una berlina di lusso. Ora che è ibrida diventa più efficiente, sebbene questa tecnologia presti il fianco all’inesorabile quanto repentina, più si aumenta il ritmo, scarica della batteria: in quel caso i consumi aumentano rispetto a quelli del precedente V8, motivo il peso maggiore dovuto all’ingombro della batteria e del motore elettrico più tutto ciò che ne deriva. Infine, il valore di mercato e il prestigio del brand italiano in tutto il mondo ne fanno anche un investimento solido nel tempo.
Tuttavia, alcuni difetti sono già stati evidenziati. Il costo dipende sempre dal tipo di cliente, certo è che la sua manutenzione sia un discorso a parte. Le sue concorrenti, tra cui Porsche Cayenne Turbo e-Hybrid, costano meno e riescono comunque a essere molto sportive. Non dimentichiamo che anche la storica rivale Ferrari, con il suo Purosangue, ha scelto di sfidare Urus partendo dal principio che il V12 aspirato storicamente collegato all’heritage del cavallino rampante sia la chiave di volta per posizionarlo un gradino sopra: vero, ma il SUV Ferrari costa 390.000 euro.