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Range Rover Sport V8 P530: più Range, meno Sportage

Più grande, maneggevole e confortevole: la nuova generazione della Range Rover Sport porta in dote le 4 ruote sterzanti e il motore V8 da 4,4 litri e 530 cavalli.

La prima Range Rover del 1970 era una due porte, col portellone. Era una vettura fuori dagli schemi, ma soprattutto con uno spirito sportivo evidente, oltre che elegante e da viaggiatrice. La terza generazione della Range Rover Sport si conferma fedele a tutto ciò, per sportività, stile e contenuti. Il suo design presenta tratti muscolosi, linee tese e tagli netti. Il muso è imponente e, per creare un piacevole contrasto, oltre che per dare dinamicità, sono stati scelti fari sottili. Di lato invita a cercare i giochi di luce che fanno risaltare le nervature della fiancata.

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Benzina, Diesel e ibrida

In un momento di marcata transizione verso l’elettrico, la Land Rover non tradisce i fedeli seguaci del Marchio, offrendo propulsori sia a benzina che a gasolio, con ibridi mild e plug-in. Per la Range Rover Sport full electric si dovrà invece attendere.

La protagonista del nostro test è quella spinta dal poderoso V8 biturbo di 4,4 litri da ben 530 cavalli. Che in omaggio al nome Sport è proprio quella che abbiamo voluto provare nell’allestimento First Edition, il più ricco della gamma ed unico disponibile per la versione. La configurazione è la SWB a passo corto. Con un prezzo di partenza per la turbodiesel S di 91.200 euro, l’ebbrezza di poter guidare un mezzo spinto da un V8 richiede un più che discreto salto in avanti. Così come è registrata all’anagrafe, la P530 AWD First Edition costava infatti ben 146.200 euro.

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Comfort e tecnologia a bordo

Gli interni riprendono la conformazione di quelli della Range Rover più classica. Solo qualche particolare differenzia le due versioni, con la Sport che monta un volante di diametro leggermente inferiore e dispone di un raccordo tra consolle centrale e schermo al centro della plancia realizzato in maniera diversa.

A bordo ci si immerge in un ambiente moderno ed elegante allo stesso tempo. La serie di finiture appaga l’occhio e anche il tatto, con la parte superiore della plancia rivestita in materiale impermeabile e inserti che ricordano il laccato della superficie dei pianoforti. Originale anche il rivestimento in stile legno panforte nella zona superiore dei pannelli delle porte. Sui sedili si sale letteralmente, vista la loro altezza dal suolo, ma una volta installati all’interno si gode di un’abitabilità eccellente. E non solo chi è alloggiato davanti. Chi siede dietro ha qualche centimetro in meno sopra la testa di chi abita la Range classica, ma la sensazione di comfort è la stessa.

La posizione di guida è ottimale, con regolazioni adattabili in maniera perfetta alla taglia di tutti grazie alla movimentazione elettrica dei sedili anteriori e del volante che dispone di tasti multifunzione. I tasti fisici nella consolle centrale non sono molti, ma tutti a portata di mano e ben comprensibili con regolazione della temperatura di climatizzazione, rotella di selezione delle modalità d’impiego del mezzo e regolazione del volume dell’impianto audio. Il grande touchscreen centrale dà accesso a una quantità impressionante di funzioni ma è comunque facile da utilizzare una volta presa con denza con comandi, pagine e la loro posizione sullo schermo. Nota di merito per il bagagliaio, di generose dimensioni e ad altezza regolabile per facilitarne il carico.

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Potente, veloce e con le quattro ruote sterzanti

Come accennato, anche la versione Sport utilizza la piattaforma MLA che è servita da piattaforma di lancio della Range Rover dell’ultima generazione. Sono molte le dotazioni tecniche studiate per renderla sicura e affidabile alla guida, cominciando dalla presenza di serie delle sospensioni pneumatiche con controllo dinamico degli ammortizzatori. Tutte le versioni possono inoltre sfruttare i vantaggi delle quattro ruote sterzanti e di controlli elettronici avanzati in fatto di sicurezza e dinamica di guida. Immancabile, insieme alla trazione integrale, il programma di controllo Terrain Response 2 che sta rendendo efficaci e inarrestabili su ogni tipo di percorso tutti i modelli presenti nella gamma della Land Rover.

Il motore V8 non delude, non solo per le caratteristiche di potenza e coppia massima. Aristocraticamente adatto al tipo di vettura, si lascia usare anche a soli 1.000 giri di regime senza il minimo segnale di disagio. Le caratteristiche di erogazione della coppia lo rendono pieno e molto bene utilizzabile una volta oltrepassati i 2.000 giri. Usando il cambio in modalità manuale si possono tirare i giri sino verso i vertici, con la gestione della trasmissione che passa automaticamente alla marcia superiore ogni volta che la lancetta del contagiri fa il solletico a quota 6.000. Non si tratta di un regime massimo da record, ma il propulsore appare perfettamente in sintonia con il mezzo.

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In fatto di prestazioni non delude, considerato il tipo di vettura e soprattutto un peso di oltre 23 quintali che non sono pochi da portarsi in giro. I riscontri in accelerazione sono più che soddisfacenti, pure se non siamo riusciti ad eguagliare il tempo di 4”5 promesso nello scatto da 0 ai 100 orari. 4”86 nello specifico passaggio non sono comunque da disprezzare, considerato che poi si toccano i 160 all’ora in 10”74. Solo 3”11 sono suffcienti per passare da 80 a 120 all’ora, ma lo slancio è progressivo e continuo anche verso velocità superiori, visto che bastano 10”68 per toccare poi i 180 all’ora.

Data la categoria di veicolo, il suo peso, la trazione integrale e il tipo di motore è impossibile attendersi consumi contenuti. Anche a 130 all’ora costanti in autostrada non si va oltre 8,35 km di percorrenza per litro di verde, che più o meno corrisponde alla media calcolata nel corso delle nostre prove. Una guida normale, senza nemmeno troppo forzare in fase di accelerazione, porta a medie simili a quelle urbane, con una percorrenza di 4,5 km/litro che è più verosimile.

Malgrado la vocazione sportiva, anche la Range Rover Sport se la può cavare nel fuoristrada molto impegnativo a seguito di una specie di opera di globalizzazione delle Land Rover nello specifico. Bene freni e sterzo. L’ultima nota è per l’inappuntabile livello di comfort a bordo grazie al lavoro dell’assetto e all’insonorizzazione degli interni. Comfort che risulta certamente all’altezza del prezzo e del prestigio della vettura.

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