BYD Dolphin Surf

BYD Dolphin Surf: Target e Punti di Forza

• Pendolari urbani e suburbani
• Neopatentati
• Tecnologia di livello come da tradizione BYD
• Prezzo interessante
• Spazio abbondante per quattro occupanti

Dati BYD Dolphin Surf

Motori BYD Dolphin Surf

Sebbene si tratta di un’auto compatta, con dimensioni che la posizionano a metà tra il segmento A (al quale si avvicina per larghezza e prezzo) e segmento B (dove i suoi quasi 4 metri si fanno sentire), la meccanica della BYD Dolphin Surf deriva direttamente dalle sorelle maggiori. La piattaforma su cui la Dolphin Surf è realizzata è, infatti, la e-Platform 3.0, il pianale modulare su cui tutte le BYD sono realizzate e che sulla Surf arriva alla sua applicazione più piccola.

Dotata sempre di motore singolo con trazione anteriore, la BYD Dolphin Surf ha tre powertrain differenti per i tre allestimenti. La versione Active d’accesso, infatti, è spinta da un motore anteriore da 88 CV (65 kW), mentre la batteria Blade qui ha una capacità di 30 kWh, che secondo i dati di omologazione WLTP può garantire fino a 220 km di autonomia con una sola ricarica. Quest’ultima è di serie da 11 kW in corrente alternata, mentre è piuttosto lenta (65 kW) in corrente continua. Ridotto, infine, il peso, che non supera i 1.300 kg (1.294 per la precisione).

Per chi cerca più autonomia, invece, è proposta la Boost, con motore sempre da 88 CV ma batteria Blade che passa a 43,2 kWh, capace di garantire fino a 322 km con una singola carica in ciclo misto e 507 km in ciclo urbano WLTP. Il peso, invece, sale di circa 70 kg, arrivando a 1.370 kg: per questo, anche le prestazioni sono leggermente più tranquille, passando da uno 0-100 km/h in 11,1 secondi della Active ai 12,1 secondi della Boost. La potenza di ricarica, poi, aumenta a 85 kW in DC, rimanendo invariata in AC.

Infine, la Dolphin Surf Comfort ha la stessa batteria da 43,2 kWh, ma al posto degli 88 CV il motore anteriore arriva a 156 CV (115 kW), per prestazioni decisamente più vivaci. L’accelerazione 0-100 km/h, infatti, scende a 9,1 secondi, mentre la velocità massima è omologata a 150 km/h per tutte le motorizzazioni. Il peso, infine, arriva a 1.390 kg, e l’autonomia nel ciclo misto WLTP è di 310 km.

• BYD Dolphin Surf Active, motore anteriore da 65 kW/88 CV, batteria 30 kWh, autonomia WLTP 220 km;
• BYD Dolphin Surf Boost, motore anteriore da 65 kW/88 CV, batteria 43,2 kWh, autonomia WLTP 322 km;
• BYD Dolphin Surf Comfort, motore anteriore 115 kW/156 CV, batteria da 43,2 kWh, autonomia WLTP 310 km.

Dimensioni BYD Dolphin Surf

Le dimensioni della BYD Dolphin Surf sono:

• lunghezza 3,99 metri
• larghezza 1,72 metri
• altezza 1,59 metri
• passo 2,50 metri

Lunga 3,99 metri, rispetto alla versione commercializzata sul mercato cinese dallo stesso costruttore è più lunga di quasi 20 cm per via dei nuovi paraurti anteriori e posteriori molto più pronunciati. La Seagull, questo il nome dell’omologo veicolo da cui la Dolphin Surf deriva, compaiono dei fascioni in plastica grezza sia all’anteriore che al posteriore, che la differenziano anche a livello estetico dalla sorella.

Questo veicolo per il costruttore cinese costituisce una vera e propria “global car” che in Sudamerica e Messico è chiamata “Dolphin Mini”. Per tutti questi mercati dove il costruttore asiatico punta a divenire leader la ricetta non cambia: dimensioni contenute che non temono gli spostamenti nei centri urbani, un prezzo vantaggioso ed un ottimo bagagliaio che offre una capacità di 308 litri che può essere ampliata a 1.037 litri abbattendo i sedili posteriori.

Prezzi BYD Dolphin Surf

La Casa cinese propone un listino aggressivo che parte da soli 18.990 euro per la versione d’accesso Active. Questo prezzo la rende la terza elettrica più economica sul mercato, a soli 1.000 euro di distanza dalle ancor più economiche Dacia Spring e Leapmotor T03, e allo stesso prezzo della FIAT Grande Panda.

Si parte quindi con la Dolphin Surf Active 30 kWh offerta a 18.990 euro per poi salire all’allestimento intermedio Dolphin Surf Boost 43,2 kWh a 22.490 euro ed arrivare al top di gamma della Dolphin Surf Comfort 43,2 kWh a 25.490 euro.

Nei listini sopra riportati non è per compresa la “Delivery Fee”. Il prezzo “chiavi in mano”, come si suol dire, quindi, è di 19.490 euro per la Active, 22.990 euro per la Boost e 25.990 euro per la Comfort.

Di serie su tutte le Dolphin Surf, infatti, troviamo il quadro strumenti digitale dietro al volante multifunzione, il Cruise Control Adattivo, i fari full LED anteriori e posteriori, il sistema di infotainment con schermo girevole da 10,1 pollici, Apple CarPlay e Android Auto e specchietti regolabili e riscaldabili elettricamente, nonché la batteria da 30 kWh.

Per la Boost, invece, diventano di serie i cerchi in lega da 16 pollici (sono in lamiera da 15” con copricerchi sulla Active), il sedile di guida elettrico, il sensore per la rilevazione della stanchezza e i vetri oscurati, oltre alla batteria da 43,2 kWh. Al top della gamma, invece, la Dolphin Surf Comfort aggiunge la ricarica wireless, i sedili riscaldati, il sistema audio Premium, fari automatici, chiave digitale NFC e sistema di telecamere a 360° con sensori di parcheggio perimetrali. Infine, la Comfort ha anche il motore più potente, che arriva a 156 CV.

• BYD Dolphin Surf Active, 19.490 euro
• BYD Dolphin Surf Boost, 22.990 euro
• BYD Dolphin Surf Comfort, 25.990 euro

Design BYD Dolphin Surf

Esterni BYD Dolphin Surf

Lo stile esterno è decisamente coraggioso e proprio per questo può essere divisivo. Il frontale è dotato di fari a LED dal taglio particolare, che ricordano in piccola scala quelli visti su alcune Lamborghini, mentre il paraurti in plastica interrompe un frontale altrimenti carenato e in tinta carrozzeria.

La vista laterale è quella più curiosa, in quanto una vettura così piccola, con un passo di 2,50 metri, ha un’altezza molto generosa (1,56 metri) e linee decisamente fuori dall’ordinario, con delle nervature oblique che caratterizzano i pannelli porta. Oltre ad un inserto nella parte bassa, poi, c’è un piccolo rettangolo nero lucido che interrompe il montante C, mentre la maniglia delle portiere posteriori sono posizionate molto in basso, lasciando parecchio spazio fino alla linea dei finestrini, pesantemente ascendente.

La coda, invece, è tronca, con fari a sviluppo orizzontale e uno spoiler posteriore decisamente notevole per le dimensioni e l’indole dell’auto, che non nasconde il tergilunotto che è assente.

Interni BYD Dolphin Surf

Passando, quindi, agli interni, la BYD Dolphin Surf ha un aspetto e restituisce una sensazione di maggiore qualità e robustezza rispetto alle altre elettriche economiche di segmento A. I materiali, è vero, sono tutti rigidi, e la plastica sulla plancia è piuttosto lucida. Gli assemblaggi, però, sono molto buoni, senza scricchiolii o rumori provenienti da plancia o da pannelli interni, e alcune superfici sono rivestite in un tessuto tecnico piuttosto appagante. Il volante e il quadro strumenti sono derivati dalle altre BYD, dalla Dolphin in primis, così come la soluzione del display dell’infotainment di ottima qualità, qui da 10,1 pollici, rotante come da tradizione per le auto del gruppo cinese.

L’ergonomia di alcuni comandi è rivedibile mentre la posizione di guida è turistica ma molto buona. Non semplice, infine, la soluzione di concentrare tutti i comandi nel display rende in alcune situazioni complicato regolare il clima o la rigenerazione. Nel complesso, comunque, la Dolphin Surf si apprezza in città con una leva del cambio piuttosto piccola e, soprattutto, con il tasto P posizionato a lato del selettore, non ben segnalata e un po’ troppo nascosta.

BYD Dolphin Surf: Alternative e Concorrenti

BYD Dolphin Surf rappresenta il modello più “europeo” della Casa cinese, il colosso asiatico che ha dimostrato proattività e buone capacità. Per il lancio non mancano offerte dedicate anche per chi desidera stipulare un finanziamento che ben si accompagnano ad una garanzia estesa di 6 anni o 150.000 km.

Ma quali sono le concorrenti di BYD Dolphin Surf? La BYD Dolphin Surf ha nel mirino numerosi modelli con cui condivide le dimensioni compatte principalmente pensate per i centri urbani come la Dacia Spring, la Leapmotor T03 e la FIAT Grande Panda. Altre possibili competitor sono la Citroën ë-C3, la Hyundai Inster e la DR 1.0 EV, sebbene alcune di queste siano più piccole.