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Casalini M20

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Pro

  • Dimensioni ridotte
  • Maneggevolezza ai massimi livelli

Contro

  • Prestazioni modeste
  • Dotazioni di sicurezza limitate

Casalini M20 in sintesi

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Casalini M20: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

La Casalini è un’azienda fondata nel 1939 a Piacenza che nella prima parte della propria vita ha prodotto macchine per fare la pasta per poi convertire la produzione alla fine degli anni ’60 in motociclette e motocarri.

Dal 1994, dal ricevimento italiano della direttiva europea CE 92/61, ha iniziato a produrre quadricicli leggeri, di cui il primo modello fu il Kore 500. L'evoluzione tecnica ed estetica di questo veicolo si è chiamata Sulkyydea (1996), Ydea (2000), Sulkydea LV (2004), Sulky (2008), M10 (2010), M12 (2012), M14 (2014) e M14.2 (2016) e M20 (2018).

Dopo avere ottenuto l’omologazione europea nel novembre del 2010, a partire dal 2010 il marchio piacentino ha introdotto una novità assoluta sul mercato, ovvero la dotazione del sistema antibloccaggio in frenata meglio noto come ABS. Leggi di più

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Casalini M20: Target e Punti di Forza

  • Giovani alla ricerca della prima microcar
  • Utenti alla ricerca di costi di gestione contenuti
  • Dimensioni ridotte
  • Facilità di guida
  • Costi di gestione esigui

Dati Casalini M20

Motori Casalini M20

Sotto il cofano della M20, la storica Casalini di Piacenza ha deciso di optare per il motore common rail KOHLER 550 EcoTech. Questo motore di fatto è un Lombardini DCI 480cc Euro 4 specificamente configurato per la Casalini M20.

Rispetto al precedente motore di derivazione Mitsubishi presenta delle emissioni più basse ed è molto più silenzioso. La potenza è di 6 kW, mentre le prestazioni rimangono modeste con una velocità massima di 45 km/h. Non molto grande il serbatoio in grado di stipare 20 litri di carburante ma visto il consumo ridotto inferiore ai 4 l/100 km l’autonomia non è malvagia.

  • 480 cm3, 6 kW/8 CV, trazione anteriore, cambio automatico CVT

Dimensioni Casalini M20

Le dimensioni della Casalini M20 sono:

  • lunghezza 3,00 metri
  • larghezza 1,50 metri
  • altezza 1,47 metri
  • bagagliaio 410 litri

Le dimensioni della Casalini M20 sono davvero ridotte con una lunghezza che non supera i 3 metri. A bordo non regna lo spazio ma tutto è più che adeguato per un ciclomotore concepito prettamente per l’uso urbano. A stupire è, però, il bagagliaio che per la due posti della casa di Piacenza raggiunge valori record che molte citycar non si sognano neppure lontanamente: con i suoi 410 litri non si ha nulla da temere quando occorre caricare anche oggetti più ingombranti.

Prezzi Casalini M20

Nonostante le dimensioni ridotte il listino della Casalini M20 non è propriamente economico. La casa piacentina punta molto sulla personalizzazione dato che questa vettura è principalmente dedicata ad una clientela giovanile. Sono molte le tinte carrozzeria disponibili che puntano su una forte riconoscibilità anche grazie all’introduzione del bicolore o della verniciatura specifica di alcuni particolari come gli specchietti a contrasto.

A seconda delle personalizzazioni scelte il listino tende a salire verso l’alto ma comunque occorre sempre mettere in conto per le versioni meno accessoriate almeno 12.000 euro mentre le versioni Gran Sport necessitano almeno di 14.000 euro. Buona, comunque, la dotazione di serie che comprende gli alzacristalli elettrici, la regolazione elettrica dei retrovisori, il bracciolo centrale portaoggetti, la presa USB, il navigatore, retrocamera di parcheggio, quattro freni a disco ed il climatizzatore.

Design Casalini M20

Esterni Casalini M20

Le minicar Casalini sono costruite interamente in Italia ed anche lo stile cerca di ricalcare con forza la tradizione motoristica del nostro Paese. Nonostante si tratti di ciclomotori vi è grande attenzione ai dettagli con una cura quasi artigianale. Fin dagli esordi, infatti, l’azienda piacentina ha sviluppato uno stile caratterizzante che si protrae nei numerosi dettagli senza lasciare quindi nulla al caso nonostante uno dei punti di forza delle microcar sia proprio il costo contenuto.

Un concetto sviluppatosi sempre di più in tempi recenti dato che modelli come la Sulky degli anni ‘70 erano davvero essenziali con linee squadrate pensate per massimizzare lo spazio interno e semplificare i processi produttivi. Tutto era subordinato alla funzione con un veicolo che doveva essere economico, leggero e facilmente guidabile.

Nel nuovo millennio, Casalini ha progressivamente raffinato il proprio stile, adottando soluzioni tipiche delle auto di categoria superiore. L’estetica “premium” ha contribuito a rendere le microcar Casalini simboli di stile e libertà per un pubblico giovane ma esigente come avviene proprio sulla M20: all’esterno per questa vettura vi è la ricerca di uno stile unico che coniuga eleganza e funzionalità con un frontale che riprende il disegno di auto di segmento A ben più famose. Le luci diurne dispongono dell’innovativa tecnologia LED che in fase di accensione conferiscono un certo carattere alla vetturetta.

Completano poi i dettagli i cerchi in lega da 15” bruniti nelle varianti più sportive, l’antenna della radio “shark”, il doppio terminale in color titanio ed i fendinebbia.

Interni Casalini M20

All’interno si respira aria di semplicità ma mai di trascuratezza con una posizione di guida curata che ottimizza l’esperienza di guida. Il volante è a tre razze e nasconde il tachimetro che integra, oltre a delle funzioni analogiche, anche dei display che riportano le informazioni principali. Al centro della plancia, invece, trova posto il navigatore poco sopra le bocchette dell’aria che integrano anche il pulsante dell’hazard.

Più in basso, invece, trova posto il display del sistema multimediale disponibile in diverse varianti che integra anche Apple CarPlay ed Android Auto in alcune versioni. Chiudendo con il mobiletto centrale i comandi del clima dispongono di alcune “levette” che per quanto semplici sono ben studiate e pratiche.

Casalini M20: Alternative e Concorrenti

Il segmento delle microcar negli ultimi tempi è sempre più in spolvero come testimoniano una serie di modelli che, pur condividendo dimensioni compatte e omologazione accessibile anche ai sedicenni, presentano diversità di alimentazione e design. Nonostante nel nostro Paese le microcar siano viste principalmente come mezzi dedicati principalmente a giovanissimi che non hanno ancora conseguito la patente, i quadricicli leggeri o più semplicemente le minicar rappresentano una delle forme più antiche della mobilità nei centri urbani. I primi modelli che hanno segnato la storia in tal senso risalgono al secondo dopoguerra quando la necessità di spostarsi senza spendere una fortuna spinse i costruttori di auto a pensare a delle vetture “mini” che facessero dell’economicità il proprio cavallo di battaglia.

Negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento le microcar erano delle versioni semplificate di automobili in commercio: uno degli esempi più famosi della storia è la Iso Isetta, vettura poi ripresa dal marchio tedesco Bmw che commercializzò questa microcar sotto il proprio brand tra il 1955 ed il 1962.

Altre aziende che si specializzarono nella costruzione di vetture innovative e dal basso costo offrendo un’alternativa concreta a chi non si poteva permettere un’auto tradizionale furono Innocenti e Piaggio che fecere delle sperimentazione di quadricicli leggeri e a basso consumo uno dei cavalli di battaglia. Le microcar furono poi una risposta intelligente anche alla crisi energetica degli anni ‘70 quando venne messa in commercio la Sulky, un modello prodotto proprio da Casalini dotato di sole tre ruote che ha anticipato il concetto di mobilità in città a basso costo oggi tornato di moda.

Negli anni Novanta in Europa sbarcarono le prime direttive maggiormente stringenti sui quadricicli leggeri che resero quello delle microcar un segmento regolamentato e fu proprio per questo motivo che sul mercato arrivarono modelli a quattro ruote dal più elevato livello di sicurezza. Due esempi emblematici sono la Casalini Kore 500 o la Ligier Novà che potevano essere guidate già dai 14 anni con patentino diventando un’alternativa ai ciclomotori.

Nel corso degli anni le dotazioni di serie si sono evolute in termini di design, materiali e dotazioni con delle carrozzerie dotate di celle altoresistenziali o materiali in fibra composita. Anche sul fronte della sicurezza sono stati fatti dei passi in avanti con la presenza di freni a disco ed ABS con l’introduzione progressiva di queste dotazioni a partire dagli anni 2000.

Oggi come oggi le microcar rappresentano una soluzione concreta per la mobilità sostenibile anche per via dell’introduzione delle motorizzazioni elettriche, rendendo questi mezzi l’ideale per gli spostamenti urbani a basse emissioni non temendo zone a traffico limitato o blocchi.

La lista delle competitor della Casalini M20 è lunga e negli ultimi tempi si è arricchita anche della presenza di alcuni marchi storici che hanno presentato alcuni modelli. Oltre alle Aixam, XEV, Microlino e alle Ligier che sono affermate nella categoria, negli ultimi anni anche Citroen e FIAT hanno fatto il proprio debutto nel segmento con il lancio di Ami e Topolino.

FAQ

Qual è la velocità massima della Casalini M20?
La velocità massima della Casalini M20, come per tutti i ciclomotori è limitata a 45 km/h.
Qual è il prezzo di una Casalini M20 usata?
Sono numerose le M20 disponibili sul mercato dell’usato. Alcuni esemplari del 2018 si trovano a circa 6.000 euro mentre per le più recenti occorrono almeno 10.000 euro.
Che motore monta la microcar Casalini M20?
Sotto il cofano della M20, la storica Casalini di Piacenza ha deciso di optare per il motore common rail KOHLER 550 EcoTech.