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Dacia Spring (2024) flink op de schop, maar Dacia vergat het belangrijkste

Dacia Citycar

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Dacia Spring (2024) flink op de schop, maar Dacia vergat het belangrijkste
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AS24 DACIA SANDERO 2023
dacia sandero stepway 994

Dacia citycar: storia, modelli, versioni e motori

Fin dal suo debutto ufficiale in Italia datato 2005, Dacia ha puntato su automobili semplici, economiche e robuste, adatte alla vita di tutti i giorni con un esborso iniziale davvero contenuto. Dopo i primi due modelli della Casa romena del Gruppo Renault, la berlina compatta Logan e la sua versione familiare, la particolare Logan MCV, nel 2008 è arrivata sul mercato la prima utilitaria moderna della storia Dacia, la citycar Sandero. Andando indietro nel tempo, infatti, troviamo tra i modelli della storia della Casa romena una piccolissima utilitaria realizzata interamente in casa da Dacia, allora non ancora nella galassia Renault, la Dacia 500. Anche nota come Lastun, la piccolissima 500 è una citycar a due porte con carrozzeria in vetroresina e spinta da un semplice bicilindrico da 0.5 litri raffreddato ad aria, capace di spingere la Latsun a 106 km/h di velocità massima. Leggi di più

Lanciata nel 1986 e prodotta fino al 1992, la Dacia 500 non ha mai lasciato i confini romeni, e delle 6.500 unità prodotte nella sua fabbrica di Timisoara si stima che ce ne siano ancora in circolazione meno di 100. Dopo quell’esperimento di automobile compatta e “moderna” per gli standard della Romania sotto Ceausescu, Dacia ha continuato a produrre la mitica 1300 derivata dalla Renault 12, per poi lanciare dei modelli “inediti” come la Nova e le prime auto sviluppate con l’aiuto di Renault, come la SupeRNova e la Solenza.

Dopo le già citate Logan e Logan MCV, le prime Dacia pensate per l’esportazione oltre l’Europa dell’Est, nel 2008 arriva sul mercato il modello che cambierà le sorti di Dacia nel mondo, ovvero la compatta Sandero. Prodotta in tre generazioni, oggi la Sandero III è una delle automobili più vendute in Italia e in Europa, e al suo fianco c’è una sorellina più piccola, l’elettrica Spring, la prima Dacia 100% elettrica della storia del marchio.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni delle citycar Dacia.

Modelli Dacia citycar

Come detto in precedenza, i modelli di citycar Dacia hanno permesso al marchio romeno di diventare uno dei costruttori più diffusi e gettonati in Europa, con un crescente livello di qualità e dotazioni mantenendo sempre un prezzo contenuto e concorrenziale. La storia delle utilitarie Dacia nasce nel 2008.

Tre anni prima, Dacia lanciò la berlina Logan in tutta Europa con basse aspettative e l’obiettivo di iniziare a far conoscere il brand in attesa di un modello più “europeo”. Nonostante la sua spiccata spartanità, la prima Logan ottenne un insperato successo, in grado di convincere tantissime famiglie europee alla ricerca di un’auto spaziosa, semplice e razionale, soprattutto nella pratica versione wagon-monovolume MCV. Dopo l’inattesa popolarità della prima Logan, nel 2008 il Gruppo Renault lanciò finalmente il modello che, nelle idee iniziali della Casa, avrebbe lanciato al meglio il marchio romeno in tutta Europa: la Sandero. Solo nel 2021, invece, Dacia lanciò un modello ancora più compatto, la Spring, cogliendo l’occasione per fare il suo debutto nel mondo delle auto elettriche. I modelli di citycar Dacia, quindi, sono i seguenti:

  • Dacia Spring
  • Dacia Sandero

Tornando alla prima Sandero, la generazione d’esordio della compatta costruita a Pitesti portò al debutto le caratteristiche che oggi ritroviamo anche sull’attuale terza serie. La prima Sandero, infatti, fu una delle prime compatte di Segmento B a superare i 4 metri di lunghezza (è lunga 4,02 metri in versione normale e ben 4,09 metri in versione Stepway), consentendole di avere un’abitabilità e una capacità di carico superiore a quasi tutte le rivali dirette. Lo stile, realizzato dal centro Design Renault di Barcellona, è semplice e rassicurante, mentre l’interno è spartano ma dotato di tutto quello che serve. A livello meccanico, invece, la Sandero ha un’altezza da terra superiore a tutte le rivali dirette, sospensioni molto morbide e motori derivati dalle cugine Renault, semplici collaudati. Dopo la Sandero “normale”, nel 2009 arrivò la Sandero Stepway, una versione rialzata e con estetica ispirata ai SUV, che diede un’ulteriore spinta alle vendite della piccola romena.

Nel 2012, Dacia ha deciso di sostituire la Sandero di prima generazione con la Sandero II, realizzata sulla medesima piattaforma meccanica ma con contenuti decisamente più contemporanei. Più moderna nello stile, più grande (arriva a 4,06 metri) e con interni più curati e meno spartani, la seconda generazione della compatta romena è arrivata fino al 2020, ottenendo nel 2016 un restyling che ne ha migliorato le linee e la qualità interna, venendo sostituita dall’attuale terza generazione. Ora arrivata a 4,09 metri (la Stepway arriva a 4,10 metri), con la terza generazione la Sandero è dotata di uno stile molto più moderno e personale, reso molto più accattivante dal leggero restyling del 2022, che ne ha cambiato il frontale dotandola della nuova mascherina Dacia con dettagli bianchi.

Caratterizzata dai bei fari anteriori con firma luminosa a Y, da un disegno decisamente più moderno anche lateralmente e da un posteriore maturo, la terza generazione del più noto dei modelli di citycar Dacia ha fatto un netto passo avanti anche nell’abitacolo. Al centro della plancia di tutte le Sandero a parte la versione base, infatti, troviamo un sistema di infotainment con schermo da 9 pollici, mentre la plancia, sebbene sia ancora rivestita da plastiche rigide, è impreziosita da un inserto in tessuto al centro, che la rende più curata e accattivante. Convince anche la posizione rialzata del cambio, mentre grazie al passo lungo lo spazio è molto generoso sia davanti che dietro, con un bagagliaio che arriva a 406 litri sulle Sandero “normali” e 328 su quelle a doppia alimentazione benzina-GPL.

Disponibile sia in versione “normale”, dal 2016 nota come Streetway, che nella variante ispirata al mondo dei SUV Stepway, grazie alla sua versatilità, allo spazio e al rapporto qualità-prezzo ancora superiore, nel 2023 la Dacia Sandero è stata la seconda automobile più venduta in Europa, bissando il secondo posto ottenuto nel 2022 e il terzo posto del 2021.

Proprio nel 2021, poi, Dacia ha introdotto sul mercato un modello totalmente inedito, la prima Dacia moderna a scendere sotto i 4 metri di lunghezza, la piccolissima Spring. A livello tecnico ed estetico, la Spring è una compatta di segmento A che arriva da lontano: sotto i loghi Dacia, infatti, si nasconde la Renault City K-ZE, un’elettrica prodotta in Cina per il mercato orientale e importata dalla Casa romena in Europa per essere l’automobile elettrica più economica sul mercato. Introdotta con ben poche differenze rispetto alla City K-ZE d’origine, al Salone di Ginevra del 2024 è arrivato un pesante restyling che, sebbene non sia cambiato molto sotto la scocca, ha reso decisamente più moderna e personale la piccola di casa Dacia.

Il frontale e il posteriore sono ora ispirati alla nuova Duster, con fari più affilati all’anteriore, una mascherina completamente ridisegnata e un posteriore più riconoscibile, con una fascia centrale che include gli inediti fari posteriori. All’interno, poi, rimangono i materiali molto semplici e razionali, ma al posto di una plancia davvero molto spartana arrivano un inedito schermo dell’infotainment da 10 pollici, un selettore del cambio by wire e un quadro strumenti digitale da 7 pollici, per un abitacolo piuttosto generoso per le dimensioni e ora finalmente al passo coi tempi.

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Motori Dacia citycar

Come da tradizione della Casa, la meccanica e i motori delle citycar Dacia sono interamente derivate da modelli di grande produzione Renault, per mantenere i costi di produzione e sviluppo bassi e, di conseguenza, il listino finale. Al lancio, infatti, la prima Dacia Sandero condivideva il 70% delle componenti con la Logan, che a sua volta riprendeva interamente componenti elettroniche e meccaniche dalla produzione Renault di qualche anno prima. Per questo, la Sandero I è stata proposta con due motori a benzina, il 1.2 16v da 75 CV e il 1.6 da 87 CV presente sulla Stepway, due motori a GPL (il 1.4 da 75 CV e il 1.6 da 87 CV) e il 1.5 dCi turbodiesel, disponibile in versione da 68, 75 o 90 CV.

Con la seconda serie, Dacia ha confermato il robusto 1.2 quattro cilindri da 75 CV, disponibile sia a benzina che a GPL, mentre ha introdotto il nuovo 900 TCe tre cilindri turbo da 90 CV, disponibile poi dopo il restyling anche in versione a gas da 100 CV, mentre tra i motori Diesel non manca il 1.5 dCi da 75 o 90 CV. Dopo il restyling, il vecchio 1.2 16v è stato accantonato per fare spazio ad un nuovo tre cilindri, il 1.0 SCe da 72 CV.

Con la terza generazione della Sandero, Dacia ha deciso di cambiare tutto. Sia la prima che la seconda generazione della compatta romena era infatti realizzata sulla piattaforma Renault B0, un pianale semplice e robusto derivato dalla Clio II del 1998. Con la nuova Sandero, Dacia passa finalmente ad una piattaforma molto più raffinata, ovvero il pianale modulare CMF-B condiviso con la coeva Renault Clio V e con tanti altri modelli del Gruppo Renault-Nissan-Mitsubishi.

Il risultato è un’automobile molto più piacevole da guidare, sicura e con tecnologie più raffinate. A livello di motori, la citycar Dacia saluta, almeno per il mercato europeo, il 1.5 dCi, proposto con la nuova Sandero solamente in Marocco, adottando invece per il mercato europeo un solo motore, il 1.0 tre cilindri della famiglia H4D, declinato in diverse versioni. Alla base della gamma, infatti, troviamo il 1.0 SCe 65, ovvero la versione aspirata del “millino” con una potenza di 67 CV. Per chi vuole di più, invece, è possibile optare per il 1.0 TCe, ovvero la versione turbocompressa del tre cilindri. Con alimentazione a benzina, il 1.0 è disponibile in due livelli di potenza, 91 e 110 CV, mentre la variante a GPL ha 100 CV. Il cambio è sempre manuale a 5 o 6 marce a seconda della motorizzazione, con la 1.0 TCe da 90 CV che può essere dotata di un fluido cambio automatico CVT a variazione continua.

La Dacia Spring, invece, fa a meno di tutti i motori a benzina del Gruppo Renault, adottando un powertrain interamente elettrico. Realizzata sulla piattaforma CMF-A, condivisa con le gemelle Renault Kwid e City K-ZE, dal 2023 la Dacia Spring è stata proposta con due livelli di potenza e un powertrain elettrico semplice ma efficace. Alla base della Spring troviamo una batteria da 26,8 kWh netti, caricabile ad una potenza massima di 7 kW in corrente alternata e da 30 kW in corrente continua DC, disponibile a richiesta, che garantisce un’autonomia compresa tra i 220 e i 230 km nel ciclo misto WLTP. Con il Model Year 2024, la Spring guadagna la ricarica bidirezionale V2L vehicle to load, ad una potenza massima di circa 3,5 kW, mentre sono invariati i motori.

La versione d’accesso della Spring è dotata di un motore anteriore da 45 CV e 113 Nm di coppia, mentre la più potente arriva a 65 CV e 125 Nm: entrambe le versioni arrivano ad una velocità massima di 125 km/h, mentre la variante da 65 CV scatta da 0 a 100 km/h in 13,7 secondi (19,1 secondi il tempo della Spring da 45 CV). Contenuto il peso: la top di gamma Extreme ferma la bilancia a 964 kg a vuoto.

Versioni Dacia citycar

Fin dal debutto della prima Sandero, le versioni delle citycar Dacia comprendono un allestimento molto spartano e semplice, che rinuncia a gran parte dei fronzoli per offrire la possibilità di avere un’automobile moderna, economica e robusta. Basti pensare alla prima generazione della Sandero, proposta con un allestimento base davvero scarno. Di serie, infatti, la 1.2 base offriva, di serie, due airbag, poggiatesta regolabili in altezza, paraurti in tinta carrozzeria e il riscaldamento, con clima e radio non disponibili neanche a richiesta. Anche oggi, andando a vedere le versioni della citycar Dacia di terza generazione, troviamo un allestimento Streetway Essential decisamente spartano.

Disponibile con i motori 1.0 SCe, 1.0 TCe e 1.0 ECO-G benzina-GPL, questa versione è dotata di serie di quattro airbag, computer di bordo, volante regolabile in altezza e radio DAB e Bluetooth comandabile tramite un'app sul telefono, alloggiabile al centro della plancia al posto dello schermo dell’infotainment. Il clima, invece, è a parte sulla Streetway Essential, ma di serie già dalla Stepway Essential e su tutte le altre versioni. Gli allestimenti più ricchi come ad esempio l’Extreme Up, infatti, hanno dotazioni piuttosto ricercate, come ad esempio la telecamera posteriore, i cerchi in lega, il clima automatico, il sensore dell’angolo cieco, infotainment con schermo da 8 pollici con navigatore e connettività ad Apple CarPlay e Android Auto, sistema di ingresso e accensione keyless, vernice metallizzata e fari full LED.

Per quanto riguarda la piccola Spring, invece, anche la versione d’accesso Essential è dotata di radio Bluetooth, clima e servosterzo, nonché degli alzacristalli anteriori, adottando con il restyling lo stesso sistema di supporto per lo smartphone al posto della classica radio “1.0”. Le versioni più ricche, invece, con il refresh guadagnano il sistema di infotainment da 10 pollici con Apple CarPlay e Android Auto, il quadro strumenti digitale da 7 pollici e tutti i sistemi necessari per soddisfare i più recenti standard di sicurezza come frenata automatica d’emergenza, riconoscimento della segnaletica stradale con avviso acustico in caso di superamento della velocità limite, avviso di superamento di corsia e avviso acustico di parcheggio posteriore.