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Lancia Fulvia berlina

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Lancia Fulvia in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Lancia Fulvia inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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Lancia Fulvia Berlina: storia, modelli, versioni e motori

La Lancia Fulvia fu uno dei modelli più riusciti, apprezzati e commercialmente diffusi dello storico marchio torinese. Al fianco della più nota e ormai leggendaria Coupé, e della bellissima Sport Zagato, la versione più venduta della piccola torinese fu la Lancia Fulvia berlina, proposta con diverse motorizzazioni e con un posizionamento più maturo e raffinato rispetto alle più sportive coupé a due porte. La produzione del mezzo iniziò nel suo stabilimento Lancia di Chivasso nel 1963. La Fulvia fu progettata per sostituire l'Appia, celeberrima per le sue porte ad armadio ma ormai piuttosto vetusta rispetto alle rivali FIAT e Alfa Romeo. Come l’auto che va a sostituire, Lancia Fulvia Berlina è un’auto di piccola cilindrata ma signorile, dalle linee classiche e dalle forme semplici. Nella sua carriera produttiva lunga oltre un decennio, Fulvia fu realizzata con tre diverse carrozzerie: Lancia Fulvia Berlina, coupé e coupé Sport Zagato.

Modelli alternativi

Al contrario di altre vetture di questa classe, la differenza tra Lancia Fulvia Berlina e la più elegante Coupé non fu enorme: in dieci anni di produzione (tra il 1963 e il 1973), infatti, la Berlina totalizzò poco più di 192.000 esemplari prodotti. Con un anno in più di produzione (la Coupé, lanciata nel 1965 terminò la sua carriera nel 1976), la coupé si avvicinò alla Berlina con i suoi 161.800 esemplari prodotti tra Coupé “tradizionale” e Sport Zagato, prodotta in numeri ben più limitati. Rispetto alla Lancia Fulvia Berlina, utilizzata principalmente su strada e posizionata un gradino più su delle rivali FIAT 1100 e Alfa Romeo Giulietta, la Fulvia Coupé fu anche protagonista di molte gare e vittorie nelle corse rally degli anni '70, sotto la bandiera della Squadra Corse HF Lancia di Cesare Florio.

La versione curata da Zagato, invece, fu la Fulvia sportiva dotata di carrozzeria in alluminio, segnata da una maggiore aerodinamicità (molto carente soprattutto nella berlina). Dalle prime Lancia Fulvia Berlina dotate di motore 1.1 V4 alle ultime Fulvia II serie con motore 1.3, la Fulvia Berlina è una delle Lancia che sta conoscendo una nuova giovinezza, non più oscurata dalle più apprezzate Coupé e Sport Zagato. Scopriamo allora i modelli, i motori e le versioni della Lancia Fulvia Berlina.

Modelli Lancia Fulvia Berlina

Lanciata nel 1963 per sostituire l’ormai vetusta Appia, i modelli di Lancia Fulvia Berlina proposti sul mercato europeo partirono dalla classica tre volumi con motore derivato direttamente dalla Appia, un 1.089 cm3 con 58 CV. Rispetto alla precedente Appia, però, il motore è l’unica cosa ad essere stata mantenuta.

Per il resto, infatti, Lancia volle rivoluzionare la sua gamma di piccole vetture, a partire dalla meccanica. Senza scendere nei dettagli con i motori e con la tecnica, tutti i modelli di Lancia Fulvia Berlina potevano contare su un nuovo telaio con motore anteriore trasversale e trazione anteriore. Questa soluzione così all’avanguardia per il periodo (tutte le principali rivali erano infatti dotate di trazione posteriore) permetteva a Lancia di ottenere più spazio all’interno e si ripercuote sullo stile esterno. Il cofano relativamente corto, lo sbalzo posteriore contenuto e il passo lungo parlando di un’auto con una meccanica più moderna delle rivali del tempo.

La prima versione dei modelli di Lancia Fulvia Berlina era caratterizzata da un frontale squadrato, dotato di una calandra trapezoidale al centro della quale spiccava lo scudetto Lancia, mentre i fari erano formati da una coppia di proiettori circolari, che davano alla Fulvia Berlina uno stile piuttosto personale e riconoscibile. Molto squadrata e rigorosa la fiancata, con grandi superfici vetrate che fanno da contraltare ad una linea di cintura piuttosto alta e generosa. Tutti i modelli di Lancia Fulvia Berlina hanno le stesse dimensioni, con una lunghezza e una larghezza che, viste con gli occhi di oggi, fanno sorridere. Considerando che si trattava di una berlina media, i 4,16 metri di lunghezza uniti agli 1,56 metri di larghezza la rendono compatta e agile nel traffico attuale. Al posteriore, Lancia Fulvia Berlina nei primi modelli adotta dei fari sottili a sviluppo orizzontale piuttosto semplici, che rendono piuttosto riconoscibili la prima serie della berlina torinese. Gli interni sono in puro stile Lancia, eleganti e signorili. La moquette e i pannelli porta sono interamente rivestiti in materiale morbido, mentre dietro al grande volante nero con ornamento cromato per il clacson trova posto una plancia molto sottile che sfoggia uno dei più originali cruscotti mai visti su un’auto italiana.

Se il contagiri, quando presente, è quadrato ma ha una forma relativamente tradizionale, il tachimetro è di tipo avvolgibile: un rullo muove il tachimetro partendo da zero, con la lancetta fissa e i numeri che si “srotolano” o si “riarrotolano” a seconda della velocità. A completare un quadro strumenti così personale ci sono poi gli strumenti per quantità di benzina, temperatura dell’acqua e pressione dell’olio. Non manca pio una banda in simil-alluminio che include l’altoparlante per la radio e la dicitura Fulvia davanti al passeggero anteriore. Tutti i primi modelli di Lancia Fulvia Berlina, inoltre, sono dotati di leva del cambio manuale al volante. Con l’arrivo delle sportive GT e GTE, la leva passa al pavimento, così come sulle Fulvia Coupé. Iconico, poi, il rivestimento dei sedili che, quando non sono in pelle o in Scai, sono rivestiti nel classico “Panno Lancia”.

Dopo l’arrivo di versioni che hanno migliorato potenza e prestazioni come la 2C, la GT e la GTE, i modelli di Lancia Fulvia Berlina sono cambiati pesantemente con l’arrivo di un restyling piuttosto importante, che ha cambiato la berlina torinese sia fuori che dentro. All’esterno, le novità sono concentrate all’anteriore e al posteriore. Davanti, la nuova Fulvia è dotata di una mascherina più grande, che ingloba al suo interno anche i fari, ancora sdoppiati ma differenti nelle dimensioni (quelli più interni sono leggermente più piccoli), e di linee leggermente più squadrate. Al posteriore, invece, la coda è completamente ridisegnata, con nuovi fari squadrati a sviluppo verticale e un nuovo disegno del portellone, ora più sporgente. All’interno, la plancia è stata completamente rivista, dotata di una fascia in plastica che corre per tutta la larghezza della vettura e include al suo interno, partendo dal passeggero anteriore, la radio, la targhetta identificativa e un nuovo quadro strumenti, decisamente più tradizionale e ripreso dalla Coupé. Ora la leva del cambio è sempre a pavimento, e sebbene il Panno Lancia non manchi, sui modelli di Lancia Fulvia Berlina compare un po’ più di plastica, nonché i più pratici tappetini in gomma.

Questa è la configurazione con la quale la Lancia Fulvia Berlina uscì di produzione nel 1973, dopo poco più di 10 anni di carriera e quasi 200.000 esemplari venduti.

Motori Lancia Fulvia Berlina

A livello di meccanica e motori, Lancia Fulvia Berlina è molto più interessante e raffinata di quanto il suo stile piuttosto razionale e tradizionale possano far pensare. Come detto in apertura, infatti, rispetto alla precedente Appia la Lancia Fulvia Berlina è la prima compatta della Casa di Borgo San Paolo ad essere equipaggiata con la trazione anteriore. Il motore anteriore trasversale, di cui parleremo tra un attimo, è in gruppo con il cambio, un quattro marce sulle prime Fulvia che, col tempo, guadagnerà anche il quinto rapporto, montati su un telaietto ausiliario. Al telaietto ausiliario si ancorano anche le sospensioni anteriori a ruote indipendenti con balestra trasversale e barra stabilizzatrice, mentre dietro troviamo un classico retrotreno ad assale rigido con due balestre longitudinali. Tra le innovazioni di Lancia Fulvia Berlina c’è l’adozione dei quattro freni a disco, in un’era dove alcune rivali li montavano solo davanti (quando erano presenti).

A livello di motori, invece, Lancia Fulvia Berlina è stata lanciata nella sua prima versione con un motore un po’ sottotono, derivato direttamente dalla precedente Appia. Il motore in sé è un piccolo gioiello di ingegneria: sotto il cofano, infatti, troviamo il V4 Lancia, un quattro cilindri a V stretta di 12 gradi, dotato di doppio albero a camme in testa con distribuzione ad aste e bilancieri. Si tratta di un motore piccolo, compatto ma potente, che però non dava abbastanza nella sua prima iterazione. Dotato di una cilindrata di 1.091 cm3, il primo V4 di Fulvia Berlina ha un solo carburatore doppio corpo, per una potenza di 58 CV. Non pochi per l’epoca, ma a causa della carrozzeria ben poco aerodinamica Fulvia Berlina non superava i 140 km/h. Si trattava di una vettura pensata per il comfort e i lunghi viaggi, ma presto anche i clienti Lancia chiesero alla Casa un motore più prestante, in grado di dare la giusta spinta ad un’auto con una tenuta di strada davvero ottima per il periodo. Fu così che, nel 1964, alla normale Fulvia si aggiunse la versione 2C. Riconoscibile per l’assenza dei rostri sul paraurti e per una targhetta identificativa, la sigla 2C si riferiva alla presenza di due carburatori doppio corpo orizzontali, che portavano la potenza a dei ben più vivaci 71 CV, per una velocità massima di 145 km/h.

La gamma motori di Lancia Fulvia Berlina guadagna poi un motore ben più prestante nel 1967, quando la 2C è affiancata dalla GT, che monta il motore maggiorato della Coupé da 1.216 cm3. La potenza sale a 80 CV, e la velocità di punta supera i 150 km/h. Nel 1968 arriva anche la GTE, che porta la cilindrata a 1.3 e la potenza a ben 87 CV, per una velocità massima che supera i 160 km/h. Con il restyling del 1969, tutta la gamma motori di Lancia Fulvia Berlina viene uniformata al 1.298 cm3 V4 della ex-GTE, con potenza di 87 CV che, successivamente, arriva a 85 CV per ottemperare alle prime norme embrionali sulle emissioni. La seconda serie guadagna poi il cambio a cinque marce durante la produzione della seconda serie, concludendo la sua carriera con l’accoppiata 1.3 V4 da 85 CV e cambio a 5 rapporti.

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Versioni Lancia Fulvia Berlina

Concludiamo conoscendo le versioni di Lancia Fulvia Berlina, che abbiamo già toccato velocemente durante l’analisi di modelli e motori. Da buona vettura anni ’60, le dotazioni di tutte le Lancia Fulvia non hanno grandi optional tra cui scegliere, con una dotazione uniformata su tutte le versioni. Già la Fulvia d’esordio, infatti, poteva contare su sedili in Panno Lancia, finestrini a manovella sia davanti che dietro e una serie di finiture cromate e in metallo piuttosto generosa per l’epoca. Le versioni più accessoriate potevano contare anche sulla radio, mentre l’iconico cruscotto a nastro e il cambio al volante sono di serie su tutte le versioni. La versione 2C non aggiunge grandi novità, se non l’adozione di paraurti senza rostri e delle finiture interne leggermente diverse, ma visto che il doppio carburatore era tanto gettonato non furono poche le Fulvia “normali”, denominate successivamente “1C” in via ufficiosa, dotate dell’estetica della Fulvia “normale” ma del sistema a doppio carburatore. Con la Fulvia GT e GTE, invece, le versioni di Lancia Fulvia Berlina guadagnano uno stile leggermente più sportivo e il cambio posizionato sul pavimento.

Con la seconda serie, le versioni di Lancia Fulvia Berlina scomparirono, lasciando spazio ad un unico allestimento unificato. Il look è leggermente diverso, il quadro strumenti diventa di tipo tradizionale ma sono soprattutto le finiture che diventano più “popolari”, perdendo quell’artigianalità apprezzata dai “lancisti” di vecchia data. Nonostante questo, tra le versioni di Lancia Fulvia Berlina la quarta serie è molto apprezzata, capace di totalizzare quasi 67.000 unità vendute. All’interno di questo totale sono inserite anche le particolari versioni di Lancia Fulvia Berlina realizzate in Grecia. A causa della tassazione greca, che penalizzava tutte le vetture con una cilindrata superiore ai 1.200 cm3, Lancia costruiva direttamente nel Paese ellenico delle speciali GT e II Serie con cilindrata limitata a 1.199 cm3, in modo da aggirare le limitazioni sulla cilindrata.

Alla fine della sua decennale carriera, la Lancia Fulvia Berlina concluse la sua storia industriale con 192.050 berline, un numero piuttosto buono considerando il prezzo che, all’epoca, era decisamente più alto delle rivali dirette. Nel 1971, infatti, l’ultima delle versioni di Lancia Fulvia Berlina, la II serie con cambio a 5 marce, era proposta ad un listino di 1.745.000 lire. Per metterlo in contesto, le rivali dirette erano alcune molto più economiche, come l’Alfa Romeo Giulia 1300, offerta a 1.310.000 lire, e più costoso anche delle rivali prodotte fuori dall’Italia, come la BMW 1600 (che costava 1.660.000 lire) e la Opel Rekord S 1.9 Lusso, che nonostante la maggiore cilindrata costava meno: 1.685.000 lire.

Come molte vetture storiche di Lancia, anche la Lancia Fulvia Berlina è molto apprezzata e ricercata dagli appassionati all'interno del mercato delle auto usate, anche se, oggi come negli anni '60, le preferenze continuano ad andare per l'elegante, sportiva e vincente coupé. Sul mercato delle auto storiche, tutte le versioni di Lancia Fulvia Berlina si trovano tra i 3.000 e i 6.000 euro in condizioni buone, mentre le Fulvia Berlina GTE in perfetto stato sono proposte a meno di 10.000 euro. Si tratta quindi di un prezzo quasi dimezzato rispetto alla Coupé, è molto più basso dell’ormai rara e costosa Sport Zagato.