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MG cabrio

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MG Cabrio: storia, modelli, versioni e motori

I più giovani o, semplicemente, i meno appassionati di vetture sportive conosceranno il marchio MG per le sue attuali proposte, auto razionali, economiche e principalmente elettriche. Prima dell’acquisizione da parte dei cinesi del Gruppo SAIC, però, le sportive e cabrio MG erano tra le più gettonate e apprezzate automobili per gli appassionati di mezzo mondo. La Morris Garages, nata nel 1924 come “divisione sportiva” della Morris, è stata una delle più iconiche Case inglesi, produttrice di alcune delle più memorabili piccole sportive britanniche leggere, compatte, economiche e non proprio affidabilissime. Dopo diversi passaggi di mano, dalla British Motor Company alla British Leyland “statale” al Gruppo MG Rover della British Aerospace fino al periodo BMW, MG nonostante le difficoltà economiche ha continuato a produrre piccole sportive, meglio se scoperte, che sebbene non fossero all’altezza della migliore concorrenza per qualità, prestazioni e modernità, erano belle da vedere, belle da guidare e facili da mantenere (sebbene richiedessero molte cure). Dopo un’era di sportive classiche come MG A ed MG B, nel 1995 il Gruppo MG Rover lanciò il suo primo modello originale dopo oltre un decennio, la MG F a motore centrale. Lei e la sua moderna iterazione, la TF, sono ad oggi le ultime cabrio MG della storia. Questo non varrà ancora per molto: presto arriverà la nuova MG Cyberster, una cabrio elettrica moderna che riprende con gli interessi la storia delle cabrio MG. Per arrivare pronti al debutto di Cyberster, scopriamo allora i passati modelli delle MG Cabrio, i motori e le versioni.

Modelli MG Cabrio

Fin dal suo debutto sul mercato nel 1924, Morris Garages produsse piccole spider sulla base dei classici modelli Morris, dalla Seven ad altri modelli. Per questo, tutte le prime MG erano sostanzialmente delle cabrio, e in pieno stile dell’epoca, ogni anno nasceva un nuovo modello sulla base del precedente. La prima famiglia di modelli cabrio MG duratura e di successo fu la T-Type, vetture sportive proposte con carrozzeria coupé e Cabriolet con telaio separato, trazione posteriore e uno stile molto particolare, con una grande calandra del radiatore cromata anteriore e le ruote esterne alla carrozzeria. Piccolissime e molto leggere, per questo furono soprannominate “Midget”, ovvero “moscerino”, “in miniatura”. Ci furono in totale cinque serie di MG T-Type, dalla TA all’ultima TF prodotta, con uno stile ancora incredibilmente anteguerra, dal 1952 al 1955. In quell’anno, MG lanciò la sua prima sportiva moderna, la MG A. Scopriamo allora tutti i modelli di cabrio MG dalla T-Type “Midget”:

  • MG T-Type “Midget”
  • MG A
  • MG B
  • MG C
  • MG Midget
  • MG RV8
  • MG F
  • MG TF

Come si intuisce anche dal nome, la MG A è la prima automobile della nuova era di MG, o meglio, per citare la pubblicità dell’epoca, “la prima di una nuova linea”. Dotata di uno stile elegante, raffinato e molto pulito, leggermente più grande delle precedenti T-Type ma ancora leggera e compatta, MG A poteva contare su sospensioni anteriori indipendenti e telaio a longheroni, fu prodotta in diverse serie tra il 1955 e il 1962 conquistando un successo eccezionale. In soli 7 anni, MG produsse oltre 100.000 MG A, gran parte delle quali esportate negli Stati Uniti. Il successo della MG A non fece titubare i vertici MG, che deliberarono subito la creazione della sostituta, la nuova MG B. Lanciata nel 1962 e prodotta fino al 1980, la MG B è la prima sportiva della Casa di Abingdon con scocca portante, conservando però il classico schema con motore anteriore e trazione posteriore. Disponibile inizialmente solo in versione cabrio (la MG B GT coupé Fastback, disegnata in collaborazione con Pininfarina, arrivò solo nel 1965, la MG B grazie alle sue dimensioni ridotte, ad un prezzo contenuto e a prestazioni vivaci anche con il motore “base” da 1.8 litri e 95 CV riuscì a ritagliarsi il suo spazio tra le sportive dell’epoca. Arrivata fino al 1980 con vistose modifiche estetiche, MG cessò la produzione a 512.112 MG B tra Roadster e coupé GT, un record battuto solo dalla Mazda MX-5.

Durante la produzione della MG B, ci furono altri due modelli di cabrio MG molto particolari, entrambi nati dal progressivo abbandono del marchio Austin Healey. Il primo è la MG C, versione potenziata della MG B prodotta, senza troppo successo, tra il 1967 e il 1969. L’idea era semplice: dotare la MG C del 3.0 sei cilindri in linea della Austin-Healey 3000, vendutissima negli States. Purtroppo, il motore anteriore molto pesante la rese parecchio sottosterzante, una delle cause del suo insuccesso che portò alla cancellazione del modello nel 1969.

Qualche anno prima, nel 1961, MG decise di produrre una piccolissima cabrio realizzata sulla base della mitica Austin-Healey Sprite, lanciando così la MG Midget. Con il lancio della Midget, anche la Sprite abbandonò la sua carrozzeria Frog-Eye per adottare le linee Midget, più classiche e ispirati a MG B. Prodotta fino al 1979 in oltre 225.000 esemplari, anche lei è stata sottoposta nel 1974 all’introduzione dei vistosi paraurti di plastica come la sorella maggiore MG B, introducendo anche un motore più grosso e sopperendo all’estetica peggiorata.

Tra il 1979 e il 1980, viste anche le difficoltà di British Leyland, i due modelli di cabrio MG, Midget e B, vennero cancellati, lasciando orfana la Casa inglese di una cabrio. Dopo il fallimento della BL e il passaggio del Gruppo Rover al controllo della British Aerospace, i nuovi proprietari ebbero un’idea folle: rilanciare la MG B, ma con motore V8. Il Gruppo Rover, così, riprese in mano il progetto MG B, che sulla versione coupé GT aveva già adottato il 3.5 V8 Rover, montò il nuovo 3.9 V8, rivide l’estetica, la meccanica, rinforzò il telaio e introdusse nuovi interni e nacque così la MG RV8. Si trattava di una versione speciale prodotta in 1.999 esemplari per ridare importanza e splendore al marchio, da oltre 10 anni privo di una sportiva, in attesa del lancio del primo modello inedito MG: la MG F.

Da anni, infatti, MG e Rover producevano automobili su licenza Honda: affidabili, ma non affascinanti. Per questo, il Gruppo Rover decise di progettare un’auto in grado di riprendere l’anima dei modelli cabrio MG degli anni ’50, ’60 e ’70, ma con una meccanica moderna e d’impatto. La nuova MG F è infatti una scoperta due posti secchi con motore centrale e trazione posteriore, una soluzione simile alla rivale Toyota MR 2 e che richiese la produzione di un telaio totalmente nuovo. Leggera, bella da vedere e piuttosto piacevole da guidare, nonostante una difficoltà importante nella guida al limite data dal motore centrale, MG F aveva però alcuni limiti. Gli interni non erano molto curati né emozionanti, le sospensioni Hydragas erano un po’ vetuste e poco affidabili, e i noti problemi con la testata del Rover Serie K la penalizzarono.

Per questo, nel 2002 MG ristilizzò completamente la sua F, rinominandola anche MG TF per l’occasione. Più moderna fuori e più curata dentro, aveva sospensioni tradizionali e motori migliorati, nonché una dinamica di guida ulteriormente rimaneggiata. La nuova MG TF, nonostante un buon successo iniziale, terminò la sua produzione europea nel 2005, con il fallimento del Gruppo MG Rover. TF venne prodotta ancora dal 2009 nello storico stabilimento di Longbridge per il solo mercato britannico dalla nuova proprietaria del brand, la cinese Nanjing Automobile, per poi cessare dopo meno di 1.000 esemplari nel 2011 la sua storia.

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Motori MG Cabrio

Arriviamo così ai motori delle MG Cabrio, che hanno (quasi) sempre puntato sulla leggerezza più che sulla potenza “dura e pura”. Partendo infatti dalle MG T-Type Midget, la TA Midget del 1936 aveva un 1.3 quattro cilindri di origine Wolseley da 50 CV, sostituito sulla TB del 1938 da un 1.250 montato sulla Morris Ten da 54 CV, montato anche sulla TC Midget e sulla TD Midget, quest’ultima con 57 CV. Infine, l’ultima TF Midget venne lanciata con lo stesso motore 1.3, ma nel 1954 arrivò un nuovo 1.5 con 63 CV, diventando la TF1500. Passiamo così alla MG A, che nonostante i soli sette anni di produzione ebbe tre motori differenti.

Al lancio, la gamma motori della cabrio MG era formata da un 1.5 quattro cilindri Austin Series-B derivato dalla berlina MG Magnette da 68 CV, portato nel 1957 a 72 CV. Nel 1958 arrivò la versione più potente della MG A, la 1.600 Twin Cam. Il motore 1.5 venne portato a 1.6 litri di cilindrata, e ricevette una nuova testata bialbero in testa in alluminio, per una potenza totale di 108 CV. Noto per una scarsa affidabilità, venne presto sostituito da un più semplice 1600 monoalbero da 80 CV con freni a disco, mentre nel 1961 arrivarono le MG A 1600 Mark II, con cilindrata porta a 1.622 cm3 e 90 CV di potenza.

Nel 1962 arrivò anche la MG B, che durante la sua lunga carriera montò un solo motore, il 1.8 B-Series. Derivato dalla MG A con cilindrata maggiorata da 1.6 a 1.8 litri, tra i motori delle cabrio MG questo è sicuramente il più longevo. Lanciato nel 1962 con una potenza di 95 CV, nel corso degli anni questa potenze venne tutto sommato mantenuta, scendendo a 94 CV nel 1973 e poi a 85 CV con le sempre più stringenti limitazioni anti-inquinamento americane, che in California potevano essere così rigide da ridurre la potenza a soli 70 CV. Fa eccezione, ovviamente, la MG C, dotata del 3.0 sei cilindri in linea Austin-Healey della 3000, capace di 145 CV e una velocità massima di circa 200 km/h. Passiamo allora alla piccola MG Midget, che per gran parte della sua carriera ha utilizzato il mitico Austin A-Series, lo stesso della MINI. Al lancio, il motore era il 948 cc da 46 CV della Austin-Healey Sprite, diventato nel 1964 con la Mark II il 1.098 cc da 59 CV, fino ad ottenere il mitico 1.275 della MINI Cooper S, sebbene depotenziato da 76 a 65 CV. Per l’ultima serie, la quarta, MG sostituì il vecchio Serie A con il motore Standard SC della Triumph Spitfire, dotato di un cambio derivato dalla Morris Marina e capace di 65 CV, più coppia e una migliore accelerazione (0-100 km/h coperto in 12 secondi).

Arriviamo così ad uno dei più folli motori delle cabrio MG, quello della RV8. Spinti dal successo della Mazda MX-5 e dal desiderio di tornare con una nuova scoperta nel 1995, Rover decise di modificare pesantemente la scocca della vetusta MG B e lanciare l’inedita MG RV8. Il 3.9 V8 Rover, uno dei V8 europei più interessanti degli ultimi decenni, poteva produrre ben 190 CV, permettendo alla leggera MG RV8 di raggiungere i 100 km/h da ferma in 5.9 secondi. Purtroppo, i freni a tamburo e le sospensioni posteriori a balestra non la resero molto popolare, con la gran parte della produzione (1.983 esemplari) finiti in Giappone.

Arriviamo, infine, ai motori delle MG cabrio più moderne, le MG F e TF. Realizzate su un telaio inedito con motore centrale e trazione posteriore, MG F incuriosì moltissimi, e grazie ad un’ottima dinamica di guida riusciva a convincere. Peccato solo per le sospensioni Hydragas, un sistema idraulico visto per la prima volta sulla Austin Allegro nel 1973 ma mai riuscito a convincere per una scarsa affidabilità, e soprattutto per i motori Rover Serie K. Questi propulsori sono, sulla carta, davvero ottimi: leggeri, compatti, potenti e con una bella erogazione e un’ottima potenza per essere “solo” aspirati. Purtroppo, il celeberrimo H.G.F. (l’Head Gasket Failure, ovvero la rottura della guarnizione della testata).

Si tratta di un problema che portava alla rottura prematura della guarnizione della testata, a causa degli sbalzi di temperatura e della tipologia di serraggio “a sandwich” per tenere insieme testata, monoblocco e parte inferiore del motore, uniti alla composizione interamente in alluminio del motore. Si tratta di un vero peccato, perché questi motori delle cabrio MG sono leggeri, potenti e poco inquinanti. Nello specifico, la MG F è stata proposta con tre Serie K: un 1.6 bialbero da 110 CV, un 1.8 da 120 CV e il 1.8 Twin Cam con variatore di fase VVC, capace di 145 CV, diventati 160 nel 1999. La stessa gamma motori è stata proposta anche sulla MG TF, con alcune variazioni. Il 1.6 115 ha ora 115 CV, ed è affiancato da un 1.8 con cambio automatico da 120 CV. Al top troviamo la 135, con motore 1.8 da 135 CV, e la top di gamma 160, con motore 1.8 con fasatura variabile e 160 CV. Oggi, comunque, grazie a diversi specialisti presenti anche in Italia è possibile risolvere completamente questo problema, riportando ad un livello di affidabilità mai visto da nuove queste vetture.

Versioni MG Cabrio

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Concludiamo, infine, con le versioni delle cabrio MG. Sebbene MG T-Type Midget, nonostante le cinque serie, sia stata piuttosto simile a sé stessa, e a parte la versione Twin Cam con rigonfiamento sul cofano anche la MG A non abbia affrontato modifiche estetiche, non si può dire lo stesso delle MG Midget e MG B. Sebbene tutte e due le vetture abbiano mantenuto sostanzialmente la stessa estetica per almeno un decennio, MG Midget ed MG B sono state sottoposte ad un importante (e discusso) restyling nello stesso anno, il 1974. In quell’anno, infatti, entravano in vigore nuove regole più severe per la sicurezza in caso di incidente.

Sia MG B che MG Midget, per via della scarsa altezza dei paraurti ancora in metallo cromato, dovettero correre ai ripari. Scelsero di farlo, però, introducendo degli enormi e vistosi paraurti in plastica grezza sia davanti che dietro, che rovinarono l’estetica di entrambe le vetture. Questa scelta, però, fu obbligata dalle richieste del mercato americano, da sempre quello più appassionato a questo genere di vetture. Entrambe le automobili andarono fuori produzione nel 1980, per lasciare spazio ad un altro progetto, purtroppo, fallimentare, quello della Triumph TR7. Anche la MG RV8 è considerabile una delle versioni della cabrio MG B. Dotata di una lunghezza simile a quella delle MG B con i paraurti in plastica (4,02 metri), MG RV8 adotta un frontale e un posteriore completamente ridisegnati, pensati per poter alloggiare comodamente i paraurti ancora più raffinati richiesti dalle regole di sicurezza stradale degli anni ’90. Anche gli interni sono totalmente diversi, con pelle Connolly, radica di olmo e sedili più profilati.

Tra le diverse versioni delle cabrio MG possiamo inserire anche le MG F e TF. La TF è infatti sostanzialmente il restyling della F, con un abitacolo più curato, un frontale più moderno e meno retrò e la disponibilità di versioni speciali come la 80th Anniversary, versione speciale per gli 80 anni di MG lanciata nel 2004, un anno prima del fallimento della Casa inglese. Infine, tra le versioni delle MG Cabrio non possiamo dimenticare le TF prodotte dalla Nanjing Automobile, che tra il 2009 e il 2011 produsse due edizioni limitate con motore 1.8 135, la “500 Limited Edition” e la MG TF 85th Anniversary Edition, pensata per festeggiare gli 85 anni della Casa britannica.