Le auto elettriche permettono di risparmiare sui rifornimenti pagando lo scotto del tempo di ricarica? La risposta è certamente affermativa quando si parla di ricarica domestica mentre sul suolo pubblico gli operatori e le varie offerte rendono la risposta meno banale di quanto si possa credere. Ad ogni modo in media ricaricare un’auto costa sempre meno del pieno di benzina, tuttavia, in base alla modalità di ricarica la convenienza può variare anche di molto.
Per quanto riguarda i tempi, invece, la situazione si capovolge. In casa, anche con una wallbox, ricaricare la propria auto elettrica richiede molto tempo, al netto di particolari contratti e batterie da ricaricare piuttosto contenute. Sul suolo pubblico le potenze delle colonnine variano moltissimo e di conseguenza è importante conoscere le varie differenze che si riflettono anche in un costo energetico diverso. In generale si può affermare che il costo dell’energia elettrica può variare tra i 0,20 euro/kWh e i 0,79 euro/kWh, una forbice di prezzo davvero molto ampia, che potrebbe giustificare una programmazione preventiva del tipo di ricarica da effettuare. In questa complessità si aggiungono anche particolari situazioni in cui la ricarica del proprio mezzo può risultare perfino gratuita. È il caso di alcuni comuni virtuosi e di azienda che hanno adottato particolari strategie commerciali per attrare clienti. Al versante opposto si pone la situazione attuale in autostrada.
Viaggiare in elettrico, a parte rari casi, potrebbe imporre al condecente di uscire dall’autostrada per ricaricare la vettura in un centro urbano. Essendo la mobilità elettrica ancora in una fase prodromica è del tutto naturale che molti elementi afferenti all’infrastruttura, ai costi e al tempo di ricarica debbano ancora definirsi e concretizzarsi. Per questa ragione è utile approfondire tutti i temi appena accennati per contribuire alla riduzione delle emissioni di anidrite carbonica senza farsi trovare impreparati.